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Mauro Di Silvestre – Sedia Sediola
“Sedia Sediola” una delle opere in mostra di Mauro Di Silvestre .
Parole, onomatopee, rime, e ritmi che rimandano alla dimensione onirica, agli spazi non piu’ vissuti ma saldati nella memoria visiva.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Sedia Sediola" una delle opere in mostra di Mauro Di Silvestre .
Titolo che dà enfasi alla poetica della filastrocca, al ritmo che le è proprio, per scandire i momenti piu' intensi dell'infanzia.
Parole, onomatopee, rime, e ritmi che rimandano alla dimensione onirica, agli spazi non piu' vissuti ma saldati nella memoria visiva.
La sua arte acquista un grande potere evocativo, la sedia-protagonista- assurge ad oggetto utile alla riflessione. Fermarsi, dunque, a riflettere.
Cogliendo il segno nostalgico di una presenza: come se la sua immobilità contenesse-per contrasto-,movimento: una presenza intima,esaperata.
L 'oggetto stilizzato, d’uso quotidiano, acquista forza simbolica, estrema metafora di spazio-tempo e presenza-assenza, luogo e momento di incontro umano o solitudine.
La tradizione iconografica consentiva di raffigurare soltanto attraverso la simbologia i personaggi sacri, poiché la bellezza della perfezione non distogliesse il fedele dalla preghiera.
Così il “trono vuoto” simboleggiava la presenza di Cristo.
Allo stesso modo le sedie vuote di Van Gogh evocano una forte, incombente presenza: Gauguin è seduto su quella sedia, seppure non lo si veda. Mobile monumento e implorazione.
La sedia è pronta ad accogliere, ricorda il passaggio di persone o di oggetti "appartenuti a".
I volti dei personaggi non del tutto definiti rivelano una melanconica distanza : aloni di un tempo che annebbiano ma non cancellano.
Volti, oggetti e sfondi si sovrappongono: l'abstrahere e la figurazione, talvolta la decorazione, danno alla pittura di Di Silvestre la possibilità di unire cio' che solo in apparenza è separato,
che sebbene eroso dal tempo è catalizzato dalla memoria.
Titolo che dà enfasi alla poetica della filastrocca, al ritmo che le è proprio, per scandire i momenti piu' intensi dell'infanzia.
Parole, onomatopee, rime, e ritmi che rimandano alla dimensione onirica, agli spazi non piu' vissuti ma saldati nella memoria visiva.
La sua arte acquista un grande potere evocativo, la sedia-protagonista- assurge ad oggetto utile alla riflessione. Fermarsi, dunque, a riflettere.
Cogliendo il segno nostalgico di una presenza: come se la sua immobilità contenesse-per contrasto-,movimento: una presenza intima,esaperata.
L 'oggetto stilizzato, d’uso quotidiano, acquista forza simbolica, estrema metafora di spazio-tempo e presenza-assenza, luogo e momento di incontro umano o solitudine.
La tradizione iconografica consentiva di raffigurare soltanto attraverso la simbologia i personaggi sacri, poiché la bellezza della perfezione non distogliesse il fedele dalla preghiera.
Così il “trono vuoto” simboleggiava la presenza di Cristo.
Allo stesso modo le sedie vuote di Van Gogh evocano una forte, incombente presenza: Gauguin è seduto su quella sedia, seppure non lo si veda. Mobile monumento e implorazione.
La sedia è pronta ad accogliere, ricorda il passaggio di persone o di oggetti "appartenuti a".
I volti dei personaggi non del tutto definiti rivelano una melanconica distanza : aloni di un tempo che annebbiano ma non cancellano.
Volti, oggetti e sfondi si sovrappongono: l'abstrahere e la figurazione, talvolta la decorazione, danno alla pittura di Di Silvestre la possibilità di unire cio' che solo in apparenza è separato,
che sebbene eroso dal tempo è catalizzato dalla memoria.
26
marzo 2013
Mauro Di Silvestre – Sedia Sediola
Dal 26 marzo al 30 aprile 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA CELLAMARE INTERNO 56
Napoli, Via Chiaia, 149/d, (Napoli)
Napoli, Via Chiaia, 149/d, (Napoli)
Orario di apertura
mar-sab 16-20
su appuntamento +393454893748
Vernissage
26 Marzo 2013, h 18
Autore
Curatore