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Barbara Martini – La dignità di essere uomini
Il progetto di Barbara Martini si concentra sulle inquietudini dell’uomo di oggi. Il linguaggio che utilizza, sia per il lavoro su tela che per l’installazione, affonda tuttavia le radici in un passato remoto: nell’antica arte femminile della tessitura.
Comunicato stampa
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Il progetto di Barbara Martini si concentra sulle inquietudini dell’uomo di oggi. Il linguaggio che utilizza, sia per il lavoro su tela che per l’installazione, affonda tuttavia le radici in un passato remoto: nell’antica arte femminile della tessitura.
La pittura cede il passo al paziente ricamo di fili rossi che compongono personaggi universali (uomini, donne, bambini, anziani) immersi in campiture dai colori neutri, polverosi e pastello. Le figure sono sospese in un luogo indefinito, senza elementi di riferimento, e sono ritratte in un momento qualunque della loro storia. L’istante qualunque fermato in un luogo che è ovunque racconta in modo struggente la condizione della solitudine, il senso della vita che sfuma via con il destino, senza lasciare la possibilità di costruire attorno a sé un mondo solido e vero di relazioni.
La tela pittorica diventa stoffa cucita dalla perizia di un’Aracne postmoderna e ad essa risponde l’altra sezione del lavoro presentato in mostra: l’installazione e il video. Qui il tema della tessitura si sviluppa nell’inganno visivo dei cuscini scolpiti e ricamati nel piombo. L’artista invita simbolicamente a scegliere la seduta che più si addice al sentire di ciascuno.
Ogni individuo, infatti, ambisce a trovare «il proprio posto nel mondo», a dare un senso all’esistenza, a realizzarsi senza snaturarsi. Tuttavia, la società contemporanea, con la sua frenesia, i suoi falsi miti, ci allontana sempre di più da noi stessi, e la possibilità di raggiungere una condizione di reale serenità diviene illusoria.
L’apparenza accogliente e morbida dei cuscini è puro artificio, è un trabocchetto, poiché non è possibile fermarsi a riposare su queste superfici scomode di metallo così come non è affatto facile trovare un posto comodo in un mondo che ci vuole costantemente in ansia.
Natalia Vecchia – Marco Viviani
La pittura cede il passo al paziente ricamo di fili rossi che compongono personaggi universali (uomini, donne, bambini, anziani) immersi in campiture dai colori neutri, polverosi e pastello. Le figure sono sospese in un luogo indefinito, senza elementi di riferimento, e sono ritratte in un momento qualunque della loro storia. L’istante qualunque fermato in un luogo che è ovunque racconta in modo struggente la condizione della solitudine, il senso della vita che sfuma via con il destino, senza lasciare la possibilità di costruire attorno a sé un mondo solido e vero di relazioni.
La tela pittorica diventa stoffa cucita dalla perizia di un’Aracne postmoderna e ad essa risponde l’altra sezione del lavoro presentato in mostra: l’installazione e il video. Qui il tema della tessitura si sviluppa nell’inganno visivo dei cuscini scolpiti e ricamati nel piombo. L’artista invita simbolicamente a scegliere la seduta che più si addice al sentire di ciascuno.
Ogni individuo, infatti, ambisce a trovare «il proprio posto nel mondo», a dare un senso all’esistenza, a realizzarsi senza snaturarsi. Tuttavia, la società contemporanea, con la sua frenesia, i suoi falsi miti, ci allontana sempre di più da noi stessi, e la possibilità di raggiungere una condizione di reale serenità diviene illusoria.
L’apparenza accogliente e morbida dei cuscini è puro artificio, è un trabocchetto, poiché non è possibile fermarsi a riposare su queste superfici scomode di metallo così come non è affatto facile trovare un posto comodo in un mondo che ci vuole costantemente in ansia.
Natalia Vecchia – Marco Viviani
23
marzo 2013
Barbara Martini – La dignità di essere uomini
Dal 23 marzo al 14 aprile 2013
design
arte contemporanea
giovane arte
arte contemporanea
giovane arte
Location
FONDAZIONE SAN DOMENICO
Crema, Via Verdelli, 6, (Cremona)
Crema, Via Verdelli, 6, (Cremona)
Orario di apertura
da martedì a domenica dalle 16 alle 19
Vernissage
23 Marzo 2013, ore 17.00
Autore