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LavoroWorkVore
“LavoroWorkVore” – nodi che vengono al pettine – porta il pubblico ad una
riflessione sul presente ed il recente passato di lotte, conquiste, fallimenti,
crisi e nuove speranze per generazioni che rischiano di vedersi “vietare” il
lavoro. Collages, installazioni, foto, video, oggetti, azioni sul mondo del
lavoro, un lavoro che oggi, sempre più, tende a scomparire, vuoi prima con
l’automazione dei processi produttivi, successivamente con l’informatizzazione
e l’home-work, ora con la definitiva prossima cassa integrazione, mobilità e
licenziamento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"LavoroWorkVore" a cura di Paolo Toffolutti con opere di: Natacha Anderes,
Paola Angelini, Niko Angiuli, Luca Armigero, Lucia Barbagallo, Neil Barbisan,
Dario Bellini, Enrico Bernardis, Stefano Bettini, Stefano Cagol, Gianluca
Codeghini, Andrea Contin, Leone Contini, Sabina Damiani, Silvia Hell, Iva
Kontic, Ugo La Pietra, Juan Pablo Macias, Gianluca Marinelli, Sandro Mele,
Maurizio Mercuri, Pierpaolo Mittica, Francesco Montenero, Tadej Pogacar, Fabio
Sandri, Marco Secondin, Iacopo Seri, Eddie Spanier, Studio 203, Vedi Tu,
Pleurad Xhafa e Sebastiano Zanetti.
SPAC Udine
Inaugurazione sabato 2 marzo, ore 19.00
Villa di Toppo Florio, Buttrio (Ud)
"LavoroWorkVore" - nodi che vengono al pettine - porta il pubblico ad una
riflessione sul presente ed il recente passato di lotte, conquiste, fallimenti,
crisi e nuove speranze per generazioni che rischiano di vedersi “vietare” il
lavoro. Collages, installazioni, foto, video, oggetti, azioni sul mondo del
lavoro, un lavoro che oggi, sempre più, tende a scomparire, vuoi prima con
l'automazione dei processi produttivi, successivamente con l'informatizzazione
e l'home-work, ora con la definitiva prossima cassa integrazione, mobilità e
licenziamento. Ed il fenomeno, lungi dall’essere nazionale, ha portata europea
e mondiale. Artisti di più generazioni, provenienti dalla Spagna, Gran
Bretagna, Serbia, Messico, Italia, Canada, Slovenia, Albania, Germania per un
contributo in termini di presa di coscienza e di riflessione sulla annunciata
morte e fine del lavoro. Così come del lavoro nella società, si è assistito
alla sparizione o ad una inquietante rielaborazione anche dell’immaginario sul
lavoro: l'immagine dell'umanità al lavoro è sempre più associata a
delocalizzazione, precarizzazione, finanziarizzazione, mentre vanno scomparendo
le idee del soggetto al lavoro - al suo lavoro che lo connota e lo definisce -
e della produzione di utile attraverso il lavoro. Poche sono le immagini che la
storia dell'arte ci restituisce con uomini/donne al lavoro. Principalmente
immagini da regimi totalitari e dittatoriali, immagini di propaganda, impiegate
sulle masse per esaltare la produttività dell'attività lavorativa, per
monumentalizzare ed allo stesso tempo sacralizzare in un rito collettivo la
produzione di massa di beni finalizzati all'accumulo della ricchezza. 130 opere
in mostra prodotte negli ultimi 5 anni da una generazione di artisti di mezzo
impegnata a fare i conti con questa emergenza politico-sociale. La parabola
del lavoro in Italia dal boom economico ad oggi, vista attraverso il suo
immaginario elaborato e criticato da artisti, critici, riviste, collettivi,
trasmissioni televisive, film che si sono approssimati ai gruppi della neo
avanguardia, della neo concettualità, fino all'arte relazionale, costituisce un
panorama di punti di vista che è insieme una sintesi ed un punto di partenza
per la riflessione artistica sul tema.
Ideazione, produzione e realizzazione del progetto sono ad opera di Neo
associazione culturale di Udine, con il contributo della Regione FVG
Assessorato alla Cultura e Sport e del Comune di Buttrio Assessorato alla
Cultura, con il supporto di Le Generali Assicurazioni, Interna, Lis Neris, in
collaborazione con Associazione Artesello, Galleria Artra, Galleria Michela
Rizzo, Galleria Arte Ricambi, Associazione Modo, Associazione Culturale Lander,
Libreria Antiquaria Martincigh.
Orari d'apertura dal 2 al 31 marzo, sabato ore 16.00‐ 19.00 domenica 11.00‐
13.00 / 16.00‐19.00.
Ingresso libero, catalogo in mostra
Paola Angelini, Niko Angiuli, Luca Armigero, Lucia Barbagallo, Neil Barbisan,
Dario Bellini, Enrico Bernardis, Stefano Bettini, Stefano Cagol, Gianluca
Codeghini, Andrea Contin, Leone Contini, Sabina Damiani, Silvia Hell, Iva
Kontic, Ugo La Pietra, Juan Pablo Macias, Gianluca Marinelli, Sandro Mele,
Maurizio Mercuri, Pierpaolo Mittica, Francesco Montenero, Tadej Pogacar, Fabio
Sandri, Marco Secondin, Iacopo Seri, Eddie Spanier, Studio 203, Vedi Tu,
Pleurad Xhafa e Sebastiano Zanetti.
SPAC Udine
Inaugurazione sabato 2 marzo, ore 19.00
Villa di Toppo Florio, Buttrio (Ud)
"LavoroWorkVore" - nodi che vengono al pettine - porta il pubblico ad una
riflessione sul presente ed il recente passato di lotte, conquiste, fallimenti,
crisi e nuove speranze per generazioni che rischiano di vedersi “vietare” il
lavoro. Collages, installazioni, foto, video, oggetti, azioni sul mondo del
lavoro, un lavoro che oggi, sempre più, tende a scomparire, vuoi prima con
l'automazione dei processi produttivi, successivamente con l'informatizzazione
e l'home-work, ora con la definitiva prossima cassa integrazione, mobilità e
licenziamento. Ed il fenomeno, lungi dall’essere nazionale, ha portata europea
e mondiale. Artisti di più generazioni, provenienti dalla Spagna, Gran
Bretagna, Serbia, Messico, Italia, Canada, Slovenia, Albania, Germania per un
contributo in termini di presa di coscienza e di riflessione sulla annunciata
morte e fine del lavoro. Così come del lavoro nella società, si è assistito
alla sparizione o ad una inquietante rielaborazione anche dell’immaginario sul
lavoro: l'immagine dell'umanità al lavoro è sempre più associata a
delocalizzazione, precarizzazione, finanziarizzazione, mentre vanno scomparendo
le idee del soggetto al lavoro - al suo lavoro che lo connota e lo definisce -
e della produzione di utile attraverso il lavoro. Poche sono le immagini che la
storia dell'arte ci restituisce con uomini/donne al lavoro. Principalmente
immagini da regimi totalitari e dittatoriali, immagini di propaganda, impiegate
sulle masse per esaltare la produttività dell'attività lavorativa, per
monumentalizzare ed allo stesso tempo sacralizzare in un rito collettivo la
produzione di massa di beni finalizzati all'accumulo della ricchezza. 130 opere
in mostra prodotte negli ultimi 5 anni da una generazione di artisti di mezzo
impegnata a fare i conti con questa emergenza politico-sociale. La parabola
del lavoro in Italia dal boom economico ad oggi, vista attraverso il suo
immaginario elaborato e criticato da artisti, critici, riviste, collettivi,
trasmissioni televisive, film che si sono approssimati ai gruppi della neo
avanguardia, della neo concettualità, fino all'arte relazionale, costituisce un
panorama di punti di vista che è insieme una sintesi ed un punto di partenza
per la riflessione artistica sul tema.
Ideazione, produzione e realizzazione del progetto sono ad opera di Neo
associazione culturale di Udine, con il contributo della Regione FVG
Assessorato alla Cultura e Sport e del Comune di Buttrio Assessorato alla
Cultura, con il supporto di Le Generali Assicurazioni, Interna, Lis Neris, in
collaborazione con Associazione Artesello, Galleria Artra, Galleria Michela
Rizzo, Galleria Arte Ricambi, Associazione Modo, Associazione Culturale Lander,
Libreria Antiquaria Martincigh.
Orari d'apertura dal 2 al 31 marzo, sabato ore 16.00‐ 19.00 domenica 11.00‐
13.00 / 16.00‐19.00.
Ingresso libero, catalogo in mostra
02
marzo 2013
LavoroWorkVore
Dal 02 al 31 marzo 2013
arte contemporanea
Location
SPAC – SPAZIO PUBBLICO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
Buttrio, Via E. Morpurgo, 6, (Udine)
Buttrio, Via E. Morpurgo, 6, (Udine)
Orario di apertura
sabato ore 16.00‐ 19.00 domenica 11.00‐
13.00 / 16.00‐19.00.
Vernissage
2 Marzo 2013, ore 19.00
Autore
Curatore