Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gabriel Hartley – Splays
Brand New Gallery è lieta di presentare Splays, la prima personale in Italia di Gabriel Hartley, artista giovanissimo che dal suo atelier londinese si sta rapidamente facendo strada nel panorama contemporaneo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Splays si riferisce all’idea di un corpo disteso, espanso, con le membra allungate e protese verso l’esterno. I titoli scelti da Gabriel Hartley per i suoi lavori, sempre concisi, alludono alle letture possibili delle sue opere, solo apparentemente relegate ad un’esistenza astratta, per la semplice naturalezza con cui è possibile associarle al mondo fisico circostante, di cui pur coglie i riferimenti surreali. Questo titolo manifesta e giustifica la scelta dell’artista di mettere letteralmente in tavola le sue sculture e di apparecchiare le basi su cui esse poggiano con delle stampe digitali, distese come su di uno scanner.
La mostra ospitata nello spazio milanese si presenta come un progetto complesso, composto da tele e sculture realizzate attraverso un dialogo serrato tra le parti. Le opere di Hartley suggeriscono forme identificabili e, allo stesso modo, abbracciano i tropi visivi dell’astrattismo. I manufatti dalle forme archetipiche che poggiano sui piedistalli rasoterra sono realizzate con scarti di schiuma poliuretanica, di cui l’artista si limita ad umanizzare la struttura preesistente, fermandone i tratti per mezzo di resina e fibra di vetro. Il risultato finale richiama i materiali tradizionali del linguaggio scultoreo quali la pietra ed il marmo e lascia alla copertura finale, più o meno pittorica, il compito di accentuarne le analogie. Queste figure primordiali vengono accomodate su stampe digitali, disposte a ricoprire le basi, che ne richiamano forme e intenzioni. Le stampe non sono altro che in frutto della scansione di pallottole di carta accartocciata e della stessa schiuma di poliuretano usata per le sculture. Il rapporto tra le opere così posizionate e la base su cui poggiano inverte il processo della creazione, in quanto richiama alla mente lo scanner come mezzo in grado di produrre l’immagine piana di una forma scultorea. Anche le tele alle pareti evocano lo stesso processo, in particolare rimandano alla luce prodotta dalla scansione stessa. Hartley realizza i suoi dipinti esprimendosi attraverso una gestualità forte e lineare, che gioca con lo spazio restituendo superfici piatte e profonde. L’artista adotta un procedimento scultoreo anche nella realizzazione delle sue tele, utilizzando una finitura di vernice spray che agisce sullo spesso substrato di tempera ad olio, attenuandolo e potenziandolo al contempo, conferendo ai dipinti una luce distillata in grado di nascondere e rivelare, mettendo in scena l’illusione di far sembrare la tela dipinta a sua volta una stampa. A corredo della mostra la maestosa scultura di carta colorata, le cui misure sono inversamente proporzionali alla leggerezza del materiale adottato, chiude il viaggio immaginario dell’artista, che sapientemente accompagna lo spettatore in una dimensione increspata e diffusa.
Gabriel Hartley nasce nel 1981 a Londra. Dopo essersi laureato nel 2005 al Chelsea College of Art and Design, consegue un Master of Fine Arts presso la Royal Academy School di Londra. Il suo lavoro è stato esposto in importanti gallerie e incluso in mostre di respiro internazionale. Attualmente vive e lavora a Londra.
La mostra ospitata nello spazio milanese si presenta come un progetto complesso, composto da tele e sculture realizzate attraverso un dialogo serrato tra le parti. Le opere di Hartley suggeriscono forme identificabili e, allo stesso modo, abbracciano i tropi visivi dell’astrattismo. I manufatti dalle forme archetipiche che poggiano sui piedistalli rasoterra sono realizzate con scarti di schiuma poliuretanica, di cui l’artista si limita ad umanizzare la struttura preesistente, fermandone i tratti per mezzo di resina e fibra di vetro. Il risultato finale richiama i materiali tradizionali del linguaggio scultoreo quali la pietra ed il marmo e lascia alla copertura finale, più o meno pittorica, il compito di accentuarne le analogie. Queste figure primordiali vengono accomodate su stampe digitali, disposte a ricoprire le basi, che ne richiamano forme e intenzioni. Le stampe non sono altro che in frutto della scansione di pallottole di carta accartocciata e della stessa schiuma di poliuretano usata per le sculture. Il rapporto tra le opere così posizionate e la base su cui poggiano inverte il processo della creazione, in quanto richiama alla mente lo scanner come mezzo in grado di produrre l’immagine piana di una forma scultorea. Anche le tele alle pareti evocano lo stesso processo, in particolare rimandano alla luce prodotta dalla scansione stessa. Hartley realizza i suoi dipinti esprimendosi attraverso una gestualità forte e lineare, che gioca con lo spazio restituendo superfici piatte e profonde. L’artista adotta un procedimento scultoreo anche nella realizzazione delle sue tele, utilizzando una finitura di vernice spray che agisce sullo spesso substrato di tempera ad olio, attenuandolo e potenziandolo al contempo, conferendo ai dipinti una luce distillata in grado di nascondere e rivelare, mettendo in scena l’illusione di far sembrare la tela dipinta a sua volta una stampa. A corredo della mostra la maestosa scultura di carta colorata, le cui misure sono inversamente proporzionali alla leggerezza del materiale adottato, chiude il viaggio immaginario dell’artista, che sapientemente accompagna lo spettatore in una dimensione increspata e diffusa.
Gabriel Hartley nasce nel 1981 a Londra. Dopo essersi laureato nel 2005 al Chelsea College of Art and Design, consegue un Master of Fine Arts presso la Royal Academy School di Londra. Il suo lavoro è stato esposto in importanti gallerie e incluso in mostre di respiro internazionale. Attualmente vive e lavora a Londra.
21
marzo 2013
Gabriel Hartley – Splays
Dal 21 marzo all'undici maggio 2013
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
BRAND NEW GALLERY
Milano, Via Carlo Farini, 32, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 32, (Milano)
Orario di apertura
Da Martedi a Sabeto ore 11.00-13.00 e 14.30-19.00
Vernissage
21 Marzo 2013, h 19.00-21.00
Autore