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Daniele Brolli – Piccole apocalissi, venti giovani visionari e un normalizzatore poco cresciuto
Ogni adulto che non disegna è perché a un certo punto della sua vita ha smesso di farlo, un bambino nel suo rapporto con il disegno ha la naturalezza e la complessità di chi mescola immagini mentali e realtà in un impasto unico che è rappresentazione e racconto del mondo così come lo percepisce.
Comunicato stampa
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Piccole Apocalissi, venti giovani visionari e un normalizzatore poco cresciuto.
Il normalizzatore poco cresciuto in questione è Daniele Brolli, illustratore, scrittore, saggista, editor, e i venti giovani visionari sono gli alunni di una prima classe elementare.
Felice e stimolante il progetto che nasce da una ricerca personale ben precisa di Brolli, come ci illustra nel testo che accompagna l’esposizione: - Da qualche tempo porto avanti un percorso di esplorazione di territori segreti all’interno della mia mente. Disegni semiautomatici, con una vocazione vagamente surrealista, che vanno a recuperare i detriti in fondo all’intelletto (…)Un’asportazione che lascia un piacevole senso di pulizia, dando un senso di compiutezza senza colpa. E non a caso pochissimi degli esseri nati da quelle divagazioni di una penna a sfera su un foglietto di carta sono veramente minacciosi: sono amichevoli, accettabili, e sicuramente curativi. Mi sono chiesto allora se quel procedimento si poteva estendere ad altri, se il benessere e la piacevolezza potevano essere condivise –
Felice e stimolante la meravigliosa miscela che ha deciso di innestare coinvolgendo i bambini di una prima elementare, categoria tra le più preparate quando si narra e si ascolta di mostri e apocalissi. Così è nato questo laboratorio. Passando ai bambini, in una serie di incontri che hanno fatto da prologo alla realizzazione materiale, la grande, grandissima libertà di considerare tutto ciò che emerge da un disegno né bello né brutto, nè giusto e né sbagliato, ma piuttosto come qualcosa che più semplicemente ha diritto di esistere, Brolli li ha condotti a fare in modo che anche i mostri rintanati nei loro sogni non fossero poi così terribili se potevano essere disegnati, forse erano solo compagni di una diversa realtà… Figure che si sottraggono al giudizio.
L’operare scelto semplice e diretto: prove su piccoli fogli singoli e poi lavoro libero su una grande carta da scenografia con l’uso di strumenti e materiali assolutamente consoni ai mostri: alimenti provenienti dalla mensa ed erbe del giardino… ad alimentare, appunto, le singole parti, i passaggi, l’operare in una libertà da melting pot che ha prodotto questo nuovo singolarissimo piatto.
La mano dell’adulto poi riprende e interpreta (e non: prende e reinterpreta) i disegni seguendo una propria modalità e riconduce al progetto unitario questa luccicanza, termine splendido usato da Brolli , dei bambini senza tradirla.
Il normalizzatore poco cresciuto in questione è Daniele Brolli, illustratore, scrittore, saggista, editor, e i venti giovani visionari sono gli alunni di una prima classe elementare.
Felice e stimolante il progetto che nasce da una ricerca personale ben precisa di Brolli, come ci illustra nel testo che accompagna l’esposizione: - Da qualche tempo porto avanti un percorso di esplorazione di territori segreti all’interno della mia mente. Disegni semiautomatici, con una vocazione vagamente surrealista, che vanno a recuperare i detriti in fondo all’intelletto (…)Un’asportazione che lascia un piacevole senso di pulizia, dando un senso di compiutezza senza colpa. E non a caso pochissimi degli esseri nati da quelle divagazioni di una penna a sfera su un foglietto di carta sono veramente minacciosi: sono amichevoli, accettabili, e sicuramente curativi. Mi sono chiesto allora se quel procedimento si poteva estendere ad altri, se il benessere e la piacevolezza potevano essere condivise –
Felice e stimolante la meravigliosa miscela che ha deciso di innestare coinvolgendo i bambini di una prima elementare, categoria tra le più preparate quando si narra e si ascolta di mostri e apocalissi. Così è nato questo laboratorio. Passando ai bambini, in una serie di incontri che hanno fatto da prologo alla realizzazione materiale, la grande, grandissima libertà di considerare tutto ciò che emerge da un disegno né bello né brutto, nè giusto e né sbagliato, ma piuttosto come qualcosa che più semplicemente ha diritto di esistere, Brolli li ha condotti a fare in modo che anche i mostri rintanati nei loro sogni non fossero poi così terribili se potevano essere disegnati, forse erano solo compagni di una diversa realtà… Figure che si sottraggono al giudizio.
L’operare scelto semplice e diretto: prove su piccoli fogli singoli e poi lavoro libero su una grande carta da scenografia con l’uso di strumenti e materiali assolutamente consoni ai mostri: alimenti provenienti dalla mensa ed erbe del giardino… ad alimentare, appunto, le singole parti, i passaggi, l’operare in una libertà da melting pot che ha prodotto questo nuovo singolarissimo piatto.
La mano dell’adulto poi riprende e interpreta (e non: prende e reinterpreta) i disegni seguendo una propria modalità e riconduce al progetto unitario questa luccicanza, termine splendido usato da Brolli , dei bambini senza tradirla.
23
febbraio 2013
Daniele Brolli – Piccole apocalissi, venti giovani visionari e un normalizzatore poco cresciuto
Dal 23 febbraio al 16 marzo 2013
arte contemporanea
Location
FIORILE+DE DISEñO
Bologna, Via Caldarese, 1/2, (Bologna)
Bologna, Via Caldarese, 1/2, (Bologna)
Orario di apertura
mar-sab 10-12 16-19
Vernissage
23 Febbraio 2013, ore 18
Autore
Curatore