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La scuola del nudo dell’Accademia di Brera
La mostra riunisce opere di artisti italiani allievi della nobile Scuola di Brera, e cade in un momento vitale della cultura artistica visto che l’anno 2013 è siglato come anno della cultura e dell’arte italiana nel mondo.
Comunicato stampa
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La mostra dal titolo “La Scuola del Nudo dell'Accademia di Brera” è promossa dall' ARTESTUDIO 26, punto di riferimento significativo nella planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano. Lo spazio oltre a vivacizzare ricognizioni ad ampio raggio di tendenze che caratterizzano l’arte contemporanea, offre lezioni tecniche e teoriche e conferenze di illustri artisti e intellettuali italiani del secondo Novecento. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Contemporanea, che firma anche il testo, dal titolo “La Scuola del Nudo dell'Accademia di Brera” riunisce opere di artisti italiani allievi di questa nobile Scuola di Brera, e cade in un momento vitale della cultura artistica visto che l'anno 2013 è siglato come anno della cultura e dell'arte italiana nel mondo. La presenza di artisti affermati e di altri più giovani nel panorama delle scelte che l 'ARTESTUDIO26 propone lascia intendere la capacità di leggere la storicità, di collaborare con le istituzioni storiche del nostro paese, di scoprire il nuovo,di rompere con un passato troppo vischioso e riscrivere anche una sorta di taccuino del futuro.
Scrive Carlo Franza: “E' tappa obbligata la mostra che gli allievi della Scuola del Nudo dell'Accademia di Brera nobilmente diretta dai Professori Luca Vernizzi e Massimo Zuppelli tengono annualmente, e quest'anno espongono le loro opere all'Artestudio 26 di Milano, misurando la visione di humus accademico con il senso di poter liberamente proseguire nel percorso di scuola e lezione in cui macchia e segno, corpo e posa, e l'aggiunta del colore, consegnano al nudo, al corpo rappresentato, la sostanza incandescente, ardente, plasmabile, riuscendo a trasferire all'inconsueta modella la compattezza, la plasticità, e lo scintillio delle forme che trasmettono persino la sensibilità dello scorrere del tempo su quanto rappresentato,moltiplicandone il fascino misterioso.
Rappresentare il corpo, rappresentare la bellezza maschile e femminile, la nudità in posa, è per questi allievi artisti ritrarre forme straripanti e opulente, riportare su carta o tela languori, capricci e inquietante sensualità, esercizio di stile e di espressività. Sappiamo quanto importanza ha avuto il nudo anche nel Novecento con Matisse, Picasso, Balthus, Freud, e altri ancora e quanto la passione del corpo ripreso tra dinamismo e quiete abbia raccontato il fascino misterioso di esso, allegoria di vanità e bellezza ma anche sintesi mirabile di vigoria ed armonia come piaceva agli artisti e ai filosofi greci. Oggi misurarsi su un tema qual'è questo all'interno di una scuola e dinanzi a modelli poi ritratti significa credere all'esplorazione dell'immagine, significa aprire una finestra attingendo alla profondità della nostra coscienza dove il simbolo convive con la forza dell'energia elementare. Così queste pitture di nudi intrise di filosofia e simbolismi, di esercizio e di maestria per il segno e per il colore, non solo non riescono a frenare la loro libertà espressiva, la pennellata calda e sensuale, ma svelano il nobile tema iconografico che è stato capace per secoli di far vivere anatomie, carnagione, erotismo, esibizione, gusto e intimità, sentimenti e desideri. E come se non bastasse questi eroici allievi di Brera che credono ancora nell'esercizio dal vero e nella ripresa dal vero del modello in posa, sembrano in parte proiettati fuori dal tempo e dallo spazio, giacchè invece il loro procedere nel tracciare e significare forme e soprattutto forme legate al nudo e alle sue bellezze diventa oggi un tracciato attualissimo, perchè essi sono poeti del segno e del colore. E cantori delle forme e della bellezza classica, ma anche espressiva”.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
Scrive Carlo Franza: “E' tappa obbligata la mostra che gli allievi della Scuola del Nudo dell'Accademia di Brera nobilmente diretta dai Professori Luca Vernizzi e Massimo Zuppelli tengono annualmente, e quest'anno espongono le loro opere all'Artestudio 26 di Milano, misurando la visione di humus accademico con il senso di poter liberamente proseguire nel percorso di scuola e lezione in cui macchia e segno, corpo e posa, e l'aggiunta del colore, consegnano al nudo, al corpo rappresentato, la sostanza incandescente, ardente, plasmabile, riuscendo a trasferire all'inconsueta modella la compattezza, la plasticità, e lo scintillio delle forme che trasmettono persino la sensibilità dello scorrere del tempo su quanto rappresentato,moltiplicandone il fascino misterioso.
Rappresentare il corpo, rappresentare la bellezza maschile e femminile, la nudità in posa, è per questi allievi artisti ritrarre forme straripanti e opulente, riportare su carta o tela languori, capricci e inquietante sensualità, esercizio di stile e di espressività. Sappiamo quanto importanza ha avuto il nudo anche nel Novecento con Matisse, Picasso, Balthus, Freud, e altri ancora e quanto la passione del corpo ripreso tra dinamismo e quiete abbia raccontato il fascino misterioso di esso, allegoria di vanità e bellezza ma anche sintesi mirabile di vigoria ed armonia come piaceva agli artisti e ai filosofi greci. Oggi misurarsi su un tema qual'è questo all'interno di una scuola e dinanzi a modelli poi ritratti significa credere all'esplorazione dell'immagine, significa aprire una finestra attingendo alla profondità della nostra coscienza dove il simbolo convive con la forza dell'energia elementare. Così queste pitture di nudi intrise di filosofia e simbolismi, di esercizio e di maestria per il segno e per il colore, non solo non riescono a frenare la loro libertà espressiva, la pennellata calda e sensuale, ma svelano il nobile tema iconografico che è stato capace per secoli di far vivere anatomie, carnagione, erotismo, esibizione, gusto e intimità, sentimenti e desideri. E come se non bastasse questi eroici allievi di Brera che credono ancora nell'esercizio dal vero e nella ripresa dal vero del modello in posa, sembrano in parte proiettati fuori dal tempo e dallo spazio, giacchè invece il loro procedere nel tracciare e significare forme e soprattutto forme legate al nudo e alle sue bellezze diventa oggi un tracciato attualissimo, perchè essi sono poeti del segno e del colore. E cantori delle forme e della bellezza classica, ma anche espressiva”.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
21
febbraio 2013
La scuola del nudo dell’Accademia di Brera
Dal 21 febbraio al 09 marzo 2013
arte contemporanea
Location
ARTESTUDIO 26
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a mercoledì ore 10 – 17
visitabile in giorni e orari diversi previo appuntamento al 338.9197709
Vernissage
21 Febbraio 2013, ore 18.00
Autore
Curatore