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Oreste Tancredi – La composizione dei volumi
Volumi, spazi, profondità, design, accostamenti cromatici sono tutte categorie
che confluiscono nelle tele di Oreste Tancredi che dichiarano la sua visione
dell’arte a trecentosessanta gradi. Nelle grandi tele l’artista ricerca una
percezione dei volumi grazie all’ausilio di diversi materiali che fondano uno
stile basato su una calibrata mistura tra astrazione e compostezza concettuale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
E’ l’artista più precoce della storia dell’arte.
Oreste Tancredi ha cominciato a dipingere a quattro anni e il suo talento
naturale gli permetteva di realizzare dei quadri bellissimi senza nessuno sforzo.
A tredici anni aveva esposto i suoi quadri ad olio e acquarelli in molte mostre
ricevendo l'incoraggiamento di numerosi critici d'arte a continuare nella sua
ricerca pittorica.
Ora questo giovane talento, che ha già al suo attivo la partecipazione alla 94^
edizione della Biennale di Venezia, invitato da Vittorio Sgarbi, proporrà dall’8
febbraio al 7 aprile alcune sue opere in una mostra, curata dal prof. Stefano
Papetti e promossa dall’assessore ai Grandi Eventi, Cesare Celani, dal titolo
“La composizione dei volumi” in programma presso la galleria d’arte moderna
“Osvaldo Licini”.
La rassegna, volta ad avvicinare i giovani all’arte contemporanea, proporrà una
interessante lettura delle opere di Oreste Tancredi.
Volumi, spazi, profondità, design, accostamenti cromatici sono tutte categorie
che confluiscono nelle tele di Oreste Tancredi che dichiarano la sua visione
dell’arte a trecentosessanta gradi. Nelle grandi tele l’artista ricerca una
percezione dei volumi grazie all’ausilio di diversi materiali che fondano uno
stile basato su una calibrata mistura tra astrazione e compostezza concettuale.
Il colore è usato come materia, grazie a reazioni di resine miscelate con basi
monocolori che conducono a una percezione cromatica, luminosa a volte
specchiante che danno all’opera una leggerezza espressiva, costituita questa,
da uno spessore degli strati di pittura che ne fanno variare la luminosità . Le
tinte vengono applicate in stesure sottili e velate, con tinte intense e luminose,
le quali conferiscono una suggestione di profondità e monumentalità, una
sensualità, una staticità cromatica che raggiungono lo spettatore con un
grande impatto visivo. Il lavoro dell’artista è sviluppato con metodicità e rigore,
in un processo quasi sartoriale in quanto dopo la fase della progettazione
l’opera evolve in un lavoro artigianale di stesura delle resine sulla tela, con un
attenta semplificazione formale degli spazi a volte divisi in sezioni, ma spazi che
non hanno nulla della realtà.
La particolarità del suo stile risiede nella capacità di unire i campi di colore,
le infinite declinazioni dei colori con materiali diversi (acrilyc, resin epoxy,
neon) descrivendo un quadro come entità fisica, perdendo ogni residuo di
rappresentatività e descrizione, che nonostante la metodicità del lavoro si
esprime con una pittura essenziale e minima.
Oreste Tancredi ha cominciato a dipingere a quattro anni e il suo talento
naturale gli permetteva di realizzare dei quadri bellissimi senza nessuno sforzo.
A tredici anni aveva esposto i suoi quadri ad olio e acquarelli in molte mostre
ricevendo l'incoraggiamento di numerosi critici d'arte a continuare nella sua
ricerca pittorica.
Ora questo giovane talento, che ha già al suo attivo la partecipazione alla 94^
edizione della Biennale di Venezia, invitato da Vittorio Sgarbi, proporrà dall’8
febbraio al 7 aprile alcune sue opere in una mostra, curata dal prof. Stefano
Papetti e promossa dall’assessore ai Grandi Eventi, Cesare Celani, dal titolo
“La composizione dei volumi” in programma presso la galleria d’arte moderna
“Osvaldo Licini”.
La rassegna, volta ad avvicinare i giovani all’arte contemporanea, proporrà una
interessante lettura delle opere di Oreste Tancredi.
Volumi, spazi, profondità, design, accostamenti cromatici sono tutte categorie
che confluiscono nelle tele di Oreste Tancredi che dichiarano la sua visione
dell’arte a trecentosessanta gradi. Nelle grandi tele l’artista ricerca una
percezione dei volumi grazie all’ausilio di diversi materiali che fondano uno
stile basato su una calibrata mistura tra astrazione e compostezza concettuale.
Il colore è usato come materia, grazie a reazioni di resine miscelate con basi
monocolori che conducono a una percezione cromatica, luminosa a volte
specchiante che danno all’opera una leggerezza espressiva, costituita questa,
da uno spessore degli strati di pittura che ne fanno variare la luminosità . Le
tinte vengono applicate in stesure sottili e velate, con tinte intense e luminose,
le quali conferiscono una suggestione di profondità e monumentalità, una
sensualità, una staticità cromatica che raggiungono lo spettatore con un
grande impatto visivo. Il lavoro dell’artista è sviluppato con metodicità e rigore,
in un processo quasi sartoriale in quanto dopo la fase della progettazione
l’opera evolve in un lavoro artigianale di stesura delle resine sulla tela, con un
attenta semplificazione formale degli spazi a volte divisi in sezioni, ma spazi che
non hanno nulla della realtà.
La particolarità del suo stile risiede nella capacità di unire i campi di colore,
le infinite declinazioni dei colori con materiali diversi (acrilyc, resin epoxy,
neon) descrivendo un quadro come entità fisica, perdendo ogni residuo di
rappresentatività e descrizione, che nonostante la metodicità del lavoro si
esprime con una pittura essenziale e minima.
08
febbraio 2013
Oreste Tancredi – La composizione dei volumi
Dall'otto febbraio al 07 aprile 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA OSVALDO LICINI
Ascoli Piceno, Corso Giuseppe Mazzini, 90, (Ascoli Piceno)
Ascoli Piceno, Corso Giuseppe Mazzini, 90, (Ascoli Piceno)
Autore
Curatore