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Cristina Cherchi – DREAMING 2009-2013
Le opere (quattro fotografie e un’installazione) intendono ripercorre gli sguardi dell’artista verso il mondo e ripresentarle sotto un’ottica più analitica e retrospettiva concedendo una visione sulla realtà d’oggi. Le opere consentono di apprezzare sia la radice comune che le lega sia la loro evoluzione negli anni, trasmettendo, come sempre, le emozioni più diverse nella varietà e nella complessità del genere umano
Comunicato stampa
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Non calpestate i palmi pedoni
Quattro fotografie e un’installazione compongono la mostra. Non sono poche se parliamo di
Cristina Cherchi…sono già più che sufficienti per proiettarci nel mondo dell’artista. Mi correggo,
nel vortice dell’artista.
Cristina usa un mezzo di riproduzione come la fotografia, ma lo ribalta, lo plasma fino a
trasformarlo nel concetto che ha in testa. Un pensiero nelle persone creative non rimane mai
fisso per lungo tempo, al contrario continua a crescere ed evolversi, in alcuni casi arriva ad
avere anche la forza di contraddirsi. È quello che accade in queste opere, dove le molteplici
letture sono frutto di questo processo creativo e filosofico, sbocciato da un intenso dialogo con
la natura e con la complicata realtà circostante.
Le immagini ci portano al confronto con un mondo sotto sopra. In un primo istante questo
cosmo all’apparenza confuso dona un senso di magia, di fantasia, si propone come rifugio
idealizzato nel vostro fanciullino nascosto. Poi, lo stesso piccolo vi comunica l’angoscia, quelle
immagini non sono paradisi, nascondono qualcosa, i colori scuri vi allertano, il buio non è più
sinonimo di calore ma di attenzione. Arriva l’allarme, gli oggetti di un passato innocente e
ludico si moltiplicano all’infinito. Dove stiamo andando? Che cosa ci aspetterà? Luoghi
conosciuti, punti fissi nella mente di ciascuno di noi appaiono come fantasmi di ricordi lontani
stagliati sullo sfondo di crude verità. Forme all’apparenza senza senso si trasformano in voci
che non possiamo non ascoltare. Gridi silenziosi del nostro presente ci svelano che quel mondo
prima giudicato assurdo è il nostro, specchiato nella verità, e mostrato da chi prima di noi ha
saputo analizzare con il cuore ciò che ci circonda mostrandocelo poi senza veli.
Benedetta Salvi
Diplomata in pittura all’Accademia di belle arti di Bergamo, con la direzione del fotografo Mario
Cresci, nel 1994 ha ricevuto la borsa di studio “Gianna Maffeis Milesi” per le tecniche
dell’incisione. Nel 1995 riceve, sempre dallo stesso ateneo, il premio speciale nelle tecniche
dell’incisione. Nel 1998 ha frequentato il corso superiore di scultura e gioiello, presso il centro
TAM (Urbino), diretto da Eliseo Mattiacci e presieduto da Arnaldo Pomodoro, presso, il cui
studio, a Milano, ha svolto lo stage di specializzazione. Nel 2001, ha preso parte al progetto
Arte e Multiculturalità a cura di Gennaro Castellano, con Stefano Arienti, Liliana Moro e Luca
Vitone, proposte per il terzo millennio a Zingonia ed a “Arte impresa 2000” a cura di Mario
Cresci. Ha partecipato alla rassegna “Lampi grevi” a cura di Francesco Tedeschi e Fabio Paris.
Nel 2006, a Milano, è selezionata da Angela Madesani e Andrea Dell’Asta a partecipare al
premio d’arte visive San Fedele “il senso del viaggio” presso la galleria San Fedele.
Nel 2008 partecipa al premio ARTE Ingenua ed è selezionata per collettiva presso lo studio
Iemmi a Milano. Nel 2009 partecipa alla rassegna dedicata a “Pippa Bacca” presso UPSD a
Istanbul. Nel 2010 è finalista al premio Internazionale Laguna e partecipa, a Venezia, alla
collettiva presso lo spazio Tese dell’Arsenale ed è finalista al premio internazionale Wannabee
gallery a Milano. Nel 2011 è selezionata a partecipare al Prize art accessibile c/o il Sole
ventiquattro ore ed è semifinalista al premio Arte Mondadori nella sezione grafica. Dal 2004 è
docente di arte visiva e discipline pittoriche.
Quattro fotografie e un’installazione compongono la mostra. Non sono poche se parliamo di
Cristina Cherchi…sono già più che sufficienti per proiettarci nel mondo dell’artista. Mi correggo,
nel vortice dell’artista.
Cristina usa un mezzo di riproduzione come la fotografia, ma lo ribalta, lo plasma fino a
trasformarlo nel concetto che ha in testa. Un pensiero nelle persone creative non rimane mai
fisso per lungo tempo, al contrario continua a crescere ed evolversi, in alcuni casi arriva ad
avere anche la forza di contraddirsi. È quello che accade in queste opere, dove le molteplici
letture sono frutto di questo processo creativo e filosofico, sbocciato da un intenso dialogo con
la natura e con la complicata realtà circostante.
Le immagini ci portano al confronto con un mondo sotto sopra. In un primo istante questo
cosmo all’apparenza confuso dona un senso di magia, di fantasia, si propone come rifugio
idealizzato nel vostro fanciullino nascosto. Poi, lo stesso piccolo vi comunica l’angoscia, quelle
immagini non sono paradisi, nascondono qualcosa, i colori scuri vi allertano, il buio non è più
sinonimo di calore ma di attenzione. Arriva l’allarme, gli oggetti di un passato innocente e
ludico si moltiplicano all’infinito. Dove stiamo andando? Che cosa ci aspetterà? Luoghi
conosciuti, punti fissi nella mente di ciascuno di noi appaiono come fantasmi di ricordi lontani
stagliati sullo sfondo di crude verità. Forme all’apparenza senza senso si trasformano in voci
che non possiamo non ascoltare. Gridi silenziosi del nostro presente ci svelano che quel mondo
prima giudicato assurdo è il nostro, specchiato nella verità, e mostrato da chi prima di noi ha
saputo analizzare con il cuore ciò che ci circonda mostrandocelo poi senza veli.
Benedetta Salvi
Diplomata in pittura all’Accademia di belle arti di Bergamo, con la direzione del fotografo Mario
Cresci, nel 1994 ha ricevuto la borsa di studio “Gianna Maffeis Milesi” per le tecniche
dell’incisione. Nel 1995 riceve, sempre dallo stesso ateneo, il premio speciale nelle tecniche
dell’incisione. Nel 1998 ha frequentato il corso superiore di scultura e gioiello, presso il centro
TAM (Urbino), diretto da Eliseo Mattiacci e presieduto da Arnaldo Pomodoro, presso, il cui
studio, a Milano, ha svolto lo stage di specializzazione. Nel 2001, ha preso parte al progetto
Arte e Multiculturalità a cura di Gennaro Castellano, con Stefano Arienti, Liliana Moro e Luca
Vitone, proposte per il terzo millennio a Zingonia ed a “Arte impresa 2000” a cura di Mario
Cresci. Ha partecipato alla rassegna “Lampi grevi” a cura di Francesco Tedeschi e Fabio Paris.
Nel 2006, a Milano, è selezionata da Angela Madesani e Andrea Dell’Asta a partecipare al
premio d’arte visive San Fedele “il senso del viaggio” presso la galleria San Fedele.
Nel 2008 partecipa al premio ARTE Ingenua ed è selezionata per collettiva presso lo studio
Iemmi a Milano. Nel 2009 partecipa alla rassegna dedicata a “Pippa Bacca” presso UPSD a
Istanbul. Nel 2010 è finalista al premio Internazionale Laguna e partecipa, a Venezia, alla
collettiva presso lo spazio Tese dell’Arsenale ed è finalista al premio internazionale Wannabee
gallery a Milano. Nel 2011 è selezionata a partecipare al Prize art accessibile c/o il Sole
ventiquattro ore ed è semifinalista al premio Arte Mondadori nella sezione grafica. Dal 2004 è
docente di arte visiva e discipline pittoriche.
10
febbraio 2013
Cristina Cherchi – DREAMING 2009-2013
Dal 10 febbraio al 03 marzo 2013
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MIMESIS GALLERY
Brescia, Piazza S. Silvestro, (Brescia)
Brescia, Piazza S. Silvestro, (Brescia)
Orario di apertura
sabato-domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19. dal lunedì al venerdì la mostra è visitabile su appuntamento
Vernissage
10 Febbraio 2013, ore 17
Autore