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Alfredo Bortoluzzi astrattista
Attraverso un percorso di centotrenta opere, datate dal 1927 al 1995, la mostra esplora, dalla radice della sua formazione alla scuola di Kandinskij e Klee, all’intero e ricco arco delle sue esperienze umane ed artistiche, la dimensione astrattista di Alfredo Bortoluzzi, il suo lavoro di scandaglio, di decostruzione e ricostruzione degli oggetti-soggetti, mai considerati in opposizione, e la sua attenzione alla “risonanza interiore” del segno e del colore
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sarà inaugurata sabato 7 dicembre 2012 alle ore 18 negli spazi espositivi della Fondazione Banca
del Monte di Foggia, in via Arpi 152, la mostra "Alfredo Bortoluzzi astrattista", curata da Gaetano
Cristino e Guido Pensato.
Si tratta della quarta mostra tematica dedicata all'artista italo-tedesco con le opere su carta
del "Fondo Alfredo Bortoluzzi".
Attraverso un percorso di centotrenta opere, datate dal 1927 al 1995, la mostra esplora, dalla radice
della sua formazione alla scuola di Kandinskij e Klee, all'intero e ricco arco delle sue esperienze
umane ed artistiche, la dimensione astrattista di Alfredo Bortoluzzi, il suo lavoro di scandaglio,
di decostruzione e ricostruzione degli oggetti-soggetti, mai considerati in opposizione, e la sua
attenzione alla "risonanza interiore" del segno e del colore.
Senza mai mettere da parte il riferimento alla Natura e al reale, Bortoluzzi ha infatti assorbito nella
sua prassi artistica una visione non particolare/categoriale dell'arte, ma dialogante e sincretica in
cui anche la dimensione astratta, nei suoi poli divergenti, lirico e geometrico, è stata esplorata (e
coniugata) con convinta adesione e indubbia originalità.
La mostra è accompagnata da un Quaderno (n.3) - con introduzione del Presidente della Fondazione
Banca del Monte, avv. Francesco Andretta - diviso, come di consueto, in due parti. La prima
contiene testi che ricostruiscono la biografia dell'Artista, attraverso saggi e testimonianze, la
seconda è invece costituita dal catalogo della mostra. Tra quelli che hanno voluto testimoniare in
questa occasione la loro amicizia e frequentazione col Maestro, l'architetto Mario Botta (Ricordo
di Alfredo Bortoluzzi) che volle conoscerlo perché "personificava un periodo eroico della cultura
artistica" della sua formazione, Elio Aricò (Ho conosciuto Alfredo Bortoluzzi), che contribuì a
selezionare e archiviare le opere su carta di Bortoluzzi (di Aricò è pubblicato anche l'archivio
fotografico riguardante il Maestro), Lina Protano (Bortoluzzi tra cupole bianche e onde di mare),
che con il marito, Michele, politico lungimirante, fece in modo che il Gargano e la Capitanata
scoprissero e apprezzassero il "tedesco-peschiciano". Un saggio di Stefan Nienhaus, germanista
presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Foggia, ricostruisce a sua volta "la
formazione di Freddo" prima del Bauhaus.
La mostra rimarrà aperta fino al 13 gennaio 2013 (chiusura i giorni 24, 25, 26, 31 dicembre 2012 e
1, 6 gennaio 2013) con i seguenti orari: 9-13; 16-20.
Alfredo Bortoluzzi (Karlsruhe, 1905 - Peschici,Foggia, 1995), pittore, ballerino e
coreografo,nasce in Germania da genitori italiani. Frequentadapprima l’Accademia,di Karlsruhe e
quindi, dal 1927 al 1930, il Bauhaus, a Dessau, dove ha come maestri Wassilii Kandinskij, Joseph
Albers, Oskar Schlemmer e soprattutto Paul Klee, di cui diviene molto amico e che influenza
particolarmente la sua concezione della pittura come “gioco con le cose ultime”. Tiene la sua
prima mostra a Berlino, nel 1930. Nel 1933 partecipa alla Mostra degli artisti del Bauhaus a
Dusseldorf, ma la collettiva viene vietata e sequestrata dai nazisti. "Esule a Parigi", si dedica
prevalentemente al balletto classico, occupandosi anche delle coreografie e delle scenografie.
Apprezzato per questa sua attività dapprima in Francia e, nel dopoguerra, anche nei maggiori
teatri della Germania di Bonn, Bortoluzzi ritorna comunque alla pittura. E’ protagonista tra l’altro
della rassegna 50 Jahre Bauhaus itinerante per il mondo. Nel 1946 espone ad Heidelberg alla
Mostra degli artisti proibiti dai nazisti (con Klee, Kandinskij ed altri). Nel 1958, a seguito di un
incidente, lascia la vita teatrale e, benché come pittore abbia già un mercato internazionale al più
alto livello, con la consacrazione dei maggiori critici europei, sceglie di vivere sulla Montagna del
Sole, il Gargano, a Peschici, trovando nello scenario garganico non solo una fonte inesauribile di
ispirazione ma soprattutto “un approdo determinante ai fini della elaborazione del suo linguaggio
maturo” (Carlo Munari).
I Quaderni del "Fondo Alfredo Bortoluzzi":
1. Personae: autoritratti ritratti maschere - 2010
2. Alfredo Bortoluzzi: i luoghi della vita e dell'arte - 2011
2a. Alfredo Bortoluzzi e il sacro. Disegni per la Via Crucis - 2012
3. Alfredo Bortoluzzi astrattista - 2012
del Monte di Foggia, in via Arpi 152, la mostra "Alfredo Bortoluzzi astrattista", curata da Gaetano
Cristino e Guido Pensato.
Si tratta della quarta mostra tematica dedicata all'artista italo-tedesco con le opere su carta
del "Fondo Alfredo Bortoluzzi".
Attraverso un percorso di centotrenta opere, datate dal 1927 al 1995, la mostra esplora, dalla radice
della sua formazione alla scuola di Kandinskij e Klee, all'intero e ricco arco delle sue esperienze
umane ed artistiche, la dimensione astrattista di Alfredo Bortoluzzi, il suo lavoro di scandaglio,
di decostruzione e ricostruzione degli oggetti-soggetti, mai considerati in opposizione, e la sua
attenzione alla "risonanza interiore" del segno e del colore.
Senza mai mettere da parte il riferimento alla Natura e al reale, Bortoluzzi ha infatti assorbito nella
sua prassi artistica una visione non particolare/categoriale dell'arte, ma dialogante e sincretica in
cui anche la dimensione astratta, nei suoi poli divergenti, lirico e geometrico, è stata esplorata (e
coniugata) con convinta adesione e indubbia originalità.
La mostra è accompagnata da un Quaderno (n.3) - con introduzione del Presidente della Fondazione
Banca del Monte, avv. Francesco Andretta - diviso, come di consueto, in due parti. La prima
contiene testi che ricostruiscono la biografia dell'Artista, attraverso saggi e testimonianze, la
seconda è invece costituita dal catalogo della mostra. Tra quelli che hanno voluto testimoniare in
questa occasione la loro amicizia e frequentazione col Maestro, l'architetto Mario Botta (Ricordo
di Alfredo Bortoluzzi) che volle conoscerlo perché "personificava un periodo eroico della cultura
artistica" della sua formazione, Elio Aricò (Ho conosciuto Alfredo Bortoluzzi), che contribuì a
selezionare e archiviare le opere su carta di Bortoluzzi (di Aricò è pubblicato anche l'archivio
fotografico riguardante il Maestro), Lina Protano (Bortoluzzi tra cupole bianche e onde di mare),
che con il marito, Michele, politico lungimirante, fece in modo che il Gargano e la Capitanata
scoprissero e apprezzassero il "tedesco-peschiciano". Un saggio di Stefan Nienhaus, germanista
presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Foggia, ricostruisce a sua volta "la
formazione di Freddo" prima del Bauhaus.
La mostra rimarrà aperta fino al 13 gennaio 2013 (chiusura i giorni 24, 25, 26, 31 dicembre 2012 e
1, 6 gennaio 2013) con i seguenti orari: 9-13; 16-20.
Alfredo Bortoluzzi (Karlsruhe, 1905 - Peschici,Foggia, 1995), pittore, ballerino e
coreografo,nasce in Germania da genitori italiani. Frequentadapprima l’Accademia,di Karlsruhe e
quindi, dal 1927 al 1930, il Bauhaus, a Dessau, dove ha come maestri Wassilii Kandinskij, Joseph
Albers, Oskar Schlemmer e soprattutto Paul Klee, di cui diviene molto amico e che influenza
particolarmente la sua concezione della pittura come “gioco con le cose ultime”. Tiene la sua
prima mostra a Berlino, nel 1930. Nel 1933 partecipa alla Mostra degli artisti del Bauhaus a
Dusseldorf, ma la collettiva viene vietata e sequestrata dai nazisti. "Esule a Parigi", si dedica
prevalentemente al balletto classico, occupandosi anche delle coreografie e delle scenografie.
Apprezzato per questa sua attività dapprima in Francia e, nel dopoguerra, anche nei maggiori
teatri della Germania di Bonn, Bortoluzzi ritorna comunque alla pittura. E’ protagonista tra l’altro
della rassegna 50 Jahre Bauhaus itinerante per il mondo. Nel 1946 espone ad Heidelberg alla
Mostra degli artisti proibiti dai nazisti (con Klee, Kandinskij ed altri). Nel 1958, a seguito di un
incidente, lascia la vita teatrale e, benché come pittore abbia già un mercato internazionale al più
alto livello, con la consacrazione dei maggiori critici europei, sceglie di vivere sulla Montagna del
Sole, il Gargano, a Peschici, trovando nello scenario garganico non solo una fonte inesauribile di
ispirazione ma soprattutto “un approdo determinante ai fini della elaborazione del suo linguaggio
maturo” (Carlo Munari).
I Quaderni del "Fondo Alfredo Bortoluzzi":
1. Personae: autoritratti ritratti maschere - 2010
2. Alfredo Bortoluzzi: i luoghi della vita e dell'arte - 2011
2a. Alfredo Bortoluzzi e il sacro. Disegni per la Via Crucis - 2012
3. Alfredo Bortoluzzi astrattista - 2012
07
dicembre 2012
Alfredo Bortoluzzi astrattista
Dal 07 dicembre 2012 al 13 gennaio 2013
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE DEI MONTI UNITI DI FOGGIA
Foggia, Via Arpi, 152, (Foggia)
Foggia, Via Arpi, 152, (Foggia)
Orario di apertura
9-13; 16-20 13 gennaio 2013 (chiusura i giorni 24, 25, 26, 31 dicembre 2012 e
1, 6 gennaio 2013)
Vernissage
7 Dicembre 2012, h 18
Autore
Curatore