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Cinzio Cavallarin – Memorie di bianco
Overlook Agenzia d’Arte presenta la personale in galleria dell’artista Cinzio Cavallarin, artista riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, in cui saranno esposte opere della variegata produzione dell’artista, legate all’insorgere della memorie e all’uso del bianco in chiave architettonica
Comunicato stampa
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Overlook Agenzia d’Arte presenta la personale in galleria dell’artista Cinzio Cavallarin, artista riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, in cui saranno esposte opere della variegata produzione dell’artista, legate all’insorgere della memorie e all’uso del bianco in chiave architettonica. Quadri realizzati e assemblati con materiali trovati e riutilizzati per creare architetture compositive che rimodulano e rimandano alla struttura della memoria. Sedie, ombrelli, legni, elementi d’arredo, timbri tipografici, cornici, foto, barattoli, pennelli, fiori secchi, tessuti ricercati, tutti composti per creare un concerto di ricordi e senzazioni.
La mostra è stata realizzata con il contributo e la collaborazione di:
TEXAO SPA
Via Per Le Case Nuove, 113
59100 Prato (PO)
CATALOGO IN MOSTRA
La mostra curata da Tommaso Baldi, sarà presentata da un testo critico di Boris Brollo.
Cenni Biografici dell’artista
Cinzio Cavallarin è nato a Chioggia (Venezia), vive e lavora a Prato.
Ha un lungo, importante e fortunato percorso artistico: entra giovanissimo nella fabbrica di terrecotte Felici a Figline di Prato, trovandosi così in un luogo in cui capitavano molti giovani artisti per tentare la via dell’arte. Uno di loro fu Alberto Burri.
Alcune sue opere della serie dedicata a Giacomo Puccini sono state esposte alla 54a Biennale di Venezia.
“Tutto ciò che avviene in me è condizione di ricerca continua che va concretizzandosi mediante criteri compositivi e una vasta gamma di tecniche e colori. È una miscela artistica ideata dalla mia mente, è frutto di estro e di sentimenti astratti e concreti che mi ricoprono unendosi ad espansivi impulsi emozionali. Gli oggetti-soggetti utilizzati e trovati non occasionalmente sono preziose testimonianze del tempo che fu (foto storiche, manoscritti, reliquie, stampe antiche) e a loro volta trovano riuscita amagalmandosi suggestivamente ad ulteriori materiali (in prevalenza gessi e catrame) e stoffe rare, il tutto infine definito da colori decisi e sfumature ricercate. Il mio elaborato prende così vita, il mio animo si commuove e investendosi di un'infinità di intense e uniche emozioni medita sull'incanto facendo nascere un ventaglio di possibili significati. È vero, i mieri lavori sono veri e propri atti di fede, obbediscono cioè ad un mio bisogno interiore, non potrei in effetti esprimermi in modo migliore per dare sfogo alla mia vena artistica che alimenta la mia innata passione per la pittura.” (Cinzio Cavallarin)
“Cinzio Cavallarin costruisce lentamente una sua ideologia estetica che trova legami in molta arte del secolo scorso, un nome fra i tanti: Joseph Cornell e le sue shadow boxes (scatole). L’accumulazione può essere sia fisica (Arman) che immateriale (Raymond Roussel). In questo caso essa è un’accumulazione “storica” in quanto l’artista prende lettere o brani di lettere e assieme compone dei collages accludendovi foto d’altri tempi, stoffe e merletti. Oggetti questi che riportano a storie d’epoca, storie di altre generazioni, rimesse in gioco da un colore di fondo piuttosto spento: bianco avorio, ma acceso da colpi o strisce di rosso e/o di blu. Egli lavora più sul processo storico che sull’identità. Non gli interessa alcuna storia in particolare, bensì la storia in senso generale e su questo costruisce una sua ideologia estetica fatta di collages ben abbinati con gusto, che danno una sensazione di piacere e di buon ricordo come quando si guarda ad un merletto della nonna o ad una foto dei trisavoli in costume. A volte i legni inseriti ricordano la gente di mare. E questa sua ideologia sulla memoria è un bene in confronto al negazionismo storico che molto spesso si affaccia nel nostro presente, mentre lui è qui a ricordarci che non c’è futuro senza un passato di memoria.” (Boris Brollo)
La mostra è stata realizzata con il contributo e la collaborazione di:
TEXAO SPA
Via Per Le Case Nuove, 113
59100 Prato (PO)
CATALOGO IN MOSTRA
La mostra curata da Tommaso Baldi, sarà presentata da un testo critico di Boris Brollo.
Cenni Biografici dell’artista
Cinzio Cavallarin è nato a Chioggia (Venezia), vive e lavora a Prato.
Ha un lungo, importante e fortunato percorso artistico: entra giovanissimo nella fabbrica di terrecotte Felici a Figline di Prato, trovandosi così in un luogo in cui capitavano molti giovani artisti per tentare la via dell’arte. Uno di loro fu Alberto Burri.
Alcune sue opere della serie dedicata a Giacomo Puccini sono state esposte alla 54a Biennale di Venezia.
“Tutto ciò che avviene in me è condizione di ricerca continua che va concretizzandosi mediante criteri compositivi e una vasta gamma di tecniche e colori. È una miscela artistica ideata dalla mia mente, è frutto di estro e di sentimenti astratti e concreti che mi ricoprono unendosi ad espansivi impulsi emozionali. Gli oggetti-soggetti utilizzati e trovati non occasionalmente sono preziose testimonianze del tempo che fu (foto storiche, manoscritti, reliquie, stampe antiche) e a loro volta trovano riuscita amagalmandosi suggestivamente ad ulteriori materiali (in prevalenza gessi e catrame) e stoffe rare, il tutto infine definito da colori decisi e sfumature ricercate. Il mio elaborato prende così vita, il mio animo si commuove e investendosi di un'infinità di intense e uniche emozioni medita sull'incanto facendo nascere un ventaglio di possibili significati. È vero, i mieri lavori sono veri e propri atti di fede, obbediscono cioè ad un mio bisogno interiore, non potrei in effetti esprimermi in modo migliore per dare sfogo alla mia vena artistica che alimenta la mia innata passione per la pittura.” (Cinzio Cavallarin)
“Cinzio Cavallarin costruisce lentamente una sua ideologia estetica che trova legami in molta arte del secolo scorso, un nome fra i tanti: Joseph Cornell e le sue shadow boxes (scatole). L’accumulazione può essere sia fisica (Arman) che immateriale (Raymond Roussel). In questo caso essa è un’accumulazione “storica” in quanto l’artista prende lettere o brani di lettere e assieme compone dei collages accludendovi foto d’altri tempi, stoffe e merletti. Oggetti questi che riportano a storie d’epoca, storie di altre generazioni, rimesse in gioco da un colore di fondo piuttosto spento: bianco avorio, ma acceso da colpi o strisce di rosso e/o di blu. Egli lavora più sul processo storico che sull’identità. Non gli interessa alcuna storia in particolare, bensì la storia in senso generale e su questo costruisce una sua ideologia estetica fatta di collages ben abbinati con gusto, che danno una sensazione di piacere e di buon ricordo come quando si guarda ad un merletto della nonna o ad una foto dei trisavoli in costume. A volte i legni inseriti ricordano la gente di mare. E questa sua ideologia sulla memoria è un bene in confronto al negazionismo storico che molto spesso si affaccia nel nostro presente, mentre lui è qui a ricordarci che non c’è futuro senza un passato di memoria.” (Boris Brollo)
24
novembre 2012
Cinzio Cavallarin – Memorie di bianco
Dal 24 novembre 2012 al 13 gennaio 2013
arte contemporanea
Location
OVERLOOK
Quarrata, Via Della Madonna, 52, (Pistoia)
Quarrata, Via Della Madonna, 52, (Pistoia)
Orario di apertura
lun – ven dalle 9.00 alle 13.00 - dalle 15.00 alle 19.00
sab dalle 9.00 alle 13.00
sabato pomeriggio e domenica su appuntamento
Vernissage
24 Novembre 2012, ore 18.30
Autore
Curatore