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Il bene e il bello sociale Il valore del modello Olivetti nei servizi sociali
La mostra, curata dall’Associazione Archivio Storico Olivetti, illustra attraverso foto, documenti, manifesti, filmati e pannelli descrittivi l’ampiezza dei servizi sociali proposti dalla Olivetti. Servizi sociali sempre accompagnati da un forte impegno aziendale in tutti campi della cultura, dentro e fuori dell’azienda, al punto che la piccola Città di Ivrea venne un tempo definita “la nuova Atene d’Italia”.
Comunicato stampa
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“Può l’industria darsi dei fini? Si trovano questi semplicemente nell’indice dei profitti? Non vi è al di là del ritmo apparente qualcosa di più affascinante, una destinazione, una vocazione anche nella vita di una fabbrica?” Quando nel 1955 Adriano Olivetti parlando ai lavoratori di Pozzuoli si pone questi interrogativi ha ben chiara la visione del ruolo dell’impresa. Un ruolo centrale nello sviluppo – economico, sociale e culturale – di una comunità e di un territorio; fonte di occupazione e di reddito, ma anche generatore di nuove esigenze di servizi, abitazioni, trasporti, scuole, ospedali, biblioteche, musei...
Perciò, se l’impresa si limita a operare come soggetto attento ai soli aspetti economico-produttivi, senza alcun senso di responsabilità sociale e culturale, lo sviluppo dell’industria porta con sé inevitabili squilibri sociali e territoriali.
Nell’utopia concreta di Adriano l’impresa è corresponsabile dello sviluppo armonico della società. “Una vera civiltà – afferma in altra occasione – è armonia tra vita privata e vita pubblica, tra lavoro e abitazione, tra centri di consumo e centri di produzione, tra abitazioni e centri ricreativi, culturali, ospedalieri, assistenziali, educativi”.
Questi ideali per molti anni sono stati la bussola dell’agire aziendale della Olivetti, dove ogni lavoratore sapeva che la vasta ed eccellente gamma di servizi sociali che l’impresa gli offriva non era una concessione paternalistica, ma un suo diritto.
La mostra, curata dall’Associazione Archivio Storico Olivetti, illustra attraverso foto, documenti, manifesti, filmati e pannelli descrittivi l’ampiezza dei servizi sociali proposti dalla Olivetti. Servizi sociali sempre accompagnati da un forte impegno aziendale in tutti campi della cultura, dentro e fuori dell’azienda, al punto che la piccola Città di Ivrea venne un tempo definita “la nuova Atene d’Italia”.
Perciò, se l’impresa si limita a operare come soggetto attento ai soli aspetti economico-produttivi, senza alcun senso di responsabilità sociale e culturale, lo sviluppo dell’industria porta con sé inevitabili squilibri sociali e territoriali.
Nell’utopia concreta di Adriano l’impresa è corresponsabile dello sviluppo armonico della società. “Una vera civiltà – afferma in altra occasione – è armonia tra vita privata e vita pubblica, tra lavoro e abitazione, tra centri di consumo e centri di produzione, tra abitazioni e centri ricreativi, culturali, ospedalieri, assistenziali, educativi”.
Questi ideali per molti anni sono stati la bussola dell’agire aziendale della Olivetti, dove ogni lavoratore sapeva che la vasta ed eccellente gamma di servizi sociali che l’impresa gli offriva non era una concessione paternalistica, ma un suo diritto.
La mostra, curata dall’Associazione Archivio Storico Olivetti, illustra attraverso foto, documenti, manifesti, filmati e pannelli descrittivi l’ampiezza dei servizi sociali proposti dalla Olivetti. Servizi sociali sempre accompagnati da un forte impegno aziendale in tutti campi della cultura, dentro e fuori dell’azienda, al punto che la piccola Città di Ivrea venne un tempo definita “la nuova Atene d’Italia”.
16
novembre 2012
Il bene e il bello sociale Il valore del modello Olivetti nei servizi sociali
Dal 16 novembre al 15 dicembre 2012
Location
VILLA VITALI
Fermo, Viale Trento, (Fermo)
Fermo, Viale Trento, (Fermo)
Orario di apertura
da lun a ven 9-12.30 Sabato 15.30 – 18 domenica 15.30 – 19 chiuso martedì e giovedì pomeriggio
Vernissage
16 Novembre 2012, h 18