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Giorgio Cattani – Di là da dove
immagini di cartoline, foto di cronaca e documenti rivisitati da quella che è stata definita la “poetica del frammento” di Giorgio Cattani incontrano le avvolgenti sonorità del Padova Jazz Festival 2012
Comunicato stampa
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Giorgio Cattani – Di là da dove
Immagini di cartoline, foto di cronaca e documenti rivisitati ci riconducono al blues e al jazz delle origini, ai Minstrels, a quella New Orleans di un tempo che fu… Tuttavia, nessuna particolare personalità è celebrata dall’artista, nemmeno in alcune tele che assumono il sapore del ritratto. Cattani sembra operare una trasformazione dei soggetti rappresentati dando vita, alla stregua di Cesare Ripa, a una propria personale Iconologia da cui emergono personificazioni soggettive di concetti universali quali Forza, Libertà, Passione… Oggi come allora, tali concetti sono contraddistinti da particolari attributi o colori simbolici forgiati da interventi che costituiscono una delle cifre dell’artista: pennellate di colori sgargianti si accostano ad applicazioni di differenti materiali; lembi di carta strappati stemperano la durezza del gesto nel volo giocoso di delicati passerotti.
È proprio attraverso la commistione di questi elementi che Cattani riaffronta, sotto una nuova luce, i temi del viaggio, del superamento di confini e barriere, dello sradicamento. Se in opere precedenti, infatti, essi avevano assunto tonalità introspettive, talvolta cupe, o velate di malinconia, in Di là da dove sembrano addolcirsi, quasi avvolte da un’aura di serenità. La ferocità dello strappo sulla tela - strappo della storia, strappo d’identità di genti costrette all’apolidia – incontra l’abbraccio della carta invecchiata, che a guisa di un enorme arazzo, lenisce la durezza degli eventi passati trasformando la storia in memoria.
È un approccio di proustiana memoria quello con cui Cattani, flâneur contemporaneo, ha affrontato la genesi di questa serie di opere, frutto, ancora una volta, di quella che è stata definita la “poetica del frammento” che tanto caratterizza l’ultima ricerca del suo lavoro.
Biografia
Giorgio Cattani, artista dai riconoscimenti internazionali, attualmente presente alla 54esima edizione della Biennale di Venezia, è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e rappresenta l’ultimo periodo della Transavanguardia, corrente teorizzata da Achille Bonito Oliva.
Documenta 8 di Kassel (1986), XLV Biennale di Venezia (1993), XIX Triennale di Milano (1996) e il ricevimento del premio quale miglior artista italiano ottenuto dal Centre Culturel de Monrouge di Parigi (1990), sono solo alcune delle presenze che hanno connotato la sua personale ricerca, alla stregua delle importanti collaborazioni con galleristi internazionali: da Triebold di Basilea a Ferran Cano di Barcellona, da Pudelko di Bonn a Dean Rollstone di New York.
Immagini di cartoline, foto di cronaca e documenti rivisitati ci riconducono al blues e al jazz delle origini, ai Minstrels, a quella New Orleans di un tempo che fu… Tuttavia, nessuna particolare personalità è celebrata dall’artista, nemmeno in alcune tele che assumono il sapore del ritratto. Cattani sembra operare una trasformazione dei soggetti rappresentati dando vita, alla stregua di Cesare Ripa, a una propria personale Iconologia da cui emergono personificazioni soggettive di concetti universali quali Forza, Libertà, Passione… Oggi come allora, tali concetti sono contraddistinti da particolari attributi o colori simbolici forgiati da interventi che costituiscono una delle cifre dell’artista: pennellate di colori sgargianti si accostano ad applicazioni di differenti materiali; lembi di carta strappati stemperano la durezza del gesto nel volo giocoso di delicati passerotti.
È proprio attraverso la commistione di questi elementi che Cattani riaffronta, sotto una nuova luce, i temi del viaggio, del superamento di confini e barriere, dello sradicamento. Se in opere precedenti, infatti, essi avevano assunto tonalità introspettive, talvolta cupe, o velate di malinconia, in Di là da dove sembrano addolcirsi, quasi avvolte da un’aura di serenità. La ferocità dello strappo sulla tela - strappo della storia, strappo d’identità di genti costrette all’apolidia – incontra l’abbraccio della carta invecchiata, che a guisa di un enorme arazzo, lenisce la durezza degli eventi passati trasformando la storia in memoria.
È un approccio di proustiana memoria quello con cui Cattani, flâneur contemporaneo, ha affrontato la genesi di questa serie di opere, frutto, ancora una volta, di quella che è stata definita la “poetica del frammento” che tanto caratterizza l’ultima ricerca del suo lavoro.
Biografia
Giorgio Cattani, artista dai riconoscimenti internazionali, attualmente presente alla 54esima edizione della Biennale di Venezia, è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e rappresenta l’ultimo periodo della Transavanguardia, corrente teorizzata da Achille Bonito Oliva.
Documenta 8 di Kassel (1986), XLV Biennale di Venezia (1993), XIX Triennale di Milano (1996) e il ricevimento del premio quale miglior artista italiano ottenuto dal Centre Culturel de Monrouge di Parigi (1990), sono solo alcune delle presenze che hanno connotato la sua personale ricerca, alla stregua delle importanti collaborazioni con galleristi internazionali: da Triebold di Basilea a Ferran Cano di Barcellona, da Pudelko di Bonn a Dean Rollstone di New York.
09
novembre 2012
Giorgio Cattani – Di là da dove
Dal 09 al 30 novembre 2012
arte contemporanea
Location
HOTEL PLAZA
Padova, Corso Milano, 40, (Padova)
Padova, Corso Milano, 40, (Padova)
Orario di apertura
orari di apertura della struttura ricettiva
Vernissage
9 Novembre 2012, h 18.30
Sito web
www.padovajazz.com
Autore
Curatore