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01
febbraio 2010
fino al 28.II.2010 Paolo Canevari / Peter Wuthrich Pietrasanta (lu), Galleria Cardi
toscana
La trama della nostra esistenza è fatta da tanti piccoli traguardi segnati dallo scorrere del tempo. Come sfogliando le pagine di un libro. Giunge a Pietasanta il nuovo, ampliato corso della Galleria Cardi...
Paolo Canevari e Peter Wuthrich espongono
a Pietrasanta quattordici opere che s’inseriscono nel ciclo di mostre che la
nuova Galleria Cardi dedica all’evoluzione dell’arte contemporanea negli ultimi
quattro decenni della sua storia.
In questo viaggio nel tempo i due
artisti, appartenenti alla stessa generazione ma ad aree geografiche e
culturali diverse, rappresentano il presente e interpretano, con immagini e
sculture, l’esistenza del genere umano sulla Terra.
Peter Wuthrich (Berna, 1962) utilizza parole,
libri e componenti di libri per tracciare un punto nel percorso
spazio-temporale dell’uomo. Il concetto è chiaramente espresso
nell’installazione From the art of looking (1998). Utilizzando centinaia di
marcapagine di libri, l’artista ha realizzato una rete da pesca nelle cui
maglie rimangono impigliati i momenti del nostro vissuto. Per Wuthrich i libri
raccontano la nostra storia reale e l’irreale immaginario dei nostri desideri e
delle nostre paure: non a caso, in Literary food (2009) utilizza copertine di
romanzi d’avventura, testi scientifici, enciclopedie, ma anche racconti di
fantasia per avvolgere scatolette di cibo. L’uomo si ciba di fatti e sogni,
scoperte e teorie per percorrere il viaggio della conoscenza.
Il concetto di Madre Terra espresso
dall’artista svizzero in Terra (2009), utilizzando diverse gradazioni di verde, è presente anche
nelle opere che Paolo Canevari (Roma, 1963; vive a Roma e New York) ha intitolato Lupa, Lupa I e Lupa II (tutti datati 2009), che ricordano
la nascita di Roma.
Ma l’artista capitolino va oltre
l’elemento terra e utilizza la stessa tecnica (grafite su carta fatta a mano)
per rappresentare gli elementi: aria (l’aquila, regina dei cieli) e acqua (la
piovra, inquietante figura degli abissi). Introduce così l’altra faccia della
medaglia, il male contrapposto al bene, le tenebre e l’oscurità, la creazione e
la distruzione.
Così le tre pesanti sculture dal
titolo Sfera (2009)
rimandano all’idea di un pianeta avvolto e soffocato da una pesante nube nera
(gli pneumatici). La perfezione della forma geometrica, l’annullamento della
varietà di forme e colori: l’omologazione del pianeta come effetto perverso
della globalizzazione.
a Pietrasanta quattordici opere che s’inseriscono nel ciclo di mostre che la
nuova Galleria Cardi dedica all’evoluzione dell’arte contemporanea negli ultimi
quattro decenni della sua storia.
In questo viaggio nel tempo i due
artisti, appartenenti alla stessa generazione ma ad aree geografiche e
culturali diverse, rappresentano il presente e interpretano, con immagini e
sculture, l’esistenza del genere umano sulla Terra.
Peter Wuthrich (Berna, 1962) utilizza parole,
libri e componenti di libri per tracciare un punto nel percorso
spazio-temporale dell’uomo. Il concetto è chiaramente espresso
nell’installazione From the art of looking (1998). Utilizzando centinaia di
marcapagine di libri, l’artista ha realizzato una rete da pesca nelle cui
maglie rimangono impigliati i momenti del nostro vissuto. Per Wuthrich i libri
raccontano la nostra storia reale e l’irreale immaginario dei nostri desideri e
delle nostre paure: non a caso, in Literary food (2009) utilizza copertine di
romanzi d’avventura, testi scientifici, enciclopedie, ma anche racconti di
fantasia per avvolgere scatolette di cibo. L’uomo si ciba di fatti e sogni,
scoperte e teorie per percorrere il viaggio della conoscenza.
Il concetto di Madre Terra espresso
dall’artista svizzero in Terra (2009), utilizzando diverse gradazioni di verde, è presente anche
nelle opere che Paolo Canevari (Roma, 1963; vive a Roma e New York) ha intitolato Lupa, Lupa I e Lupa II (tutti datati 2009), che ricordano
la nascita di Roma.
Ma l’artista capitolino va oltre
l’elemento terra e utilizza la stessa tecnica (grafite su carta fatta a mano)
per rappresentare gli elementi: aria (l’aquila, regina dei cieli) e acqua (la
piovra, inquietante figura degli abissi). Introduce così l’altra faccia della
medaglia, il male contrapposto al bene, le tenebre e l’oscurità, la creazione e
la distruzione.
Così le tre pesanti sculture dal
titolo Sfera (2009)
rimandano all’idea di un pianeta avvolto e soffocato da una pesante nube nera
(gli pneumatici). La perfezione della forma geometrica, l’annullamento della
varietà di forme e colori: l’omologazione del pianeta come effetto perverso
della globalizzazione.
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a Milano
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mostra visitata il 19 dicembre
2009
dal 12 dicembre
2009 al 28 febbraio 2010
Paolo
Canevari / Peter Wuthrich
Galleria Cardi
Via Padre Eugenio Barsanti, 45
– 55045 Pietrasanta (LU)
Orario: da lunedì a giovedì ore
10.30-13 e 16-19.30; da venerdì a domenica ore 10-13 e 15.30-17.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0584793578; fax
+39 0584284836; info@lgalleriacardi.com; www.galleriacardi.com
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