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03
febbraio 2010
fino al 9.II.2010 Gianantonio Abate / Gianfranco Sergio Torino, Fusion Gallery
torino
Sovrapposizione e frammentazione d’immagini in un mondo dominato dalla tecnologia. Utilizzando la manualità e le tecniche della pittura. E subito dopo si allacciano le cinture per visitare un aeroplano...
Una doppia personale accoglie alla
Fusion Art Gallery: sono di scena Gianantonio
Abate (Como, 1955) e Gianfranco Sergio, artisti con un curriculum molto
differente, ma entrambi presenti sulla scena artistica fin dai primi anni ‘80.
Abate,
in particolare, ha alle spalle una lunga carriera caratterizzata da numerose
mostre in Italia e all’estero, e valorizzata dalla partecipazione alla Biennale
di Venezia del 1990. Purtroppo nel catalogo di quest’ultima è possibile
osservare solo il lavoro presentato dai Plumcake, artisti che vengono spesso associati al suo nome in quanto
fecero parte entrambi del Nuovo Futurismo, movimento di cui si scrisse negli
anni ‘80, sostenuto da personaggi quali Renato Barilli e il gallerista milanese
Inga Pin, ma di cui è difficile oggi ritrovare sostanziali tracce per definirne
adeguatamente i contenuti, col tempo dispersi e deviati verso aspetti troppo
legati, in alcuni casi, a risvolti con minore forza espressiva.
Abate
ha sempre cercato di rendere la tela un mezzo di aggregazione di più materiali
appartenenti a diversi ambiti del reale, movimentando la superficie piatta e
inserendo elementi estranei alla composizione, frammentando e introducendo moduli
originali, varcando così il confine della bidimensionalità alla ricerca di un
modernismo che non poteva convincere negli anni dominati dall’Arte Povera e
attraversati dalla Transavanguardia.
In
mostra a Torino, alcune recenti tele in cui il disegno e la stampa fotografica
si mischiano e confondono con residui di pittura: sono “avanzi” di vita
quotidiana che l’artista raccoglie in una serie di stimoli visivi, armonizzati
in una composizione istintuale. Alternativo a questa formula l’esperimento di
fotografia digitale in cui una raffinata sovrapposizione di immagini appare
inserita in un contesto più attuale.
Opere
realizzate negli anni ‘90 invece sono quelle presentate da Gianfranco Sergio (Cosenza, 1961; vive a Como), artista che nei primi anni ‘80
ebbe un brillante esordio con una serie di dipinti che, citando Enrico
Crispolti, colpivano per la “densità sensuale nel trattamento della materia
di una figurazione organica di una natura che in realtà sembrerebbe
preorganica, rocciosa, minerale”.
Ossessionato
dall’immagine della spirale, la sua pittura diventa graffiante e modulare in
una accezione schematica che Edoardo Di Mauro definisce “opere il cui rigore
formale è pari alle migliori prove della nuova astrazione italiana”. Un allestimento
fluido e colmo di rimandi quello di questa sala, in cui i ritmici coni
rovesciati sulle tele circondano “una struttura metallica a incastri
regolari evocanti le forme di un aeroplano di pionieristica fattura”.
Un
artigianale archetipo che mantiene integro il fascino della ricostruzione
essenziale, della forma originale del prototipo, assolutamente falso ma
paradossalmente autentico nelle linee concettuali.
Fusion Art Gallery: sono di scena Gianantonio
Abate (Como, 1955) e Gianfranco Sergio, artisti con un curriculum molto
differente, ma entrambi presenti sulla scena artistica fin dai primi anni ‘80.
Abate,
in particolare, ha alle spalle una lunga carriera caratterizzata da numerose
mostre in Italia e all’estero, e valorizzata dalla partecipazione alla Biennale
di Venezia del 1990. Purtroppo nel catalogo di quest’ultima è possibile
osservare solo il lavoro presentato dai Plumcake, artisti che vengono spesso associati al suo nome in quanto
fecero parte entrambi del Nuovo Futurismo, movimento di cui si scrisse negli
anni ‘80, sostenuto da personaggi quali Renato Barilli e il gallerista milanese
Inga Pin, ma di cui è difficile oggi ritrovare sostanziali tracce per definirne
adeguatamente i contenuti, col tempo dispersi e deviati verso aspetti troppo
legati, in alcuni casi, a risvolti con minore forza espressiva.
Abate
ha sempre cercato di rendere la tela un mezzo di aggregazione di più materiali
appartenenti a diversi ambiti del reale, movimentando la superficie piatta e
inserendo elementi estranei alla composizione, frammentando e introducendo moduli
originali, varcando così il confine della bidimensionalità alla ricerca di un
modernismo che non poteva convincere negli anni dominati dall’Arte Povera e
attraversati dalla Transavanguardia.
In
mostra a Torino, alcune recenti tele in cui il disegno e la stampa fotografica
si mischiano e confondono con residui di pittura: sono “avanzi” di vita
quotidiana che l’artista raccoglie in una serie di stimoli visivi, armonizzati
in una composizione istintuale. Alternativo a questa formula l’esperimento di
fotografia digitale in cui una raffinata sovrapposizione di immagini appare
inserita in un contesto più attuale.
Opere
realizzate negli anni ‘90 invece sono quelle presentate da Gianfranco Sergio (Cosenza, 1961; vive a Como), artista che nei primi anni ‘80
ebbe un brillante esordio con una serie di dipinti che, citando Enrico
Crispolti, colpivano per la “densità sensuale nel trattamento della materia
di una figurazione organica di una natura che in realtà sembrerebbe
preorganica, rocciosa, minerale”.
Ossessionato
dall’immagine della spirale, la sua pittura diventa graffiante e modulare in
una accezione schematica che Edoardo Di Mauro definisce “opere il cui rigore
formale è pari alle migliori prove della nuova astrazione italiana”. Un allestimento
fluido e colmo di rimandi quello di questa sala, in cui i ritmici coni
rovesciati sulle tele circondano “una struttura metallica a incastri
regolari evocanti le forme di un aeroplano di pionieristica fattura”.
Un
artigianale archetipo che mantiene integro il fascino della ricostruzione
essenziale, della forma originale del prototipo, assolutamente falso ma
paradossalmente autentico nelle linee concettuali.
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mostra visitata il 14 gennaio 2010
dal 18 dicembre 2009 al 9 febbraio 2010
Gianantonio
Abate / Gianfranco Sergio
a cura di Edoardo Di Mauro e Walter Vallini
Fusion Art
Gallery
Piazza Peyron,
9/g (zona Cit Turin) – 10143 Torino
Orario: martedì,
giovedì e venerdì ore 16.30-19.30 o su appuntamento
Ingresso
libero
Info: mob. +39
3356398351; info@fusiongallery.it; www.fusiongallery.it
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