Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Paola Malato – Sulla forma della Natura
Sculture in terra cotta che ridefiniscono il contesto evocato da strutture arcaiche e sculture luminose che indagano la luce nel suo legame dinamico con l’ombra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Quintocortile - Viale Bligny 42 - 20136 Milano
Sulla forma della Natura di Paola Malato
presentazione di Martina Corgnati
dal 16 al 30 ottobre 2012
inaugurazione: martedì 16 ottobre ore 18
orario: da martedì a venerdì dalle 17,00 alle 19,00
catalogo in Galleria
Martina Corgnati
Sulla forma della Natura
Per Paola Malato, la terra è un territorio di sperimentazioni e di ricerche illimitate, tecniche e formali, un materiale versatile e sensibile su cui esercitare il piacere di modellare, di toccare e di manipolare un elemento primordiale e costitutivo di tanta parte dell’esperienza umana, ma anche far convergere problemi e temi che altrimenti resterebbero inesorabilmente separati e confinati in ambiti operativi differenti: pittura, scultura e arte ambientale (improprio sarebbe infatti, come Bruno Zevi insegna, parlare di architettura laddove non esiste spazio interno), si ritrovano affrontati tutti insieme in un contesto che si risolve in scultura pur senza eludere i problemi del colore, si articola e si dilata liberamente nello spazio pur senza perdere di vista la propria essenziale condizione di “oggetto” plastico ben delimitato. Un contesto che, insomma, permette di raccordare insieme con facilità e quasi con naturalezza alcuni fra i temi fondamentali dell’arte moderna e contemporanea.
Le sue opere, come per esempio il Trittico qui esposto, nascono da moduli che, combinandosi insieme secondo modalità ogni volta dissimili, danno luogo a forme originali ma nello stesso tempo d’aspetto arcaico, totem senza tempo, sensibili alle carezze o all’invadenza forte della luce e custodi di morbidezze, di attenzioni e di dettagli che possono sorprendere chi consideri innanzitutto il loro aspetto relativamente serio e solenne. Eppure questi elementi, sempre vagamente antropomorfi, sono capaci di relazioni complesse l’uno con l’altro, tali da evocare vere e proprie narrazioni pur senza perdere il loro carattere astratto, quasi postcubista. Essi, inoltre, va detto, non esauriscono il repertorio di possibilità espressive dell’artista che con la terra cotta, di colore bianco o naturale, ha realizzato anche una quantità di opere a parete, sequenze che sembrano muovere da un punto per propagarsi lungo una direttrice logica ed estetica insieme; e oggetti-forme, come le lampade proposte qui (meglio sarebbe chiamarle “Sculture di luce”).
Oggetti che sembrano giocare con le forme primarie del cilindro, della sfera, dell’ovale, per avvolgere un nucleo di luce endogena, una sorgente annidata al loro interno, come un tesoro o un presagio, elemento vitale sul punto di sorgere e di far “sbocciare” queste forme bianche dolcemente avviluppate intorno e modellate con maestria, quasi virtuosismo.
Da Henry Moore a Lucio Fontana, la grande scultura ha portato avanti una profonda riflessione sullo spazio interno, inteso non come elemento praticabile quale è nell’architettura, ma come vuoto generante e generativo di forma: la terra, le terre di Paola Malato si ricollegano a questa linea maestra per ritrovare la propria valenza materna (terra madre) e al tempo stesso la propria natura moderna. Essi infatti sono corpi determinati dal pulsante vuoto che, dall’interno, li ispira e li penetra, lungo linee e assi che l’artista ha opportunamente lasciato libere ed aperte, in modo da mettere in comunicazione l’interno con l’esterno: così che l’occhio e lo sguardo non solo debbano abbracciare la totalità convessa dell’oggetto ma possano ritrovare la relazione fra le sue due dimensioni costitutive: quella interiore e quella esteriore.
Paola Malato è nata a Napoli, ha studiato a Roma, vive e lavora a Torino.
Predilige l’uso della terra cotta, combinata in alcuni casi anche con altri materiali (piombo, rame, ferro, legno, pietra, marmo, gesso, vetro, mosaico…).
La sua ricerca punta ad una sintesi tra scultura (perché tecnica e materiali usati sono quelli della scultura), pittura (perché le superfici sono sempre trattate in maniera pittorica, oltre al fatto che a volte compare concretamente il colore) e architettura (perché ne risulta una combinazione di elementi strutturali ( rotazioni, compenetrazioni, ribaltamenti di piani).
Ha creato grandi installazioni, organizzando performances.
Più recentemente Paola Malato ha recuperato i valori narrativi della pittura, impegnandosi in sperimentazioni con materiali e linguaggi assolutamente nuovi, più attenta ai temi del quotidiano e alla dimensione effimera della moderna cultura globale che stiamo vivendo.
Ha esposto in numerose mostre personali e collettive: si ricordano, tra le altre, quelle di Roma, Torino, Cuneo, Volterra, Chieri (To), Lublino (Polonia), Napoli, Bergamo,Brescia, Lecce, Urbino, Castellamonte (To), Settimo Torinese, Rivarolo Torinese, Praga.
Hanno scritto di lei, tra gli altri: Mirella Bandini, G.Sebastiano Brizio, Riccardo Cavallo, Paride Chiapatti, Giuseppe Cordoni, Martina Corgnati, Marilina Di Cataldo, Paolo Levi, Marco Lodola, Pino Mantovani, G.Giorgio Massara, Angelo Mistrangelo, Anna Minola, Ivana Mulatero, Paolo Nesta, Enrico Perotto, Marco Rosci, Vittorio Sacco, Marisa Vescovo
Info - tel. 338. 800. 7617 - e mail : quintocortile @ tiscalinet.it
Sulla forma della Natura di Paola Malato
presentazione di Martina Corgnati
dal 16 al 30 ottobre 2012
inaugurazione: martedì 16 ottobre ore 18
orario: da martedì a venerdì dalle 17,00 alle 19,00
catalogo in Galleria
Martina Corgnati
Sulla forma della Natura
Per Paola Malato, la terra è un territorio di sperimentazioni e di ricerche illimitate, tecniche e formali, un materiale versatile e sensibile su cui esercitare il piacere di modellare, di toccare e di manipolare un elemento primordiale e costitutivo di tanta parte dell’esperienza umana, ma anche far convergere problemi e temi che altrimenti resterebbero inesorabilmente separati e confinati in ambiti operativi differenti: pittura, scultura e arte ambientale (improprio sarebbe infatti, come Bruno Zevi insegna, parlare di architettura laddove non esiste spazio interno), si ritrovano affrontati tutti insieme in un contesto che si risolve in scultura pur senza eludere i problemi del colore, si articola e si dilata liberamente nello spazio pur senza perdere di vista la propria essenziale condizione di “oggetto” plastico ben delimitato. Un contesto che, insomma, permette di raccordare insieme con facilità e quasi con naturalezza alcuni fra i temi fondamentali dell’arte moderna e contemporanea.
Le sue opere, come per esempio il Trittico qui esposto, nascono da moduli che, combinandosi insieme secondo modalità ogni volta dissimili, danno luogo a forme originali ma nello stesso tempo d’aspetto arcaico, totem senza tempo, sensibili alle carezze o all’invadenza forte della luce e custodi di morbidezze, di attenzioni e di dettagli che possono sorprendere chi consideri innanzitutto il loro aspetto relativamente serio e solenne. Eppure questi elementi, sempre vagamente antropomorfi, sono capaci di relazioni complesse l’uno con l’altro, tali da evocare vere e proprie narrazioni pur senza perdere il loro carattere astratto, quasi postcubista. Essi, inoltre, va detto, non esauriscono il repertorio di possibilità espressive dell’artista che con la terra cotta, di colore bianco o naturale, ha realizzato anche una quantità di opere a parete, sequenze che sembrano muovere da un punto per propagarsi lungo una direttrice logica ed estetica insieme; e oggetti-forme, come le lampade proposte qui (meglio sarebbe chiamarle “Sculture di luce”).
Oggetti che sembrano giocare con le forme primarie del cilindro, della sfera, dell’ovale, per avvolgere un nucleo di luce endogena, una sorgente annidata al loro interno, come un tesoro o un presagio, elemento vitale sul punto di sorgere e di far “sbocciare” queste forme bianche dolcemente avviluppate intorno e modellate con maestria, quasi virtuosismo.
Da Henry Moore a Lucio Fontana, la grande scultura ha portato avanti una profonda riflessione sullo spazio interno, inteso non come elemento praticabile quale è nell’architettura, ma come vuoto generante e generativo di forma: la terra, le terre di Paola Malato si ricollegano a questa linea maestra per ritrovare la propria valenza materna (terra madre) e al tempo stesso la propria natura moderna. Essi infatti sono corpi determinati dal pulsante vuoto che, dall’interno, li ispira e li penetra, lungo linee e assi che l’artista ha opportunamente lasciato libere ed aperte, in modo da mettere in comunicazione l’interno con l’esterno: così che l’occhio e lo sguardo non solo debbano abbracciare la totalità convessa dell’oggetto ma possano ritrovare la relazione fra le sue due dimensioni costitutive: quella interiore e quella esteriore.
Paola Malato è nata a Napoli, ha studiato a Roma, vive e lavora a Torino.
Predilige l’uso della terra cotta, combinata in alcuni casi anche con altri materiali (piombo, rame, ferro, legno, pietra, marmo, gesso, vetro, mosaico…).
La sua ricerca punta ad una sintesi tra scultura (perché tecnica e materiali usati sono quelli della scultura), pittura (perché le superfici sono sempre trattate in maniera pittorica, oltre al fatto che a volte compare concretamente il colore) e architettura (perché ne risulta una combinazione di elementi strutturali ( rotazioni, compenetrazioni, ribaltamenti di piani).
Ha creato grandi installazioni, organizzando performances.
Più recentemente Paola Malato ha recuperato i valori narrativi della pittura, impegnandosi in sperimentazioni con materiali e linguaggi assolutamente nuovi, più attenta ai temi del quotidiano e alla dimensione effimera della moderna cultura globale che stiamo vivendo.
Ha esposto in numerose mostre personali e collettive: si ricordano, tra le altre, quelle di Roma, Torino, Cuneo, Volterra, Chieri (To), Lublino (Polonia), Napoli, Bergamo,Brescia, Lecce, Urbino, Castellamonte (To), Settimo Torinese, Rivarolo Torinese, Praga.
Hanno scritto di lei, tra gli altri: Mirella Bandini, G.Sebastiano Brizio, Riccardo Cavallo, Paride Chiapatti, Giuseppe Cordoni, Martina Corgnati, Marilina Di Cataldo, Paolo Levi, Marco Lodola, Pino Mantovani, G.Giorgio Massara, Angelo Mistrangelo, Anna Minola, Ivana Mulatero, Paolo Nesta, Enrico Perotto, Marco Rosci, Vittorio Sacco, Marisa Vescovo
Info - tel. 338. 800. 7617 - e mail : quintocortile @ tiscalinet.it
16
ottobre 2012
Paola Malato – Sulla forma della Natura
Dal 16 al 30 ottobre 2012
arte contemporanea
Location
QUINTOCORTILE
Milano, Viale Bligny, 42, (Milano)
Milano, Viale Bligny, 42, (Milano)
Orario di apertura
martedì-venerdì ore 17-19
Vernissage
16 Ottobre 2012, ore 18
Autore
Curatore