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CARA DOMANI. Opere dalla collezione Ernesto Esposito
L’ampia rassegna collettiva, a cura di Caroline Corbetta, costituisce una preziosa occasione per rendere accessibile alla fruizione di un pubblico allargato una selezione di opere provenienti dalla collezione privata di Ernesto Esposito, designer di calzature haute couture di fama internazionale e proprietario di una raccolta composta da oltre 900 pezzi di arte contemporanea riconosciuta tra le più rilevanti in ambito europeo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
CARA DOMANI
opere dalla collezione Ernesto Esposito
a cura di Caroline Corbetta
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
29 settembre – 2 dicembre 2012
Approfondendo la riflessione sulla identità e sulle funzioni del museo
contemporaneo in cui si esplica una delle sue principali linee di ricerca
scientifica, il MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna apre i propri
spazi espositivi come campo critico di incontro tra la dimensione pubblica
di una istituzione museale e quella intima di una collezione privata,
presentando dal 29 settembre al 2 dicembre 2012 la mostra CARA DOMANI
opere dalla collezione Ernesto Esposito.
L'ampia rassegna collettiva, a cura di Caroline Corbetta, costituisce una
preziosa occasione per rendere accessibile alla fruizione di un pubblico
allargato una selezione di opere provenienti dalla collezione privata di
Ernesto Esposito, designer di calzature haute couture di fama
internazionale e proprietario di una raccolta composta da oltre 900 pezzi
di arte contemporanea, riconosciuta tra le più rilevanti in ambito europeo.
L'esposizione ospitata al MAMbo esplora il peculiare immaginario di
Esposito, schiudendo lo sguardo dello spettatore verso un affascinante
viaggio immersivo in cui si rivela - come in un ritratto autobiografico in
progress - un gusto curioso, raffinato, audace, che non teme ma anzi si
concede a un desiderio onnivoro, viscerale, divorante fino a lambire la
compulsività.
Lo stesso assetto espositivo della mostra non si struttura secondo nuclei
tematici e stilistici organici bensì si definisce secondo un unico percorso
scenografico che restituisce la vitalità caleidoscopica della collezione, in
cui maestri dell’arte contemporanea dialogano con giovani artisti
emergenti in una sorprendente continuità.
La narrazione di questa avventura intellettuale e emotiva, ancora in
pieno svolgimento, aderisce in stretta relazione agli spazi espositivi del
museo attraverso una selezione di 76 opere - tra dipinti, fotografie, video,
sculture e installazioni - realizzate da 69 autori di generazioni e aree
culturali e geografiche diverse.
1
Si incontrano così alcuni dei più interessanti sviluppi del linguaggio
pittorico degli ultimi decenni: dall'enigmatico figurativismo stilizzato dei
ritratti di Alex Katz, ai segni ossessivamente ipnotici di Yayoi Kusama, ai
raffinati monocromi dalla texture vibrante di Jason Martin, fino a Damien
Hirst di cui è presente l'opera del 2007 Beautiful Guest Must Dress in
Pastel Only for the Picture Painting appartenente alla serie degli Spin
Paintings.
Affini, per la comune energia provocatoria che origina nella scena
newyorkese esplosa all'inizio degli anni Duemila, appaiono invece le
opere di Dan Colen, Terence Koh, Ryan McGinley, Agathe Snow, Dash
Snow e Aaron Young, in cui le sottoculture urbane giovanili vengono
rivisitate in una sintesi che contamina ascendenze pop, neodada e
concettuali.
Il percorso espositivo della mostra offre inoltre sorprendenti intervalli di
rigore intellettuale con lavori seminali di Joseph Beuys e Joseph Kosuth:
del primo è esposta l'opera del 1962 Untitled (Braunkreuz) dalla
suggestiva valenza mistico-simbolico, mentre l'opera del secondo One
and three frames, realizzata nel 1965, segna l'inizio di una riflessione
tautologica sul linguaggio artistico che viene ripresa, a oltre quarant’anni
di distanza, dal collettivo Claire Fontaine con l'installazione luminosa del
2009 This neon sign was made by…
E ancora, l'immaginario pop contemporaneo è protagonista delle
atmosfere psichedeliche con cui giocano Jim Lambie e il collettivo avaf
(assume vivid astro focus), mentre Rob Pruitt con l'installazione San
Pellegrino Fountain rigenera la banalità del consumismo quotidiano in
zampillante gioia, trasformando la Sala delle Ciminiere del museo in una
pubblica piazza.
A pietre miliari dell’arte contemporanea come Ides of March, dipinto di Cy
Twombly del 1962 che porta l’espressionismo astratto a livelli
irraggiungibili di emotività ludica, o lo scatto Ken Moody del 1983 di Robert
Mapplethorpe, che celebra la perfezione di una bellezza anatomica
classica, fanno da contrappunto opere significative di artisti ancora in
piena attività come Francesco Vezzoli e Martin Creed – presenti,
rispettivamente, con un arazzo del 2009 Enjoy the New Fragrance (Lee
Miller for Greed) e con l’installazione Work No. 180; Largo, larghetto,
adagio, andante, moderato, allegro, presto, prestissimo (1995-2004).
Mondi e pulsioni distanti e apparentemente irriducibili raggiungono nella
collezione di Ernesto Esposito una coerenza felicemente eccentrica su
cui aleggia un senso di vitalità, sebbene velato di malinconia, che è
difficile non ricondurre a Napoli, città in cui il designer è nato e ha scelto
di continuare a vivere.
2
L'ispirazione per il titolo stesso della mostra al MAMbo tradisce un
affettuoso riferimento alla città: Cara domani è infatti il nome dell'opera di
Jack Pierson del 1995 in cui l’artista americano mette insieme le due
parole che racconta di avere sentito pronunciare più spesso durante un
suo soggiorno nel capoluogo campano. Dieci lettere in plastica, metallo e
bachelite compongono un’espressione in cui si materializza il carattere
locale al confine tra cortesia e procrastinazione, tra sentimentalismo e
rassegnazione.
Al carisma di Napoli si ispirano anche Vesuvius di Andy Warhol, una delle
diciotto raffigurazioni pittoriche del vulcano eseguite nel 1985, e
l’assemblaggio in ferro di Robert Rauschenberg Albino Spring Glut
(Napolitan), ricavato dalla spazzatura della città ed esposto nella
galleria di Lucio Amelio (mentore di Ernesto Esposito) in occasione della
personale dell’artista americano nel 1987.
E fu proprio nel vivace clima di modernità avanguardistica che si
respirava nella città, anche grazie all'attività di galleristi quali Lucio
Amelio, Lia Rumma e Pasquale Trisorio, che all’inizio degli anni Settanta si
manifestò la precoce vocazione collezionistica di un giovanissimo
Esposito, folgorato da una retrospettiva su Andy Warhol e la sua Factory
visitata a Parigi.
La collezione che ha preso vita nel corso di quarant’anni di attività rivela
la fisionomia di un’anima che la curatrice dell’esposizione descrive come
“dominata da una passione totalizzante che ha come propria unica
guida il desiderio”. In continua evoluzione, essa non si definisce infatti
come una raccolta di opere coerentemente articolata secondo criteri
progettuali predefiniti ma fonda il proprio incremento nelle scelte anche
sentimentali dettate da un istinto innato e da un senso estetico refrattario
alle mode e ai trend del mercato.
È lo stesso collezionista a raccontare la propria passione:“È una mania,
un vizio...Più arte possiedo e più mi sento meglio...Io appartengo a quella
cerchia che ha vissuto ogni giorno della sua vita con l’impulso
irrefrenabile di dover acquistare opere significative per la propria
raccolta, che sente l’arte come una vera e propria fonte di felicità e la
propria collezione come mezzo per diffondere (attraverso mostre
temporanee) cultura nella maniera più attuale e personale”.
La selezione delle opere in mostra consente inoltre di mettere a fuoco
alcuni specifici tracciati tematici sviluppati dall’Istituzione Galleria d’Arte
Moderna di Bologna nel documentare le più rilevanti tendenze artistiche
contemporanee europee e americane, evidenziando una significativa
tangenza di orientamenti e intuizioni critiche con le scelte compiute dal
collezionista. Numerose sono infatti le presenze di artisti di cui, solo negli
3
ultimi anni, sono state presentate opere nell’ambito di rassegne collettive,
da Andy Warhol a Matthew Barney, da Thomas Ruff a Michelangelo
Pistoletto, fino ad arrivare alle mostre monografiche dedicate a Markus
Schinwald, di cui la GAM ha promosso nel 2006 la prima personale in Italia
nell'ambito del ciclo Coming Soon MAMbo, e allo statunitense Kelley
Walker protagonista nel 2008 dell’ultimo progetto realizzato in coppia con
Wade Guyton, appositamente ideato per il MAMbo, mentre Alberto
Tadiello, Francesco Vezzoli e Vedovamazzei sono inclusi nella sezione
espositiva della Collezione Permamente del museo Focus on Italian
Contemporary Art, dedicata alle ultime generazioni dell’arte italiana.
La mostra CARA DOMANI opere dalla collezione Ernesto Esposito,
organizzata da ORA S.r.l. e MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna
con il coordinamento esterno di Giuliana Picarelli, è accompagnata da un
catalogo pubblicato da Edizioni Corraini in un originale formato di
rotocalco dedicato alla figura di Ernesto Esposito, che comprende una
introduzione di Gianfranco Maraniello, una lunga intervista della curatrice
Caroline Corbetta al collezionista, testimonianze - tra gli altri - di Beatrice
Bulgari, Lapo Elkann, Fabio Novembre e Silvia Venturini Fendi, oltre a un
allegato con la riproduzione di tutte le opere in mostra.
Un ricco calendario di attività didattiche, visite guidate e laboratori è
curato dal Dipartimento educativo MAMbo durante l'intero periodo di
apertura. Visite speciali si tengono ogni giovedì alle ore 18.30 e ogni
domenica alle ore 17.00. Ingresso: € 4 a persona più ingresso in mostra
(€ 6 intero, € 4 ridotto) minimo 6 max 30 persone. Info e prenotazioni:
tel. 051 6496628 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 17); tel. 051 6496611
(dal sabato alla domenica dalle 12 alle 17).
La conferenza stampa di presentazione della mostra si svolge giovedì 27
settembre alle ore 12.00 presso gli spazi espositivi del piano terra del
museo.
La vernice ha luogo venerdì 28 settembre dalle ore 19.00 alle 22.00, con
accesso libero al pubblico.
4
Artisti: avaf (assume vivid astro focus), Charles Avery, Matthew Barney,
Joseph Beuys, Tom Burr, Peter Coffin, Dan Colen, Martin Creed, Alberto Di
Fabio, Natalie Djurberg, Claire Fontaine, Luke Fowler / Kosten Koper, Luca
Francesconi, Cyprien Gaillard, Gilbert & George, John Henderson, Damien
Hirst, Haavard Homstvedt, Rashid Johnson, Alex Katz, Terence Koh,
Joseph Kosuth, Yayoi Kusama, Mark Leckey, Phillip Lai, Jim Lambie, Annika
Larsson, Robert Mapplethorpe, Helen Marten, Fabian Marti, Jason Martin,
Barry McGee, Ryan McGinley, Birgit Megerle, Jonathan Monk, Seb Patane,
Marco Perego, Manfred Pernice, Jack Pierson, Michelangelo Pistoletto,
Richard Prince, Rob Pruitt, Mel Ramos, Robert Rauschenberg, Dan Rees,
Ugo Rondinone, Thomas Ruff, Eduardo Sarabia, Markus Schinwald,
Steven Shearer, Agathe Snow, Dash Snow, Martin Soto Climent, Ruby
Sterling, Alberto Tadiello, Hank Willis Thomas, Cy Twombly, Keith Tyson,
Eulalia Valldosera, Vedovamazzei, Francesco Vezzoli, Tris Vonna-Michell,
Kelley Walker, Andy Warhol, Gillian Wearing, Jordan Wolfson, Aaron Young
Breve profilo biografico Ernesto Esposito
Ernesto Esposito inizia la sua carriera negli anni Settanta lavorando per
uno degli stilisti di calzature più importanti del mondo, Sergio Rossi. Negli
anni Ottanta entra nello staff del giovane Marc Jacobs, con cui collabora
per quasi dieci anni. Chloé, Sonia Rykiel e Louis Vuitton sono alcune delle
Maisons con le quali Ernesto Esposito ha avuto successivamente la
possibilità di affermare il proprio talento nel settore della moda. La sua
passione per l’arte ha sviluppato in lui una peculiare visione delle cose e
ispirato le sue creazioni. La sua affascinante personalità è stata ritratta e
interpretata da alcuni tra i più famosi artisti e fotografi:Andy Warhol,
Michelangelo Pistoletto, Helmut Newton, Jack Pierson, Mario Testino.
opere dalla collezione Ernesto Esposito
a cura di Caroline Corbetta
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
29 settembre – 2 dicembre 2012
Approfondendo la riflessione sulla identità e sulle funzioni del museo
contemporaneo in cui si esplica una delle sue principali linee di ricerca
scientifica, il MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna apre i propri
spazi espositivi come campo critico di incontro tra la dimensione pubblica
di una istituzione museale e quella intima di una collezione privata,
presentando dal 29 settembre al 2 dicembre 2012 la mostra CARA DOMANI
opere dalla collezione Ernesto Esposito.
L'ampia rassegna collettiva, a cura di Caroline Corbetta, costituisce una
preziosa occasione per rendere accessibile alla fruizione di un pubblico
allargato una selezione di opere provenienti dalla collezione privata di
Ernesto Esposito, designer di calzature haute couture di fama
internazionale e proprietario di una raccolta composta da oltre 900 pezzi
di arte contemporanea, riconosciuta tra le più rilevanti in ambito europeo.
L'esposizione ospitata al MAMbo esplora il peculiare immaginario di
Esposito, schiudendo lo sguardo dello spettatore verso un affascinante
viaggio immersivo in cui si rivela - come in un ritratto autobiografico in
progress - un gusto curioso, raffinato, audace, che non teme ma anzi si
concede a un desiderio onnivoro, viscerale, divorante fino a lambire la
compulsività.
Lo stesso assetto espositivo della mostra non si struttura secondo nuclei
tematici e stilistici organici bensì si definisce secondo un unico percorso
scenografico che restituisce la vitalità caleidoscopica della collezione, in
cui maestri dell’arte contemporanea dialogano con giovani artisti
emergenti in una sorprendente continuità.
La narrazione di questa avventura intellettuale e emotiva, ancora in
pieno svolgimento, aderisce in stretta relazione agli spazi espositivi del
museo attraverso una selezione di 76 opere - tra dipinti, fotografie, video,
sculture e installazioni - realizzate da 69 autori di generazioni e aree
culturali e geografiche diverse.
1
Si incontrano così alcuni dei più interessanti sviluppi del linguaggio
pittorico degli ultimi decenni: dall'enigmatico figurativismo stilizzato dei
ritratti di Alex Katz, ai segni ossessivamente ipnotici di Yayoi Kusama, ai
raffinati monocromi dalla texture vibrante di Jason Martin, fino a Damien
Hirst di cui è presente l'opera del 2007 Beautiful Guest Must Dress in
Pastel Only for the Picture Painting appartenente alla serie degli Spin
Paintings.
Affini, per la comune energia provocatoria che origina nella scena
newyorkese esplosa all'inizio degli anni Duemila, appaiono invece le
opere di Dan Colen, Terence Koh, Ryan McGinley, Agathe Snow, Dash
Snow e Aaron Young, in cui le sottoculture urbane giovanili vengono
rivisitate in una sintesi che contamina ascendenze pop, neodada e
concettuali.
Il percorso espositivo della mostra offre inoltre sorprendenti intervalli di
rigore intellettuale con lavori seminali di Joseph Beuys e Joseph Kosuth:
del primo è esposta l'opera del 1962 Untitled (Braunkreuz) dalla
suggestiva valenza mistico-simbolico, mentre l'opera del secondo One
and three frames, realizzata nel 1965, segna l'inizio di una riflessione
tautologica sul linguaggio artistico che viene ripresa, a oltre quarant’anni
di distanza, dal collettivo Claire Fontaine con l'installazione luminosa del
2009 This neon sign was made by…
E ancora, l'immaginario pop contemporaneo è protagonista delle
atmosfere psichedeliche con cui giocano Jim Lambie e il collettivo avaf
(assume vivid astro focus), mentre Rob Pruitt con l'installazione San
Pellegrino Fountain rigenera la banalità del consumismo quotidiano in
zampillante gioia, trasformando la Sala delle Ciminiere del museo in una
pubblica piazza.
A pietre miliari dell’arte contemporanea come Ides of March, dipinto di Cy
Twombly del 1962 che porta l’espressionismo astratto a livelli
irraggiungibili di emotività ludica, o lo scatto Ken Moody del 1983 di Robert
Mapplethorpe, che celebra la perfezione di una bellezza anatomica
classica, fanno da contrappunto opere significative di artisti ancora in
piena attività come Francesco Vezzoli e Martin Creed – presenti,
rispettivamente, con un arazzo del 2009 Enjoy the New Fragrance (Lee
Miller for Greed) e con l’installazione Work No. 180; Largo, larghetto,
adagio, andante, moderato, allegro, presto, prestissimo (1995-2004).
Mondi e pulsioni distanti e apparentemente irriducibili raggiungono nella
collezione di Ernesto Esposito una coerenza felicemente eccentrica su
cui aleggia un senso di vitalità, sebbene velato di malinconia, che è
difficile non ricondurre a Napoli, città in cui il designer è nato e ha scelto
di continuare a vivere.
2
L'ispirazione per il titolo stesso della mostra al MAMbo tradisce un
affettuoso riferimento alla città: Cara domani è infatti il nome dell'opera di
Jack Pierson del 1995 in cui l’artista americano mette insieme le due
parole che racconta di avere sentito pronunciare più spesso durante un
suo soggiorno nel capoluogo campano. Dieci lettere in plastica, metallo e
bachelite compongono un’espressione in cui si materializza il carattere
locale al confine tra cortesia e procrastinazione, tra sentimentalismo e
rassegnazione.
Al carisma di Napoli si ispirano anche Vesuvius di Andy Warhol, una delle
diciotto raffigurazioni pittoriche del vulcano eseguite nel 1985, e
l’assemblaggio in ferro di Robert Rauschenberg Albino Spring Glut
(Napolitan), ricavato dalla spazzatura della città ed esposto nella
galleria di Lucio Amelio (mentore di Ernesto Esposito) in occasione della
personale dell’artista americano nel 1987.
E fu proprio nel vivace clima di modernità avanguardistica che si
respirava nella città, anche grazie all'attività di galleristi quali Lucio
Amelio, Lia Rumma e Pasquale Trisorio, che all’inizio degli anni Settanta si
manifestò la precoce vocazione collezionistica di un giovanissimo
Esposito, folgorato da una retrospettiva su Andy Warhol e la sua Factory
visitata a Parigi.
La collezione che ha preso vita nel corso di quarant’anni di attività rivela
la fisionomia di un’anima che la curatrice dell’esposizione descrive come
“dominata da una passione totalizzante che ha come propria unica
guida il desiderio”. In continua evoluzione, essa non si definisce infatti
come una raccolta di opere coerentemente articolata secondo criteri
progettuali predefiniti ma fonda il proprio incremento nelle scelte anche
sentimentali dettate da un istinto innato e da un senso estetico refrattario
alle mode e ai trend del mercato.
È lo stesso collezionista a raccontare la propria passione:“È una mania,
un vizio...Più arte possiedo e più mi sento meglio...Io appartengo a quella
cerchia che ha vissuto ogni giorno della sua vita con l’impulso
irrefrenabile di dover acquistare opere significative per la propria
raccolta, che sente l’arte come una vera e propria fonte di felicità e la
propria collezione come mezzo per diffondere (attraverso mostre
temporanee) cultura nella maniera più attuale e personale”.
La selezione delle opere in mostra consente inoltre di mettere a fuoco
alcuni specifici tracciati tematici sviluppati dall’Istituzione Galleria d’Arte
Moderna di Bologna nel documentare le più rilevanti tendenze artistiche
contemporanee europee e americane, evidenziando una significativa
tangenza di orientamenti e intuizioni critiche con le scelte compiute dal
collezionista. Numerose sono infatti le presenze di artisti di cui, solo negli
3
ultimi anni, sono state presentate opere nell’ambito di rassegne collettive,
da Andy Warhol a Matthew Barney, da Thomas Ruff a Michelangelo
Pistoletto, fino ad arrivare alle mostre monografiche dedicate a Markus
Schinwald, di cui la GAM ha promosso nel 2006 la prima personale in Italia
nell'ambito del ciclo Coming Soon MAMbo, e allo statunitense Kelley
Walker protagonista nel 2008 dell’ultimo progetto realizzato in coppia con
Wade Guyton, appositamente ideato per il MAMbo, mentre Alberto
Tadiello, Francesco Vezzoli e Vedovamazzei sono inclusi nella sezione
espositiva della Collezione Permamente del museo Focus on Italian
Contemporary Art, dedicata alle ultime generazioni dell’arte italiana.
La mostra CARA DOMANI opere dalla collezione Ernesto Esposito,
organizzata da ORA S.r.l. e MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna
con il coordinamento esterno di Giuliana Picarelli, è accompagnata da un
catalogo pubblicato da Edizioni Corraini in un originale formato di
rotocalco dedicato alla figura di Ernesto Esposito, che comprende una
introduzione di Gianfranco Maraniello, una lunga intervista della curatrice
Caroline Corbetta al collezionista, testimonianze - tra gli altri - di Beatrice
Bulgari, Lapo Elkann, Fabio Novembre e Silvia Venturini Fendi, oltre a un
allegato con la riproduzione di tutte le opere in mostra.
Un ricco calendario di attività didattiche, visite guidate e laboratori è
curato dal Dipartimento educativo MAMbo durante l'intero periodo di
apertura. Visite speciali si tengono ogni giovedì alle ore 18.30 e ogni
domenica alle ore 17.00. Ingresso: € 4 a persona più ingresso in mostra
(€ 6 intero, € 4 ridotto) minimo 6 max 30 persone. Info e prenotazioni:
tel. 051 6496628 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 17); tel. 051 6496611
(dal sabato alla domenica dalle 12 alle 17).
La conferenza stampa di presentazione della mostra si svolge giovedì 27
settembre alle ore 12.00 presso gli spazi espositivi del piano terra del
museo.
La vernice ha luogo venerdì 28 settembre dalle ore 19.00 alle 22.00, con
accesso libero al pubblico.
4
Artisti: avaf (assume vivid astro focus), Charles Avery, Matthew Barney,
Joseph Beuys, Tom Burr, Peter Coffin, Dan Colen, Martin Creed, Alberto Di
Fabio, Natalie Djurberg, Claire Fontaine, Luke Fowler / Kosten Koper, Luca
Francesconi, Cyprien Gaillard, Gilbert & George, John Henderson, Damien
Hirst, Haavard Homstvedt, Rashid Johnson, Alex Katz, Terence Koh,
Joseph Kosuth, Yayoi Kusama, Mark Leckey, Phillip Lai, Jim Lambie, Annika
Larsson, Robert Mapplethorpe, Helen Marten, Fabian Marti, Jason Martin,
Barry McGee, Ryan McGinley, Birgit Megerle, Jonathan Monk, Seb Patane,
Marco Perego, Manfred Pernice, Jack Pierson, Michelangelo Pistoletto,
Richard Prince, Rob Pruitt, Mel Ramos, Robert Rauschenberg, Dan Rees,
Ugo Rondinone, Thomas Ruff, Eduardo Sarabia, Markus Schinwald,
Steven Shearer, Agathe Snow, Dash Snow, Martin Soto Climent, Ruby
Sterling, Alberto Tadiello, Hank Willis Thomas, Cy Twombly, Keith Tyson,
Eulalia Valldosera, Vedovamazzei, Francesco Vezzoli, Tris Vonna-Michell,
Kelley Walker, Andy Warhol, Gillian Wearing, Jordan Wolfson, Aaron Young
Breve profilo biografico Ernesto Esposito
Ernesto Esposito inizia la sua carriera negli anni Settanta lavorando per
uno degli stilisti di calzature più importanti del mondo, Sergio Rossi. Negli
anni Ottanta entra nello staff del giovane Marc Jacobs, con cui collabora
per quasi dieci anni. Chloé, Sonia Rykiel e Louis Vuitton sono alcune delle
Maisons con le quali Ernesto Esposito ha avuto successivamente la
possibilità di affermare il proprio talento nel settore della moda. La sua
passione per l’arte ha sviluppato in lui una peculiare visione delle cose e
ispirato le sue creazioni. La sua affascinante personalità è stata ritratta e
interpretata da alcuni tra i più famosi artisti e fotografi:Andy Warhol,
Michelangelo Pistoletto, Helmut Newton, Jack Pierson, Mario Testino.
27
settembre 2012
CARA DOMANI. Opere dalla collezione Ernesto Esposito
Dal 27 settembre al 02 dicembre 2012
arte contemporanea
Location
MAMBO – MUSEO D’ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Autore
Curatore