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Sam Pulitzer
Inaugura la prima mostra personale in Italia del giovane artista americano Sam Pulitzer. L’esposizione presenta Untitled (2012), un’installazione composta da un ampio numero di opere grafiche, realizzate su PVC adesivo e applicate alle pareti delle sale espositive della Fondazione.
Comunicato stampa
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Martedì 18 settembre inaugura a Roma, presso la Fondazione Pastificio Cerere, la prima mostra personale in Italia dell’artista americano Sam Pulitzer (nato nel 1984, vive a New York).
Aperta al pubblico a ingresso libero fino al 7 novembre, l’esposizione è il secondo evento proposto da Michele D’Aurizio – curator in residence della Fondazione per il 2012 – e presenta Untitled (2012), un’installazione composta da un ampio numero di opere grafiche, realizzate su PVC adesivo e applicate alle pareti delle sale espositive della Fondazione.
In occasione di Roma Art 2Nights (dal 28 al 30 settembre) è prevista un’apertura straordinaria della Fondazione.
La ricerca artistica di Pulitzer si fonda sulla ricontestualizzazione di oggetti e immagini dotati di una peculiare valenza culturale. L'artista ricorre frequentemente a repertori iconografici che testimoniano come gli immaginari propri delle sottoculture si disperdano, favorendo la diffusione di un unico linguaggio predominante. Attraverso l'utilizzo di tale linguaggio, Pulitzer commenta le dinamiche estetiche di rappresentazione, attive dentro e fuori il sistema dell'arte contemporanea.
In passato, ad esempio, l’artista ha integrato nelle sue opere alcune tipologie di plugs, accessori di diverse forme e dimensioni utilizzati nella dilatazione dei fori dei piercing. Nelle società occidentali, l'impiego di plugs indica in chi li indossa un desiderio di trasgressione, anche se la crescente diffusione di queste pratiche tra le comunità di giovanissimi ne attesta un allineamento con i regimi consumistici, che vedono negli adolescenti nient’altro che una fascia di mercato. Nelle opere di Pulitzer i plugs vengono incastonati nelle pareti della sala espositiva, dove conservano il loro potenziale segnico e stimolano una riflessione sulle modalità con cui l'arte contemporanea, come atto creativo, citi sistemi simbolici codificati in altri ambiti.
Untitled è una grande opera che, diffusa negli spazi espositivi della Fondazione Pastificio Cerere, comprende stampe di varie dimensioni, sino ai due metri di altezza. La serie espande il repertorio iconografico suggerito dalle opere con i plugs: la natura architettonico-spaziale di quei lavori – il dialogo tra un'assenza (il foro) e una presenza (il plug) – è riproposta sotto forma di un'immagine bidimensionale che aderisce alla parete. Grazie alla peculiare duttilità del PVC, sul quale è possibile intagliare qualsiasi profilo grafico, Pulitzer include un ampio numero di riferimenti visivi ai panorami socio-culturali legati ai plugs, nicchie creative i cui immaginari confinano con quelli coltivati sotto l'egida dell'arte contemporanea. Le opere evocano quindi capi di alcuni marchi di abbigliamento di streetwear, disegni per tatuaggi, graffiti metropolitani, cartoni animati e fumetti, illustrazioni fantasy ecc. Realizzati solo con un software e un plotter, questi lavori testimoniano il tentativo dell'artista di destreggiarsi con una certa "povertà estetica", consolidata proprio dalla diffusione delle tecnologie creative.
Untitled cerca di risolvere l'incrinatura tra il vandalismo e la creatività, nella volontà di dimostrare, in un contesto dedito all'arte, l'effettiva presenza di senso nelle pratiche estetiche considerate come sottoculturali o come “arte di strada”. Le opere in mostra possono quindi essere interpretate come citazioni di alcune strategie creative, abusate dall'arte contemporanea, al fine di assecondare la pretesa dell'arte di restituire un'immagine più intima di un individuo, del suo sistema di riferimenti culturali, del suo stile di vita, della sua esperienza estetica quotidiana.
Sam Pulitzer ha preso parte a mostre collettive presso Greene Naftali Gallery, New York; Michael Benevento, Los Angeles; Federico Vavassori, Milano; Maccarone, New York; The Emily Harvey Foundation, New York; Cleopatra’s, New York. Real Fine Arts, New York, ha dedicato all'artista due mostre personali.
Michele D’Aurizio (1985, Chieti; vive a Milano) è Associate Editor del trimestrale d'arte e cultura contemporanea Kaleidoscope e fondatore dello spazio espositivo no-profit Gasconade a Milano. Come curator in residence della Fondazione Pastificio Cerere, a Michele D’Aurizio è affidata anche la curatela delle mostre personali – aperte da dicembre 2012 presso il MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma – dei due vincitori della terza edizione di 6ARTISTA, Francesco Fonassi e Margherita Moscardini.
La mostra di Sam Pulitzer è resa possibile grazie al contributo della galleria Federico Vavassori, Milano.
Aperta al pubblico a ingresso libero fino al 7 novembre, l’esposizione è il secondo evento proposto da Michele D’Aurizio – curator in residence della Fondazione per il 2012 – e presenta Untitled (2012), un’installazione composta da un ampio numero di opere grafiche, realizzate su PVC adesivo e applicate alle pareti delle sale espositive della Fondazione.
In occasione di Roma Art 2Nights (dal 28 al 30 settembre) è prevista un’apertura straordinaria della Fondazione.
La ricerca artistica di Pulitzer si fonda sulla ricontestualizzazione di oggetti e immagini dotati di una peculiare valenza culturale. L'artista ricorre frequentemente a repertori iconografici che testimoniano come gli immaginari propri delle sottoculture si disperdano, favorendo la diffusione di un unico linguaggio predominante. Attraverso l'utilizzo di tale linguaggio, Pulitzer commenta le dinamiche estetiche di rappresentazione, attive dentro e fuori il sistema dell'arte contemporanea.
In passato, ad esempio, l’artista ha integrato nelle sue opere alcune tipologie di plugs, accessori di diverse forme e dimensioni utilizzati nella dilatazione dei fori dei piercing. Nelle società occidentali, l'impiego di plugs indica in chi li indossa un desiderio di trasgressione, anche se la crescente diffusione di queste pratiche tra le comunità di giovanissimi ne attesta un allineamento con i regimi consumistici, che vedono negli adolescenti nient’altro che una fascia di mercato. Nelle opere di Pulitzer i plugs vengono incastonati nelle pareti della sala espositiva, dove conservano il loro potenziale segnico e stimolano una riflessione sulle modalità con cui l'arte contemporanea, come atto creativo, citi sistemi simbolici codificati in altri ambiti.
Untitled è una grande opera che, diffusa negli spazi espositivi della Fondazione Pastificio Cerere, comprende stampe di varie dimensioni, sino ai due metri di altezza. La serie espande il repertorio iconografico suggerito dalle opere con i plugs: la natura architettonico-spaziale di quei lavori – il dialogo tra un'assenza (il foro) e una presenza (il plug) – è riproposta sotto forma di un'immagine bidimensionale che aderisce alla parete. Grazie alla peculiare duttilità del PVC, sul quale è possibile intagliare qualsiasi profilo grafico, Pulitzer include un ampio numero di riferimenti visivi ai panorami socio-culturali legati ai plugs, nicchie creative i cui immaginari confinano con quelli coltivati sotto l'egida dell'arte contemporanea. Le opere evocano quindi capi di alcuni marchi di abbigliamento di streetwear, disegni per tatuaggi, graffiti metropolitani, cartoni animati e fumetti, illustrazioni fantasy ecc. Realizzati solo con un software e un plotter, questi lavori testimoniano il tentativo dell'artista di destreggiarsi con una certa "povertà estetica", consolidata proprio dalla diffusione delle tecnologie creative.
Untitled cerca di risolvere l'incrinatura tra il vandalismo e la creatività, nella volontà di dimostrare, in un contesto dedito all'arte, l'effettiva presenza di senso nelle pratiche estetiche considerate come sottoculturali o come “arte di strada”. Le opere in mostra possono quindi essere interpretate come citazioni di alcune strategie creative, abusate dall'arte contemporanea, al fine di assecondare la pretesa dell'arte di restituire un'immagine più intima di un individuo, del suo sistema di riferimenti culturali, del suo stile di vita, della sua esperienza estetica quotidiana.
Sam Pulitzer ha preso parte a mostre collettive presso Greene Naftali Gallery, New York; Michael Benevento, Los Angeles; Federico Vavassori, Milano; Maccarone, New York; The Emily Harvey Foundation, New York; Cleopatra’s, New York. Real Fine Arts, New York, ha dedicato all'artista due mostre personali.
Michele D’Aurizio (1985, Chieti; vive a Milano) è Associate Editor del trimestrale d'arte e cultura contemporanea Kaleidoscope e fondatore dello spazio espositivo no-profit Gasconade a Milano. Come curator in residence della Fondazione Pastificio Cerere, a Michele D’Aurizio è affidata anche la curatela delle mostre personali – aperte da dicembre 2012 presso il MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma – dei due vincitori della terza edizione di 6ARTISTA, Francesco Fonassi e Margherita Moscardini.
La mostra di Sam Pulitzer è resa possibile grazie al contributo della galleria Federico Vavassori, Milano.
18
settembre 2012
Sam Pulitzer
Dal 18 settembre al 07 novembre 2012
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE PASTIFICIO CERERE
Roma, Via Degli Ausoni, 7, (Roma)
Roma, Via Degli Ausoni, 7, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19
Vernissage
18 Settembre 2012, ore 19.00
Autore
Curatore