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Francesco Bellissimo
Francesco Bellissimo, artista romano, in mostra a Fabriano, citta alla quale è legato da anni di frequentazione e profonda amicizia.
In mostra gli oli, gli acquarelli, le matite che Francesco Bellissimo con passione ha realizzato negli ultimi anni.
La mostra è curata da InArte / Anna Massinissa
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nuova galleria delle Arti, Via Gioberti - Fabriano
Mostra personale di Francesco Bellissimo
a cura di: InArte
Inaugurazione: sabato 15 settembre ore 18.00
15 / 23 settembre 2012 - proroga fino al 30 settembre
aperto venerdì / domenica : 17.30 / 20.00
o su appuntamento: 3483890843
Patrocinio della città di Fabriano - Ass. al Turismo
della Fondazione Carifac
per info: info@inartefabriano.it
3483890843
Francesco Bellissimo nasce a Roma il 24 giugno 1955, dove risiede e svolge la sua attività artistica da molti anni.
Fin da bambino manifesta interesse e attitudine per il disegno, tanto che suo padre si convince a mandarlo a lezione di pittura ad olio. Inizia la sua attività pittorica sotto la guida del pittore Cesare Toniutti fin dall’età di dodici anni, affinando in seguito la sua tecnica, seguendo l’insegnamento del pittore Carlo Roselli. Da autodidatta studia ed approfondisce poi le tecniche dei maggiori pittori del passato, anche attraverso numerose riproduzioni di opere note.
...”Dopo aver sperimentato vari percorsi artistici sempre al di fuori delle tendenze e degli “ismi”, ha trovato la sua strada e il suo campo di ricerca nell’indagine sulla natura umana e sull’aspetto del paesaggio visto sempre con quella serenità d’animo che cattura l’attenzione dell’osservatore invitandolo sottilmente alla contemplazione.
Allo stesso modo anche i suoi ritratti decantano tutti i loro turgori emozionali prima di narrarsi sulla tela. Questo fa si che qualunque sia il soggetto dei suoi quadri l’approccio dell’artista è sempre identico e la resa finale elimina quei pregiudizi che ancora sussistono sulla gerarchia dei “generi” nell’opera d’arte.”
Pasquale De Zio
Durante gli anni tra il 1985 e il 2000, ottiene significativi riscontri anche in esposizioni collettive e personali sia in Italia che in Francia. Segue un periodo di ulteriore studio, soprattutto di disegno del nudo e, più recentemente, di tecniche pittoriche non ancora sperimentate come l’acquarello.
Dalla somma di queste esperienze matura cosi un’espressività più densa e sintetica che si riflette sia nei paesaggi, che nei numerosi intensi ritratti.
-----
L’intima “gioia” del privilegio di “potere”
C’è un mondo silenzioso di artisti che vivono l’Arte in modo non plateale; i colori, le tavolozze e le tele divengono un riferimento costante di tanti anni di studio, divengono un media che mette in comunicazione l’artista col suo mondo; un modus vivendi che filtra le luci, le forme, i paesaggi, i personaggi, ma anche i sapori, le sensazioni, i suoni, i rapporti sociali, la quotidianità della vita.
I pennelli divengono estensioni degli arti. Il colore è il prolungamento della mente.
Questi artisti interiorizzano ogni pennellata, in una intima gioia di “potere”: il privilegio di riprodurre ciò che la mente immagazzina, in una sorta di mnemonica catalogazione tangibile, reinterpretata attraverso l’oggettività della tecnica, mediata dall’osservazione e dalla sperimentazione; calibrata dal confronto con altre tecniche e con altri artisti; a volte coerente a volte no, ma sempre con l’assoluta costante volontà che ogni pennellata sia testimonianza di una sensazione o un momento di vita, che fissato in un’immagine, diventa il solo e il più importante di tutti quelli che un essere umano può vivere.
Le opere di Francesco Bellissimo dunque, possono essere osservate con un duplice canone di lettura. La pastosità degli oli o le texture degli acquarelli, le linee delle matite e le ombre dei ritratti trascendono le rappresentazioni che raccolgono le cornici; possono essere osservate per il silenzioso e gioioso contenuto che l’atto della rappresentazione ha significato in quel momento, per questo artista, solo e soltanto per lui.
E’ in questo modo che tutte le opere di Francesco Bellissimo trasmettono il privilegio e il piacere che l’artista ha avuto di poterle fare. Non c’è una legge tecnologica. Il sincretismo degli scuri usati come fondi per la posa dei chiari, o i chiari selezionati per la sovrapposizione degli scuri, hanno una comune e paziente morbidezza, quella stessa delle linee delle matite che con gesti misurati e soffici compongono ogni lavoro: pensato, assaporato, vissuto e quindi goduto. A volte di piccola dimensione, ma comunque dettagliato, meditato, mai improvvisato: per dare senso al gesto di composizione di ogni opera. Per dare il senso e la continuità a tanti anni di lavoro.
Francesco Bellissimo non si esprime mai con l’urgenza del fare; piuttosto i suoi lavori sono la chiave verso degli spazi e verso la possibilità di continuare a godere dell’intimità di questi stessi momenti, messi generosamente a disposizione dell’osservazione del pubblico, ma di sua totale e sola proprietà. Questi sono gli artisti dei quali ci compiacciamo ammirare la consapevole ricchezza.
InArte / Anna Massinissa
Mostra personale di Francesco Bellissimo
a cura di: InArte
Inaugurazione: sabato 15 settembre ore 18.00
15 / 23 settembre 2012 - proroga fino al 30 settembre
aperto venerdì / domenica : 17.30 / 20.00
o su appuntamento: 3483890843
Patrocinio della città di Fabriano - Ass. al Turismo
della Fondazione Carifac
per info: info@inartefabriano.it
3483890843
Francesco Bellissimo nasce a Roma il 24 giugno 1955, dove risiede e svolge la sua attività artistica da molti anni.
Fin da bambino manifesta interesse e attitudine per il disegno, tanto che suo padre si convince a mandarlo a lezione di pittura ad olio. Inizia la sua attività pittorica sotto la guida del pittore Cesare Toniutti fin dall’età di dodici anni, affinando in seguito la sua tecnica, seguendo l’insegnamento del pittore Carlo Roselli. Da autodidatta studia ed approfondisce poi le tecniche dei maggiori pittori del passato, anche attraverso numerose riproduzioni di opere note.
...”Dopo aver sperimentato vari percorsi artistici sempre al di fuori delle tendenze e degli “ismi”, ha trovato la sua strada e il suo campo di ricerca nell’indagine sulla natura umana e sull’aspetto del paesaggio visto sempre con quella serenità d’animo che cattura l’attenzione dell’osservatore invitandolo sottilmente alla contemplazione.
Allo stesso modo anche i suoi ritratti decantano tutti i loro turgori emozionali prima di narrarsi sulla tela. Questo fa si che qualunque sia il soggetto dei suoi quadri l’approccio dell’artista è sempre identico e la resa finale elimina quei pregiudizi che ancora sussistono sulla gerarchia dei “generi” nell’opera d’arte.”
Pasquale De Zio
Durante gli anni tra il 1985 e il 2000, ottiene significativi riscontri anche in esposizioni collettive e personali sia in Italia che in Francia. Segue un periodo di ulteriore studio, soprattutto di disegno del nudo e, più recentemente, di tecniche pittoriche non ancora sperimentate come l’acquarello.
Dalla somma di queste esperienze matura cosi un’espressività più densa e sintetica che si riflette sia nei paesaggi, che nei numerosi intensi ritratti.
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L’intima “gioia” del privilegio di “potere”
C’è un mondo silenzioso di artisti che vivono l’Arte in modo non plateale; i colori, le tavolozze e le tele divengono un riferimento costante di tanti anni di studio, divengono un media che mette in comunicazione l’artista col suo mondo; un modus vivendi che filtra le luci, le forme, i paesaggi, i personaggi, ma anche i sapori, le sensazioni, i suoni, i rapporti sociali, la quotidianità della vita.
I pennelli divengono estensioni degli arti. Il colore è il prolungamento della mente.
Questi artisti interiorizzano ogni pennellata, in una intima gioia di “potere”: il privilegio di riprodurre ciò che la mente immagazzina, in una sorta di mnemonica catalogazione tangibile, reinterpretata attraverso l’oggettività della tecnica, mediata dall’osservazione e dalla sperimentazione; calibrata dal confronto con altre tecniche e con altri artisti; a volte coerente a volte no, ma sempre con l’assoluta costante volontà che ogni pennellata sia testimonianza di una sensazione o un momento di vita, che fissato in un’immagine, diventa il solo e il più importante di tutti quelli che un essere umano può vivere.
Le opere di Francesco Bellissimo dunque, possono essere osservate con un duplice canone di lettura. La pastosità degli oli o le texture degli acquarelli, le linee delle matite e le ombre dei ritratti trascendono le rappresentazioni che raccolgono le cornici; possono essere osservate per il silenzioso e gioioso contenuto che l’atto della rappresentazione ha significato in quel momento, per questo artista, solo e soltanto per lui.
E’ in questo modo che tutte le opere di Francesco Bellissimo trasmettono il privilegio e il piacere che l’artista ha avuto di poterle fare. Non c’è una legge tecnologica. Il sincretismo degli scuri usati come fondi per la posa dei chiari, o i chiari selezionati per la sovrapposizione degli scuri, hanno una comune e paziente morbidezza, quella stessa delle linee delle matite che con gesti misurati e soffici compongono ogni lavoro: pensato, assaporato, vissuto e quindi goduto. A volte di piccola dimensione, ma comunque dettagliato, meditato, mai improvvisato: per dare senso al gesto di composizione di ogni opera. Per dare il senso e la continuità a tanti anni di lavoro.
Francesco Bellissimo non si esprime mai con l’urgenza del fare; piuttosto i suoi lavori sono la chiave verso degli spazi e verso la possibilità di continuare a godere dell’intimità di questi stessi momenti, messi generosamente a disposizione dell’osservazione del pubblico, ma di sua totale e sola proprietà. Questi sono gli artisti dei quali ci compiacciamo ammirare la consapevole ricchezza.
InArte / Anna Massinissa
15
settembre 2012
Francesco Bellissimo
Dal 15 al 30 settembre 2012
arte moderna e contemporanea
Location
NUOVA GALLERIA DELLE ARTI
Fabriano, Via Vincenzo Gioberti, (Ancona)
Fabriano, Via Vincenzo Gioberti, (Ancona)
Orario di apertura
da venerdì a domenica - 17.30 / 20.00
Vernissage
15 Settembre 2012, h 18.00
Autore
Curatore