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Claudio Di Carlo – Oh my Dog!
Giovedì 30 agosto, ore 19.00, nell’ambito della 3° edizione del Festival Dannunziano e in concomitanza con l’apertura del Festival del Cinema Aurum di Pescara, concorso di corti d’autore e registi emergenti Settimo Senso, direzione artistica Arianna Di Tomasso, prende avvio la nuova mostra personale di Claudio Di Carlo “Oh my dog!”.
Comunicato stampa
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Giovedì 30 agosto, ore 19.00, nell'ambito della 3° edizione del Festival Dannunziano e in concomitanza con l’apertura del Festival del Cinema Aurum di Pescara, concorso di corti d’autore e registi emergenti Settimo Senso, direzione artistica Arianna Di Tomasso, prende avvio la nuova mostra personale di Claudio Di Carlo “Oh my dog!”. Le Sale Flaiano e Barbella del secondo piano dell’Aurum la fabbrica delle idee, divengono palcoscenico di un incontro di “arte totale”: sedici tele, di cui nove inedite, una videoproiezione; un evento multidisciplinare, in cui suoni, musica ed azioni vedono coinvolte, sotto la direzione dello stesso Di Carlo, le sperimentazioni acustiche con musiche originali di Diego Conti, con Andrea Moscianese e Antonio Mostacci, e la performer Angelique Cavallari.
Proveniente dal teatro d’avanguardia, dalla musica rock, dalla commistione multimediale, inaugurare una propria esposizione, un ciclo pittorico, con un happening, non è inconsueto per questo artista: interazione ed interdisciplinarietà, possibilità di dialogo tra linguaggi diversi per rafforzare o dilatare contenuti ed intenzioni; aprire nuove possibilità espressive. Opportunità di coinvolgimento, collaborazione e confronto -principi guida dell’approccio artistico di Claudio Di Carlo - l’evento performativo diviene motivo di “anarchica confusione”, improvvisazione, sorpresa, spaesamento ed inclusione, rendendo ogni spettatore un possibile attore. Replicato la sola serata inaugurale, diverrà parte di un catalogo con dvd.
Si parte dalla Sala C. Barbella, dove sette quadri, estrapolati da serie precedenti di lavori, ed un video del 2003, costituiscono una sorta di introduzione o presentazione, preludio e testimonianza di un percorso artistico che negli anni ha saputo costruire un discorso coerente ed identificativo, fondendo e sovrapponendo personale e collettivo, pubblico e riservato, mettendo letteralmente a nudo desideri ed inquietudini di un’intera generazione, tra quotidianità ed urgenze sociali. Gli argomenti: dalla sessualità, alla libertà femminile, alla magia femminile; il cambiamento e la lotta politica, le stragi, l’ambiente, lo sgretolamento delle basi della nostra società, dando voce e testimonianza alle controculture e culture underground degli ultimi decenni. Protagonista delle immagini di Di Carlo sempre la donna, erotica, sensuale, icona e simbolo, strumento di cui potersi servire, prendendo esempio dal linguaggio pubblicitario, per veicolare più celermente il contenuto; presenza familiare o algida e distante, ammiccante o pronta alla sfida, elemento decorativo e chiave allo stesso tempo di ogni dipinto. Medium e messaggio insieme.
Nella Sala E. Flaiano viene presentato il nuovo lavoro di Di Carlo, “Oh my dog!”, storia di amore raccontata in nove atti, nove tele di grandi dimensioni, diario intimo e privato di vissuto (stra)ordinario, immagini oscillanti tra tensione ed attesa, desiderio e turbamento, dolci e crudeli allo stesso tempo; vista e sensi stuzzicati e tormentati, gioco di una seduzione esplicita, dichiarata, o che si rivela inconsapevolmente, nella spontaneità di veloci gesti quotidiani. Come spesso accade nei dipinti di Di Carlo, la narrazione avviene per particolari, dettagli “fotografici”, quei piccoli elementi esemplari ed evocativi che arginano fuori dal quadro qualsiasi ripetizione o distrazione visiva. Il taglio è dal basso in alto, il punto di vista vuole essere quello di un cagnolino: oh my dog!, gioco di parole tra sbalordimento ed eccitazione, metafora di ruoli e del rapporto uomo/donna, volontaria (volontaria?) sottomissione, ai piedi dell’oggetto del desiderio, a terra, quasi strisciante. Immagini in bianco e nero, come lastre in negativo, si alternano a colori freddi e squillanti, vividi ed intensi, accattivanti, dominati dai toni verdi acido, i viola ed i blu.
Proveniente dal teatro d’avanguardia, dalla musica rock, dalla commistione multimediale, inaugurare una propria esposizione, un ciclo pittorico, con un happening, non è inconsueto per questo artista: interazione ed interdisciplinarietà, possibilità di dialogo tra linguaggi diversi per rafforzare o dilatare contenuti ed intenzioni; aprire nuove possibilità espressive. Opportunità di coinvolgimento, collaborazione e confronto -principi guida dell’approccio artistico di Claudio Di Carlo - l’evento performativo diviene motivo di “anarchica confusione”, improvvisazione, sorpresa, spaesamento ed inclusione, rendendo ogni spettatore un possibile attore. Replicato la sola serata inaugurale, diverrà parte di un catalogo con dvd.
Si parte dalla Sala C. Barbella, dove sette quadri, estrapolati da serie precedenti di lavori, ed un video del 2003, costituiscono una sorta di introduzione o presentazione, preludio e testimonianza di un percorso artistico che negli anni ha saputo costruire un discorso coerente ed identificativo, fondendo e sovrapponendo personale e collettivo, pubblico e riservato, mettendo letteralmente a nudo desideri ed inquietudini di un’intera generazione, tra quotidianità ed urgenze sociali. Gli argomenti: dalla sessualità, alla libertà femminile, alla magia femminile; il cambiamento e la lotta politica, le stragi, l’ambiente, lo sgretolamento delle basi della nostra società, dando voce e testimonianza alle controculture e culture underground degli ultimi decenni. Protagonista delle immagini di Di Carlo sempre la donna, erotica, sensuale, icona e simbolo, strumento di cui potersi servire, prendendo esempio dal linguaggio pubblicitario, per veicolare più celermente il contenuto; presenza familiare o algida e distante, ammiccante o pronta alla sfida, elemento decorativo e chiave allo stesso tempo di ogni dipinto. Medium e messaggio insieme.
Nella Sala E. Flaiano viene presentato il nuovo lavoro di Di Carlo, “Oh my dog!”, storia di amore raccontata in nove atti, nove tele di grandi dimensioni, diario intimo e privato di vissuto (stra)ordinario, immagini oscillanti tra tensione ed attesa, desiderio e turbamento, dolci e crudeli allo stesso tempo; vista e sensi stuzzicati e tormentati, gioco di una seduzione esplicita, dichiarata, o che si rivela inconsapevolmente, nella spontaneità di veloci gesti quotidiani. Come spesso accade nei dipinti di Di Carlo, la narrazione avviene per particolari, dettagli “fotografici”, quei piccoli elementi esemplari ed evocativi che arginano fuori dal quadro qualsiasi ripetizione o distrazione visiva. Il taglio è dal basso in alto, il punto di vista vuole essere quello di un cagnolino: oh my dog!, gioco di parole tra sbalordimento ed eccitazione, metafora di ruoli e del rapporto uomo/donna, volontaria (volontaria?) sottomissione, ai piedi dell’oggetto del desiderio, a terra, quasi strisciante. Immagini in bianco e nero, come lastre in negativo, si alternano a colori freddi e squillanti, vividi ed intensi, accattivanti, dominati dai toni verdi acido, i viola ed i blu.
30
agosto 2012
Claudio Di Carlo – Oh my Dog!
Dal 30 agosto al 09 settembre 2012
arte contemporanea
Location
AURUM
Pescara, Via Francesco Ferdinando D'avalos, (Pescara)
Pescara, Via Francesco Ferdinando D'avalos, (Pescara)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 08:00-14:00 / 18:00-24:00, domenica 18:00-24:00, lunedì chiuso
Vernissage
30 Agosto 2012, h 19
Autore
Curatore