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Miriam Sarricchio – Agua de Iguazu
personale
Comunicato stampa
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Nasce a Buenos Aires nel 1958, dove studia presso la Scuola Nazionale di Belle Arti "Manuel Belgrano". Vive e lavora in Italia dal 1981 al 1994. Nel 1995 rientra a Buenos Aires dove attualmente svolge la propria attività artistica e di docenza, momentaneamente a Trieste.
Per Miriam Sarricchio il viaggio, impresso nella memoria famigliare dei bisnonni, migranti dall’Italia al Sudamerica, e successivamente quello vissuto pochi anni addietro in prima persona, di rientro dall’Argentina a una città di frontiera come Trieste, hanno tracciato in lei nuove e complesse geografie artistiche. I suoi paesaggi pittorici rimandano a una natura per certi versi selvaggia, eppure intimamente familiare: perché nei grovigli vegetali e nel guizzare dinamico degli elementi, riconosciamo non tanto il panorama, quanto i moti dello spirito e tutte quelle riflessioni che dalla seconda metà dell’Ottocento hanno accompagnato la storia dell’arte, legandola indissolubilmente alla condizione umana e sociale. Arte come espressione, quindi, ma anche come presa di coscienza, come affilato strumento per dare voce ai turbamenti dell’Io, alle pulsioni e alla denuncia.
Miriam infatti, oltre alle indubbie competenze pittoriche e alla solida formazione artistica, possiede uno spirito caliente, percepibile in ogni sua opera: le asperità del segno di Kirchner e le istanze fauves sono però stemperate da un approccio alla vita solare, che accende la tavolozza cromatica di rosa, verdi e azzurri e intreccia gli elementi della natura, flora, acqua delle cascate, roccia e cielo, in un amalgama vibrante e mutevole. I contorni cangianti e frastagliati non delimitano la forma, ma la spingono oltre la bidimensionalità della tela, in un intersecarsi di piani e prospettive, inno a un neo-cubismo orfico che tanto sarebbe piaciuto a Robert Delaunay.
Lorella Klun
Per Miriam Sarricchio il viaggio, impresso nella memoria famigliare dei bisnonni, migranti dall’Italia al Sudamerica, e successivamente quello vissuto pochi anni addietro in prima persona, di rientro dall’Argentina a una città di frontiera come Trieste, hanno tracciato in lei nuove e complesse geografie artistiche. I suoi paesaggi pittorici rimandano a una natura per certi versi selvaggia, eppure intimamente familiare: perché nei grovigli vegetali e nel guizzare dinamico degli elementi, riconosciamo non tanto il panorama, quanto i moti dello spirito e tutte quelle riflessioni che dalla seconda metà dell’Ottocento hanno accompagnato la storia dell’arte, legandola indissolubilmente alla condizione umana e sociale. Arte come espressione, quindi, ma anche come presa di coscienza, come affilato strumento per dare voce ai turbamenti dell’Io, alle pulsioni e alla denuncia.
Miriam infatti, oltre alle indubbie competenze pittoriche e alla solida formazione artistica, possiede uno spirito caliente, percepibile in ogni sua opera: le asperità del segno di Kirchner e le istanze fauves sono però stemperate da un approccio alla vita solare, che accende la tavolozza cromatica di rosa, verdi e azzurri e intreccia gli elementi della natura, flora, acqua delle cascate, roccia e cielo, in un amalgama vibrante e mutevole. I contorni cangianti e frastagliati non delimitano la forma, ma la spingono oltre la bidimensionalità della tela, in un intersecarsi di piani e prospettive, inno a un neo-cubismo orfico che tanto sarebbe piaciuto a Robert Delaunay.
Lorella Klun
07
agosto 2012
Miriam Sarricchio – Agua de Iguazu
Dal 07 al 25 agosto 2012
arte contemporanea
Location
CONESTABO ARTGALLERY
Trieste, Via Della Fonderia, 5, (Trieste)
Trieste, Via Della Fonderia, 5, (Trieste)
Orario di apertura
lunedì, mercoledì sabato dalle ore 10 alle 12
venerdì dalle ore 17 alle 19
Vernissage
7 Agosto 2012, h 18.30
Autore