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Fiamma Zagara – Lezione italiana
L’artista italiana muove le superfici con spatola, sgocciolature, tubetti spremuti, segni di grafite e colori; sensazioni interne tradotte con macchie, grovigli, filamenti, graffi, e talvolta schegge di foglie oro, nelle placide stesure dei cieli.
Comunicato stampa
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“Nuovo atlante delle arti” è un progetto-festival appositamente ideato per Borgo Cardigliano nel Salento, già nel centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. Esso vive nobilmente sulle arti che riprogrammano il mondo, si campiona ad essere uno spettacolare archivio decentralizzato ove le diverse discipline si nutrono di arte-mondo, mira a rappresentare come si abita la cultura globale, ovvero l’altramodernità, che altro non è che una sorta di costellazione, una specie di arcipelago di singoli mondi e singoli artisti le cui isole interconnesse non costituiscono un continente unico di pensiero, ma lo specchio di un’arte postproduttiva e frontaliera, mobile, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, intellettuale di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere un'Europa Creativa Festival e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi nel clima di abitare stili e forme storicizzate, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Con “Nuovo atlante delle arti” si porgono sette mostre personali di sette artisti taluni giovani emergenti,altri di chiara fama (Beatrice Zapponi, Daniele Amico, Valeria Mariotti, Fiamma Zagara, Giuseppe Amadio, Marco Santolisier e Roberto Russo ).
Scrive Carlo Franza nel testo: “Fiamma Zagara è stata ed è un' artista di grande sensibilità,di grande intuito, e di grande forza costruttiva,in quanto in tutto il suo percorso ha macinato idee, ha materializzato la pittura, ha innestato linearmente la sua drapperie iconica sul terreno della grande arte internazionale, lungo i binari dell'arte neofigurale con talune accensioni tra l'informale e il simbolico, ed anche quell'espressionismo capace di semplificare senza banalizzare, e destare emozioni inaspettate. Così è stato, in tal senso, con le grandi opere esposte a Palazzo Venezia a Roma, trovandosi tra gli artisti invitati alla Biennale di Venezia 2011. Mostre, confronti, presentazioni, collezioni, hanno dato ragione al suo multiforme ed eruttivo lavoro che trova oggi la cornice più adatta ad affrontare capitoli nuovi. La sua pittura è visibilmente tutta immersa nella dimensione immanente dell'esistenza, tutta annegata nei limiti vitali, psicologici e fenomenici; cresce nell'universo e da esso si alimenta. Il suo non è stato e non è solo un linguaggio nuovo, emotivo, impulsivo e caratterizzato da un'estrema espressività individuale ormai sedimentata, ma gioca la sua cornice, da un punto di vista culturale più generale, attorno a quel legame di fantasia scapigliata che volge al trasloco reale di stagioni immerse in una sorta di delirio naturalistico di sapore neopop. Pittura materica, impasto denso, esaltanti variazioni cromatiche, e via via forme di apparizioni della natura, mondi-miti che lasciano leggere il vitalismo irruento di corolle di fiori, cieli stellati, crateri che avvalorano l'immagine del Vesuvio fumante ed eruttante preso in vortice di gioco e di edonismo cromatico; tutto esalta la potenzialità estetica dei linguaggi primitivi, spontanei. La sua pittura non è tanto uno sfogo di rabbia come per tanti rivoli dell'arte espressionista europea e americani, ma una vivace trascrizione della realtà, tanto che il segno precede il significato, e gesto e traccia sono una cosa sola,la velocità di un istante, l'urgenza espressiva, l'automatismo fisico.Lo spazio della tela diventa luogo sacro, intimo, evocando corrispondenze tra forme e significato,con segni luminosi, fulminei, spontanei, fino a sottrarre colore agli sfondi. E arrivare così a creare una sorta di ordine attraverso il disordine, facendo partecipare le forze della natura espressa tramite i suoi segni e le sue macchie, veramente armonici. Questa pittura si manifesta con forza, rapidità, rigore, duttilità; tutto aggalla dalla sua psiche satura di ricordi, sensazioni, esperienze. Con spatola, sgocciolature, tubetti spremuti, segni di grafite e colori, ogni dipinto o bild, vive gli stimoli che provengono dall'esterno, e le inquiete sensazioni interne sono tradotte con macchie, grovigli, filamenti, graffi, e talvolta schegge di foglie oro, nelle placide stesure dei cieli stellati, che giocano liberamente sulla superficie. Il colore è usato in modo strutturale, tanto che Fiamma Zagara lascia che le pennellate esprimano l'impeto trascinante del momento creativo”.
Biografia dell’artista
Fiamma Zagara, nata a Napoli, vive e lavora a Roma. Già docente di lettere ha vissuto in più città italiane. Di spiccata creatività si è adoperata in più settori e negli ultimi anni si è dedicata maggiormente alla pittura. Lavora su tavola con materiali diversi, e un colore che si impasta a spaghi, radici e materiali vari, spesso illuminato da foglia d’oro. Dal 2008 collabora con Leros Pittoni e ne interpreta e illustra i libri. Ha tenuto mostre personali a Roma ( Gallerie Benucci – La Nuvola, Archivio di Stato Sant’Ivo alla Sapienza, Sala dei Dioscuri al Quirinale, Complesso del Vittoriano, Accademia d’Ungheria, Centrale Ristotheatre), Montecatini Terme, Follonica, Firenze ( Biblioteca degli Uffizi), Napoli (Palazzo Reale), Punta Ala, e partecipato a rassegne a Firenze, Roma, Tivoli, Praga, Torino ecc. Nel 2011 ha esposto a Roma – Palazzo Venezia per la Biennale di Venezia. Ha ottenuto vari riconoscimenti tra cui a Roma in Campidoglio nel 2008 il Premio Personalità Europee per l’Arte e nel 2001 il Premio delle Arti Premio della Cultura al circolo della Stampa di Milano. Del suo lavoro hanno scritto illustri critici tra cui Carlo Franza, Giuliano Serafini, Vittorio Sgarbi, Claudio Strinati e Andrea Tugnoli.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano (LE) nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Fiamma Zagara è stata ed è un' artista di grande sensibilità,di grande intuito, e di grande forza costruttiva,in quanto in tutto il suo percorso ha macinato idee, ha materializzato la pittura, ha innestato linearmente la sua drapperie iconica sul terreno della grande arte internazionale, lungo i binari dell'arte neofigurale con talune accensioni tra l'informale e il simbolico, ed anche quell'espressionismo capace di semplificare senza banalizzare, e destare emozioni inaspettate. Così è stato, in tal senso, con le grandi opere esposte a Palazzo Venezia a Roma, trovandosi tra gli artisti invitati alla Biennale di Venezia 2011. Mostre, confronti, presentazioni, collezioni, hanno dato ragione al suo multiforme ed eruttivo lavoro che trova oggi la cornice più adatta ad affrontare capitoli nuovi. La sua pittura è visibilmente tutta immersa nella dimensione immanente dell'esistenza, tutta annegata nei limiti vitali, psicologici e fenomenici; cresce nell'universo e da esso si alimenta. Il suo non è stato e non è solo un linguaggio nuovo, emotivo, impulsivo e caratterizzato da un'estrema espressività individuale ormai sedimentata, ma gioca la sua cornice, da un punto di vista culturale più generale, attorno a quel legame di fantasia scapigliata che volge al trasloco reale di stagioni immerse in una sorta di delirio naturalistico di sapore neopop. Pittura materica, impasto denso, esaltanti variazioni cromatiche, e via via forme di apparizioni della natura, mondi-miti che lasciano leggere il vitalismo irruento di corolle di fiori, cieli stellati, crateri che avvalorano l'immagine del Vesuvio fumante ed eruttante preso in vortice di gioco e di edonismo cromatico; tutto esalta la potenzialità estetica dei linguaggi primitivi, spontanei. La sua pittura non è tanto uno sfogo di rabbia come per tanti rivoli dell'arte espressionista europea e americani, ma una vivace trascrizione della realtà, tanto che il segno precede il significato, e gesto e traccia sono una cosa sola,la velocità di un istante, l'urgenza espressiva, l'automatismo fisico.Lo spazio della tela diventa luogo sacro, intimo, evocando corrispondenze tra forme e significato,con segni luminosi, fulminei, spontanei, fino a sottrarre colore agli sfondi. E arrivare così a creare una sorta di ordine attraverso il disordine, facendo partecipare le forze della natura espressa tramite i suoi segni e le sue macchie, veramente armonici. Questa pittura si manifesta con forza, rapidità, rigore, duttilità; tutto aggalla dalla sua psiche satura di ricordi, sensazioni, esperienze. Con spatola, sgocciolature, tubetti spremuti, segni di grafite e colori, ogni dipinto o bild, vive gli stimoli che provengono dall'esterno, e le inquiete sensazioni interne sono tradotte con macchie, grovigli, filamenti, graffi, e talvolta schegge di foglie oro, nelle placide stesure dei cieli stellati, che giocano liberamente sulla superficie. Il colore è usato in modo strutturale, tanto che Fiamma Zagara lascia che le pennellate esprimano l'impeto trascinante del momento creativo”.
Biografia dell’artista
Fiamma Zagara, nata a Napoli, vive e lavora a Roma. Già docente di lettere ha vissuto in più città italiane. Di spiccata creatività si è adoperata in più settori e negli ultimi anni si è dedicata maggiormente alla pittura. Lavora su tavola con materiali diversi, e un colore che si impasta a spaghi, radici e materiali vari, spesso illuminato da foglia d’oro. Dal 2008 collabora con Leros Pittoni e ne interpreta e illustra i libri. Ha tenuto mostre personali a Roma ( Gallerie Benucci – La Nuvola, Archivio di Stato Sant’Ivo alla Sapienza, Sala dei Dioscuri al Quirinale, Complesso del Vittoriano, Accademia d’Ungheria, Centrale Ristotheatre), Montecatini Terme, Follonica, Firenze ( Biblioteca degli Uffizi), Napoli (Palazzo Reale), Punta Ala, e partecipato a rassegne a Firenze, Roma, Tivoli, Praga, Torino ecc. Nel 2011 ha esposto a Roma – Palazzo Venezia per la Biennale di Venezia. Ha ottenuto vari riconoscimenti tra cui a Roma in Campidoglio nel 2008 il Premio Personalità Europee per l’Arte e nel 2001 il Premio delle Arti Premio della Cultura al circolo della Stampa di Milano. Del suo lavoro hanno scritto illustri critici tra cui Carlo Franza, Giuliano Serafini, Vittorio Sgarbi, Claudio Strinati e Andrea Tugnoli.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano (LE) nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
11
agosto 2012
Fiamma Zagara – Lezione italiana
Dall'undici al 29 agosto 2012
arte contemporanea
Location
BORGO CARDIGLIANO
Specchia, Contrada Cardigliano, (Lecce)
Specchia, Contrada Cardigliano, (Lecce)
Orario di apertura
Tutti i giorni, dalle 9.00 alle 13.00 – dalle 16.00 alle 22.00
Vernissage
11 Agosto 2012, ore 19.00
Autore
Curatore