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Jason Gringler – Black Mass
Brand New Gallery è lieta di presentare Black Mass, prima personale italiana dell’artista canadese Jason Gringler.
La mostra, ideata appositamente per gli spazi della galleria milanese, si compone di una monumentale installazione site-specific da parete intitolata Untitled (Biography / Second Version), che si configura in una griglia di specchi frammentati che costituiscono alternanze geometriche continue di positivo e negativo.
Comunicato stampa
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Brand New Gallery è lieta di presentare Black Mass, prima personale italiana dell’artista canadese Jason Gringler.
La mostra, ideata appositamente per gli spazi della galleria milanese, si compone di una monumentale installazione site-specific da parete intitolata Untitled (Biography / Second Version), che si configura in una griglia di specchi frammentati che costituiscono alternanze geometriche continue di positivo e negativo. Si tratta di un lavoro intimidatorio in cui lo spettatore, riflettendosi, diviene parte di una struttura convulsa e multidirezionale e si scompone, fratturandosi in immagini piene che si rincorrono interponendo un vuoto oscuro, in una costruzione che prende in prestito il lessico dall’architettura e si perde in un affascinante gioco di minuzie e sottigliezze, risultando al contempo greve e dinamica. Lo specchio agisce come una finestra di accesso nel lavoro di Gringler, il quale distilla il paesaggio urbano che circonda il suo studio di Brooklyn, condensandone il rumore visivo delle aree industriali. La mostra è stata concepita su una piattaforma di noia, nell’osservazione ossessiva della ripetizione delle forme moderne e banali che si susseguono nella civiltà industrializzata occidentale. I volumi sono spezzati da un solido monolite nero, un’imponente forma scultorea primaria che inibisce l’accesso agli spazi della galleria e si configura grazie alla sua posizione, in una sorta di ready made che gli consente di contribuire all’organizzazione del caos, mentre l’ambiente circostante è corredato dalle opere dell’artista, altrettanto caratterizzate dalla propria presenza fisica e solenne.
I materiali industriali come il Plexiglas, lo specchio, l’acrilico e la vernice spray vengono sezionati e sovrapposti per restituire, attraverso riflessi di luce e astrazioni, una profondità inquietante su di un piano bidimensionale in cui la riorganizzazione delle linee comprime lo spazio e crea nuove prospettive sull’ambiente metropolitano. Anche la tavolozza limitata, con lampi sporadici di colori artificiosi, fa riferimento al grigiore della fabbrica e alla sfocatura della vita urbana. Gringler prende in prestito un’estetica astratta e minimalista per contribuire ad una narrazione che si manifesta velatamente attraverso continui rimandi simbolici e iconografici. Le croci determinate dalle giunture dei telai e le X incastonate nelle composizioni vorticose dichiarano il desiderio dell’artista di sfidare il tradizionale accesso alle opere dipinte, rimandando ad un linguaggio primordiale e intimando l’arresto. Il lavoro di Gringler ruota intorno ad un’estetica della violenza, esternata nella fisicità dei processi di distruzione, decostruzione e riorganizzazione della composizione, in un ciclo di auto cannibalizzazione continua che fa si che ogni opera sia sempre generata dall’analisi e la rielaborazione del lavoro precedente.
Jason Gringler nasce a Toronto nel 1978, dove nel 2001 consegue con lode la laurea presso l’Ontario College of Art and Design. Dopo aver ottenuto diversi riconoscimenti in ambito artistico, il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive ed è presente presso importanti collezioni private in Europa, Canada e stati Uniti.
Attualmente vive e lavora tra New York e Toronto.
La mostra, ideata appositamente per gli spazi della galleria milanese, si compone di una monumentale installazione site-specific da parete intitolata Untitled (Biography / Second Version), che si configura in una griglia di specchi frammentati che costituiscono alternanze geometriche continue di positivo e negativo. Si tratta di un lavoro intimidatorio in cui lo spettatore, riflettendosi, diviene parte di una struttura convulsa e multidirezionale e si scompone, fratturandosi in immagini piene che si rincorrono interponendo un vuoto oscuro, in una costruzione che prende in prestito il lessico dall’architettura e si perde in un affascinante gioco di minuzie e sottigliezze, risultando al contempo greve e dinamica. Lo specchio agisce come una finestra di accesso nel lavoro di Gringler, il quale distilla il paesaggio urbano che circonda il suo studio di Brooklyn, condensandone il rumore visivo delle aree industriali. La mostra è stata concepita su una piattaforma di noia, nell’osservazione ossessiva della ripetizione delle forme moderne e banali che si susseguono nella civiltà industrializzata occidentale. I volumi sono spezzati da un solido monolite nero, un’imponente forma scultorea primaria che inibisce l’accesso agli spazi della galleria e si configura grazie alla sua posizione, in una sorta di ready made che gli consente di contribuire all’organizzazione del caos, mentre l’ambiente circostante è corredato dalle opere dell’artista, altrettanto caratterizzate dalla propria presenza fisica e solenne.
I materiali industriali come il Plexiglas, lo specchio, l’acrilico e la vernice spray vengono sezionati e sovrapposti per restituire, attraverso riflessi di luce e astrazioni, una profondità inquietante su di un piano bidimensionale in cui la riorganizzazione delle linee comprime lo spazio e crea nuove prospettive sull’ambiente metropolitano. Anche la tavolozza limitata, con lampi sporadici di colori artificiosi, fa riferimento al grigiore della fabbrica e alla sfocatura della vita urbana. Gringler prende in prestito un’estetica astratta e minimalista per contribuire ad una narrazione che si manifesta velatamente attraverso continui rimandi simbolici e iconografici. Le croci determinate dalle giunture dei telai e le X incastonate nelle composizioni vorticose dichiarano il desiderio dell’artista di sfidare il tradizionale accesso alle opere dipinte, rimandando ad un linguaggio primordiale e intimando l’arresto. Il lavoro di Gringler ruota intorno ad un’estetica della violenza, esternata nella fisicità dei processi di distruzione, decostruzione e riorganizzazione della composizione, in un ciclo di auto cannibalizzazione continua che fa si che ogni opera sia sempre generata dall’analisi e la rielaborazione del lavoro precedente.
Jason Gringler nasce a Toronto nel 1978, dove nel 2001 consegue con lode la laurea presso l’Ontario College of Art and Design. Dopo aver ottenuto diversi riconoscimenti in ambito artistico, il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive ed è presente presso importanti collezioni private in Europa, Canada e stati Uniti.
Attualmente vive e lavora tra New York e Toronto.
26
settembre 2012
Jason Gringler – Black Mass
Dal 26 settembre al 31 ottobre 2012
arte contemporanea
Location
BRAND NEW GALLERY
Milano, Via Carlo Farini, 32, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 32, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato
11.00-13.00|14.30-19.00
Vernissage
26 Settembre 2012, h 19.00-21.00
Ufficio stampa
LUCIA CRESPI
Autore