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Antonio Pesce – Le impronte del sacro
La mostra affronta il tema del “sacro” rivisitato attraverso le opere di Antonio Pesce. Le incisioni all’acquaforte, i tabernacoli e le reliquie sono stati realizzati e assemblati dall’artista per approfondire le tematiche della fede, della passione e della resurrezione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra affronta il tema del “sacro” rivisitato attraverso le opere di Antonio Pesce. Le incisioni all'acquaforte, i tabernacoli e le reliquie sono stati realizzati e assemblati dall’artista per approfondire le tematiche della fede, della passione e della resurrezione.
Nell’era della globalizzazione, del progresso tecnico dell’annullamento e negoziazione dei valori etici spesso sembra che l’uomo non abbia più bisogno di fede. E’ pertanto sempre più difficile saper leggere un “giudizio universale”, “un paradiso”, “un inferno”, pensare al destino dei corpi e delle anime dopo la vita, oppure credere e avere fede in un Dio che dividerà i buoni dai cattivi, i giusti dai dannati.
Per questi motivi i cieli rappresentati nelle opere in mostra sono quasi sempre corpi nuvolosi tagliati da lame di luce, quasi mai tersi, puliti, ed incombono su campi e cascinali.
Essendo la vita un fenomeno labile, controllato da forze che non si riescono a controllare, i sepolcri rappresentati diventano la porta attraverso cui passare per la riconquista di una nuova vita e per l’immortalità dell’anima.
Al centro di queste meditazioni vi è il concetto che conferma, sul piano del sentimento, l’importanza della fede e di quegli affetti ai quali tutti gli uomini, per vivere, dovrebbero credere.
I sepolcri vuoti rappresentati da Antonio Pesce sono l’assenza di una fede e il trionfo dell’effimero. Le reliquie mutile e incomplete esposte in mostra, costruite mettendo insieme l’oggetto perduto poi ricostruito e assemblato, sono i resti di una fede difficile da ricostruire.
Al termine del percorso i sepolcri si nobilitano e si trasformano in tabernacoli ovvero la riscoperta, l’annunciazione e la resurrezione del corpo e dell’anima.
I paesaggi, le rovine, i rovi che entrano dalle finestre, concedono l’emozione di un salto in epoche perdute, in mezzo a riti affascinanti, superstizioni oscure, in santuari profumati di incensi, di culti ormai estinti.
Nell’era della globalizzazione, del progresso tecnico dell’annullamento e negoziazione dei valori etici spesso sembra che l’uomo non abbia più bisogno di fede. E’ pertanto sempre più difficile saper leggere un “giudizio universale”, “un paradiso”, “un inferno”, pensare al destino dei corpi e delle anime dopo la vita, oppure credere e avere fede in un Dio che dividerà i buoni dai cattivi, i giusti dai dannati.
Per questi motivi i cieli rappresentati nelle opere in mostra sono quasi sempre corpi nuvolosi tagliati da lame di luce, quasi mai tersi, puliti, ed incombono su campi e cascinali.
Essendo la vita un fenomeno labile, controllato da forze che non si riescono a controllare, i sepolcri rappresentati diventano la porta attraverso cui passare per la riconquista di una nuova vita e per l’immortalità dell’anima.
Al centro di queste meditazioni vi è il concetto che conferma, sul piano del sentimento, l’importanza della fede e di quegli affetti ai quali tutti gli uomini, per vivere, dovrebbero credere.
I sepolcri vuoti rappresentati da Antonio Pesce sono l’assenza di una fede e il trionfo dell’effimero. Le reliquie mutile e incomplete esposte in mostra, costruite mettendo insieme l’oggetto perduto poi ricostruito e assemblato, sono i resti di una fede difficile da ricostruire.
Al termine del percorso i sepolcri si nobilitano e si trasformano in tabernacoli ovvero la riscoperta, l’annunciazione e la resurrezione del corpo e dell’anima.
I paesaggi, le rovine, i rovi che entrano dalle finestre, concedono l’emozione di un salto in epoche perdute, in mezzo a riti affascinanti, superstizioni oscure, in santuari profumati di incensi, di culti ormai estinti.
14
luglio 2012
Antonio Pesce – Le impronte del sacro
Dal 14 luglio al 02 settembre 2012
arte contemporanea
Location
CASA FELICITA
Cavatore, Via Roma, (Alessandria)
Cavatore, Via Roma, (Alessandria)
Orario di apertura
sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20
Vernissage
14 Luglio 2012, ore 18
Autore
Curatore