Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Sandro Bardelli – ATMOSFERE BRETONI e SOLARITA’ MEDITERRANEE
La Mostra presenta le opere ad olio che l’artista ha realizzato in Bretagna, Grecia, Venezia, Toscana,
Andalusia, Tunisia: un racconto di viaggio, di colore, di sensazioni; un racconto che accompagna nel viaggio
geografico, nel viaggio cromatico, nel viaggio dell’ uomo e dell’artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
presso il Museo SALVINI, Contrada Innocente Salvini 5 a Cocquio Trevisago (Varese)
domenica 8 Luglio 2012 alle ore 17:00 si INAUGURA la Mostra “ATMOSFERE BRETONI e SOLARITA’
MEDITERRANEE”, Sandro Bardelli, opere ad olio che rappresenta il terzo percorso espositivo
protagonista del Progetto “IL VIAGGIO e L’ARTE”.
Evento collaterale all’ INAUGURAZIONE sarà “RIFLESSIONI”: Concerto “live” su reading di testi dell’
artista
Fabius CONSTABLE, arpa celtica, flauto
Maria Assunta ROMEO, arpa celtica
Massimiliano PETRIGNANI, voce recitante
Il Vernissage sarà impreziosito dal Concerto “RIFLESSIONI” che con la voce dell’ arpa e del flauto del
maestro Fabius Constable regalerà grandi emozioni e suggestive sonorità ad accompagnare il racconto
delle suggestioni e delle impressioni vissute da bardelli nei luoghi dove ha realizzato le sue opere
La Mostra resterà aperta fino al 19 Agosto e sarà visitabile nei seguenti orari: sabato e domenica dalle 15
alle 18; durante la settimana visite per gruppi su prenotazione.
In esposizione le opere ad olio che l’artista ha realizzato in Bretagna, Grecia, Venezia, Toscana, Andalusia,
Tunisia: un racconto di viaggio, di colore, di sensazioni; un racconto che accompagna nel viaggio geografico,
nel viaggio cromatico, nel viaggio dell’ uomo e dell’artista.
La Mostra fa parte del Progetto “IL VIAGGIO e L’ARTE”, Sandro Bardelli, Opere ad olio, carte di riso
e pannelli ceramici, cinque percorsi espositivi del Maestro Sandro Bardelli lungo tutta l’ Estate 2012 ed
ospitati in tre eccellenze museali dell’ Alto Varesotto quali: il Museo SALVINI di Cocquio Trevisago, il MIDeC
Museo Internazionale Design Ceramico di Cerro di Laveno Mombello e il Centro Documentale della Linea
Cadorna di Cassano Valcuvia.
RIEPILOGO TECNICO
Spazio espositivo
Museo SALVINI, Contrada Innocente Salvini, 5 – Cocquio Trevisago (Va) – tel 0332 602 161
Titolo dell'evento
Progetto “IL VIAGGIO e L’ARTE”: Mostra “ATMOSFERE BRETONI e SOLARITA’ MEDITERRANEE”,
Sandro Bardelli, opere ad olio
Data di vernissage
Inaugurazione: Domenica 8 Luglio 2012, ore 17:00
Data di chiusura:
19 Agosto 2012
Abstract di presentazione
La Mostra presenta le opere ad olio che l’artista ha realizzato in Bretagna, Grecia, Venezia, Toscana,
Andalusia, Tunisia: un racconto di viaggio, di colore, di sensazioni; un racconto che accompagna nel viaggio
geografico, nel viaggio cromatico, nel viaggio dell’ uomo e dell’artista.
Orari di apertura: Sabato e Domenica dalle 15:00 alle 18:00; durante la settimana visite per gruppi su
INGRESSO LIBERO (per gruppi Euro 1,00 inclusa la visita al Museo e al Mulino in azione)
VERNISSAGE: ore 17:00
Recapiti specifici dell'evento:
Tel 0332 618 008
Mob. 349 55 03 906
E-mail: segreteria.attivamente@gmail.com
E’ presente in Mostra la Monografia “IL VIAGGIO e L’ARTE” curato da patrizia galparoli e stampata da
Consorzio Artigiano LVG / Azzate (Va), pagine 276, al prezzo promozionale in Mostra di Euro 20,00.
La monografia, nel proporre le opere del maestro Bardelli protagoniste dei cinque momenti espositivi,
riunisce anche le realtà artistico-museali coinvolte e parla delle valenze artistiche locali.
La monografia è stata infatti pensata per essere: il racconto dei percorsi espositivi protagonisti dell’ iniziativa,
in Valcuvia/Lago Maggiore, nell’ estate 2012; lo strumento di promozione e diffusione di alcune delle
preziose emergenze artistico-culturale-architettonico-paesaggistiche della Valcuvia/Lago Maggiore e la
testimonianza delle pregiate location ospitanti le Mostre.
Il Progetto è stato realizzato con il Patronato di Regione Lombardia
e con il Patrocinio di: Provincia di Varese, LAND of TOURISM Agenzia del Turismo della Provincia di
Varese, Comunità Montana Valli del Verbano, Università dell’ Insubria di Varese, Comune di Cocquio
Trevisago, Comune di Laveno Mombello, Comune di Cassano Valcuvia, Comune di Leggiuno, Comune di
Caravate, Comune di Cittiglio, Comune di Azzio, Comune di Orino, Comune di Brezzo di Bedero
ed inoltre
LIONS Club Laveno Mombello Santa Caterina del Sasso e Federalberghi Varese
Media Sponsor: ARTEVARESE.com
Ufficio Stampa:
Associazione Culturale ATTIVAMENTE, Via Libertà, 91 – 21030 Casalzuigno (Va)
Tel 0332 618 008 – Mob 349 55 03 906
E-mail: segreteria.attivamente@gmail.com
Web Site. http://attivamente-valcuvia-va.blogspot.com
Curatore/i: patrizia galparoli e Anna Visconti
Artista: Sandro Bardelli
Sandro Bardelli: dentro e fuori l’artista
“Dipingere” è, per l’artista, trasportare sulla tela la libertà della propria mente, l’ interpretazione di un
soggetto, la creatività del proprio talento, è comunicare con il linguaggio del “segno” e del “colore”, è
raccontarsi, estrinsecare le proprie emozioni per parlare di ciò che vede fuori e dentro di sé.
“Viaggiare” è scoprire, conoscere, vivere emozioni per regalarsi un bagaglio di ricordi che faranno la storia
della nostra vita, che permetteranno l’ elaborazione di un racconto del passato atto ad arricchire il futuro.
E per Bardelli è affidare al colore, alla materia, ai segni la narrazione dei propri viaggi. Viaggi che lo hanno
portato lontano, tra genti e luoghi, e che poi lo hanno fatto tornare a sé, nel suo intimo sentire, che lo hanno
arricchito e stimolato a guardarsi dentro per regalare, a chi osserva le sue opere, la narrazione delle sue
percezioni, della sua sensibilità nate dalle esperienze di viaggio che sono per lui diventate esperienze di vita.
Un viaggio che, attraverso lo strumento che più gli appartiene, “il colore”, spazia dai luoghi vicini ai luoghi più
lontani del pianeta, dal proprio “io” ai luoghi più intimi del proprio pensare e della propria mente.
“Dipingere” e “Viaggiare”. E qui il connubio si fa perfezione: le opere ad olio di Bardelli parlano di
viaggi, raccontano il mondo, portano lontano e non solo, in una dimensione artistica che ci propone l’
interpretazione di luoghi, la suggestione di atmosfere, gli incanti cromatici che, spesso, sempre, nei viaggi,
ci regalano sensazioni mozzafiato.
La mente libera ed aperta accoglie tutte le sfumature, i dettagli, le bellezze dei Paesi visitati.
L’ artista ha viaggiato molto, anche per lunghi periodi, attraverso tutti i cinque continenti ed ha trasportato la
bellezza dei luoghi e le loro atmosfere sulla tavola.
Nei viaggi e nei luoghi dipinge sempre e solo dal vero.
I luoghi dipinti e testimoni di questo percorso da cui parte “Il Viaggio e l’ Arte” sono stati da lui vissuti
e rivissuti; le emozioni che i paesaggi e le atmosfere hanno suscitato in lui sono stati trasportati sulla
tavola con la cromaticità tipica della sua tavolozza, un numero eccezionale di colori, un infinito gioco di
mescolanze, colori che, anche con estreme dissonanze e strabilianti assonanze, portano sempre a risultati
importanti, pennellate violente e morbide, a volte arrabbiate, altre più meditate, mai lasciate al caso.
E l’ utilizzo del supporto rigido, in genere tavole di legno, non è casuale.
Il colore è dentro di lui e gli chiede di essere espresso con un linguaggio passionale e cromatico di
forte impatto, materico, pennellate di getto. Mai il disegno prima del colore, ma, subito, le emozioni e le
impressioni che, giungendo al cuore, si traducono in “colore”, una collisione di cromie che genera sulla
tavola un concerto di sensazioni e un racconto interpretativo, mai improvvisato ma esclusivamente scandito
dai momenti emozionali che vivono in lui nel momento stesso del “dipingere”.
Difficilmente ritocca e riprende un’ opera; dai suoi viaggi ha portato opere nate dagli sbalordimenti e dalle
forti emozioni che spesso i paesi lontani accendono; questi nuovi orizzonti, queste nuove latitudini che
hanno suscitato in lui desiderio e voglia di dipingere, subito, senza aspettare neppure un attimo per non
lasciar sfuggire i magnetismi e le sensuali seduzioni di quel contesto, di quegli attimi e di quel luogo.
Un percorso pittorico figurativo che racconta il suo potente rapporto con il colore, che si fa strumento di una
esegesi che scaturisce dalle grandi emozioni che la natura e che le genti, a qualunque latitudine, gli hanno
regalato.
E da qui le atmosfere della grecità cicladica che lo hanno ripetutamente stregato; la forza dei colori e dei
profumi dei tropici; la bellezza delle colline toscane; l’ universo umano dei villaggi dell’ Africa occidentale;
la magia, il mistero, l’ inquietudine dei paesaggi bretoni illuminati ed oscurati dai repentini cambiamenti
climatici; la calda sonnolenza andalusa ed il fascino quasi orientale del nord Africa.
E poi, per Bardelli, il viaggio, instancabile e sorprendente, continua, si trasforma, diventa il viaggio della
propria intelligenza, della propria immaginazione e della propria libertà espressiva; i paesi vicini e lontani
diventano gli intrighi dell’ anima, i sentieri della mente, le domande eterne dell’ uomo su sé stesso, il suo
esistere, le sue relazioni con le realtà quotidiane, la sua meraviglia, continua e mai sopita, di fronte alla
natura e all’ universo. Anche i nuovi supporti per le sue opere e le nuove materie da cui l’artista ricava i suoi
nuovi colori diventano un viaggio, un percorso artistico, un desiderio di rendere partecipe chi osserva questo
nuovo viaggio nella libertà di essere, di interpretare e raccontare le proprie emozioni in un momento della
vita da cui non ci si può estraniare ed allontanare.
I percorsi pittorici protagonisti del Progetto “Il Viaggio e l’Arte” presentano quattro momenti artistici
particolarmente significativi della pittura di BARDELLI e presentano quattro diversi linguaggi: tre che
emergono dal periodo figurativo ed uno dal più recente periodo astratto.
Il figurativo si propone con una interpretazione personalissima dei soggetti nei quali la peculiarità
dell’esecuzione, dalle linee e dai tratti cromatici quasi violenti sulla tavola, esprime tutto il suo “sentire e
vivere” il colore.
Inconfondibile la sua pennellata sicura e incisiva che attinge ad una ricchissima tavolozza, parte integrante
ed insostituibile del suo linguaggio. Il “colore”, che geneticamente gli appartiene, si fa soggetto protagonista
delle sue opere e si svela nella sua forza con vibrazioni che non lasciano mai indifferente chi osserva e
legge la forza espressiva delle sue opere.
Il volto storico del “figurativo” di Bardelli è il paesaggio: la sua terra, l’ Insubria ed il vicino Canton Ticino, per
abbracciare poi latitudini più ampie spaziando dai paesaggi toscani alle magiche vedute di Venezia; dall’
assolata Andalusia agli scorci piovosi, a volte tristi ma ricchi di pathos, della Bretagna; dalla trasparente
luminosità delle Isole Cicladi all’ assonnato paesaggio tunisino; per arrivare in Senegal, in Africa Orientale,
in Polinesia Francese, in Indonesia.
Uno degli altri volti del “figurativo” dell’ artista è il “nudo di donna” che regala nuove emotività e che, più che
mai interpretato dal vero e ricco di forza, carattere e tensioni, presenta un diverso lato del discorso artistico
che si esplicita con l’ utilizzo assoluto dei colori ad olio.
Poi ancora il nudo di donna con opere grafiche (disegni a china), realizzate su carta velina e carta di riso,
che nelle sue trasparenze e nella sua non facile trattabilità nella fase operativa arricchisce la visione di
un tratto sicuro, di una capacità interpretativa rara, sintetica e personalissima che non lascia spazio ad
incertezze e ripensamenti. E non da ultimo la realizzazione di piccole sculture a celebrare la figura, il nudo
femminile fino a renderlo quasi vivo, dinamico e tangibile.
E successivamente l’ “astratto” su carta, meglio carta di riso, nato dalla gestualità istintiva di segni cromatici
più puri ed essenziali, dove l’ abbandono della tecnica ad olio lascia lo spazio all’ uso di colori naturali
utilizzati puri o, talvolta, in tecnica mista con chine, su questi supporti cartacei affascinanti e dai risultati
sorprendenti e straordinari che tracciano un nuovo percorso cromatico già pronto però a lasciare spiragli
di spazio al recentissimo desiderio di ritorno all’ olio utilizzato in nuove tecniche miste che si avvicinano all’
affresco e che si esprimeranno attraverso opere di grandi dimensioni.
Queste opere astratte che, peraltro, nascono naturalmente, senza predeterminazioni e senza voler essere
ricerca o sperimentazione ad ogni costo, scaturiscono da sensazioni ed emozioni immediate e libere da
costrizioni e condizionamenti e sono il veicolo, per eccellenza, che ci “regala” la libertà di dare spazio,
grazie alle evoluzioni cromatiche, istintive e assolutamente spontanee, alla nostra interpretazione ed
immaginazione.
L’ espressione della libertà della mente dell’ artista trasportata sulla “carta di riso” mediante un segno ed un
tratto che rivelano e lasciano immaginare la libertà della mano che disegna, stende i colori, crea macchie,
cerchi, linee suggestive dal grande fascino estetico e dalla immediata seduzione cromatica.
E poi ancora le opere astratte su carta di riso che stimolano l’ autore alla creazione di pannelli ceramici che
renderanno l’ opera ancor più viva e vitale, quasi ad offrirsi al tatto, oltre che alla vista, in tutta la loro forte
matericità.
Un nuovo viaggio, un nuovo incontro con una diversa materia che gli permette nuove modalità espressive
nelle quali il piacere ed il desiderio di una nuova manualità, resa necessaria dall’esigenza di lavorare
“fisicamente” il materiale refrattario per plasmarlo, costruirlo, modellarlo genererà nuove opere che si
faranno ulteriore linguaggio per questo incessante e sempre vivo “racconto di viaggio”.
patrizia galparoli
Sandro Bardelli, artista in viaggio
Pare davvero che l’arte di Sandro Bardelli tragga la linfa vitale dal momento forse più ricco e contradditorio,
successivo all’Impressionismo, quel torno di anni che, nella ricchezza e nella sperimentazione di sentieri e di
alternative, segnerà la vicenda artistica contemporanea.
È il Post-Impressionismo: fucina, serbatoio e matrice di molte espressioni creative dei nostri giorni: da Seurat,
a Cézanne, da Van Gogh a Gauguin e Maurice Denis, fino ad imboccare la strada di Derain, Sérusier e di
Matisse.
Difficilmente definibile, ed ancor di più sintetizzabile, il crogiolo successivo alla stagione degli Impressionisti
vede il perseguimento di un obiettivo: la riflessione e l’esperienza sui fondamenti stessi della visione. Come a
dire che, abbandonata la sola e unica ricerca sull’istantanea impressione della luce, l’artista si concentra sulla
sostanza, sulla “carne” del paesaggio, delle cose, delle figure.
Anche per Sandro Bardelli, così come per gli “storici colleghi di generazioni precedenti”, il viaggio è esperienza
favorita e privilegiata per cercare e scoprire le radici che nutrono l’esperienza creativa: il colore e la luce.
E se nella Grecia di Paraportiani e di Mykonos trova i gialli dorati del rito ortodosso, in Bretagna, Bardelli si
mette in contemplazione di paesaggi rocciosi, aspri e a picco sul mare, burrascosi e sui quali il tempo cambia
con un soffio di vento.
La luce accecante e i colori delle spezie di Tunisia fanno da controcanto alle costruzioni di
Hammamet. “L’atmosfera misteriosa e magica della Medina mi assorbe ed ecco i primi lavori scaturire quasi
d’incanto nel volgere di poche ore. Mi rendo conto che i miei dubbi erano infondati e che il fascino dell’ambiente
vince il proposito di lavorare principalmente sulla figura umana e sui costumi che comunque mi stimolano
enormemente”. Così scrive l’autore nei suoi appunti di viaggio del 1989. Seguirà il viaggio in Senegal, ma molte
sono già le strade percorse: Toscana, Venezia, Andalusia, Tunisia, Polinesia, Grecia, Bali.
Il tema paesaggistico non ha mai abbandonato la fantasia di Bardelli in un rapportarsi personale con la realtà,
al di là di ogni possibile riconoscibilità del luogo.
Sempre costante in lui la ricerca non solo e non tanto dei valori atmosferico-coloristici, quanto della resa
coloristica, cercando di vedere le forme in termini di massa e di dare un impianto saldo alla forma, una via
moderna alla monumentalità.
La stessa monumentalità si ritrova nelle figure di nudo: l’attrazione per il volume raggiunge talora il diapason,
un progressivo attenuarsi della fisionomia è funzionale all’equilibrio compositivo e alla rinnovata saldezza. Ciò
che interessa a Bardelli sono le torsioni e le complessità delle pose, il rapporto tra il corpo e lo spazio, tra le
zone d’ombra e i lembi bagnati di luce.
“Disegno e colore non sono affatto separati, dal momento che dipingi, disegni”, sosteneva Cézanne. E
ancora: “Quando il colore è al più elevato grado di ricchezza, la forma è alla sua pienezza”.
Bardelli, da sempre, si esprime attraverso un colore luminoso, denso di vitalità.
Pose inattese e vitali si ritrovano anche nelle opere eseguite a coda di pennello, dove la scia nera si assottiglia,
si interrompe e si frantuma. Torna l’artista a darle alimento di colore, per riprendere il contorno della figura nuda
e distesa sulla velina, su letraset o sulla carta da pacco.
Sempre su queste carte – ma anche su fogli di carta di riso e su cartoncino – si sono formate le costellazioni e
pianeti di Sandro Bardelli. A partire da una ricerca insistita sulla grafia semplice, geometrica, riletta a distanza
per intravvedervi, solo in un secondo momento, un titolo, un’immagine e magari una storia, nasce il cosmo
stellare dell’artista. Le composizioni di figure sono improvvisazioni jazz; le carte ruvide e porose che bevono i
colori naturali del succo di mirtillo, del caffè e di bacche varie, si trasformano in fondali e scenografie teatrali; le
nubi di stelle primordiali e le galassie si ramificano nel colore acquoso, guidato dal pittore.
Questa è l’ultima frontiera di Sandro Bardelli, un traguardo fatto di colori più veri del vero, di schegge di legno
e di frammenti di pietre esotiche, di pianeti e di satelliti che si formano dal colore sul fondo bianco. Qui l’opera
si spoglia delle caratteristiche descrittive e oggettive, divenendo un’equazione di linee e superfici; il colore si fa
spaziale, concreto, libero dai criteri di verosimiglianza, per divenire finalmente saturo.
Tutto viene raggiunto ed eseguito grazie ad un lungo processo di semplificazione delle forme reali e di un
uso sempre più massiccio di segni e colori, talvolta scelti per il loro potenziale simbolico. Sandro Bardelli
sembra voler dipingere l’indipingibile, in un salto verso la scrittura automatica, la pittura non-figurativa. E
invece, racconta la più antica e naturale delle volte celesti, il sogno delle forme circolari della luna, la corsa
di Mercurio davanti al sole, l’esplosione di una stella. La natura lirica e astratta, musicale e poetica diventa
pura comunicazione. E così l’arte finisce con il rimandare, ancora una volta, allo spirito, al gesto concettuale
compiuto dall’artista.
Clara Castaldo
domenica 8 Luglio 2012 alle ore 17:00 si INAUGURA la Mostra “ATMOSFERE BRETONI e SOLARITA’
MEDITERRANEE”, Sandro Bardelli, opere ad olio che rappresenta il terzo percorso espositivo
protagonista del Progetto “IL VIAGGIO e L’ARTE”.
Evento collaterale all’ INAUGURAZIONE sarà “RIFLESSIONI”: Concerto “live” su reading di testi dell’
artista
Fabius CONSTABLE, arpa celtica, flauto
Maria Assunta ROMEO, arpa celtica
Massimiliano PETRIGNANI, voce recitante
Il Vernissage sarà impreziosito dal Concerto “RIFLESSIONI” che con la voce dell’ arpa e del flauto del
maestro Fabius Constable regalerà grandi emozioni e suggestive sonorità ad accompagnare il racconto
delle suggestioni e delle impressioni vissute da bardelli nei luoghi dove ha realizzato le sue opere
La Mostra resterà aperta fino al 19 Agosto e sarà visitabile nei seguenti orari: sabato e domenica dalle 15
alle 18; durante la settimana visite per gruppi su prenotazione.
In esposizione le opere ad olio che l’artista ha realizzato in Bretagna, Grecia, Venezia, Toscana, Andalusia,
Tunisia: un racconto di viaggio, di colore, di sensazioni; un racconto che accompagna nel viaggio geografico,
nel viaggio cromatico, nel viaggio dell’ uomo e dell’artista.
La Mostra fa parte del Progetto “IL VIAGGIO e L’ARTE”, Sandro Bardelli, Opere ad olio, carte di riso
e pannelli ceramici, cinque percorsi espositivi del Maestro Sandro Bardelli lungo tutta l’ Estate 2012 ed
ospitati in tre eccellenze museali dell’ Alto Varesotto quali: il Museo SALVINI di Cocquio Trevisago, il MIDeC
Museo Internazionale Design Ceramico di Cerro di Laveno Mombello e il Centro Documentale della Linea
Cadorna di Cassano Valcuvia.
RIEPILOGO TECNICO
Spazio espositivo
Museo SALVINI, Contrada Innocente Salvini, 5 – Cocquio Trevisago (Va) – tel 0332 602 161
Titolo dell'evento
Progetto “IL VIAGGIO e L’ARTE”: Mostra “ATMOSFERE BRETONI e SOLARITA’ MEDITERRANEE”,
Sandro Bardelli, opere ad olio
Data di vernissage
Inaugurazione: Domenica 8 Luglio 2012, ore 17:00
Data di chiusura:
19 Agosto 2012
Abstract di presentazione
La Mostra presenta le opere ad olio che l’artista ha realizzato in Bretagna, Grecia, Venezia, Toscana,
Andalusia, Tunisia: un racconto di viaggio, di colore, di sensazioni; un racconto che accompagna nel viaggio
geografico, nel viaggio cromatico, nel viaggio dell’ uomo e dell’artista.
Orari di apertura: Sabato e Domenica dalle 15:00 alle 18:00; durante la settimana visite per gruppi su
INGRESSO LIBERO (per gruppi Euro 1,00 inclusa la visita al Museo e al Mulino in azione)
VERNISSAGE: ore 17:00
Recapiti specifici dell'evento:
Tel 0332 618 008
Mob. 349 55 03 906
E-mail: segreteria.attivamente@gmail.com
E’ presente in Mostra la Monografia “IL VIAGGIO e L’ARTE” curato da patrizia galparoli e stampata da
Consorzio Artigiano LVG / Azzate (Va), pagine 276, al prezzo promozionale in Mostra di Euro 20,00.
La monografia, nel proporre le opere del maestro Bardelli protagoniste dei cinque momenti espositivi,
riunisce anche le realtà artistico-museali coinvolte e parla delle valenze artistiche locali.
La monografia è stata infatti pensata per essere: il racconto dei percorsi espositivi protagonisti dell’ iniziativa,
in Valcuvia/Lago Maggiore, nell’ estate 2012; lo strumento di promozione e diffusione di alcune delle
preziose emergenze artistico-culturale-architettonico-paesaggistiche della Valcuvia/Lago Maggiore e la
testimonianza delle pregiate location ospitanti le Mostre.
Il Progetto è stato realizzato con il Patronato di Regione Lombardia
e con il Patrocinio di: Provincia di Varese, LAND of TOURISM Agenzia del Turismo della Provincia di
Varese, Comunità Montana Valli del Verbano, Università dell’ Insubria di Varese, Comune di Cocquio
Trevisago, Comune di Laveno Mombello, Comune di Cassano Valcuvia, Comune di Leggiuno, Comune di
Caravate, Comune di Cittiglio, Comune di Azzio, Comune di Orino, Comune di Brezzo di Bedero
ed inoltre
LIONS Club Laveno Mombello Santa Caterina del Sasso e Federalberghi Varese
Media Sponsor: ARTEVARESE.com
Ufficio Stampa:
Associazione Culturale ATTIVAMENTE, Via Libertà, 91 – 21030 Casalzuigno (Va)
Tel 0332 618 008 – Mob 349 55 03 906
E-mail: segreteria.attivamente@gmail.com
Web Site. http://attivamente-valcuvia-va.blogspot.com
Curatore/i: patrizia galparoli e Anna Visconti
Artista: Sandro Bardelli
Sandro Bardelli: dentro e fuori l’artista
“Dipingere” è, per l’artista, trasportare sulla tela la libertà della propria mente, l’ interpretazione di un
soggetto, la creatività del proprio talento, è comunicare con il linguaggio del “segno” e del “colore”, è
raccontarsi, estrinsecare le proprie emozioni per parlare di ciò che vede fuori e dentro di sé.
“Viaggiare” è scoprire, conoscere, vivere emozioni per regalarsi un bagaglio di ricordi che faranno la storia
della nostra vita, che permetteranno l’ elaborazione di un racconto del passato atto ad arricchire il futuro.
E per Bardelli è affidare al colore, alla materia, ai segni la narrazione dei propri viaggi. Viaggi che lo hanno
portato lontano, tra genti e luoghi, e che poi lo hanno fatto tornare a sé, nel suo intimo sentire, che lo hanno
arricchito e stimolato a guardarsi dentro per regalare, a chi osserva le sue opere, la narrazione delle sue
percezioni, della sua sensibilità nate dalle esperienze di viaggio che sono per lui diventate esperienze di vita.
Un viaggio che, attraverso lo strumento che più gli appartiene, “il colore”, spazia dai luoghi vicini ai luoghi più
lontani del pianeta, dal proprio “io” ai luoghi più intimi del proprio pensare e della propria mente.
“Dipingere” e “Viaggiare”. E qui il connubio si fa perfezione: le opere ad olio di Bardelli parlano di
viaggi, raccontano il mondo, portano lontano e non solo, in una dimensione artistica che ci propone l’
interpretazione di luoghi, la suggestione di atmosfere, gli incanti cromatici che, spesso, sempre, nei viaggi,
ci regalano sensazioni mozzafiato.
La mente libera ed aperta accoglie tutte le sfumature, i dettagli, le bellezze dei Paesi visitati.
L’ artista ha viaggiato molto, anche per lunghi periodi, attraverso tutti i cinque continenti ed ha trasportato la
bellezza dei luoghi e le loro atmosfere sulla tavola.
Nei viaggi e nei luoghi dipinge sempre e solo dal vero.
I luoghi dipinti e testimoni di questo percorso da cui parte “Il Viaggio e l’ Arte” sono stati da lui vissuti
e rivissuti; le emozioni che i paesaggi e le atmosfere hanno suscitato in lui sono stati trasportati sulla
tavola con la cromaticità tipica della sua tavolozza, un numero eccezionale di colori, un infinito gioco di
mescolanze, colori che, anche con estreme dissonanze e strabilianti assonanze, portano sempre a risultati
importanti, pennellate violente e morbide, a volte arrabbiate, altre più meditate, mai lasciate al caso.
E l’ utilizzo del supporto rigido, in genere tavole di legno, non è casuale.
Il colore è dentro di lui e gli chiede di essere espresso con un linguaggio passionale e cromatico di
forte impatto, materico, pennellate di getto. Mai il disegno prima del colore, ma, subito, le emozioni e le
impressioni che, giungendo al cuore, si traducono in “colore”, una collisione di cromie che genera sulla
tavola un concerto di sensazioni e un racconto interpretativo, mai improvvisato ma esclusivamente scandito
dai momenti emozionali che vivono in lui nel momento stesso del “dipingere”.
Difficilmente ritocca e riprende un’ opera; dai suoi viaggi ha portato opere nate dagli sbalordimenti e dalle
forti emozioni che spesso i paesi lontani accendono; questi nuovi orizzonti, queste nuove latitudini che
hanno suscitato in lui desiderio e voglia di dipingere, subito, senza aspettare neppure un attimo per non
lasciar sfuggire i magnetismi e le sensuali seduzioni di quel contesto, di quegli attimi e di quel luogo.
Un percorso pittorico figurativo che racconta il suo potente rapporto con il colore, che si fa strumento di una
esegesi che scaturisce dalle grandi emozioni che la natura e che le genti, a qualunque latitudine, gli hanno
regalato.
E da qui le atmosfere della grecità cicladica che lo hanno ripetutamente stregato; la forza dei colori e dei
profumi dei tropici; la bellezza delle colline toscane; l’ universo umano dei villaggi dell’ Africa occidentale;
la magia, il mistero, l’ inquietudine dei paesaggi bretoni illuminati ed oscurati dai repentini cambiamenti
climatici; la calda sonnolenza andalusa ed il fascino quasi orientale del nord Africa.
E poi, per Bardelli, il viaggio, instancabile e sorprendente, continua, si trasforma, diventa il viaggio della
propria intelligenza, della propria immaginazione e della propria libertà espressiva; i paesi vicini e lontani
diventano gli intrighi dell’ anima, i sentieri della mente, le domande eterne dell’ uomo su sé stesso, il suo
esistere, le sue relazioni con le realtà quotidiane, la sua meraviglia, continua e mai sopita, di fronte alla
natura e all’ universo. Anche i nuovi supporti per le sue opere e le nuove materie da cui l’artista ricava i suoi
nuovi colori diventano un viaggio, un percorso artistico, un desiderio di rendere partecipe chi osserva questo
nuovo viaggio nella libertà di essere, di interpretare e raccontare le proprie emozioni in un momento della
vita da cui non ci si può estraniare ed allontanare.
I percorsi pittorici protagonisti del Progetto “Il Viaggio e l’Arte” presentano quattro momenti artistici
particolarmente significativi della pittura di BARDELLI e presentano quattro diversi linguaggi: tre che
emergono dal periodo figurativo ed uno dal più recente periodo astratto.
Il figurativo si propone con una interpretazione personalissima dei soggetti nei quali la peculiarità
dell’esecuzione, dalle linee e dai tratti cromatici quasi violenti sulla tavola, esprime tutto il suo “sentire e
vivere” il colore.
Inconfondibile la sua pennellata sicura e incisiva che attinge ad una ricchissima tavolozza, parte integrante
ed insostituibile del suo linguaggio. Il “colore”, che geneticamente gli appartiene, si fa soggetto protagonista
delle sue opere e si svela nella sua forza con vibrazioni che non lasciano mai indifferente chi osserva e
legge la forza espressiva delle sue opere.
Il volto storico del “figurativo” di Bardelli è il paesaggio: la sua terra, l’ Insubria ed il vicino Canton Ticino, per
abbracciare poi latitudini più ampie spaziando dai paesaggi toscani alle magiche vedute di Venezia; dall’
assolata Andalusia agli scorci piovosi, a volte tristi ma ricchi di pathos, della Bretagna; dalla trasparente
luminosità delle Isole Cicladi all’ assonnato paesaggio tunisino; per arrivare in Senegal, in Africa Orientale,
in Polinesia Francese, in Indonesia.
Uno degli altri volti del “figurativo” dell’ artista è il “nudo di donna” che regala nuove emotività e che, più che
mai interpretato dal vero e ricco di forza, carattere e tensioni, presenta un diverso lato del discorso artistico
che si esplicita con l’ utilizzo assoluto dei colori ad olio.
Poi ancora il nudo di donna con opere grafiche (disegni a china), realizzate su carta velina e carta di riso,
che nelle sue trasparenze e nella sua non facile trattabilità nella fase operativa arricchisce la visione di
un tratto sicuro, di una capacità interpretativa rara, sintetica e personalissima che non lascia spazio ad
incertezze e ripensamenti. E non da ultimo la realizzazione di piccole sculture a celebrare la figura, il nudo
femminile fino a renderlo quasi vivo, dinamico e tangibile.
E successivamente l’ “astratto” su carta, meglio carta di riso, nato dalla gestualità istintiva di segni cromatici
più puri ed essenziali, dove l’ abbandono della tecnica ad olio lascia lo spazio all’ uso di colori naturali
utilizzati puri o, talvolta, in tecnica mista con chine, su questi supporti cartacei affascinanti e dai risultati
sorprendenti e straordinari che tracciano un nuovo percorso cromatico già pronto però a lasciare spiragli
di spazio al recentissimo desiderio di ritorno all’ olio utilizzato in nuove tecniche miste che si avvicinano all’
affresco e che si esprimeranno attraverso opere di grandi dimensioni.
Queste opere astratte che, peraltro, nascono naturalmente, senza predeterminazioni e senza voler essere
ricerca o sperimentazione ad ogni costo, scaturiscono da sensazioni ed emozioni immediate e libere da
costrizioni e condizionamenti e sono il veicolo, per eccellenza, che ci “regala” la libertà di dare spazio,
grazie alle evoluzioni cromatiche, istintive e assolutamente spontanee, alla nostra interpretazione ed
immaginazione.
L’ espressione della libertà della mente dell’ artista trasportata sulla “carta di riso” mediante un segno ed un
tratto che rivelano e lasciano immaginare la libertà della mano che disegna, stende i colori, crea macchie,
cerchi, linee suggestive dal grande fascino estetico e dalla immediata seduzione cromatica.
E poi ancora le opere astratte su carta di riso che stimolano l’ autore alla creazione di pannelli ceramici che
renderanno l’ opera ancor più viva e vitale, quasi ad offrirsi al tatto, oltre che alla vista, in tutta la loro forte
matericità.
Un nuovo viaggio, un nuovo incontro con una diversa materia che gli permette nuove modalità espressive
nelle quali il piacere ed il desiderio di una nuova manualità, resa necessaria dall’esigenza di lavorare
“fisicamente” il materiale refrattario per plasmarlo, costruirlo, modellarlo genererà nuove opere che si
faranno ulteriore linguaggio per questo incessante e sempre vivo “racconto di viaggio”.
patrizia galparoli
Sandro Bardelli, artista in viaggio
Pare davvero che l’arte di Sandro Bardelli tragga la linfa vitale dal momento forse più ricco e contradditorio,
successivo all’Impressionismo, quel torno di anni che, nella ricchezza e nella sperimentazione di sentieri e di
alternative, segnerà la vicenda artistica contemporanea.
È il Post-Impressionismo: fucina, serbatoio e matrice di molte espressioni creative dei nostri giorni: da Seurat,
a Cézanne, da Van Gogh a Gauguin e Maurice Denis, fino ad imboccare la strada di Derain, Sérusier e di
Matisse.
Difficilmente definibile, ed ancor di più sintetizzabile, il crogiolo successivo alla stagione degli Impressionisti
vede il perseguimento di un obiettivo: la riflessione e l’esperienza sui fondamenti stessi della visione. Come a
dire che, abbandonata la sola e unica ricerca sull’istantanea impressione della luce, l’artista si concentra sulla
sostanza, sulla “carne” del paesaggio, delle cose, delle figure.
Anche per Sandro Bardelli, così come per gli “storici colleghi di generazioni precedenti”, il viaggio è esperienza
favorita e privilegiata per cercare e scoprire le radici che nutrono l’esperienza creativa: il colore e la luce.
E se nella Grecia di Paraportiani e di Mykonos trova i gialli dorati del rito ortodosso, in Bretagna, Bardelli si
mette in contemplazione di paesaggi rocciosi, aspri e a picco sul mare, burrascosi e sui quali il tempo cambia
con un soffio di vento.
La luce accecante e i colori delle spezie di Tunisia fanno da controcanto alle costruzioni di
Hammamet. “L’atmosfera misteriosa e magica della Medina mi assorbe ed ecco i primi lavori scaturire quasi
d’incanto nel volgere di poche ore. Mi rendo conto che i miei dubbi erano infondati e che il fascino dell’ambiente
vince il proposito di lavorare principalmente sulla figura umana e sui costumi che comunque mi stimolano
enormemente”. Così scrive l’autore nei suoi appunti di viaggio del 1989. Seguirà il viaggio in Senegal, ma molte
sono già le strade percorse: Toscana, Venezia, Andalusia, Tunisia, Polinesia, Grecia, Bali.
Il tema paesaggistico non ha mai abbandonato la fantasia di Bardelli in un rapportarsi personale con la realtà,
al di là di ogni possibile riconoscibilità del luogo.
Sempre costante in lui la ricerca non solo e non tanto dei valori atmosferico-coloristici, quanto della resa
coloristica, cercando di vedere le forme in termini di massa e di dare un impianto saldo alla forma, una via
moderna alla monumentalità.
La stessa monumentalità si ritrova nelle figure di nudo: l’attrazione per il volume raggiunge talora il diapason,
un progressivo attenuarsi della fisionomia è funzionale all’equilibrio compositivo e alla rinnovata saldezza. Ciò
che interessa a Bardelli sono le torsioni e le complessità delle pose, il rapporto tra il corpo e lo spazio, tra le
zone d’ombra e i lembi bagnati di luce.
“Disegno e colore non sono affatto separati, dal momento che dipingi, disegni”, sosteneva Cézanne. E
ancora: “Quando il colore è al più elevato grado di ricchezza, la forma è alla sua pienezza”.
Bardelli, da sempre, si esprime attraverso un colore luminoso, denso di vitalità.
Pose inattese e vitali si ritrovano anche nelle opere eseguite a coda di pennello, dove la scia nera si assottiglia,
si interrompe e si frantuma. Torna l’artista a darle alimento di colore, per riprendere il contorno della figura nuda
e distesa sulla velina, su letraset o sulla carta da pacco.
Sempre su queste carte – ma anche su fogli di carta di riso e su cartoncino – si sono formate le costellazioni e
pianeti di Sandro Bardelli. A partire da una ricerca insistita sulla grafia semplice, geometrica, riletta a distanza
per intravvedervi, solo in un secondo momento, un titolo, un’immagine e magari una storia, nasce il cosmo
stellare dell’artista. Le composizioni di figure sono improvvisazioni jazz; le carte ruvide e porose che bevono i
colori naturali del succo di mirtillo, del caffè e di bacche varie, si trasformano in fondali e scenografie teatrali; le
nubi di stelle primordiali e le galassie si ramificano nel colore acquoso, guidato dal pittore.
Questa è l’ultima frontiera di Sandro Bardelli, un traguardo fatto di colori più veri del vero, di schegge di legno
e di frammenti di pietre esotiche, di pianeti e di satelliti che si formano dal colore sul fondo bianco. Qui l’opera
si spoglia delle caratteristiche descrittive e oggettive, divenendo un’equazione di linee e superfici; il colore si fa
spaziale, concreto, libero dai criteri di verosimiglianza, per divenire finalmente saturo.
Tutto viene raggiunto ed eseguito grazie ad un lungo processo di semplificazione delle forme reali e di un
uso sempre più massiccio di segni e colori, talvolta scelti per il loro potenziale simbolico. Sandro Bardelli
sembra voler dipingere l’indipingibile, in un salto verso la scrittura automatica, la pittura non-figurativa. E
invece, racconta la più antica e naturale delle volte celesti, il sogno delle forme circolari della luna, la corsa
di Mercurio davanti al sole, l’esplosione di una stella. La natura lirica e astratta, musicale e poetica diventa
pura comunicazione. E così l’arte finisce con il rimandare, ancora una volta, allo spirito, al gesto concettuale
compiuto dall’artista.
Clara Castaldo
08
luglio 2012
Sandro Bardelli – ATMOSFERE BRETONI e SOLARITA’ MEDITERRANEE
Dall'otto luglio al 19 agosto 2012
arte contemporanea
Location
MUSEO SALVINI
Cocquio-trevisago, Via Innocente Salvini, 5, (Varese)
Cocquio-trevisago, Via Innocente Salvini, 5, (Varese)
Orario di apertura
sabato e domenica dalle 15 alle 18; durante la settimana visite per gruppi su prenotazione
Vernissage
8 Luglio 2012, ore 17
Autore
Curatore