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Raffaele Minotto – Trasfigurazione
In esposizione una ventina recenti opere recenti dipinte da Minotto, uno dei più interessanti ed emergenti della scena artistica nazionale e già protagonista dell’ultima Biennale veneziana, ospite del Padiglione Veneto
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura sabato 23 giugno alle 19, presso lo Spazio ART E' in via Battaglione
Toscano 1b a Reggio Emilia, la mostra la mostra personale del pittore padovano
Raffaele Minotto dal titolo “Trasfigurazione” a cura di Alberto Agazzani,
ottavo appuntamento con l'arte contemporanea della stagione espositiva 2011-2012.
In esposizione una ventina recenti opere recenti dipinte da Minotto, uno dei più
interessanti ed emergenti della scena artistica nazionale e già protagonista dell'ultima
Biennale veneziana, ospite del Padiglione Veneto..
Raffaele Minotto nasce a Padova nel 1969. Frequenta l’Accademia di Belle Arti, corso
di Pittura, a Venezia, dove si diploma nel 1991. La sua ricerca artistica si concentra
sullo studio della fgura e sulla sua interazione con l’ambiente circostante. Presta
attenzione alla percezione visiva delle immagini attraverso lo studio della ‘materia
colore’ e del ‘segno’: nei dipinti degli ultimi anni, in particolare, privilegia un
equilibrio, un dialogo, tra materia pittorica e disegno. Alla pittura affanca l’incisione,
dedicandosi soprattutto alla tecnica dell’acquaforte e della puntasecca. Nel 1995
realizza la sua prima mostra personale, presso il Centro di Storia del Costume ‘Ieri
Attualità’ di Padova e da questo momento comincia ad esporre con continuità i suoi
lavori. 'Via Euganea', mostra realizzata a Padova nel 2003 a cura di Giorgio Segato,
documenta bene l'intenso lavoro svolto in questi anni. In tempi più recenti, nel 2009,
la pittura di Minotto è stata selezionata per 'Contemplazioni' ampia esposizione a
cura di alberto Agazzani, che ha proposto nel Castello Sismondo di Rimini un
effcace punto di vista sulla pittura italiana. Nel 2010 propone un ciclo nuovo di opere
sul tema dei 'rifessi': la mostra dal titolo 'Teatri naturali' viene opitata presso lo Spazio
Aref a Brescia. L'anno seguente espone le sue più recenti incisioni nella mostra
'Dialoghi Incisi. L'arte del segno tra Padova e Giappone': l'esposizione a cura di Carla
Chiara Frigo è accompagnata da un prezioso catalogo Edizioni Antiga. Nel 2011
viena selezionato da Vittorio Sgarbi per rappresentare la sua regione nell'ambito della
54° Biennale di Venezia - Sezione Regione Veneto. Subito dopo viene pubblicato il
catalogo 'Rifessioni' a cura di Alberto Agazzani. Il lavoro di Minotto è segnalato nei
volumi 'La pittura nel veneto - Il Novecento (Mondadori Electa 2006) e la Pittura nel
Veneto - Dizionario degli Artsti (Mondadori Electa, 2009)
Scrive Alberto Agazzani, curatore dell'esposizione, nell'introduzione alla mostra
reggiana: “Raffaele Minotto manifesta nella sua pittura e nella sua espressività così
“venete”, soprattutto in questa fase di prima ma già defnita maturità, quel retaggio
quasi genetico che immediatamente, oltre qualunque altro parallelo possibile, lo
ricollega al genio cadorino ed alla sua strabiliante invenzione visiva: la solidità
granitica del grumo e della spatolata, realizzati con infallibile rapidità, l'uso
controllatissimo eppure così seducente del colore, la defnizione di immagini che solo
alla prima occhiata si concedono, per poi ritirarsi nel ftto mistero della pittura... Una
scelta linguistica impossibile da compiere razionalmente e replicare da parte
dell'individuo-pittore, ma piuttosto la risultante di una scelta della pittura stessa, di
quel particolare, unico e irreplicabile stile che ha più le caratteristiche della necessità
espressiva di una (innata? genetica?)vocazione.
Ricordo con molta gioia il grande stupore provato allorché, segnalatomi dalgiovanissimo Giovanni Gasparro, altro piccolo maestro dell'intrigante ambiguità
dipinta, m'imbattei primariamente nelle immagini dei dipinti di Minotto. Ritornai
immediatamente al Marsia tizianesco ed a quella pittura così vera, così diffcile, così
lontana dalle contraddizioni, dalla ruffaneria, dalla concettosità gratuita e dalla
facilità che tanto piacciono a riviste patinate e curatori in eterne gramaglie. La gioia
della Pittura, di, appunto, un “qualcosa” che non si concede, che t'intriga, ti rapisce,
fnanco t'inquieta nel non lasciarsi possedere mai completamente. E poi i soggetti.
Ritratti di gente comune che assumono le dimensioni di monumenti all'Umanità: volti
rassicuranti e rasserenanti, sia pure sotto il peso della loro stanchezza e fatica di
vivere. E poi gli scorci ed i paesaggi, portatori di un panico che è mistero prima
ancora che terrore, le tavole imbandite e gli interni, dai quali scaturisce la memoria o
il desiderio di un'eterna epifania di natali e domeniche, case e famiglie, affetti, piccole
e grandi cose di semplice, festoso (e perché no fastoso), quotidiano buon gusto.
La rifessione di Minotto sfugge qualunque fascinazione spettacolare, ma s'insinua nel
cuore segreto della realtà e la restituisce con la magia dell'evocazione, del mistero,
della seduzione.
Poesia per l'anima”.
La mostra rimarrà aperta fno al 19 luglio prossimo e sarà visitabile ogni giorno dalle
7.30 del mattino all'1 di notte.
Per maggiori informazioni e immagini: www.raffaeleminotto.it
Autore: Raffaele Minotto
Titolo: “Trasfigurazione”
Curatore: Alberto Agazzani
Sede: Spazio Art E'
Indirizzo: Via Battaglione Toscano, 1b
Città: 42121 Reggio Emilia
Periodo: Dal 23 giugno al 19 luglio 2012
Inaugurazione: Sabato 23 giugno, ore 19
Toscano 1b a Reggio Emilia, la mostra la mostra personale del pittore padovano
Raffaele Minotto dal titolo “Trasfigurazione” a cura di Alberto Agazzani,
ottavo appuntamento con l'arte contemporanea della stagione espositiva 2011-2012.
In esposizione una ventina recenti opere recenti dipinte da Minotto, uno dei più
interessanti ed emergenti della scena artistica nazionale e già protagonista dell'ultima
Biennale veneziana, ospite del Padiglione Veneto..
Raffaele Minotto nasce a Padova nel 1969. Frequenta l’Accademia di Belle Arti, corso
di Pittura, a Venezia, dove si diploma nel 1991. La sua ricerca artistica si concentra
sullo studio della fgura e sulla sua interazione con l’ambiente circostante. Presta
attenzione alla percezione visiva delle immagini attraverso lo studio della ‘materia
colore’ e del ‘segno’: nei dipinti degli ultimi anni, in particolare, privilegia un
equilibrio, un dialogo, tra materia pittorica e disegno. Alla pittura affanca l’incisione,
dedicandosi soprattutto alla tecnica dell’acquaforte e della puntasecca. Nel 1995
realizza la sua prima mostra personale, presso il Centro di Storia del Costume ‘Ieri
Attualità’ di Padova e da questo momento comincia ad esporre con continuità i suoi
lavori. 'Via Euganea', mostra realizzata a Padova nel 2003 a cura di Giorgio Segato,
documenta bene l'intenso lavoro svolto in questi anni. In tempi più recenti, nel 2009,
la pittura di Minotto è stata selezionata per 'Contemplazioni' ampia esposizione a
cura di alberto Agazzani, che ha proposto nel Castello Sismondo di Rimini un
effcace punto di vista sulla pittura italiana. Nel 2010 propone un ciclo nuovo di opere
sul tema dei 'rifessi': la mostra dal titolo 'Teatri naturali' viene opitata presso lo Spazio
Aref a Brescia. L'anno seguente espone le sue più recenti incisioni nella mostra
'Dialoghi Incisi. L'arte del segno tra Padova e Giappone': l'esposizione a cura di Carla
Chiara Frigo è accompagnata da un prezioso catalogo Edizioni Antiga. Nel 2011
viena selezionato da Vittorio Sgarbi per rappresentare la sua regione nell'ambito della
54° Biennale di Venezia - Sezione Regione Veneto. Subito dopo viene pubblicato il
catalogo 'Rifessioni' a cura di Alberto Agazzani. Il lavoro di Minotto è segnalato nei
volumi 'La pittura nel veneto - Il Novecento (Mondadori Electa 2006) e la Pittura nel
Veneto - Dizionario degli Artsti (Mondadori Electa, 2009)
Scrive Alberto Agazzani, curatore dell'esposizione, nell'introduzione alla mostra
reggiana: “Raffaele Minotto manifesta nella sua pittura e nella sua espressività così
“venete”, soprattutto in questa fase di prima ma già defnita maturità, quel retaggio
quasi genetico che immediatamente, oltre qualunque altro parallelo possibile, lo
ricollega al genio cadorino ed alla sua strabiliante invenzione visiva: la solidità
granitica del grumo e della spatolata, realizzati con infallibile rapidità, l'uso
controllatissimo eppure così seducente del colore, la defnizione di immagini che solo
alla prima occhiata si concedono, per poi ritirarsi nel ftto mistero della pittura... Una
scelta linguistica impossibile da compiere razionalmente e replicare da parte
dell'individuo-pittore, ma piuttosto la risultante di una scelta della pittura stessa, di
quel particolare, unico e irreplicabile stile che ha più le caratteristiche della necessità
espressiva di una (innata? genetica?)vocazione.
Ricordo con molta gioia il grande stupore provato allorché, segnalatomi dalgiovanissimo Giovanni Gasparro, altro piccolo maestro dell'intrigante ambiguità
dipinta, m'imbattei primariamente nelle immagini dei dipinti di Minotto. Ritornai
immediatamente al Marsia tizianesco ed a quella pittura così vera, così diffcile, così
lontana dalle contraddizioni, dalla ruffaneria, dalla concettosità gratuita e dalla
facilità che tanto piacciono a riviste patinate e curatori in eterne gramaglie. La gioia
della Pittura, di, appunto, un “qualcosa” che non si concede, che t'intriga, ti rapisce,
fnanco t'inquieta nel non lasciarsi possedere mai completamente. E poi i soggetti.
Ritratti di gente comune che assumono le dimensioni di monumenti all'Umanità: volti
rassicuranti e rasserenanti, sia pure sotto il peso della loro stanchezza e fatica di
vivere. E poi gli scorci ed i paesaggi, portatori di un panico che è mistero prima
ancora che terrore, le tavole imbandite e gli interni, dai quali scaturisce la memoria o
il desiderio di un'eterna epifania di natali e domeniche, case e famiglie, affetti, piccole
e grandi cose di semplice, festoso (e perché no fastoso), quotidiano buon gusto.
La rifessione di Minotto sfugge qualunque fascinazione spettacolare, ma s'insinua nel
cuore segreto della realtà e la restituisce con la magia dell'evocazione, del mistero,
della seduzione.
Poesia per l'anima”.
La mostra rimarrà aperta fno al 19 luglio prossimo e sarà visitabile ogni giorno dalle
7.30 del mattino all'1 di notte.
Per maggiori informazioni e immagini: www.raffaeleminotto.it
Autore: Raffaele Minotto
Titolo: “Trasfigurazione”
Curatore: Alberto Agazzani
Sede: Spazio Art E'
Indirizzo: Via Battaglione Toscano, 1b
Città: 42121 Reggio Emilia
Periodo: Dal 23 giugno al 19 luglio 2012
Inaugurazione: Sabato 23 giugno, ore 19
23
giugno 2012
Raffaele Minotto – Trasfigurazione
Dal 23 giugno al 19 luglio 2012
arte contemporanea
Location
SPAZIO ART E’
Reggio Nell'emilia, Via Battaglione Toscano, 1, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Via Battaglione Toscano, 1, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
ogni giorno dalle 7.30 del mattino all'1 di notte
Vernissage
23 Giugno 2012, h 19
Sito web
www.raffaeleminotto.it
Autore
Curatore