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Eugenio Merino – Celebrating Destruction
Mostra personale
Comunicato stampa
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a galleria Jerome Zodo Contemporary è lieta di presentare Celebrating Destruction, la prima personale italiana dell'artista spagnolo Eugenio Merino (1975, Madrid). La mostra inaugura giovedì 24 maggio a partire dalle 18.00 presso lo spazio di via Lambro 7, in Milano.
Eugenio Merino è un artista controverso che si è reso noto sulla scena artistica contemporanea soprattutto per le sue acute provocazioni, non ultima l'opera presentata alla recente manifestazione di ARCOMadrid 2012 con la galleria ADN di Barcellona, Always Franco, raffigurante il Generale Franco conservato dentro un freezer di bibite.
Prendendo spunto dalla cultura mediatica popolare e da diversi avvenimenti storici, il lavoro dell'artista si evidenzia per la costante analisi del paradosso; in continua dualità fra ipocrisia e franchezza, fra realtà e menzogna, fra rispetto ed offesa, fra gioco e serietà, il suo stile dissidente si allontana e respinge ogni patina di scialbo intellettualismo, per restituire all'arte il suo carattere più accattivante ed ironico. Nella volontà di trovare l'essenza e la sostanza che si cela nell'apparenza delle cose, Eugenio Merino si serve della natura stessa dell'arte, dai linguaggi alle forme, attraverso i meccanismi che ne regolano l'espressione, per teatralizzare la propria politica sovversiva.
Eugenio Merino è un autore cinico e decisamente “anarchico”, nelle sue euforiche pantomime i personaggi come gli oggetti, ammaestrano la realtà con pungenti provocazioni: ossimori, aforismi, giochi di parole e quant'altro occorra per ricamare le sue opere, come la stessa che dà il titolo alla sua prima italiana Celebrating Destruction (2011), una bottiglia di champagne il cui spumoso contenuto viene immaginato come un esplosivo fungo atomico.
Lontano dai suoi primi lavori perlopiù rivolti alle mitologie popolari, l'artista presenta una fase creativa più matura e ambiziosa. La riflessione chiama ad una nuova semantica divisa fra simbologie e atteggiamenti contemporanei. Analizzando le ipocrisie che si accompagnano nelle dinamiche di potere, lo sguardo è rivolto in particolare all'immagine della guerra. A dominare lo spazio della galleria sono le tre sculture in silicone No Return Policy (2011) e Jack in the Box (2011) che raffigurano tre soldati ancora confezionati in casse da trasporto; la riflessione esplora l'identità dell'eroe visto come semplice oggetto da spedire, fino ad arrivare allo sfruttamento politico e giuridico che le nazioni adottano in nome della pace. L'adozione di una metodica semplice e attraente non tradisce tuttavia la critica dell'artista, in opere come Victory or Death (2011) o Gates of Hell (2011), Eugenio Merino sottolinea e afferma nuovamente la sua posizione: non bastano due dita in segno di pace per dimenticare e cancellare le atrocità della guerra e la svastica come foro di un serratura non chiude definitivamente una porta.
Eugenio Merino è nato a Madrid, Spagna nel 1975, dove oggi vive e lavora. Dopo aver terminato gli studi presso l'Università Complutense di Madrid, ha esposto in diverse ed importanti manifestazioni artistiche internazionali tra cui: Paradox: The Limits of Liberty, Castrum Peregrini, Amsterdam; Sculpture Quadrennial Riga 2012, Riga, Latvia; Lens Politica - Festival and Media Art Festival, Helsinki, Finland; The Armory Show, Galeria Nina Menocal, New York. Recentemente: (2010) One Shot! Football and Contemporary Art at BPS22, Charleroi (Belgio); The Biennial Animamix, Taipei (Taiwan); Ink Art Biennale di Shenzhen (China); No More Heroes Anymore, ADN Galeria, Barcelona, (Spagna); (2009) La Comunidad Desbordada, Padellòn Mixtos, Ciudadela, Pamplona (Spagna).
_______________________________________
The Jerome Zodo Contemporary art gallery is proud to present Celebrating Destruction, the first personal exhibition of Spanish artist Eugenio Merino (1975, Madrid). The exhibition opens on Thursday 24th May at 18:00 at the Gallery in Via Lambro 7, Milan.
Eugenio Merino is a contemporary artist who made himself known on the contemporary scene, above all, for his acute provocations, including his latest work, presented at the ARCOMadrid 2012 Exhibition with the ADN Gallery Barcellona, Always Franco, which portrayed General Franco preserved in a freezer.
Taking inspiration from popular media culture and various historic events, the artist’s work stands out because of his constant analysis of paradox; in a continuous duality between hypocrisy and frankness, reality and falsehood, respect and offence, playfulness and seriousness, his dissident style pushes away and rejects any pale veil of intellectualism, to restore art with a more captivating and ironic character. In his search to discover the essence and substance hidden in the appearance of things, Eugenio Merino uses the very nature of art itself, from languages to form, through mechanisms that regulate expression, to put his subversive politics on centre stage.
Eugenio Merino is a cynical and decidedly ‘anarchic’ artist. He euphorically pantomimes characters as objects, handling reality with pungent provocations: oxymora, aphorisms, play-on-words and what ever else is required to weave his works, just like the one that lends its name to his first Italian exhibition Celebrating Destruction (2011), a bottle of Champagne is popped and the liquid condenses into an atomic cloud.
Far from his early works, in most part inspired by popular mythology, the artist presents a more mature and ambitious creative phase, in which reflection invokes a new semantic divided between symbology and contemporary attitudes. Analysing the hypocrisy that accompanies the dynamics of power, our sight is directed, in particular, to scenes of war, and three silicone sculptures dominate the space in the Gallery: No Return Policy (2011) and Jack in the Box (2011) that portrays three soldiers still wrapped up in packing crates. The reflection is widened to the identity of the hero now seen as simply an object to be sent away for political or juridical aims that nations adopt in the name of peace. However, the adoption of a simple and fascinating methodology does not betray the artist’s criticism, in works such as Victory or Death (2011) or Gates of Hell (2011), Eugenio Merino stresses and, once again, affirms his position: two fingers shown as a sign of peace are not enough to forget and cancel the atrocities of war and the swastika used as a key-hole will not lock a door forever.
Eugenio Merino was born in Madrid, Spain in 1975, where he still lives and works today. After finishing his studies at the Università Complutense in Madrid, he showed his works in various and important international artistic exhibitions including: Paradox: The Limits of Liberty, Castrum Peregrini, Amsterdam; Sculpture Quadrennial Riga 2012, Riga, Latvia; Lens Politica - Festival and Media Art Festival, Helsinki, Finland; The Armory Show, Galeria Nina Menocal, New York. Recently: (2010) One Shot! Football and Contemporary Art at BPS22, Charleroi (Belgium); The Biennial Animamix, Taipei (Taiwan); Ink Art Biennial in Shenzhen (China); No More Heroes Anymore, AND Gallery, Barcelona, (Spain); (2009) La Comunidad Desbordada, Pabellòn Mixtos, Ciudadela, Pamplona (Spain).
Eugenio Merino è un artista controverso che si è reso noto sulla scena artistica contemporanea soprattutto per le sue acute provocazioni, non ultima l'opera presentata alla recente manifestazione di ARCOMadrid 2012 con la galleria ADN di Barcellona, Always Franco, raffigurante il Generale Franco conservato dentro un freezer di bibite.
Prendendo spunto dalla cultura mediatica popolare e da diversi avvenimenti storici, il lavoro dell'artista si evidenzia per la costante analisi del paradosso; in continua dualità fra ipocrisia e franchezza, fra realtà e menzogna, fra rispetto ed offesa, fra gioco e serietà, il suo stile dissidente si allontana e respinge ogni patina di scialbo intellettualismo, per restituire all'arte il suo carattere più accattivante ed ironico. Nella volontà di trovare l'essenza e la sostanza che si cela nell'apparenza delle cose, Eugenio Merino si serve della natura stessa dell'arte, dai linguaggi alle forme, attraverso i meccanismi che ne regolano l'espressione, per teatralizzare la propria politica sovversiva.
Eugenio Merino è un autore cinico e decisamente “anarchico”, nelle sue euforiche pantomime i personaggi come gli oggetti, ammaestrano la realtà con pungenti provocazioni: ossimori, aforismi, giochi di parole e quant'altro occorra per ricamare le sue opere, come la stessa che dà il titolo alla sua prima italiana Celebrating Destruction (2011), una bottiglia di champagne il cui spumoso contenuto viene immaginato come un esplosivo fungo atomico.
Lontano dai suoi primi lavori perlopiù rivolti alle mitologie popolari, l'artista presenta una fase creativa più matura e ambiziosa. La riflessione chiama ad una nuova semantica divisa fra simbologie e atteggiamenti contemporanei. Analizzando le ipocrisie che si accompagnano nelle dinamiche di potere, lo sguardo è rivolto in particolare all'immagine della guerra. A dominare lo spazio della galleria sono le tre sculture in silicone No Return Policy (2011) e Jack in the Box (2011) che raffigurano tre soldati ancora confezionati in casse da trasporto; la riflessione esplora l'identità dell'eroe visto come semplice oggetto da spedire, fino ad arrivare allo sfruttamento politico e giuridico che le nazioni adottano in nome della pace. L'adozione di una metodica semplice e attraente non tradisce tuttavia la critica dell'artista, in opere come Victory or Death (2011) o Gates of Hell (2011), Eugenio Merino sottolinea e afferma nuovamente la sua posizione: non bastano due dita in segno di pace per dimenticare e cancellare le atrocità della guerra e la svastica come foro di un serratura non chiude definitivamente una porta.
Eugenio Merino è nato a Madrid, Spagna nel 1975, dove oggi vive e lavora. Dopo aver terminato gli studi presso l'Università Complutense di Madrid, ha esposto in diverse ed importanti manifestazioni artistiche internazionali tra cui: Paradox: The Limits of Liberty, Castrum Peregrini, Amsterdam; Sculpture Quadrennial Riga 2012, Riga, Latvia; Lens Politica - Festival and Media Art Festival, Helsinki, Finland; The Armory Show, Galeria Nina Menocal, New York. Recentemente: (2010) One Shot! Football and Contemporary Art at BPS22, Charleroi (Belgio); The Biennial Animamix, Taipei (Taiwan); Ink Art Biennale di Shenzhen (China); No More Heroes Anymore, ADN Galeria, Barcelona, (Spagna); (2009) La Comunidad Desbordada, Padellòn Mixtos, Ciudadela, Pamplona (Spagna).
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The Jerome Zodo Contemporary art gallery is proud to present Celebrating Destruction, the first personal exhibition of Spanish artist Eugenio Merino (1975, Madrid). The exhibition opens on Thursday 24th May at 18:00 at the Gallery in Via Lambro 7, Milan.
Eugenio Merino is a contemporary artist who made himself known on the contemporary scene, above all, for his acute provocations, including his latest work, presented at the ARCOMadrid 2012 Exhibition with the ADN Gallery Barcellona, Always Franco, which portrayed General Franco preserved in a freezer.
Taking inspiration from popular media culture and various historic events, the artist’s work stands out because of his constant analysis of paradox; in a continuous duality between hypocrisy and frankness, reality and falsehood, respect and offence, playfulness and seriousness, his dissident style pushes away and rejects any pale veil of intellectualism, to restore art with a more captivating and ironic character. In his search to discover the essence and substance hidden in the appearance of things, Eugenio Merino uses the very nature of art itself, from languages to form, through mechanisms that regulate expression, to put his subversive politics on centre stage.
Eugenio Merino is a cynical and decidedly ‘anarchic’ artist. He euphorically pantomimes characters as objects, handling reality with pungent provocations: oxymora, aphorisms, play-on-words and what ever else is required to weave his works, just like the one that lends its name to his first Italian exhibition Celebrating Destruction (2011), a bottle of Champagne is popped and the liquid condenses into an atomic cloud.
Far from his early works, in most part inspired by popular mythology, the artist presents a more mature and ambitious creative phase, in which reflection invokes a new semantic divided between symbology and contemporary attitudes. Analysing the hypocrisy that accompanies the dynamics of power, our sight is directed, in particular, to scenes of war, and three silicone sculptures dominate the space in the Gallery: No Return Policy (2011) and Jack in the Box (2011) that portrays three soldiers still wrapped up in packing crates. The reflection is widened to the identity of the hero now seen as simply an object to be sent away for political or juridical aims that nations adopt in the name of peace. However, the adoption of a simple and fascinating methodology does not betray the artist’s criticism, in works such as Victory or Death (2011) or Gates of Hell (2011), Eugenio Merino stresses and, once again, affirms his position: two fingers shown as a sign of peace are not enough to forget and cancel the atrocities of war and the swastika used as a key-hole will not lock a door forever.
Eugenio Merino was born in Madrid, Spain in 1975, where he still lives and works today. After finishing his studies at the Università Complutense in Madrid, he showed his works in various and important international artistic exhibitions including: Paradox: The Limits of Liberty, Castrum Peregrini, Amsterdam; Sculpture Quadrennial Riga 2012, Riga, Latvia; Lens Politica - Festival and Media Art Festival, Helsinki, Finland; The Armory Show, Galeria Nina Menocal, New York. Recently: (2010) One Shot! Football and Contemporary Art at BPS22, Charleroi (Belgium); The Biennial Animamix, Taipei (Taiwan); Ink Art Biennial in Shenzhen (China); No More Heroes Anymore, AND Gallery, Barcelona, (Spain); (2009) La Comunidad Desbordada, Pabellòn Mixtos, Ciudadela, Pamplona (Spain).
24
maggio 2012
Eugenio Merino – Celebrating Destruction
Dal 24 maggio al 20 luglio 2012
arte contemporanea
Location
JEROME ZODO CONTEMPORARY
Milano, Via Lambro, 7, (Milano)
Milano, Via Lambro, 7, (Milano)
Vernissage
24 Maggio 2012, h 18
Autore