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Bramantino a Milano
L’esposizione, si articola in due grandi Sale del Castello che ospitano già importanti lavori dell’artista: la Sala del Tesoro dove domina l’Argo, il grande affresco realizzato intorno al 1490 e la Sala della Balla, che accoglie i dodici arazzi della collezione Trivulzio, acquisiti dal Comune nel 1935.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura, Castello Sforzesco e Palazzo Reale, inaugura il 15
maggio al Castello Sforzesco la mostra Bramantino a Milano, curata da Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa e Marco
Tanzi, in programma fino al 25 settembre 2012, con ingresso gratuito.
L’esposizione si articola nelle due grandi Sale del Castello Sforzesco che ospitano già importanti lavori dell’artista:
la Sala del Tesoro dove domina l’Argo, il grande affresco realizzato intorno al 1490 e destinato a vegliare sul
tesoro sforzesco, e la soprastante Sala della Balla, che accoglie i dodici arazzi della collezione Trivulzio, acquisiti
dal Comune nel 1935.
“Con la mostra sul Bramantino il Comune di Milano realizza, con assoluta autonomia di mezzi e di gestione – non accadeva
da 20 anni – una mostra che valorizza lo straordinario patrimonio milanese di opere lasciateci da un autore su cui si sta
concentrando l’attenzione della storiografia critica internazionale. Con il Bramantino al Castello Sforzesco – ha detto l’assessore alla Cultura Stefano Boeri – inauguriamo un nuovo corso della stagione espositiva milanese.Una mostra di grande qualità che si o re gratuitamente al pubblico per condividere con la città lo spirito di una nuova idea di cultura”.
Bergamasco, documentato dal 1480 e morto nel 1530, Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino, deve il suo
peculiare soprannome al rapporto con il marchigiano Bramante, pittore e architetto alla corte di Ludovico il
Moro. “Il riconoscimento del Bramantino come il più grande artista lombardo del Rinascimento è avvenuto nel corso del
Novecento, grazie agli studi diWilhelm Suida, ma anche grazie alla sintonia con le sperimentazioni delle avanguardie o con
quelle di artisti più vicini a noi: da Aldo Rossi a Patti Smith – ha detto Giovanni Agosti –. Solo le ricerche degli ultimi
anni hanno restituito al Bramantino una centralità inaspettata, mettendone a fuoco la cronologia e incrementandone il ridotto
catalogo, con la sensazionale scoperta di un ciclo di a reschi nel Castello diVoghera. Bramantino è infatti l’unico lombardo in
grado di stare a fronte di Leonardo, di chinarsi sul Cenacolo senza esserne travolto”.
Milano conserva il nucleo più cospicuo esistente al mondo di opere del Bramantino: dipinti su tavola e su tela,
arazzi tratti da suoi cartoni, disegni, affreschi e l’unica architettura da lui realizzata, la Cappella Trivulzio, che
costituisce una sorta di monumentale ingresso alla chiesa di San Nazaro in Brolo.
L’esposizione – allestita dallo studio di Michele De Lucchi, con l’immagine coordinata di Francesco Dondina –
intende mostrare in ordine cronologico le opere del Bramantino presenti in città, disperse tra sedi differenti e
riunite ora in un unico percorso.
Nella Sala delTesoro,attorno all’Argo, saranno esposte una ventina di opere, dipinti e disegni, che provengono da
raccolte pubbliche (oltre che dai Musei del Castello Sforzesco, dalla Pinacoteca Ambrosiana e dalla Pinacoteca di
Brera) e private di Milano e che permetteranno di seguire lo svolgimento della carriera del Bramantino: dalla
giovanile Adorazione del Bambino della Pinacoteca Ambrosiana al San Sebastiano di una raccolta privata, dal Noli
me tangere delle Civiche Raccolte d’Arte Antica alla Madonna con il Bambino e angeli della Pinacoteca di Brera.
“La parabola del Bramantino – commenta GiovanniAgosti – dimostra la sintonia con le ricerche più avanzate del suo tempo:
la Ferrara espressionista di Ercole de’ Roberti, le sperimentazioni di Leonardo, la Roma città aperta di Giulio II prima di
Ra aello, i languori di Giorgione e del Correggio.Tutto attraversato da una peculiare cifra stilistica, votata a una sorta di
astrazione, fino a dare vita a immagini dalle iconografie spesso stravaganti e misteriose”.
www.milanocastello.it
maggio al Castello Sforzesco la mostra Bramantino a Milano, curata da Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa e Marco
Tanzi, in programma fino al 25 settembre 2012, con ingresso gratuito.
L’esposizione si articola nelle due grandi Sale del Castello Sforzesco che ospitano già importanti lavori dell’artista:
la Sala del Tesoro dove domina l’Argo, il grande affresco realizzato intorno al 1490 e destinato a vegliare sul
tesoro sforzesco, e la soprastante Sala della Balla, che accoglie i dodici arazzi della collezione Trivulzio, acquisiti
dal Comune nel 1935.
“Con la mostra sul Bramantino il Comune di Milano realizza, con assoluta autonomia di mezzi e di gestione – non accadeva
da 20 anni – una mostra che valorizza lo straordinario patrimonio milanese di opere lasciateci da un autore su cui si sta
concentrando l’attenzione della storiografia critica internazionale. Con il Bramantino al Castello Sforzesco – ha detto l’assessore alla Cultura Stefano Boeri – inauguriamo un nuovo corso della stagione espositiva milanese.Una mostra di grande qualità che si o re gratuitamente al pubblico per condividere con la città lo spirito di una nuova idea di cultura”.
Bergamasco, documentato dal 1480 e morto nel 1530, Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino, deve il suo
peculiare soprannome al rapporto con il marchigiano Bramante, pittore e architetto alla corte di Ludovico il
Moro. “Il riconoscimento del Bramantino come il più grande artista lombardo del Rinascimento è avvenuto nel corso del
Novecento, grazie agli studi diWilhelm Suida, ma anche grazie alla sintonia con le sperimentazioni delle avanguardie o con
quelle di artisti più vicini a noi: da Aldo Rossi a Patti Smith – ha detto Giovanni Agosti –. Solo le ricerche degli ultimi
anni hanno restituito al Bramantino una centralità inaspettata, mettendone a fuoco la cronologia e incrementandone il ridotto
catalogo, con la sensazionale scoperta di un ciclo di a reschi nel Castello diVoghera. Bramantino è infatti l’unico lombardo in
grado di stare a fronte di Leonardo, di chinarsi sul Cenacolo senza esserne travolto”.
Milano conserva il nucleo più cospicuo esistente al mondo di opere del Bramantino: dipinti su tavola e su tela,
arazzi tratti da suoi cartoni, disegni, affreschi e l’unica architettura da lui realizzata, la Cappella Trivulzio, che
costituisce una sorta di monumentale ingresso alla chiesa di San Nazaro in Brolo.
L’esposizione – allestita dallo studio di Michele De Lucchi, con l’immagine coordinata di Francesco Dondina –
intende mostrare in ordine cronologico le opere del Bramantino presenti in città, disperse tra sedi differenti e
riunite ora in un unico percorso.
Nella Sala delTesoro,attorno all’Argo, saranno esposte una ventina di opere, dipinti e disegni, che provengono da
raccolte pubbliche (oltre che dai Musei del Castello Sforzesco, dalla Pinacoteca Ambrosiana e dalla Pinacoteca di
Brera) e private di Milano e che permetteranno di seguire lo svolgimento della carriera del Bramantino: dalla
giovanile Adorazione del Bambino della Pinacoteca Ambrosiana al San Sebastiano di una raccolta privata, dal Noli
me tangere delle Civiche Raccolte d’Arte Antica alla Madonna con il Bambino e angeli della Pinacoteca di Brera.
“La parabola del Bramantino – commenta GiovanniAgosti – dimostra la sintonia con le ricerche più avanzate del suo tempo:
la Ferrara espressionista di Ercole de’ Roberti, le sperimentazioni di Leonardo, la Roma città aperta di Giulio II prima di
Ra aello, i languori di Giorgione e del Correggio.Tutto attraversato da una peculiare cifra stilistica, votata a una sorta di
astrazione, fino a dare vita a immagini dalle iconografie spesso stravaganti e misteriose”.
www.milanocastello.it
16
maggio 2012
Bramantino a Milano
Dal 16 maggio al 25 settembre 2012
arte antica
Location
CASTELLO SFORZESCO
Milano, Piazza Castello, (Milano)
Milano, Piazza Castello, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a domenica
dalle ore 9.00 alle 17.30
ultimo ingresso ore 17.00
chiuso il lunedì
Autore
Curatore