05 marzo 2010

L’arte? Nell’aranciera ottocentesca romana diventa superecologica…

 

di

H.H. LimLo spazio è senza dubbio inusuale e affascinante, una grande serra ottocentesca costruita sui resti romani e medievali, realizzata per raccogliere e conservare tutte le essenze erboree della Capitale. Ed il tema è di grande attualità, “una rassegna di opere che offre diversi tipi di interpretazione delle tematiche ambientaliste e, attraverso il lavoro degli artisti e il loro versatile contributo, consente di comprendere meglio non solo l’arte e il suo valore culturale, ma anche le possibili modalità di partecipazione e di responsabilità nei confronti della problematica ambientale”.
Questi gli ingredienti di Supereco, mostra di due giorni allestita a Roma presso l’Aranciera dell’ex Semenzaio di San Sisto, e curata da Angelo Capasso e Emanuela Nobile, in collaborazione con Edicola Notte. Dieci gli artisti italiani ed internazionali, di diversa generazione, origine e formazione, che “appongono un segno rappresentativo del rapporto arte/riuso/recupero/riciclo, indagando i processi che naturalmente legano la ricerca artistica a queste prassi attraverso una rete di analogie linguistiche: il riuso (dei materiali, delle iconografie, dell’informazione), il recupero (della memoria, della tradizione, della manualità), il riciclo (della cultura, del linguaggio, della storia)”.
I nomi? Perino & Vele, Maria Thereza Alves, Alberto Di Fabio, Wang Du, Jimmie Durham, H.H. Lim, Alessandro Piangiamore, Daniele Puppi, Pietro Ruffo, Gaia Scaramella.






Sabato 6 e domenica 7 marzo 2010
Via di Valle delle Camene, 11 – Roma
Info:
enobilemino@gmail.com

[exibart]

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