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Giulio Telarico – Dialogo con l’ombra
Le sue opere, tra gestualità pittorica e ricerca di forme plastiche, emergenti dalle tele, sapientemente modellate e centinate, o costruite per aggregazione materica, si situano nello spazio ambiguo della percezione tra illusorietà e realtà, lanciando una sfida all’osservatore, imbrigliato costantemente nel gioco sottile e filosofico di dover decifrare i segni visivi, ma anche le modalità espressive con cui sono proposti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione della Notte dei Musei tra suoni e visioni
La Galleria Nazionale di Cosenza
presenta
Giulio Telarico
Dialogo con l’ombra
A cura di Fabio De Chirico e Andrea Romoli Barberini
***
Inaugurazione sabato 19 maggio ore 19.00 (fino all’8 luglio 2012)
Galleria Nazionale di Cosenza
Palazzo Arnone
Via Gian Vincenzo Gravina - COSENZA
***
Interverranno
Mario Occhiuto
Sindaco di Cosenza
Maria Francesca Corigliano
Assessore alla Cultura della Provincia di Cosenza
***
La Galleria Nazionale di Cosenza (GNC) torna a proporre l’arte contemporanea, l’occasione è data dalla Notte
dei Musei, in programma sabato 19 maggio 2012.
Palazzo Arnone, sede della GNC, ospita la mostra di Giulio Telarico, Dialogo con l’ombra.
Curata da Fabio De Chirico, Soprintendente ai Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, e Andrea
Romoli Barberini, l’esposizione, nel documentare la ricerca recente condotta dall’artista cosentino, presenta
circa 20 opere pittoriche e una suggestiva installazione.
Catalogo Rubbettino.
[…] Dopo aver partecipato alla sezione di Reggio Calabria, predisposta per la 54° Biennale di Venezia, Telarico, con
questa personale realizzata nella Galleria Nazionale della Calabria, delinea attraverso il tracciato espositivo uno spazio di
riflessione e di sintesi del suo percorso artistico, che inevitabilmente si configura come un momento di bilancio tra quanto
già realizzato e quanto ancora potrà accadere nella sua vicenda storica e culturale, nell’ambito di un costante confronto
tra la tradizione novecentesca e la ricerca di un linguaggio autonomo e personale. […] Le sue opere, tra gestualità pittorica
e ricerca di forme plastiche, emergenti dalle tele, sapientemente modellate e centinate, o costruite per aggregazione
materica, si situano nello spazio ambiguo della percezione tra illusorietà e realtà, lanciando una sfida all’osservatore,
imbrigliato costantemente nel gioco sottile e filosofico di dover decifrare i segni visivi, ma anche le modalità espressive con
cui sono proposti. C’è una continua tensione nei suoi lavori che mira a inglobare l’osservatore, rendendolo protagonista
e soggetto pensante, attore e non più spettatore, in un costante confronto con l’artista che lo sfida sul terreno delle sue
modalità percettive. Davanti a queste opere ci si deve rendere conto di essere di fronte a qualcosa, non è concesso in alcun
modo delegare ad altri l’esperienza estetica e percettiva. Il Dialogo con l’ombra, oltre a rappresentare un personale modo
di ripensare il senso e il ruolo dell’arte e dell’artista, è dunque un dialogo con l’osservatore, con le sue abitudini eidetiche,
con la tradizione dell’arte come data una volta e per tutte. Oltre che essere la proiezione tangibile di un conflitto tra
opposti (bidimensionale/tridimensionale, colore/non colore, segno/simbolo, superficie/spazio, ombra/luce, arte/vita). […]
(Dal testo in catalogo di Fabio De Chirico)
[…] Attraverso una tecnica finissima, affidata a elementi ritagliati, applicati sulla tela, quindi rivestiti e dipinti, che il gioco
degli aggetti e degli spessori crea la rilevanza plastica, vera e tangibile, di questo codice enigmatico che, in tal modo,
quasi miracolosamente, anche in opere assolutamente monocrome, può staccarsi dai piani di fondo grazie alle linee
d’ombra che ne definiscono i profili. Qui Telarico, al fine di vincere il limite fisico della pittura, superandone la spazialità
illusoria e simbolica, sceglie la via del compromesso con la tridimensionalità del rilievo. Ed è proprio qui, con questa
scelta di campo, che l’artista si inserisce, con la sua personale e per certi versi “eretica” interpretazione del problema
della libera dimensione – almeno rispetto alla necessità assolutamente aniconica dei suoi predecessori - nel solco di
quanti hanno scommesso sull’oggettualità pura e senza racconto del quadro che, per questa via, rimane e si conferma
tale, senza smentire, con le sue parti appena aggettanti sul piano di fondo, la sua tradizionale bidimensionalità. […]
L’artista è intervenuto anche sui formati dei supporti, prima rompendone l’ordinaria ortogonalità e poi giocando con la
continuità delle superfici. Sono nate così una serie di opere tracciate da faglie profonde che dividono tele e tavole con una
drammatica interruzione della superficie pittorica e delle forme che la percorrono. Quasi degli iati che tagliano la pelle del
quadro e i suoi segni, ma che sono segno e colore essi stessi, discontinuità che non compromette l’integrità dell’elaborato
e, anzi, ne entra a far parte come elemento connotante, ombra tra le ombre, riferimento estremo nella scala degli scuri.
[…]
(dal testo in catalogo di Andrea Romoli Barberini)
Notizia Biografica
Giulio Telarico è nato a Cosenza nel 1949. Laureato al Dams, ha insegnato Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Cosenza. I sui
esordi sono legati all’analisi del paesaggio verso una figurazione che si potrebbe definire paesaggistica-macroscopica. In quest’ambito
pittorico realizza, nel 1978, il Manifesto del XIII Premio Sila. A partire dagli anni Ottanta l’attenzione al dettaglio si focalizza sugli
elementi decorativi. Del suo lavoro si occupa il programma della Rai “La Periferia Sperimentale”, curato da Marcello Walter Bruno e
Tonino Sicoli (1986). Con gli anni Novanta, la sua ricerca indaga sul rapporto tra decorazione e pittura. L’attenzione macroscopica verso
il particolare si evolve verso il segno istintivo o come retaggio, supportato da una tecnica apparentemente gestuale e pittorica di grande
precisione. All’attività artistica affianca quella di operatore culturale, partecipando all’organizzazione di vari eventi, tra i quali si
segnalano: “Le Muse Inquietanti”, Museo Civico Rende 1990; “Marasco – Anni Dieci Settanta, dal Futurismo al Concretismo”, Museo
Civico Rende 1995; “Rotella”, Museo Civico Rende 1996; “La Banca e l’Arte – Collezione della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania”,
Cosenza 1997. Nel 1995 prende parte, in Piazzetta Toscano, al processo di rivalutazione del centro storico di Cosenza, con
l’esposizione “Biancosunero”. Nel 1996 con “Laboratorio di un artista nel museo”, svoltosi nel Museo Civico di Rende (Cs) coinvolge gli
alunni di diverse scuole ai quali viene data la possibilità di assistere alla genesi di un’opera dell’artista, che per l’occasione ha
trasformato la pinacoteca nel suo studio. Tale iniziativa viene curata da Fiorella Sicilia, Direttore del Museo Civico, Maria Brunetti e
Domenico Pisani della Scuola di Specializzazione dell’Università di Siena. Nello stesso anno, con”Moto a luogo, dal Museo al Territorio”,
curata da Massimo di Stefano, l’installazione diventa un autentico intervento sul territorio del centro storico di Rende; operazione
riproposta nel 1997 con “Le favole nel bosco”, installazioni nel boschetto della Riforma a Bocchigliero (Cs). Nel 1998 partecipa
all’iniziativa “Summertime una stagione dell’arte”, curata da Paolo Aita e Ludovico Pratesi, presso la Casa delle Culture di Cosenza, con
una mostra monografica nella quale presenta anche una serie di lavori su carta che costituiscono l’inizio di un nuovo ciclo di opere nelle
quali il “segno” diventa volume. Nel 2004 è presente alla mostra “Arte in Calabria 1960 – 2000, prime acquisizioni”, MAON (Museo
d’Arte dell’Otto e Novecento, Rende) e riceve uno dei premi per la pittura del Premio “Paolo VI” nell’ambito della “III Triennale d’arte
Sacra Contemporanea” di Lecce. Nel 2007 è invitato da Cristoph Bertsh alla mostra “Zona Ovest - Austria Occidentale in dialogo”, presso
la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Nello stesso anno tiene la personale “Marilyn e altre storie”, con presentazione di Andrea
Romoli Barberini. Nel 2009 è invitato da Mimma Pasqua e Franco Gordano alla mostra “Tornare @ Itaca”, presso il Museo civico dei
Brettii e degli Enotri di Cosenza. L’esposizione è riproposta nel 2010 a Milano presso la fondazione MUDIMA. Sempre nel 2010, in
occasione della Notte dei Musei, organizzata dalla Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici della Calabria, presenta
la personale “Il silenzio delle ombre”, presso la Galleria d’arte LB di Cosenza. Nello stesso anno è presente alla mostra “Viaggio nella
parola di Alda Merini” (Auditorium Fondazione Cariplo e Biblioteca Sormani di Milano). Nel 2011 partecipa alla mostra “Un bisbiglio
lungo il cammino -Omaggio a Lorenzo Calogero” a cura di Franco Gordano, Mimma Pasqua e Angelo Sanna, presso il Museo Civico dei
Brettii e degli Enotri di Cosenza. Inoltre, negli spazi della fondazione VOLUME a Roma, espone i lavori della serie “Sempre e comunque
bianco” e, curata dalla stessa Fondazione VOLUME, propone il suo lavoro nei locali del “Pantheon Royal Suite” di Roma. Risiede e opera
tra Cosenza e Roma.
L’evento è organizzato da:
Direzione PaBAAC (Paesaggio, Belle Arti, Architettura e Arte Contemporanea);
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria;
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria;
Galleria Nazionale di Cosenza;
Conservatorio di Musica Cosenza
In collaborazione con:
Fondazione VOLUME!
Con il patrocinio di:
Regione Calabria
Provincia di Cosenza
Città di Cosenza
Sponsor:
Le Georgiche
Info: 06+39.0984.795639 www.articalabria.it
Orario: da martedì a domenica; dalle 10.00 alle 18.00.
La mostra rimarrà chiusa nei giorni 27 maggio e 24 giugno.
Ingresso libero.
La Galleria Nazionale di Cosenza
presenta
Giulio Telarico
Dialogo con l’ombra
A cura di Fabio De Chirico e Andrea Romoli Barberini
***
Inaugurazione sabato 19 maggio ore 19.00 (fino all’8 luglio 2012)
Galleria Nazionale di Cosenza
Palazzo Arnone
Via Gian Vincenzo Gravina - COSENZA
***
Interverranno
Mario Occhiuto
Sindaco di Cosenza
Maria Francesca Corigliano
Assessore alla Cultura della Provincia di Cosenza
***
La Galleria Nazionale di Cosenza (GNC) torna a proporre l’arte contemporanea, l’occasione è data dalla Notte
dei Musei, in programma sabato 19 maggio 2012.
Palazzo Arnone, sede della GNC, ospita la mostra di Giulio Telarico, Dialogo con l’ombra.
Curata da Fabio De Chirico, Soprintendente ai Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, e Andrea
Romoli Barberini, l’esposizione, nel documentare la ricerca recente condotta dall’artista cosentino, presenta
circa 20 opere pittoriche e una suggestiva installazione.
Catalogo Rubbettino.
[…] Dopo aver partecipato alla sezione di Reggio Calabria, predisposta per la 54° Biennale di Venezia, Telarico, con
questa personale realizzata nella Galleria Nazionale della Calabria, delinea attraverso il tracciato espositivo uno spazio di
riflessione e di sintesi del suo percorso artistico, che inevitabilmente si configura come un momento di bilancio tra quanto
già realizzato e quanto ancora potrà accadere nella sua vicenda storica e culturale, nell’ambito di un costante confronto
tra la tradizione novecentesca e la ricerca di un linguaggio autonomo e personale. […] Le sue opere, tra gestualità pittorica
e ricerca di forme plastiche, emergenti dalle tele, sapientemente modellate e centinate, o costruite per aggregazione
materica, si situano nello spazio ambiguo della percezione tra illusorietà e realtà, lanciando una sfida all’osservatore,
imbrigliato costantemente nel gioco sottile e filosofico di dover decifrare i segni visivi, ma anche le modalità espressive con
cui sono proposti. C’è una continua tensione nei suoi lavori che mira a inglobare l’osservatore, rendendolo protagonista
e soggetto pensante, attore e non più spettatore, in un costante confronto con l’artista che lo sfida sul terreno delle sue
modalità percettive. Davanti a queste opere ci si deve rendere conto di essere di fronte a qualcosa, non è concesso in alcun
modo delegare ad altri l’esperienza estetica e percettiva. Il Dialogo con l’ombra, oltre a rappresentare un personale modo
di ripensare il senso e il ruolo dell’arte e dell’artista, è dunque un dialogo con l’osservatore, con le sue abitudini eidetiche,
con la tradizione dell’arte come data una volta e per tutte. Oltre che essere la proiezione tangibile di un conflitto tra
opposti (bidimensionale/tridimensionale, colore/non colore, segno/simbolo, superficie/spazio, ombra/luce, arte/vita). […]
(Dal testo in catalogo di Fabio De Chirico)
[…] Attraverso una tecnica finissima, affidata a elementi ritagliati, applicati sulla tela, quindi rivestiti e dipinti, che il gioco
degli aggetti e degli spessori crea la rilevanza plastica, vera e tangibile, di questo codice enigmatico che, in tal modo,
quasi miracolosamente, anche in opere assolutamente monocrome, può staccarsi dai piani di fondo grazie alle linee
d’ombra che ne definiscono i profili. Qui Telarico, al fine di vincere il limite fisico della pittura, superandone la spazialità
illusoria e simbolica, sceglie la via del compromesso con la tridimensionalità del rilievo. Ed è proprio qui, con questa
scelta di campo, che l’artista si inserisce, con la sua personale e per certi versi “eretica” interpretazione del problema
della libera dimensione – almeno rispetto alla necessità assolutamente aniconica dei suoi predecessori - nel solco di
quanti hanno scommesso sull’oggettualità pura e senza racconto del quadro che, per questa via, rimane e si conferma
tale, senza smentire, con le sue parti appena aggettanti sul piano di fondo, la sua tradizionale bidimensionalità. […]
L’artista è intervenuto anche sui formati dei supporti, prima rompendone l’ordinaria ortogonalità e poi giocando con la
continuità delle superfici. Sono nate così una serie di opere tracciate da faglie profonde che dividono tele e tavole con una
drammatica interruzione della superficie pittorica e delle forme che la percorrono. Quasi degli iati che tagliano la pelle del
quadro e i suoi segni, ma che sono segno e colore essi stessi, discontinuità che non compromette l’integrità dell’elaborato
e, anzi, ne entra a far parte come elemento connotante, ombra tra le ombre, riferimento estremo nella scala degli scuri.
[…]
(dal testo in catalogo di Andrea Romoli Barberini)
Notizia Biografica
Giulio Telarico è nato a Cosenza nel 1949. Laureato al Dams, ha insegnato Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Cosenza. I sui
esordi sono legati all’analisi del paesaggio verso una figurazione che si potrebbe definire paesaggistica-macroscopica. In quest’ambito
pittorico realizza, nel 1978, il Manifesto del XIII Premio Sila. A partire dagli anni Ottanta l’attenzione al dettaglio si focalizza sugli
elementi decorativi. Del suo lavoro si occupa il programma della Rai “La Periferia Sperimentale”, curato da Marcello Walter Bruno e
Tonino Sicoli (1986). Con gli anni Novanta, la sua ricerca indaga sul rapporto tra decorazione e pittura. L’attenzione macroscopica verso
il particolare si evolve verso il segno istintivo o come retaggio, supportato da una tecnica apparentemente gestuale e pittorica di grande
precisione. All’attività artistica affianca quella di operatore culturale, partecipando all’organizzazione di vari eventi, tra i quali si
segnalano: “Le Muse Inquietanti”, Museo Civico Rende 1990; “Marasco – Anni Dieci Settanta, dal Futurismo al Concretismo”, Museo
Civico Rende 1995; “Rotella”, Museo Civico Rende 1996; “La Banca e l’Arte – Collezione della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania”,
Cosenza 1997. Nel 1995 prende parte, in Piazzetta Toscano, al processo di rivalutazione del centro storico di Cosenza, con
l’esposizione “Biancosunero”. Nel 1996 con “Laboratorio di un artista nel museo”, svoltosi nel Museo Civico di Rende (Cs) coinvolge gli
alunni di diverse scuole ai quali viene data la possibilità di assistere alla genesi di un’opera dell’artista, che per l’occasione ha
trasformato la pinacoteca nel suo studio. Tale iniziativa viene curata da Fiorella Sicilia, Direttore del Museo Civico, Maria Brunetti e
Domenico Pisani della Scuola di Specializzazione dell’Università di Siena. Nello stesso anno, con”Moto a luogo, dal Museo al Territorio”,
curata da Massimo di Stefano, l’installazione diventa un autentico intervento sul territorio del centro storico di Rende; operazione
riproposta nel 1997 con “Le favole nel bosco”, installazioni nel boschetto della Riforma a Bocchigliero (Cs). Nel 1998 partecipa
all’iniziativa “Summertime una stagione dell’arte”, curata da Paolo Aita e Ludovico Pratesi, presso la Casa delle Culture di Cosenza, con
una mostra monografica nella quale presenta anche una serie di lavori su carta che costituiscono l’inizio di un nuovo ciclo di opere nelle
quali il “segno” diventa volume. Nel 2004 è presente alla mostra “Arte in Calabria 1960 – 2000, prime acquisizioni”, MAON (Museo
d’Arte dell’Otto e Novecento, Rende) e riceve uno dei premi per la pittura del Premio “Paolo VI” nell’ambito della “III Triennale d’arte
Sacra Contemporanea” di Lecce. Nel 2007 è invitato da Cristoph Bertsh alla mostra “Zona Ovest - Austria Occidentale in dialogo”, presso
la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Nello stesso anno tiene la personale “Marilyn e altre storie”, con presentazione di Andrea
Romoli Barberini. Nel 2009 è invitato da Mimma Pasqua e Franco Gordano alla mostra “Tornare @ Itaca”, presso il Museo civico dei
Brettii e degli Enotri di Cosenza. L’esposizione è riproposta nel 2010 a Milano presso la fondazione MUDIMA. Sempre nel 2010, in
occasione della Notte dei Musei, organizzata dalla Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici della Calabria, presenta
la personale “Il silenzio delle ombre”, presso la Galleria d’arte LB di Cosenza. Nello stesso anno è presente alla mostra “Viaggio nella
parola di Alda Merini” (Auditorium Fondazione Cariplo e Biblioteca Sormani di Milano). Nel 2011 partecipa alla mostra “Un bisbiglio
lungo il cammino -Omaggio a Lorenzo Calogero” a cura di Franco Gordano, Mimma Pasqua e Angelo Sanna, presso il Museo Civico dei
Brettii e degli Enotri di Cosenza. Inoltre, negli spazi della fondazione VOLUME a Roma, espone i lavori della serie “Sempre e comunque
bianco” e, curata dalla stessa Fondazione VOLUME, propone il suo lavoro nei locali del “Pantheon Royal Suite” di Roma. Risiede e opera
tra Cosenza e Roma.
L’evento è organizzato da:
Direzione PaBAAC (Paesaggio, Belle Arti, Architettura e Arte Contemporanea);
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria;
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria;
Galleria Nazionale di Cosenza;
Conservatorio di Musica Cosenza
In collaborazione con:
Fondazione VOLUME!
Con il patrocinio di:
Regione Calabria
Provincia di Cosenza
Città di Cosenza
Sponsor:
Le Georgiche
Info: 06+39.0984.795639 www.articalabria.it
Orario: da martedì a domenica; dalle 10.00 alle 18.00.
La mostra rimarrà chiusa nei giorni 27 maggio e 24 giugno.
Ingresso libero.
26
maggio 2012
Giulio Telarico – Dialogo con l’ombra
Dal 26 maggio al 16 settembre 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA NAZIONALE – PALAZZO ARNONE
Cosenza, Via Gian Vincenzo Gravina, (Cosenza)
Cosenza, Via Gian Vincenzo Gravina, (Cosenza)
Orario di apertura
da martedì a domenica; dalle 10.00 alle 18.00. La mostra rimarrà chiusa nei giorni 27 maggio e 24 giugno
Vernissage
26 Maggio 2012, ore 19
Editore
RUBBETTINO
Curatore