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Susanna Viale – Tarocchi psicologici
In mostra 78 grandi tele che raffigurano i tarocchi. Le opere sono state realizzate per la stampa di un mazzo di Tarocchi allegato al libro “Tarocchi psicologici. I tarocchi e gli archetipi maggiori negli antichi mazzi di carte”, scritto da Maurizio Cusani, medico, autore di diversi libri di saggistica su psicosomatica, simbologia e enneagramma, nonché docente presso l’Istituto Riza, presentato alla XXV edizione Salone Internazionale del Libro di Torino
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura venerdì 18 maggio alle ore 16,30 (e prosegue fino al 18 di giugno) presso la Biblioteca Nazionale di Torino (piazza Carlo Alberto 3) la mostra di 78 grandi tele che raffigurano i tarocchi, dipinti da Susanna Viale.
Le opere sono state realizzate per la stampa di un mazzo di Tarocchi allegato al libro “Tarocchi psicologici. I tarocchi e gli archetipi maggiori negli antichi mazzi di carte”, scritto da Maurizio Cusani, medico, autore di diversi libri di saggistica su psicosomatica, simbologia e enneagramma, nonché docente presso l’Istituto Riza, presentato alla XXV edizione Salone Internazionale del Libro di Torino.
Per Susanna Viale, artista eclettica che spazia dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla grafica, e che ha sviluppato da qualche anno una ricerca approfondita sui temi dell’alchimia, della mitologia e dell’esoterismo, i tarocchi rappresentano un momento importante di questa indagine in quanto riescono a racchiudere in un grande lavoro artistico anche la sua passione antropologica, culturale, sociale e spirituale.
Soggetti delle opere anche di grandi artisti del passato (e del presente), da Bonifacio Bembo (1420-1470 ca) a Salvador Dalì (1904-1989), dall’incisore anonimo ferrarese (il cosiddetto ”Mantegna”, 1460-1465 ca) a Renato Guttuso (1912-1987), da Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718) a Franco Gentilini (1909-1981) e Dario Fo, i Tarocchi hanno sempre offerto una buona ispirazione agli artisti che, con la loro fantasia sono riusciti a creare immagini che illustrano cose occulte partendo da cose reali. Infatti i 78 Tarocchi dipinti da Susanna Viale su tele di grandi dimensioni – ogni tela misura 100 x 150 cm - partono dal dato realistico, per esprimere una simbologia che si muove con disinvoltura dal reale all’immaginario, dall’allegorico al visionario, lasciando grande spazio alla fantasia e alla creatività.
Nel corso dell’inaugurazione, Susanna Viale e Maurizio Cusani illustreranno le opere ed il libro e rimarranno a disposizione del pubblico per presentare, spiegare e commentare questo doppio lavoro. Nelle giornate del 25 e 26 maggio, 1, 2, 8 e 9 giugno, dalle 14 alle 19, inoltre, l’artista accompagnerà i visitatori in una “conversazione” guidata che approfondirà il significato dell’esposizione e dei dipinti.
Visitare la mostra è come entrare in una partita, dove i grandi personaggi delle carte stimolano alla riflessione sull’uomo, protagonista giorno per giorno del proprio destino.
Per ulteriori informazioni:
Susanna Viale, e-mail: info@vialesusanna.com ; tel. 3392784844
www.vialesusanna.com
Se la parola fosse il sogno?
Dalle pitture rupestri, di Lascaux o di Altamira.
Da qui potremmo cominciare.
A cercare un legame con quell'alfabeto di codici semantici che come luce ci guidano
nell'interpretazione di un'immagine. Chiave a sua volta di un mondo - di segni/sogni? - che se non
avesse parole a spiegarli non potrebbero essere comunicati.
La spirale si avviluppa.
Mi rendo conto che l'immagine necessita di parola per essere trasmessa e che il suono che la
definisce proietta a sua volta immagini.
Ma da qualche parte deve essere l’origine.
Qualche parallelo solamente. O meridiano.
Spostiamoci di un poco e avremo bisogno di parole diverse, di altre immagini.
E qualcuno-qualcosa che le metta in relazione, perché noi si possa comprendere.
Che cosa ci fa quell'asino - ma c'è anche un bue! - alle spalle della culla?
Le ruote dentate, il cane con il pane in bocca, le frecce nelle gambe, dei bulbi oculari posati lì, su
un piatto.
E poi un dito in una piaga?
E dei pesci e un leone e un capricorno - ma che cos’è un capricorno! - e due gemelli.
E poi dei piedi alati, un triangolo con all'interno un occhio.
Una conchiglia con una donna dentro. Un fulmine nelle mani di un uomo!
Ocra, rosso. E blu e giallo.
Oh no, ricominciamo! Altri simboli.
E perché sento freddo o caldo quando li guardo? Quel campo, diviso in due, con il sole di qua e la
luna dall'altra parte, perché mi trasmette un’ansia sottile?
Il cane, altri strani animali e gli uccelli. Cosa stanno facendo?
Il cane mangia i vestiti dell’uomo. Un lampo spezza una torre.
Comincio a capire. Ma ancora non so. Però sento che il legame tra colori - forme - gesti inizia ad
avere un senso. Non cerco parole dentro di me. La storia inizia a raccontarsi da sola, come in un
sogno. E ciò che prima era assurdo ora mi sembra chiaro. Ho paura di svegliarmi. In un attimo
tutto tornerebbe incomprensibile.
Susanna Viale è la regista di questa storia per immagini dedicata ai Tarocchi, al flusso di sentimenti
che genera e ci trasporta. I simboli che utilizza sono a lei chiari, il loro significato evidente. Ma non
dobbiamo necessariamente conoscerli per apprezzare il suo lavoro.
La storia dell’arte fa da sempre riferimento a un eterno gioco di rimandi e conoscenze, esperienze
date e codici acquisiti, senza i quali il comune sapere non avrebbe lingua comune. E se si cercasse
il punto sulla linea dove la parola ha dato senso all’immagine o quando la proiezione di un’idea
è diventata un suono da comunicare, non lo si troverebbe. E quindi possiamo lasciarci calare nel
mondo delle sue fantasie pittoriche senza dover dare un nome alle cose. E questo non pregiudicherà
il godimento del suo lavoro artistico.
Chi volesse potrà invece dare nomi al mondo dei suoi personaggi leggendo il bellissimo libro a cura
di Maurizio Cusani che accompagna la serie dei Tarocchi. O, per restare in tema, è il contrario?
Come i dipinti di Hieronymus Bosch possono essere spiegati, raccontati, così possiamo anche
semplicemente lasciarci precipitare nel gorgo, abitato da esseri a noi ignoti. E comunque sentire.
Allo stesso modo Susanna Viale fa rivivere le consuete parabole morali dell’arte, che sono anche
quelle di Bosch, rielaborando tutto in un idiosincratico sistema di simboli e rimandi che Cusani, nel
libro, decifra nella loro complessità. Ma che noi possiamo anche solo apprezzare, come si fa con
un’opera d'arte. Perché questo è ciò che sono i suoi rettangoli miniati. Opere d’arte in cui un sapere
secolare trova riscontri e si fa strumento di una pratica antica.
La Sibilla Cumana di Michelangelo appartiene a quel popolo di veggenti e sacerdotesse di cui
l’uomo ha da sempre avuto bisogno. Interpretare il passato è la via per comprendere il futuro.
I Tarocchi illustrati di Susanna Viale sono l’equivalente del libro delle profezie, che la Sibilla
vuole interpretare. E le sue carte sono appunto dei libri, che ci raccontano di legami ineludibili
che permettono di cortocircuitare il tempo, rendendo l’avvenire un presente che non dobbiamo più
interpretare, perché si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Mentre mescoliamo i Tarocchi.
Susanna Viale è un’artista poliedrica, che ritrova i suoi interessi in svariati campi, che non sono
solo quelli dei territori classici dell’arte, la pittura, la scultura, la fotografia, ma che si estendono
a diverse discipline, dalla mitologia all’esoterismo e all’alchimia. In questo senso il suo lavoro
interpretativo sui Tarocchi rappresenta un momento fondamentale della sua ricerca, in quanto
racchiude nel lavoro artistico anche la sua passione per l’antropologica culturale, sociale e
spirituale.
I greci dicevano che la meraviglia è l’inizio della conoscenza e quando smettiamo di meravigliarci
inizia il pericolo di smettere di comprendere. Susanna Viale ci rivela, attraverso questo suo lavoro,
un inesausto desiderio di conoscenza, una capacità infinita di ricomporre i moduli di un sapere
antico secondo criteri compositivi personali che, senza tradire il significato originale del simbolo
che devono illustrare, lo reinventano, con la fantasia propria dell’artista. Sa farsi amanuense, ma
solo fino al punto in cui la necessaria coerenza con il racconto non le impedisce di esprimere la
propria personale interpretazione.
Sa essere strumento e canto. Corda di violino e musica al tempo stesso. Un intero universo di
riferimenti alla storia dell’arte fa scena di sé nei suoi racconti. La classica ieraticità dei fondi oro
convive con l’ansia dell’incubo, raccontato da figure e mostri medioevali, che sembrano usciti
da quel sonno della ragione che pareva aver perso il contatto con una storia già scritta. La luce
spirituale dell’oro dei Bizantini trova nei frequenti fondi ocra un corrispettivo preciso, in una
simbologia che vuole che, se usato come fondo di un dipinto, l’oro non identifichi una realtà, ma
intenda alludere a qualcosa di altro, distante, irraggiungibile.
La Metafisica novecentesca fa da sfondo al racconto popolare, in un’alternanza di espressioni ora colte ora dialettali. Un bestiario mitologico si fa attore di storie che paiono uscite da sfondi della pittura fiamminga e tardogotica. La stessa costruzione dell’immagine richiama quell’ambito: lo spazio che contiene i personaggi è rappresentato dall’alto, mentre i personaggi, inseriti in quello
spazio, sono rappresentati da un punto di vista più basso. E questo genera una duplicità di punti di vista inconfondibile, tipica della pittura di area nordica. Susanna Viale da vera pittrice ha incrociato tutti questi elementi di una conoscenza antica e a lei familiare in una storia complessa, fatta di infiniti rimandi culturali, ai quali non si è sottratta, anzi. Con studio attento ne ha rivisitato i luoghi, i significati, i simboli. Raccontando una storia che è la storia dell’uomo.
Romano Ravasio
Le opere sono state realizzate per la stampa di un mazzo di Tarocchi allegato al libro “Tarocchi psicologici. I tarocchi e gli archetipi maggiori negli antichi mazzi di carte”, scritto da Maurizio Cusani, medico, autore di diversi libri di saggistica su psicosomatica, simbologia e enneagramma, nonché docente presso l’Istituto Riza, presentato alla XXV edizione Salone Internazionale del Libro di Torino.
Per Susanna Viale, artista eclettica che spazia dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla grafica, e che ha sviluppato da qualche anno una ricerca approfondita sui temi dell’alchimia, della mitologia e dell’esoterismo, i tarocchi rappresentano un momento importante di questa indagine in quanto riescono a racchiudere in un grande lavoro artistico anche la sua passione antropologica, culturale, sociale e spirituale.
Soggetti delle opere anche di grandi artisti del passato (e del presente), da Bonifacio Bembo (1420-1470 ca) a Salvador Dalì (1904-1989), dall’incisore anonimo ferrarese (il cosiddetto ”Mantegna”, 1460-1465 ca) a Renato Guttuso (1912-1987), da Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718) a Franco Gentilini (1909-1981) e Dario Fo, i Tarocchi hanno sempre offerto una buona ispirazione agli artisti che, con la loro fantasia sono riusciti a creare immagini che illustrano cose occulte partendo da cose reali. Infatti i 78 Tarocchi dipinti da Susanna Viale su tele di grandi dimensioni – ogni tela misura 100 x 150 cm - partono dal dato realistico, per esprimere una simbologia che si muove con disinvoltura dal reale all’immaginario, dall’allegorico al visionario, lasciando grande spazio alla fantasia e alla creatività.
Nel corso dell’inaugurazione, Susanna Viale e Maurizio Cusani illustreranno le opere ed il libro e rimarranno a disposizione del pubblico per presentare, spiegare e commentare questo doppio lavoro. Nelle giornate del 25 e 26 maggio, 1, 2, 8 e 9 giugno, dalle 14 alle 19, inoltre, l’artista accompagnerà i visitatori in una “conversazione” guidata che approfondirà il significato dell’esposizione e dei dipinti.
Visitare la mostra è come entrare in una partita, dove i grandi personaggi delle carte stimolano alla riflessione sull’uomo, protagonista giorno per giorno del proprio destino.
Per ulteriori informazioni:
Susanna Viale, e-mail: info@vialesusanna.com ; tel. 3392784844
www.vialesusanna.com
Se la parola fosse il sogno?
Dalle pitture rupestri, di Lascaux o di Altamira.
Da qui potremmo cominciare.
A cercare un legame con quell'alfabeto di codici semantici che come luce ci guidano
nell'interpretazione di un'immagine. Chiave a sua volta di un mondo - di segni/sogni? - che se non
avesse parole a spiegarli non potrebbero essere comunicati.
La spirale si avviluppa.
Mi rendo conto che l'immagine necessita di parola per essere trasmessa e che il suono che la
definisce proietta a sua volta immagini.
Ma da qualche parte deve essere l’origine.
Qualche parallelo solamente. O meridiano.
Spostiamoci di un poco e avremo bisogno di parole diverse, di altre immagini.
E qualcuno-qualcosa che le metta in relazione, perché noi si possa comprendere.
Che cosa ci fa quell'asino - ma c'è anche un bue! - alle spalle della culla?
Le ruote dentate, il cane con il pane in bocca, le frecce nelle gambe, dei bulbi oculari posati lì, su
un piatto.
E poi un dito in una piaga?
E dei pesci e un leone e un capricorno - ma che cos’è un capricorno! - e due gemelli.
E poi dei piedi alati, un triangolo con all'interno un occhio.
Una conchiglia con una donna dentro. Un fulmine nelle mani di un uomo!
Ocra, rosso. E blu e giallo.
Oh no, ricominciamo! Altri simboli.
E perché sento freddo o caldo quando li guardo? Quel campo, diviso in due, con il sole di qua e la
luna dall'altra parte, perché mi trasmette un’ansia sottile?
Il cane, altri strani animali e gli uccelli. Cosa stanno facendo?
Il cane mangia i vestiti dell’uomo. Un lampo spezza una torre.
Comincio a capire. Ma ancora non so. Però sento che il legame tra colori - forme - gesti inizia ad
avere un senso. Non cerco parole dentro di me. La storia inizia a raccontarsi da sola, come in un
sogno. E ciò che prima era assurdo ora mi sembra chiaro. Ho paura di svegliarmi. In un attimo
tutto tornerebbe incomprensibile.
Susanna Viale è la regista di questa storia per immagini dedicata ai Tarocchi, al flusso di sentimenti
che genera e ci trasporta. I simboli che utilizza sono a lei chiari, il loro significato evidente. Ma non
dobbiamo necessariamente conoscerli per apprezzare il suo lavoro.
La storia dell’arte fa da sempre riferimento a un eterno gioco di rimandi e conoscenze, esperienze
date e codici acquisiti, senza i quali il comune sapere non avrebbe lingua comune. E se si cercasse
il punto sulla linea dove la parola ha dato senso all’immagine o quando la proiezione di un’idea
è diventata un suono da comunicare, non lo si troverebbe. E quindi possiamo lasciarci calare nel
mondo delle sue fantasie pittoriche senza dover dare un nome alle cose. E questo non pregiudicherà
il godimento del suo lavoro artistico.
Chi volesse potrà invece dare nomi al mondo dei suoi personaggi leggendo il bellissimo libro a cura
di Maurizio Cusani che accompagna la serie dei Tarocchi. O, per restare in tema, è il contrario?
Come i dipinti di Hieronymus Bosch possono essere spiegati, raccontati, così possiamo anche
semplicemente lasciarci precipitare nel gorgo, abitato da esseri a noi ignoti. E comunque sentire.
Allo stesso modo Susanna Viale fa rivivere le consuete parabole morali dell’arte, che sono anche
quelle di Bosch, rielaborando tutto in un idiosincratico sistema di simboli e rimandi che Cusani, nel
libro, decifra nella loro complessità. Ma che noi possiamo anche solo apprezzare, come si fa con
un’opera d'arte. Perché questo è ciò che sono i suoi rettangoli miniati. Opere d’arte in cui un sapere
secolare trova riscontri e si fa strumento di una pratica antica.
La Sibilla Cumana di Michelangelo appartiene a quel popolo di veggenti e sacerdotesse di cui
l’uomo ha da sempre avuto bisogno. Interpretare il passato è la via per comprendere il futuro.
I Tarocchi illustrati di Susanna Viale sono l’equivalente del libro delle profezie, che la Sibilla
vuole interpretare. E le sue carte sono appunto dei libri, che ci raccontano di legami ineludibili
che permettono di cortocircuitare il tempo, rendendo l’avvenire un presente che non dobbiamo più
interpretare, perché si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Mentre mescoliamo i Tarocchi.
Susanna Viale è un’artista poliedrica, che ritrova i suoi interessi in svariati campi, che non sono
solo quelli dei territori classici dell’arte, la pittura, la scultura, la fotografia, ma che si estendono
a diverse discipline, dalla mitologia all’esoterismo e all’alchimia. In questo senso il suo lavoro
interpretativo sui Tarocchi rappresenta un momento fondamentale della sua ricerca, in quanto
racchiude nel lavoro artistico anche la sua passione per l’antropologica culturale, sociale e
spirituale.
I greci dicevano che la meraviglia è l’inizio della conoscenza e quando smettiamo di meravigliarci
inizia il pericolo di smettere di comprendere. Susanna Viale ci rivela, attraverso questo suo lavoro,
un inesausto desiderio di conoscenza, una capacità infinita di ricomporre i moduli di un sapere
antico secondo criteri compositivi personali che, senza tradire il significato originale del simbolo
che devono illustrare, lo reinventano, con la fantasia propria dell’artista. Sa farsi amanuense, ma
solo fino al punto in cui la necessaria coerenza con il racconto non le impedisce di esprimere la
propria personale interpretazione.
Sa essere strumento e canto. Corda di violino e musica al tempo stesso. Un intero universo di
riferimenti alla storia dell’arte fa scena di sé nei suoi racconti. La classica ieraticità dei fondi oro
convive con l’ansia dell’incubo, raccontato da figure e mostri medioevali, che sembrano usciti
da quel sonno della ragione che pareva aver perso il contatto con una storia già scritta. La luce
spirituale dell’oro dei Bizantini trova nei frequenti fondi ocra un corrispettivo preciso, in una
simbologia che vuole che, se usato come fondo di un dipinto, l’oro non identifichi una realtà, ma
intenda alludere a qualcosa di altro, distante, irraggiungibile.
La Metafisica novecentesca fa da sfondo al racconto popolare, in un’alternanza di espressioni ora colte ora dialettali. Un bestiario mitologico si fa attore di storie che paiono uscite da sfondi della pittura fiamminga e tardogotica. La stessa costruzione dell’immagine richiama quell’ambito: lo spazio che contiene i personaggi è rappresentato dall’alto, mentre i personaggi, inseriti in quello
spazio, sono rappresentati da un punto di vista più basso. E questo genera una duplicità di punti di vista inconfondibile, tipica della pittura di area nordica. Susanna Viale da vera pittrice ha incrociato tutti questi elementi di una conoscenza antica e a lei familiare in una storia complessa, fatta di infiniti rimandi culturali, ai quali non si è sottratta, anzi. Con studio attento ne ha rivisitato i luoghi, i significati, i simboli. Raccontando una storia che è la storia dell’uomo.
Romano Ravasio
18
maggio 2012
Susanna Viale – Tarocchi psicologici
Dal 18 maggio al 18 giugno 2012
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA NAZIONALE UNIVERSITARIA
Torino, Piazza Carlo Alberto, 3, (Torino)
Torino, Piazza Carlo Alberto, 3, (Torino)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle 19,00 -sabato dalle 8,00 alle 13,00
Vernissage
18 Maggio 2012, ore 16.30
Sito web
www.vialesusanna.com
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