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08
marzo 2010
fino al 9.V.2010 Annamaria Targher Trento, Grand Hotel
trento bolzano
Trasportate da maestose tele, cromie e forme si alleggeriscono del loro peso. Per diventare note di una melodia da ascoltare in silenzio. Tra le sale di un hotel di lusso...
di Oriana Bosco
Un percorso che si srotola attraverso la suggestione del
colore, la tattilità della stoffa, l’evanescenza della sabbia, quello che
accompagna dalla hall al ristorante del Grand Hotel Trento in occasione della
personale dedicata ad Annamaria Targher (Trento, 1974).
Le quindici opere esposte ripercorrono gli ultimi tre anni
di produzione dell’artista trentina e mostrano l’intensa ricerca, formale e
spirituale, di una pittrice che pensa “in grande”: le maestose tele alle pareti
sembrano fatte per esser guardate da una certa distanza, per eliminare
qualsiasi tentazione verso la ricerca del dettaglio e dell’intervento minimo,
per favorire invece la creazione di immagini da ottenersi attraverso un
processo mentale di sintesi di elementi singoli.
Tra le prime tele e la produzione più recente di Annamaria
Targher si evidenzia una netta evoluzione, nei soggetti come nell’uso del
colore e nella tipologia di materiali utilizzati. Si passa infatti da grandi
tele ampiamente dominate dal colore, in cui gli scarti cromatici insieme con un
senso del ritmo che genera una pulsione quasi musicale, sono i veri protagonisti
del dipinto, a collage di dimensioni più ridotte, in cui fulcri dell’interesse
diventano l’uomo e il rapporto con i materiali. Lo stacco deciso tra le due
produzioni è indicata anche dai titoli delle opere, Esperimenti o Landscapes nella prima, Figure, Ragazzi o Esseri nella seconda.
Il passaggio verso il soggetto figurativo sancisce un
cambio di direzione significativo nell’opera di Targher, ma la sua cifra
stilistica rimane indubbiamente riconoscibile: non vi si abbandona la ricerca
coloristica precedente, mantenendo un rapporto con la superficie più fisico che
mentale, e neanche l’atmosfera rarefatta e sognante. L’elemento umano si
aggiunge a questa composizione come ulteriore oggetto di ricerca.
Interessante è come viene compiuta questa ricerca:
sublimando ogni parvenza di realismo, la figura umana è riletta attraverso una
lente deformante che ne altera le fattezze e sfuma i contorni, producendo
un’immagine che esula dal particolare per diventare emblema universale. I temi
fanno pensare talvolta a scene oniriche misteriose, come in Danza intorno ad
un idolo; altre
volte questi sogni si tramutano in incubo, come nel caso di Essere che mette
in provetta un altro individuo; altre volte, invece, la figura umana sembra ridursi a
semplice pretesto per prove linguistiche e compositive (Ragazzo che si volta
mentre mangia).
Se ciò che si apprezza maggiormente nella produzione di
questa artista è la volontà di sperimentare, nei materiali come nella
composizione e nella tecnica pittorica, e il ritmo pulsante generato
dall’accordo tra colore e forma, non si può non gradire anche la capacità dei
suoi lavori di dialogare con il contesto. Ci si accorge allora che quello che
rimane di questa visita non è un’immagine, un segno, ma la lieve sensazione
lasciata da una delicata atmosfera.
colore, la tattilità della stoffa, l’evanescenza della sabbia, quello che
accompagna dalla hall al ristorante del Grand Hotel Trento in occasione della
personale dedicata ad Annamaria Targher (Trento, 1974).
Le quindici opere esposte ripercorrono gli ultimi tre anni
di produzione dell’artista trentina e mostrano l’intensa ricerca, formale e
spirituale, di una pittrice che pensa “in grande”: le maestose tele alle pareti
sembrano fatte per esser guardate da una certa distanza, per eliminare
qualsiasi tentazione verso la ricerca del dettaglio e dell’intervento minimo,
per favorire invece la creazione di immagini da ottenersi attraverso un
processo mentale di sintesi di elementi singoli.
Tra le prime tele e la produzione più recente di Annamaria
Targher si evidenzia una netta evoluzione, nei soggetti come nell’uso del
colore e nella tipologia di materiali utilizzati. Si passa infatti da grandi
tele ampiamente dominate dal colore, in cui gli scarti cromatici insieme con un
senso del ritmo che genera una pulsione quasi musicale, sono i veri protagonisti
del dipinto, a collage di dimensioni più ridotte, in cui fulcri dell’interesse
diventano l’uomo e il rapporto con i materiali. Lo stacco deciso tra le due
produzioni è indicata anche dai titoli delle opere, Esperimenti o Landscapes nella prima, Figure, Ragazzi o Esseri nella seconda.
Il passaggio verso il soggetto figurativo sancisce un
cambio di direzione significativo nell’opera di Targher, ma la sua cifra
stilistica rimane indubbiamente riconoscibile: non vi si abbandona la ricerca
coloristica precedente, mantenendo un rapporto con la superficie più fisico che
mentale, e neanche l’atmosfera rarefatta e sognante. L’elemento umano si
aggiunge a questa composizione come ulteriore oggetto di ricerca.
Interessante è come viene compiuta questa ricerca:
sublimando ogni parvenza di realismo, la figura umana è riletta attraverso una
lente deformante che ne altera le fattezze e sfuma i contorni, producendo
un’immagine che esula dal particolare per diventare emblema universale. I temi
fanno pensare talvolta a scene oniriche misteriose, come in Danza intorno ad
un idolo; altre
volte questi sogni si tramutano in incubo, come nel caso di Essere che mette
in provetta un altro individuo; altre volte, invece, la figura umana sembra ridursi a
semplice pretesto per prove linguistiche e compositive (Ragazzo che si volta
mentre mangia).
Se ciò che si apprezza maggiormente nella produzione di
questa artista è la volontà di sperimentare, nei materiali come nella
composizione e nella tecnica pittorica, e il ritmo pulsante generato
dall’accordo tra colore e forma, non si può non gradire anche la capacità dei
suoi lavori di dialogare con il contesto. Ci si accorge allora che quello che
rimane di questa visita non è un’immagine, un segno, ma la lieve sensazione
lasciata da una delicata atmosfera.
oriana bosco
mostra visitata il 1° febbraio 2010
dal 28 novembre 2009 al 9 maggio 2010
Annamaria
Targher – In Grand Tour
a cura di Hans Jorg Gruber
Grand Hotel Trento
Via Vittorio Alfieri, 1 – 38100 Trento
Orario: tutti i giorni ore 11-22
Ingresso libero
Info: tel. +39 0461271703; fax +39
0461271001; www.grandhoteltrento.com
[exibart]