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Ettore de Conciliis – Percorsi del Tevere
In una trasposizione che ricorda i grandi dipinti che fecero la storia del Grand Tour, l’artista dipinge gli scavi di Ostia Antica.
Comunicato stampa
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Martedì 12 giugno alle ore 19.00, la Soprintendente Speciale per i Beni Archeologici di Roma Mariarosaria Barbera e Angelo Pellegrino, Direttore dell’Area Archeologica di Ostia inaugurano “Ettore de Conciliis. Percorsi del Tevere”, personale di Ettore de Conciliis. Il Comune di Roma sarà rappresentato dall’Assessore alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale, l’onorevole Davide Bordoni. è prevista la partecipazione, oltre che del curatore, di alcuni tra gli intellettuali che da anni seguono l’attività del Maestro, quali ad esempio Tahar Ben Jelloun, che giungerà appositamente da Parigi, Uto Ughi, Ramin Bahrami, Fulco Pratesi e Maurizio Calvesi.
In una trasposizione che ricorda i grandi dipinti che fecero la storia del Grand Tour, l’artista dipinge gli scavi di Ostia Antica.
La mostra, curata da Giorgio Van Straten, organizzata da Il Cigno GG Edizioni, è promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
L’esposizione, ripercorrendo la peculiare dote artistica di Ettore de Conciliis, raccoglie le sue riflessioni che scaturiscono dai corsi d’acqua, il Tevere su tutti, in un gioco di corrispondenze e dialoghi che si avvalgono di fiumi e marine per condurre l’osservatore alla risalita di un percorso ideale, che rende la Natura protagonista inscindibile della storia dell’uomo, nella riscoperta delle sue vestigia.
De Conciliis specchia le acque del Tevere su Ostia Antica e il Porto di Roma. Fa rivivere nei riflessi sull’acqua un sito che brilla di storia. Riesce a trarre dal luccichio della Natura lo splendore dei fasti di una civiltà trascorsa, ma carica di significato e ancora presente tra le rovine della pietra, segno di un percorso che ha dato vita al mondo. E lo fa, così come chiarisce bene Tahar Ben Jelloun, «avvicinandosi cautamente a quello che vede e lo dipinge con pudore, lo accarezza, lo avvolge con lo sguardo poi lo isola e ce lo restituisce lentamente».
Giorgio Van Straten, curatore della mostra aggiunge: «Questo dell’acqua e dei suoi riflessi è il centro della produzione di De Conciliis nell’ultimo periodo e in questa mostra in particolare. Come si sa l’acqua può essere metafora di tantissime cose, ma in questo caso più che una metafora, mi sembra un mezzo per arrivare a parlare di altro, come se l’indagine, soprattutto quella di un artista che non deve dare risposte, piuttosto costruire domande, volesse condurti a guardare il mondo con filtri diversi: gli oggetti riflessi, nella loro indeterminatezza, chiedono più attenzione di quanta gliene possiamo dare quando li osserviamo direttamente e li riconosciamo senza difficoltà. Di fronte ai quadri di Ettore, invece, si richiede immaginazione, la capacità di ricostruire delle storie, la cui durata si misura in decenni, forse in secoli».
I dintorni della città di Roma rappresentano già nella sua produzione pittorica la chiave di volta della sua ispirazione. Secondo Richard Lynch «in questi luoghi naturali da lui tanto amati, trova una fonte incessante di ispirazione, traducendo le forme e i ritmi della Natura in immagini splendenti, vibranti di luce solare».
La mostra vedrà l’esposizione di trenta opere, la maggior parte delle quali realizzate appositamente per questa esposizione dall’artista in cui de Conciliis specchia nei corsi fluviali e nelle marine il paesaggio degli scavi di Ostia e dell’antico porto romano o addirittura in un dialogo consapevole le sculture del Museo con le sue opere. Una mostra pensata come un nuovo invito al Grand Tour, focalizzato su Ostia, il cui eccezionale sito archeologico è “penalizzato” dalla vicinanza alla Capitale. I Romani e i turisti devono riscoprire questo gioiello, aiutati dalle fantasie di questo artista, che al pari dei pittori del Grand Tour, invita con i suoi “capricci” a percorrere il sito alla ricerca del dialogo tra arte, storia, monumenti e natura.
Un percorso didascalico aiuterà il visitatore a comprendere le scelte espositive e permetterà di approfondire la conoscenza dell’Artista e dell’apparato teorico che sottende l’intero suo lavoro. Oltre all'esposizione nel foyer (prevista dal 17 al 29 febbraio) al MeMus - Museo e Archivio Storico del Teatro San Carlo, all'interno di Palazzo Reale
De Conciliis, la cui produzione è stata apprezzata negli ultimi tempi nel foyer del Teatro San Carlo di Napoli, con un concerto di Uto Ughi e al MeMus, Museo e Archivio Storico del Teatro San Carlo, è un artista in cui è facile rintracciare, come sostiene Maurizio Calvesi, «un’intensa poesia, nel riprodursi inesauribile di una vocazione pittorica che si fa sempre più raffinata; raggiungendo altissimi livelli di qualità. Risultati sensibili degni di essere catalogati nella storia della grande pittura».
Il catalogo, edito da Il Cigno GG Edizioni e promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale del Comune di Roma, nella persona del Suo assessore, l’onorevole Davide Bordoni, che ha sposato con entusiasmo l’iniziativa di ravvivare culturalmente il Polo di Ostia Antica nell’ottica di una valorizzazione del Litorale della Capitale, verrà presentato al pubblico in occasione dell’inaugurazione della mostra con fotografie di Natalia Gambino rappresentative sia della produzione dell’artista che della collocazione di tali opere all’interno del Museo degli Scavi di Ostia Antica e sarà diviso in tre sezioni: la prima relativa agli Scavi Archeologici, la seconda relativa alla collocazione delle opere di de Conciliis all’interno delle sale del Museo e la terza sulle opere dell’artista.
In una trasposizione che ricorda i grandi dipinti che fecero la storia del Grand Tour, l’artista dipinge gli scavi di Ostia Antica.
La mostra, curata da Giorgio Van Straten, organizzata da Il Cigno GG Edizioni, è promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
L’esposizione, ripercorrendo la peculiare dote artistica di Ettore de Conciliis, raccoglie le sue riflessioni che scaturiscono dai corsi d’acqua, il Tevere su tutti, in un gioco di corrispondenze e dialoghi che si avvalgono di fiumi e marine per condurre l’osservatore alla risalita di un percorso ideale, che rende la Natura protagonista inscindibile della storia dell’uomo, nella riscoperta delle sue vestigia.
De Conciliis specchia le acque del Tevere su Ostia Antica e il Porto di Roma. Fa rivivere nei riflessi sull’acqua un sito che brilla di storia. Riesce a trarre dal luccichio della Natura lo splendore dei fasti di una civiltà trascorsa, ma carica di significato e ancora presente tra le rovine della pietra, segno di un percorso che ha dato vita al mondo. E lo fa, così come chiarisce bene Tahar Ben Jelloun, «avvicinandosi cautamente a quello che vede e lo dipinge con pudore, lo accarezza, lo avvolge con lo sguardo poi lo isola e ce lo restituisce lentamente».
Giorgio Van Straten, curatore della mostra aggiunge: «Questo dell’acqua e dei suoi riflessi è il centro della produzione di De Conciliis nell’ultimo periodo e in questa mostra in particolare. Come si sa l’acqua può essere metafora di tantissime cose, ma in questo caso più che una metafora, mi sembra un mezzo per arrivare a parlare di altro, come se l’indagine, soprattutto quella di un artista che non deve dare risposte, piuttosto costruire domande, volesse condurti a guardare il mondo con filtri diversi: gli oggetti riflessi, nella loro indeterminatezza, chiedono più attenzione di quanta gliene possiamo dare quando li osserviamo direttamente e li riconosciamo senza difficoltà. Di fronte ai quadri di Ettore, invece, si richiede immaginazione, la capacità di ricostruire delle storie, la cui durata si misura in decenni, forse in secoli».
I dintorni della città di Roma rappresentano già nella sua produzione pittorica la chiave di volta della sua ispirazione. Secondo Richard Lynch «in questi luoghi naturali da lui tanto amati, trova una fonte incessante di ispirazione, traducendo le forme e i ritmi della Natura in immagini splendenti, vibranti di luce solare».
La mostra vedrà l’esposizione di trenta opere, la maggior parte delle quali realizzate appositamente per questa esposizione dall’artista in cui de Conciliis specchia nei corsi fluviali e nelle marine il paesaggio degli scavi di Ostia e dell’antico porto romano o addirittura in un dialogo consapevole le sculture del Museo con le sue opere. Una mostra pensata come un nuovo invito al Grand Tour, focalizzato su Ostia, il cui eccezionale sito archeologico è “penalizzato” dalla vicinanza alla Capitale. I Romani e i turisti devono riscoprire questo gioiello, aiutati dalle fantasie di questo artista, che al pari dei pittori del Grand Tour, invita con i suoi “capricci” a percorrere il sito alla ricerca del dialogo tra arte, storia, monumenti e natura.
Un percorso didascalico aiuterà il visitatore a comprendere le scelte espositive e permetterà di approfondire la conoscenza dell’Artista e dell’apparato teorico che sottende l’intero suo lavoro. Oltre all'esposizione nel foyer (prevista dal 17 al 29 febbraio) al MeMus - Museo e Archivio Storico del Teatro San Carlo, all'interno di Palazzo Reale
De Conciliis, la cui produzione è stata apprezzata negli ultimi tempi nel foyer del Teatro San Carlo di Napoli, con un concerto di Uto Ughi e al MeMus, Museo e Archivio Storico del Teatro San Carlo, è un artista in cui è facile rintracciare, come sostiene Maurizio Calvesi, «un’intensa poesia, nel riprodursi inesauribile di una vocazione pittorica che si fa sempre più raffinata; raggiungendo altissimi livelli di qualità. Risultati sensibili degni di essere catalogati nella storia della grande pittura».
Il catalogo, edito da Il Cigno GG Edizioni e promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale del Comune di Roma, nella persona del Suo assessore, l’onorevole Davide Bordoni, che ha sposato con entusiasmo l’iniziativa di ravvivare culturalmente il Polo di Ostia Antica nell’ottica di una valorizzazione del Litorale della Capitale, verrà presentato al pubblico in occasione dell’inaugurazione della mostra con fotografie di Natalia Gambino rappresentative sia della produzione dell’artista che della collocazione di tali opere all’interno del Museo degli Scavi di Ostia Antica e sarà diviso in tre sezioni: la prima relativa agli Scavi Archeologici, la seconda relativa alla collocazione delle opere di de Conciliis all’interno delle sale del Museo e la terza sulle opere dell’artista.
12
giugno 2012
Ettore de Conciliis – Percorsi del Tevere
Dal 12 giugno al 05 novembre 2012
arte contemporanea
Location
MUSEO DEGLI SCAVI ARCHEOLOGICI DI OSTIA ANTICA
Roma, Via dei Romagnoli, 717, (Roma)
Roma, Via dei Romagnoli, 717, (Roma)
Biglietti
euro 8.50
Orario di apertura
da martedì a domenica 9,00-13,30|14,30-19,00. lunedì chiuso
Vernissage
12 Giugno 2012, h 19
Autore
Curatore