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Visita guidata di un primo ritoPRIMO RI†O
In occasione di una apertura al grande pubblico degli studi della fondazione Bevilacqua La Masa nell Chiostro SS. Cosma e Damiano in Giudeccha a Venezia , gli artisti degli atelier (Arianna Piazza, Valentina Merzi, Chiara Sorgato, Enzo Comin, Dirtmor) propongono uno show : una performance basata sulla collaborazione tra il feticista del suono, il turco Dezroy Adam e il collettivo internazionale Dirtmor.Questo show sarà presentato sotto forma di rito, il primo rito di una religione, diretto dall suono di Dezroy Adam e collegato con delle vene sonore alla mise en scene di Dirtmor.
Comunicato stampa
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In occasione di una apertura al grande pubblico degli studi della fondazione Bevilacqua La Masa nell Chiostro SS. Cosma e Damiano in Giudeccha a Venezia , gli artisti degli atelier (Arianna Piazza, Valentina Merzi, Chiara Sorgato, Enzo Comin, Dirtmor) propongono uno show : una performance basata sulla collaborazione tra il feticista del suono, il turco Dezroy Adam e il collettivo internazionale Dirtmor.Questo show sarà presentato sotto forma di rito, il primo rito di una religione, diretto dall suono di Dezroy Adam e collegato con delle vene sonore alla mise en scene di Dirtmor.
Da un lato verrà inscenata una concatenazione di eventi che mostrano energie di diversi tipi che si trasformano l'una nell'altra in un universo non dualista in cui l'uomo (e la sua creazione) è una parte organica della natura. L'uomo produce e ciò che produce non è estraneo alla natura, ma viene reimmesso nel ciclo della trasformazione della materia e si ridistribuisce nell'universo.
Dall'altro lato ci sarà la parodia di un rito sacro. I riti in origine erano i momenti in cui la comunità rinnovava il patto con il divino, un patto di pace, di tregua, o una forma di ringraziamento e di lusinga nei confronti del divino. Questo 'divino' è molte cose; è un principio di ordine trascendente, una legge a cui l'uomo deve sottostare per difendersi da se stesso; ma il divino è anche l'oscenità della natura che tutto consuma nella sua smania di trasformazione, il caos, il lato bestiale e senza memoria dell'uomo, davanti al quale l'uomo è colpevole di volersi sottrarre ad esso per farsi individuo autonomo, essere indipendente e permanente.
Non si può parodiare un rito, ma si può mostrare come il rito sia sempre per sua natura un'invenzione abbastanza ridicola, un'invenzione confusa dell'uomo che non sa scegliere e trovare un equilibrio tra la propria individualità e la trasformazione necessaria con cui deve fare i conti.
L'arte e il rito (religione) nascono insieme (graffiti propiziatori, tombe, teatro greco, architettura religiosa...). Quando dio muore, l'arte muore con esso. Restano gli istinti e i desideri: il desiderio del sacro (ambiguo, contemporaneamente brama di sottomissione a un principio più alto di ordine e volontà di abbandono e di oblio) trova via nuove per manifestarsi. L'arte viene reinserita come parte del reale, non come suo altro o alternativa. Nasce nel sogno, nel sangue, nel corpo, nel cibo, e ci ritorna.
Dezroy Adam è un manipolatore e feticista del suono, nato ad Istanbul e residente in Italia. Dal 1990, ha lavorato su vari progetti, solisti e collettivi, diffusi in su diversi supporti (musicassette, vinili, cd). Le sue prime registrazioni sono nate dal trattamento particolare e "abusivo" di giradischi , frequenze AM, cassette da computer 64k, vinili anti-records e registrazione trovate. È anche performer di set live, corti e devastanti.
Da un lato verrà inscenata una concatenazione di eventi che mostrano energie di diversi tipi che si trasformano l'una nell'altra in un universo non dualista in cui l'uomo (e la sua creazione) è una parte organica della natura. L'uomo produce e ciò che produce non è estraneo alla natura, ma viene reimmesso nel ciclo della trasformazione della materia e si ridistribuisce nell'universo.
Dall'altro lato ci sarà la parodia di un rito sacro. I riti in origine erano i momenti in cui la comunità rinnovava il patto con il divino, un patto di pace, di tregua, o una forma di ringraziamento e di lusinga nei confronti del divino. Questo 'divino' è molte cose; è un principio di ordine trascendente, una legge a cui l'uomo deve sottostare per difendersi da se stesso; ma il divino è anche l'oscenità della natura che tutto consuma nella sua smania di trasformazione, il caos, il lato bestiale e senza memoria dell'uomo, davanti al quale l'uomo è colpevole di volersi sottrarre ad esso per farsi individuo autonomo, essere indipendente e permanente.
Non si può parodiare un rito, ma si può mostrare come il rito sia sempre per sua natura un'invenzione abbastanza ridicola, un'invenzione confusa dell'uomo che non sa scegliere e trovare un equilibrio tra la propria individualità e la trasformazione necessaria con cui deve fare i conti.
L'arte e il rito (religione) nascono insieme (graffiti propiziatori, tombe, teatro greco, architettura religiosa...). Quando dio muore, l'arte muore con esso. Restano gli istinti e i desideri: il desiderio del sacro (ambiguo, contemporaneamente brama di sottomissione a un principio più alto di ordine e volontà di abbandono e di oblio) trova via nuove per manifestarsi. L'arte viene reinserita come parte del reale, non come suo altro o alternativa. Nasce nel sogno, nel sangue, nel corpo, nel cibo, e ci ritorna.
Dezroy Adam è un manipolatore e feticista del suono, nato ad Istanbul e residente in Italia. Dal 1990, ha lavorato su vari progetti, solisti e collettivi, diffusi in su diversi supporti (musicassette, vinili, cd). Le sue prime registrazioni sono nate dal trattamento particolare e "abusivo" di giradischi , frequenze AM, cassette da computer 64k, vinili anti-records e registrazione trovate. È anche performer di set live, corti e devastanti.
10
maggio 2012
Visita guidata di un primo ritoPRIMO RI†O
10 maggio 2012
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
CHIOSTRO DEI SANTI COSMA E DAMIANO
Venezia, Giudecca, 620, (Venezia)
Venezia, Giudecca, 620, (Venezia)
Vernissage
10 Maggio 2012, ore 18.30
Sito web
www.dirtmor.com
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