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Umberto Moggioli – Primitiva bellezza del paesaggio
La mostra presenta una ventina di opere, tra le più significative del periodo asolano, un’epoca di maturità pittorica segnata da un particolare studio del paesaggio che l’artista interpreta immedesimandosi nei luoghi
Comunicato stampa
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Nell’ambito della seconda edizione del Premio Internazionale Biennale d’Arte di Asolo, si terrà al Museo Civico, dal 13 maggio al 24 giugno 2012, la mostra “Primitiva bellezza del paesaggio”dedicata al pittore Umberto Moggioli (Trento, 1886 – Roma, 1919), artista trentino che visse fra Burano, Asolo e Roma, sviluppando una originale ricerca rivolta alla tematica del paesaggio.
Dopo la mostra del 2010 che ha approfondito l’attività pittorica di Gino Rossi, la città di Asolo celebra così un altro maestro del Novecento, che a queste colline incantate, dove soggiornò proprio con l’amico Gino Rossi intorno al 1914, ha dedicato parte della sua opera, realizzando splendidi dipinti che segnano un cambiamento di prospettiva nella composizione e nell’uso del colore, con scelte cromatiche di grande impatto.
L’esposizione, organizzata dal Museo Civico di Asolo e da Itaca Investimenti d’Arte in collaborazione con trart e curata da Mario Guderzo e Federica Luser, presenta quindi una ventina di opere, tra le più significative del periodo asolano, un’epoca di maturità pittorica segnata da un particolare studio del paesaggio che l’artista interpreta immedesimandosi nei luoghi.
Si parte da alcuni dipinti del periodo di Burano dove il senso di straneamento e di sospensione del tempo diventa armonia del tutto in una sorta di metafisica incantata, fino all’impatto con le colline asolane che diventano lo stimolo per una descrizione del paesaggio, dove il senso di sospensione spazio-temporale si trasforma in una visione dove l’uomo, con il suo lavoro, ridiventa protagonista della creazione stessa del paesaggio: i filari di viti, i campi ordinati in primo piano sottolineano quanto l’intervento umano sia determinante, non più dunque incanto estatico delle visioni della laguna veneta ma composizioni per una rinnovata resa del reale. Accanto ai dipinti saranno esposti anche una serie di disegni, testimoni della fase progettuale operata da Moggioli nella ricerca compositiva per la realizzazione del dipinto.
Innamorato della natura, Umberto Moggioli trova quindi nella laguna veneta prima, nelle colline asolane e nei paesaggi della campagna romana poi, una fonte inesauribile d’ispirazione per la sua indole calma e solitaria, dando vita a suggestioni pittoriche di eccezionale portata, già evidenti nella partecipazione alle prime Biennali (a partire dal 1907) e nella prima, significativa mostra personale a Ca’ Pesaro, organizzata da Nino Barbantini (1909). Solo una morte prematura, poco più che trentenne, pose fine a dimensioni di ricerca che presagivano ad una ulteriore ed innovativa elaborazione del paesaggio.
Biografia
Nato a Trento nel 1886 Umberto Moggioli si trasferisce ben presto a Venezia dove frequenta l’Accademia di Belle Arti, seguendo i corsi di Guglielmo Ciardi, Ettore Tito e Augusto Sezanne che lo vorrà con sè nella decorazione della Cassa di Risparmio di Rovereto e del Padiglione italiano (1906) all’Esposizione di Bruxelles (1909).
L’ottima predisposizione e l’alto valore qualitativo della sua pittura lo portano a esporre già alla Biennale del 1907, del 1909 e poi a seguire del 1910, 1912, 1914, 1920. Ma è l’incontro con Nino Barbantini e l’esperienza delle mostre di Ca’ Pesaro a essere determinanti per lo sviluppo della sua arte.
A Ca’ Pesaro espone 28 impressioni dal vero nel 1909, quindi nel 1912, 1913, e 1919. Qui incontra Arturo Martini, Tullio Garbari, Gino Rossi, Pio Semeghini, Luigi Scopinich con cui divide gran parte della sua vita nell’isola di Burano, luogo eletto a fonte d’ispirazione per la sua condizione di mondo ancora incontaminato, mondo che Moggioli ricercava per approfondire la tematica del paesaggio. La sua casa era meta privilegiata per tutti i giovani compagni capesarini e, anche dopo la sua morte, la moglie Anna volle che rimanesse luogo di ritrovo per gli artisti innamorati dell’isola e dei suoi silenzi.
Alla vita lagunare alterna viaggi e soggiorni a Roma, nel 1908, 1910, 1911 e 1916, dove incontra gli artisti che gravitavano intorno a Villa Strohl Fern e dove partecipa alle mostre della Secessione (1913, 1914). Tra il 1910 e il 1911 soggiorna per un lungo periodo ad Assisi, di cui rimangono pochi splendidi dipinti.
Nel 1914 con Gino Rossi frequenta la campagna asolana.
Nel 1915 si arruola nell’esercito come cartografo, ma una malattia lo costringe ad abbandonare il fronte per tornare a Cavaion Veronese, dove sposa Anna. Nel 1916 è nuovamente a Roma per decorare le lunette del monumento a Vittorio Emanuele II ed abita con la moglie Anna a Villa Strohl Fern a stretto contatto con Armando Spadini, Ferruccio Ferrazzi, lo scultore Brozzi e molti altri. A Roma alterna lunghi soggiorni a Milano, dove è impegnato in alcuni ritratti e dove sarà impegnato nell’Esposizione delle Tre Venezie nel 1917 e ovviamente a Trento, Venezia e Cavaion Veronese. Dell’estate 1918 è invece il soggiorno a Carpegna ospite dell’amico musicista Riccardo Zandonai, ultimo viaggio della sua breve vite che si concluse ad appena trentadue anni a causa della febbre spagnola a Roma nel 1919
Inaugurazione
Sabato 12 maggio – ore 18.00
Museo Civico – Asolo
Mostra
UMBERTO MOGGIOLI
a cura di Mario Guderzo e Federica Luser
Organizzazione Museo Civico di Asolo e Itaca Investimenti d’Arte
Museo Civico – Asolo
13 maggio – 24 giugno 2012
Apertura dal venerdì alla domenica.
Orario 10-12/15.00-19.00.
Ingresso 4 euro.
Dopo la mostra del 2010 che ha approfondito l’attività pittorica di Gino Rossi, la città di Asolo celebra così un altro maestro del Novecento, che a queste colline incantate, dove soggiornò proprio con l’amico Gino Rossi intorno al 1914, ha dedicato parte della sua opera, realizzando splendidi dipinti che segnano un cambiamento di prospettiva nella composizione e nell’uso del colore, con scelte cromatiche di grande impatto.
L’esposizione, organizzata dal Museo Civico di Asolo e da Itaca Investimenti d’Arte in collaborazione con trart e curata da Mario Guderzo e Federica Luser, presenta quindi una ventina di opere, tra le più significative del periodo asolano, un’epoca di maturità pittorica segnata da un particolare studio del paesaggio che l’artista interpreta immedesimandosi nei luoghi.
Si parte da alcuni dipinti del periodo di Burano dove il senso di straneamento e di sospensione del tempo diventa armonia del tutto in una sorta di metafisica incantata, fino all’impatto con le colline asolane che diventano lo stimolo per una descrizione del paesaggio, dove il senso di sospensione spazio-temporale si trasforma in una visione dove l’uomo, con il suo lavoro, ridiventa protagonista della creazione stessa del paesaggio: i filari di viti, i campi ordinati in primo piano sottolineano quanto l’intervento umano sia determinante, non più dunque incanto estatico delle visioni della laguna veneta ma composizioni per una rinnovata resa del reale. Accanto ai dipinti saranno esposti anche una serie di disegni, testimoni della fase progettuale operata da Moggioli nella ricerca compositiva per la realizzazione del dipinto.
Innamorato della natura, Umberto Moggioli trova quindi nella laguna veneta prima, nelle colline asolane e nei paesaggi della campagna romana poi, una fonte inesauribile d’ispirazione per la sua indole calma e solitaria, dando vita a suggestioni pittoriche di eccezionale portata, già evidenti nella partecipazione alle prime Biennali (a partire dal 1907) e nella prima, significativa mostra personale a Ca’ Pesaro, organizzata da Nino Barbantini (1909). Solo una morte prematura, poco più che trentenne, pose fine a dimensioni di ricerca che presagivano ad una ulteriore ed innovativa elaborazione del paesaggio.
Biografia
Nato a Trento nel 1886 Umberto Moggioli si trasferisce ben presto a Venezia dove frequenta l’Accademia di Belle Arti, seguendo i corsi di Guglielmo Ciardi, Ettore Tito e Augusto Sezanne che lo vorrà con sè nella decorazione della Cassa di Risparmio di Rovereto e del Padiglione italiano (1906) all’Esposizione di Bruxelles (1909).
L’ottima predisposizione e l’alto valore qualitativo della sua pittura lo portano a esporre già alla Biennale del 1907, del 1909 e poi a seguire del 1910, 1912, 1914, 1920. Ma è l’incontro con Nino Barbantini e l’esperienza delle mostre di Ca’ Pesaro a essere determinanti per lo sviluppo della sua arte.
A Ca’ Pesaro espone 28 impressioni dal vero nel 1909, quindi nel 1912, 1913, e 1919. Qui incontra Arturo Martini, Tullio Garbari, Gino Rossi, Pio Semeghini, Luigi Scopinich con cui divide gran parte della sua vita nell’isola di Burano, luogo eletto a fonte d’ispirazione per la sua condizione di mondo ancora incontaminato, mondo che Moggioli ricercava per approfondire la tematica del paesaggio. La sua casa era meta privilegiata per tutti i giovani compagni capesarini e, anche dopo la sua morte, la moglie Anna volle che rimanesse luogo di ritrovo per gli artisti innamorati dell’isola e dei suoi silenzi.
Alla vita lagunare alterna viaggi e soggiorni a Roma, nel 1908, 1910, 1911 e 1916, dove incontra gli artisti che gravitavano intorno a Villa Strohl Fern e dove partecipa alle mostre della Secessione (1913, 1914). Tra il 1910 e il 1911 soggiorna per un lungo periodo ad Assisi, di cui rimangono pochi splendidi dipinti.
Nel 1914 con Gino Rossi frequenta la campagna asolana.
Nel 1915 si arruola nell’esercito come cartografo, ma una malattia lo costringe ad abbandonare il fronte per tornare a Cavaion Veronese, dove sposa Anna. Nel 1916 è nuovamente a Roma per decorare le lunette del monumento a Vittorio Emanuele II ed abita con la moglie Anna a Villa Strohl Fern a stretto contatto con Armando Spadini, Ferruccio Ferrazzi, lo scultore Brozzi e molti altri. A Roma alterna lunghi soggiorni a Milano, dove è impegnato in alcuni ritratti e dove sarà impegnato nell’Esposizione delle Tre Venezie nel 1917 e ovviamente a Trento, Venezia e Cavaion Veronese. Dell’estate 1918 è invece il soggiorno a Carpegna ospite dell’amico musicista Riccardo Zandonai, ultimo viaggio della sua breve vite che si concluse ad appena trentadue anni a causa della febbre spagnola a Roma nel 1919
Inaugurazione
Sabato 12 maggio – ore 18.00
Museo Civico – Asolo
Mostra
UMBERTO MOGGIOLI
a cura di Mario Guderzo e Federica Luser
Organizzazione Museo Civico di Asolo e Itaca Investimenti d’Arte
Museo Civico – Asolo
13 maggio – 24 giugno 2012
Apertura dal venerdì alla domenica.
Orario 10-12/15.00-19.00.
Ingresso 4 euro.
12
maggio 2012
Umberto Moggioli – Primitiva bellezza del paesaggio
Dal 12 maggio al 24 giugno 2012
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO DI ASOLO – PALAZZO DELLA RAGIONE
Asolo, Via Regina Cornaro, 74, (Treviso)
Asolo, Via Regina Cornaro, 74, (Treviso)
Biglietti
4 euro
Orario di apertura
dal venerdì alla domenica. Orario 10-12/15-19
Vernissage
12 Maggio 2012, ore 18
Sito web
www.biennaleasolo.org
Autore
Curatore