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12
marzo 2010
LANGHE: DOVE L’ARTE CAMBIA MUSICA
Progetti e iniziative
Alla Fondazione Bottari Lattes, visual art e musica si uniscono. Un edificio storico, ristrutturato nel cuore del borgo di Monforte d'Alba, inaugura nuovi spazi. Con auditorium, biblioteca, sale espositive e una fitta programmazione di mostre. D’ora in avanti, l'arte risuona. All'unisono con festival, concerti ed eventi musicali...
di Ginevra Bria
Nel 2004, Caterina Bottari Lattes sceglie
Monforte d’Aba per legare la predisposizione musicale del luogo e le rarità del
territorio alla propria collezione di libri e opere d’arte. E pochi giorni fa ha
inaugurato la Fondazione Bottari Lattes, naturale prosecuzione di tale
passione.
L’antica scuola elementare del paese,
ristrutturata e adibita a centro espositivo, diventa così piattaforma d’arte
visiva, regolarmente aperta al pubblico. La fondazione è attualmente
distribuita su tre piani, vantando 800 metri quadrati di superficie totali che
danno vita a diverse sale, una ricca biblioteca e un auditorium.
“C’era necessità di un luogo fisico nel
quale incontrarsi”, spiega Adolfo Ivaldi, vicepresidente della fondazione, “per
gestire, pianificare e organizzare eventi. Monforte d’Alba fa capo a un tessuto
di appuntamenti musicali che hanno una tradizione vivace, rappresentando oggi,
per il paese, un patrimonio culturale di lunga data. Questo è stato il motivo
fondamentale per il quale la signora Bottari Lattes ha deciso di trasferire da
Torino i suoi archivi e quelli del marito Mario Lattes in queste terre. La
collezione di libri e di dipinti dei coniugi Lattes (proprietari della nota
casa di edizioni scolastiche) è un ulteriore aumento di contenuti che completa,
attraverso l’allestimento di mostre di scultura, fotografia e di pittura, la
presentazione al pubblico di nuovi autori”.
L’intento, condiviso dall’Associazione
Monforte d’Alba (di cui Ivaldi è promotore), è di istituire un cenacolo
culturale aperto al mondo, con la prospettiva che le attività del borgo delle
Langhe arrivino a far parte di una programmazione internazionale, più ampia
perché promossa anche da altre realtà private e pubbliche. Ma agli intenti è
già stato dato seguito.
Monforte d’Alba: musica e arte: questa è la formula
di Cambi di stagione, il festival lungo un anno che ha, nei giorni di solstizio
ed equinozio, i suoi quattro apici. Per il 2010, Cambi di Stagione – affidato
alla regia artistica di Nicola Campogrande – ha scelto di dare il benvenuto
alla primavera insieme a Chloë Hanslip, la nuova star inglese del violino, che
suonerà insieme a Roderick Chadwick e agli archi dell’Orchestra Filarmonica di
Torino, complesso residente del festival. E sarà il Quartetto d’archi della
Scala a suggellare la prima tranche di Cambi di stagione, con un programma nel
quale il tepore è l’ingrediente principale.
Attraverso questo tipo di programmazione
Monforte d’Alba richiama a sé, secondo scanditi appuntamenti ciclici, musicisti
internazionali e partnership di valore, come quella instaurata con il
sofisticato Charleston Manor, festival musicale estivo inglese. Questo
connubio andrà ben al di là della sola musica, tanto che anche la mostra che la
Bottari Lattes propone nella stagione primaverile, in estate sarà nuovamente
allestita in una dimora del Sussex inglese.
Mario Lattes o la solitudine delle
marionette è la mostra che inaugura gli spazi della fondazione, attraverso
oli su tela, acquerelli, incisioni e tecniche miste. Lattes è stato un uomo che
Ernesto Ferrero definisce come il “misterioso editore-scrittore-pittore che fu
nemico del presenzialismo e, per scelta, pessimo promotore di se stesso, quando
sgomitare e mettersi troppo avanti era ancora una grave caduta di stile.
Scrittura e gesto figurativo sono”, scrive ancora Ferrero, “strettamente
connessi in Lattes, due facce dello stessa medaglia, e coinvolgono anche
l’editore“.
Nelle sale appena intonacate, i quadri
selezionati ripercorrono i momenti progressivi delle contraddizioni di Lattes.
Un pittore contro l’ombra e dentro l’ombra, esploratore di un periplo della
desolazione, di un teatrino in cui le figure umane sono sinonimo di sofferenza,
dove le assenze pesano più delle presenze, drammi di un io alle prese con un
impossibile noi. Catarsi buia vissuta per interposta marionetta. I molti
autoritratti presenti, oltre ai paesaggi, non forniscono informazioni sul
soggetto-uomo, il cui volto ci viene negato. Di questi possiamo cogliere solo
un occhio, spaventato e come interrogante attraverso bendaggi da mummia, in una
tela del 1983.
“Ma la Fondazione Bottari Lattes”, ricorda Adolfo
Ivaldi, “ha in programma nuove mostre sempre più vicine a ospitare la prima,
vera arte contemporanea. La prossima esposizione che inaugurerà la stagione
estiva (apertura sabato 19 giugno) sarà dedicata allo scultore Matthew Spender,
di cui verranno presentate, in collaborazione con la Fondazione Peano di Cuneo,
le celebri “Terracotte”. Sabato 25 settembre, per il cambio autunnale di
stagione, si inaugurerà la mostra di disegni ed incisioni di Roberto Stelluti,
a cura di Enrico Crispolti. Mentre sabato 11 dicembre, per il cambio di
stagione invernale, aprirà i battenti un inedito “Omaggio a Caravaggio”, mostra
collettiva di pittori torinesi e romani nel 400esimo anniversario della morte
di Michelangelo Merisi”.
Monforte d’Aba per legare la predisposizione musicale del luogo e le rarità del
territorio alla propria collezione di libri e opere d’arte. E pochi giorni fa ha
inaugurato la Fondazione Bottari Lattes, naturale prosecuzione di tale
passione.
L’antica scuola elementare del paese,
ristrutturata e adibita a centro espositivo, diventa così piattaforma d’arte
visiva, regolarmente aperta al pubblico. La fondazione è attualmente
distribuita su tre piani, vantando 800 metri quadrati di superficie totali che
danno vita a diverse sale, una ricca biblioteca e un auditorium.
“C’era necessità di un luogo fisico nel
quale incontrarsi”, spiega Adolfo Ivaldi, vicepresidente della fondazione, “per
gestire, pianificare e organizzare eventi. Monforte d’Alba fa capo a un tessuto
di appuntamenti musicali che hanno una tradizione vivace, rappresentando oggi,
per il paese, un patrimonio culturale di lunga data. Questo è stato il motivo
fondamentale per il quale la signora Bottari Lattes ha deciso di trasferire da
Torino i suoi archivi e quelli del marito Mario Lattes in queste terre. La
collezione di libri e di dipinti dei coniugi Lattes (proprietari della nota
casa di edizioni scolastiche) è un ulteriore aumento di contenuti che completa,
attraverso l’allestimento di mostre di scultura, fotografia e di pittura, la
presentazione al pubblico di nuovi autori”.
L’intento, condiviso dall’Associazione
Monforte d’Alba (di cui Ivaldi è promotore), è di istituire un cenacolo
culturale aperto al mondo, con la prospettiva che le attività del borgo delle
Langhe arrivino a far parte di una programmazione internazionale, più ampia
perché promossa anche da altre realtà private e pubbliche. Ma agli intenti è
già stato dato seguito.
Monforte d’Alba: musica e arte: questa è la formula
di Cambi di stagione, il festival lungo un anno che ha, nei giorni di solstizio
ed equinozio, i suoi quattro apici. Per il 2010, Cambi di Stagione – affidato
alla regia artistica di Nicola Campogrande – ha scelto di dare il benvenuto
alla primavera insieme a Chloë Hanslip, la nuova star inglese del violino, che
suonerà insieme a Roderick Chadwick e agli archi dell’Orchestra Filarmonica di
Torino, complesso residente del festival. E sarà il Quartetto d’archi della
Scala a suggellare la prima tranche di Cambi di stagione, con un programma nel
quale il tepore è l’ingrediente principale.
Attraverso questo tipo di programmazione
Monforte d’Alba richiama a sé, secondo scanditi appuntamenti ciclici, musicisti
internazionali e partnership di valore, come quella instaurata con il
sofisticato Charleston Manor, festival musicale estivo inglese. Questo
connubio andrà ben al di là della sola musica, tanto che anche la mostra che la
Bottari Lattes propone nella stagione primaverile, in estate sarà nuovamente
allestita in una dimora del Sussex inglese.
Mario Lattes o la solitudine delle
marionette è la mostra che inaugura gli spazi della fondazione, attraverso
oli su tela, acquerelli, incisioni e tecniche miste. Lattes è stato un uomo che
Ernesto Ferrero definisce come il “misterioso editore-scrittore-pittore che fu
nemico del presenzialismo e, per scelta, pessimo promotore di se stesso, quando
sgomitare e mettersi troppo avanti era ancora una grave caduta di stile.
Scrittura e gesto figurativo sono”, scrive ancora Ferrero, “strettamente
connessi in Lattes, due facce dello stessa medaglia, e coinvolgono anche
l’editore“.
Nelle sale appena intonacate, i quadri
selezionati ripercorrono i momenti progressivi delle contraddizioni di Lattes.
Un pittore contro l’ombra e dentro l’ombra, esploratore di un periplo della
desolazione, di un teatrino in cui le figure umane sono sinonimo di sofferenza,
dove le assenze pesano più delle presenze, drammi di un io alle prese con un
impossibile noi. Catarsi buia vissuta per interposta marionetta. I molti
autoritratti presenti, oltre ai paesaggi, non forniscono informazioni sul
soggetto-uomo, il cui volto ci viene negato. Di questi possiamo cogliere solo
un occhio, spaventato e come interrogante attraverso bendaggi da mummia, in una
tela del 1983.
“Ma la Fondazione Bottari Lattes”, ricorda Adolfo
Ivaldi, “ha in programma nuove mostre sempre più vicine a ospitare la prima,
vera arte contemporanea. La prossima esposizione che inaugurerà la stagione
estiva (apertura sabato 19 giugno) sarà dedicata allo scultore Matthew Spender,
di cui verranno presentate, in collaborazione con la Fondazione Peano di Cuneo,
le celebri “Terracotte”. Sabato 25 settembre, per il cambio autunnale di
stagione, si inaugurerà la mostra di disegni ed incisioni di Roberto Stelluti,
a cura di Enrico Crispolti. Mentre sabato 11 dicembre, per il cambio di
stagione invernale, aprirà i battenti un inedito “Omaggio a Caravaggio”, mostra
collettiva di pittori torinesi e romani nel 400esimo anniversario della morte
di Michelangelo Merisi”.
ginevra bria
dal 20 marzo al 30
giugno 2010
Mario Lattes o la
solitudine delle marionette
a cura di Ernesto
Ferrero
Fondazione Bottari
Lattes
Via Marconi, 16 – 12065
Monforte d’Alba (CN)
Orario: da lunedì a
giovedì ore 14.30-17; da venerdì a domenica ore 10-12 e 15-18
Ingresso
libero
Info:
tel. +39 0173789282; segreteria@fondazionebottarilattes.it; www.fondazionebottarilattes.it
[exibart]
Dalla buona terra solo buoni frutti….