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Nello studio Gastone Novelli
La mostra curata da Valentina Moncada in collaborazione con l’Archivio Novelli, presenta 4 opere dell’artista che negli anni ’60 ebbe uno studio accanto a quello di Johnny Moncada in via Margutta 54. La mostra celebra l’amicizia tra i due artisti che divenne sodalizio professionale e artistico.
Comunicato stampa
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In occasione dell’uscita del volume “Atelier a via Margutta. Cinque secoli di cultura internazionale a Roma” curato da Valentina Moncada di Paternò, edito da Allemandi & Co, Valentina Moncada in collaborazione con Laura Pepe dell'Associazione Internazionale Via Margutta e Roma Capitale, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’Assessorato alle Politiche Culturali e del Centro storico di Roma Capitale, presenta il Festival “Via Margutta. L'arte, il luogo, il mistero svelato” fino al 25 maggio 2012, mostre, concerti e manifestazioni che coinvolgeranno tutte le vetrine e gli spazi espositivi della strada per celebrare una delle vie più affascinanti della città e del mondo.
Nell’ambito del Festival si terrà a Via Margutta, 54 la mostra Nello Studio Gastone Novelli. Quattro passi nel linguaggio, curata da Valentina Moncada in collaborazione con l'Archivio Gastone Novelli, che vedrà esposte quattro opere dell’artista, che qui ebbe il suo studio nel 1962.
Gastone Novelli e via Margutta è una storia di amicizia, quella dell’artista con Johnny Moncada, il fotografo. Un’amicizia che inizia da giovani e che diviene anche sodalizio professionale. Johnny infatti fotografava le collezioni di Luisa Spagnoli e lei, grande collezionista di arte contemporanea, aveva come preferito Gastone Novelli. E così Gastone prepara uno sfondo con un’ampia tela grezza e pochi segni di colore, davanti a cui il fotografo mette in posa le modelle, prima quelle della Spagnoli e poi, per alcuni anni, molte altre. E se non viene usata come sfondo la tela è comunque lì ad arredare lo studio e a testimoniare la stima e l’ammirazione del fotografo per l’artista.
E sempre su invito di Johnny, Gastone si trasferisce a vivere e a lavorare a via Margutta per pochi ma intensi anni, all’inizio degli anni sessanta.
Alcune opere di quel periodo testimoniano come via Margutta, con gli altri pittori, gli scultori, i poeti che vi abitano, insieme ai primi viaggi in Grecia, alcuni dei quali con Johnny, sono fonte di ispirazione per Novelli. I dipinti in mostra: A, B, C, Totolettera, Schema per un linguaggio, House of flowers, sono alcuni dei risultati di questa ispirazione. Quattro opere, quattro passi nel linguaggio che Gastone Novelli compie prima raccogliendo gli elementi più semplici come i segni che compongono un alfabeto, poi attraversando e manipolando simboli storicizzati, ma anche consumati, “testimoni fossili” di miti dimenticati. Ed ecco le lettere dell'alfabeto, la costruzione di un alfabeto, il disporre queste lettere inseguendo un'inverosimile ars combinatoria, mettere a punto uno schema di linguaggio il cui artificio è facilmente smascherabile, prendere atto della trasmutabilità dei simboli come il disco di Phestos, la ruota della fortuna, il gioco dell'oca, una processione greca; tutto assume un'identica forma a spirale e i segni si avviluppano su se stessi con il medesimo movimento rotatorio.
Altre tre esposizioni si terranno nel cortile del n.54 di Via Margutta, a testimoniare il fermento e la vivacità culturale che animarono questi spazi nel corso degli anni. Così accanto alla mostra di Novelli, se ne terrà una dedicata alla fotografia di moda “Nello studio Johnny Moncada”, ospitata nella galleria di Valentina Moncada, mentre “Nello studio Severini Franchina”, curata da Alessandra Franchina in collaborazione con Valentina Moncada, dedicata a Gino Severini e il genero Nino Franchina, viene ricostruito con oggetti e opere originali lo studio degli artisti, oggi sede dell'archivio, infine “Madrazo e la colonia spagnola di Via Margutta”, presentata dalla Galleria Francesca Antonacci, testimonia la presenza dei numerosi artisti spagnoli sulla strada.
GASTONE NOVELLI
(Vienna, 1925-Milano, 1968)
Gastone Novelli nasce nel 1925 a Vienna; sua madre Margherita Mayer von Ketchendorf è austriaca, il padre Ivan Novelli, italiano. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipa alla Resistenza, è incarcerato nel 1943 e liberato dall'ingresso delle truppe alleate a Roma. Nel 1945 si trasferisce a Firenze e due anni dopo si laurea in scienze politiche e sociali. Inizia la sua attività pittorica, conosce Max Bill, compie un primo viaggio in Brasile e rientrato in Italia, nel 1950, allestisce la sua prima personale al Teatro Sistina di Roma, dove espone una serie di dipinti riconducibili ad una matrice espressionista. Dal 1950 al 1954 risiede in Brasile, dove si dedica a molte e differenti attività. Prosegue la sua ricerca pittorica nell'ambito dell'astrazione geometrica, si dedica alla produzione di ceramica, all'attività nel campo degli allestimenti e all’insegnamento. Nel 1955 si stabilisce a Roma ed entra rapidamente in contatto con l'ambiente culturale della città. Il 1957 è un anno fondamentale: compie molti viaggi a Parigi, dove incontra Tristan Tzara, André Masson, Man Ray e Hans Arp; tiene la sua prima personale alla galleria La Salita di Roma, dove espone delle opere nuove, di ascendenza informale; fonda, con Achille Perilli, la rivista "L'esperienza moderna".
Negli anni immediatamente successivi viaggia molto, in Francia, dove conosce Beckett, Simon, Bataille, Klossowski e inizia una stretta collaborazione con René de Solier , negli Stati Uniti, in Grecia, in Turchia, ecc.; tiene molte esposizioni personali sia in Italia che all'estero. La sua ricerca pittorica va verso un superamento dell'informale in chiave di segno e scrittura.
Iniziano delle collaborazioni con gli scrittori della neo-avanguardia italiana, con i quali condivide la medesima tensione verso la sperimentazione linguistica. Nel 1962 pubblica l’"Antologia del Possibile" e nel 1964 è tra i fondatori della rivista "Grammatica".
Nel 1964 partecipa alla Biennale di Venezia, dove ottiene il premio Gullin. Nel 1965 si allestisce una sua personale a New York alla Alan Gallery, nel 1966 pubblica "Viaggio in Grecia", un volume che contiene scritti e incisioni nati dai precedenti viaggi. Nel 1967 si trasferisce definitivamente a Venezia, dove partecipa attivamente al movimento del maggio '68 e per protesta contro l'intervento della polizia all'interno dei Giardini, si rifiuta, insieme con altri artisti, di esporre, rovesciando le proprie opere contro le pareti e poi chiudendo la sua sala personale. In ottobre è a Milano dove inizia l'insegnamento all'Accademia di Brera. Muore il 22 dicembre per un collasso postoperatorio.
Nell’ambito del Festival si terrà a Via Margutta, 54 la mostra Nello Studio Gastone Novelli. Quattro passi nel linguaggio, curata da Valentina Moncada in collaborazione con l'Archivio Gastone Novelli, che vedrà esposte quattro opere dell’artista, che qui ebbe il suo studio nel 1962.
Gastone Novelli e via Margutta è una storia di amicizia, quella dell’artista con Johnny Moncada, il fotografo. Un’amicizia che inizia da giovani e che diviene anche sodalizio professionale. Johnny infatti fotografava le collezioni di Luisa Spagnoli e lei, grande collezionista di arte contemporanea, aveva come preferito Gastone Novelli. E così Gastone prepara uno sfondo con un’ampia tela grezza e pochi segni di colore, davanti a cui il fotografo mette in posa le modelle, prima quelle della Spagnoli e poi, per alcuni anni, molte altre. E se non viene usata come sfondo la tela è comunque lì ad arredare lo studio e a testimoniare la stima e l’ammirazione del fotografo per l’artista.
E sempre su invito di Johnny, Gastone si trasferisce a vivere e a lavorare a via Margutta per pochi ma intensi anni, all’inizio degli anni sessanta.
Alcune opere di quel periodo testimoniano come via Margutta, con gli altri pittori, gli scultori, i poeti che vi abitano, insieme ai primi viaggi in Grecia, alcuni dei quali con Johnny, sono fonte di ispirazione per Novelli. I dipinti in mostra: A, B, C, Totolettera, Schema per un linguaggio, House of flowers, sono alcuni dei risultati di questa ispirazione. Quattro opere, quattro passi nel linguaggio che Gastone Novelli compie prima raccogliendo gli elementi più semplici come i segni che compongono un alfabeto, poi attraversando e manipolando simboli storicizzati, ma anche consumati, “testimoni fossili” di miti dimenticati. Ed ecco le lettere dell'alfabeto, la costruzione di un alfabeto, il disporre queste lettere inseguendo un'inverosimile ars combinatoria, mettere a punto uno schema di linguaggio il cui artificio è facilmente smascherabile, prendere atto della trasmutabilità dei simboli come il disco di Phestos, la ruota della fortuna, il gioco dell'oca, una processione greca; tutto assume un'identica forma a spirale e i segni si avviluppano su se stessi con il medesimo movimento rotatorio.
Altre tre esposizioni si terranno nel cortile del n.54 di Via Margutta, a testimoniare il fermento e la vivacità culturale che animarono questi spazi nel corso degli anni. Così accanto alla mostra di Novelli, se ne terrà una dedicata alla fotografia di moda “Nello studio Johnny Moncada”, ospitata nella galleria di Valentina Moncada, mentre “Nello studio Severini Franchina”, curata da Alessandra Franchina in collaborazione con Valentina Moncada, dedicata a Gino Severini e il genero Nino Franchina, viene ricostruito con oggetti e opere originali lo studio degli artisti, oggi sede dell'archivio, infine “Madrazo e la colonia spagnola di Via Margutta”, presentata dalla Galleria Francesca Antonacci, testimonia la presenza dei numerosi artisti spagnoli sulla strada.
GASTONE NOVELLI
(Vienna, 1925-Milano, 1968)
Gastone Novelli nasce nel 1925 a Vienna; sua madre Margherita Mayer von Ketchendorf è austriaca, il padre Ivan Novelli, italiano. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipa alla Resistenza, è incarcerato nel 1943 e liberato dall'ingresso delle truppe alleate a Roma. Nel 1945 si trasferisce a Firenze e due anni dopo si laurea in scienze politiche e sociali. Inizia la sua attività pittorica, conosce Max Bill, compie un primo viaggio in Brasile e rientrato in Italia, nel 1950, allestisce la sua prima personale al Teatro Sistina di Roma, dove espone una serie di dipinti riconducibili ad una matrice espressionista. Dal 1950 al 1954 risiede in Brasile, dove si dedica a molte e differenti attività. Prosegue la sua ricerca pittorica nell'ambito dell'astrazione geometrica, si dedica alla produzione di ceramica, all'attività nel campo degli allestimenti e all’insegnamento. Nel 1955 si stabilisce a Roma ed entra rapidamente in contatto con l'ambiente culturale della città. Il 1957 è un anno fondamentale: compie molti viaggi a Parigi, dove incontra Tristan Tzara, André Masson, Man Ray e Hans Arp; tiene la sua prima personale alla galleria La Salita di Roma, dove espone delle opere nuove, di ascendenza informale; fonda, con Achille Perilli, la rivista "L'esperienza moderna".
Negli anni immediatamente successivi viaggia molto, in Francia, dove conosce Beckett, Simon, Bataille, Klossowski e inizia una stretta collaborazione con René de Solier , negli Stati Uniti, in Grecia, in Turchia, ecc.; tiene molte esposizioni personali sia in Italia che all'estero. La sua ricerca pittorica va verso un superamento dell'informale in chiave di segno e scrittura.
Iniziano delle collaborazioni con gli scrittori della neo-avanguardia italiana, con i quali condivide la medesima tensione verso la sperimentazione linguistica. Nel 1962 pubblica l’"Antologia del Possibile" e nel 1964 è tra i fondatori della rivista "Grammatica".
Nel 1964 partecipa alla Biennale di Venezia, dove ottiene il premio Gullin. Nel 1965 si allestisce una sua personale a New York alla Alan Gallery, nel 1966 pubblica "Viaggio in Grecia", un volume che contiene scritti e incisioni nati dai precedenti viaggi. Nel 1967 si trasferisce definitivamente a Venezia, dove partecipa attivamente al movimento del maggio '68 e per protesta contro l'intervento della polizia all'interno dei Giardini, si rifiuta, insieme con altri artisti, di esporre, rovesciando le proprie opere contro le pareti e poi chiudendo la sua sala personale. In ottobre è a Milano dove inizia l'insegnamento all'Accademia di Brera. Muore il 22 dicembre per un collasso postoperatorio.
19
aprile 2012
Nello studio Gastone Novelli
Dal 19 aprile al 18 maggio 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA VALENTINA MONCADA
Roma, Via Margutta, 54, (Roma)
Roma, Via Margutta, 54, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 11.00 – 19.00; sabato: 14.00-18.00 (o su appuntamento)
Vernissage
19 Aprile 2012, ore 18.00
Autore