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Giampiero Vietti – Euro borders
Dal Baltico al Nero. Questo reportage parla di un punto di vista in movimento su una realta’ in movimento, dell’esercizio della fotografia nell’evidenza delle sue criticita’.
Comunicato stampa
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Secondo il Fondo Monetario Internazionale i paesi dell’Est Europa colpiti dalla crisi dovrebbero considerare la possibilità di abbandonare la loro valuta e adottare la moneta unica anche senza aderire all’Eurozona (Financial Times).
Meno di due settimane per coprire attraverso un itinerario piuttosto improvvisato la distanza che separa il Mar Baltico dal Mar Nero. Viaggiando su treni e autobus. Non concedendo più di un giorno alle città incontrate: Tallin, Parnu, Klaipeda, Riga, Vilnius, Varsavia, Cracovia, Budapest, Belgrado, Bucarest e Costanza. Dalla tagliente luce del nord, teatrale e mutevole, al cielo terso e placato dell’estate continentale, dagli acquazzoni degli ultimi giorni della breve estate lettone a un vecchio e rovente wagon-lit italiano che corre verso Timisoara attraverso distese di girasoli a perdita d’occhio. Per accorgersi – quasi una sorpresa – di aver cambiato ogni giorno valuta e di aver pertanto viaggiato a ridosso dei confini della moneta unica e della sua incerta e contraddittoria promessa di benessere, sviluppo economico e giustizia sociale.
Questo lavoro parla di un punto di vista in movimento su una realtà in movimento, dell’esercizio della fotografia nell’evidenza delle sue criticità. Il reportage, a volte superficiale e sfuggente, altre volte testimone di un tempo dilatato, rinuncia a una vocazione documentaria e cerca piuttosto il confronto con una percezione soggettiva e limitata dei confini della storia, dei popoli e degli individui.
Giampiero Vietti (Torino, 1978)
Designer industriale, si avvicina alla fotografia attraverso la letteratura americana e la tesi di laurea sull’artista francese Sophie Calle. Euro Borders è il suo terzo lavoro fotografico dopo Dejavù Road (2009), sul paesaggio della West Coast al tempo della crisi e il “racconto breve” Homem do Aqueduto das Águas Livres (Lisbona, 2010). Nel 2011 con Valeriu Ceobanu e Ivan Catalano fonda bin11.
Meno di due settimane per coprire attraverso un itinerario piuttosto improvvisato la distanza che separa il Mar Baltico dal Mar Nero. Viaggiando su treni e autobus. Non concedendo più di un giorno alle città incontrate: Tallin, Parnu, Klaipeda, Riga, Vilnius, Varsavia, Cracovia, Budapest, Belgrado, Bucarest e Costanza. Dalla tagliente luce del nord, teatrale e mutevole, al cielo terso e placato dell’estate continentale, dagli acquazzoni degli ultimi giorni della breve estate lettone a un vecchio e rovente wagon-lit italiano che corre verso Timisoara attraverso distese di girasoli a perdita d’occhio. Per accorgersi – quasi una sorpresa – di aver cambiato ogni giorno valuta e di aver pertanto viaggiato a ridosso dei confini della moneta unica e della sua incerta e contraddittoria promessa di benessere, sviluppo economico e giustizia sociale.
Questo lavoro parla di un punto di vista in movimento su una realtà in movimento, dell’esercizio della fotografia nell’evidenza delle sue criticità. Il reportage, a volte superficiale e sfuggente, altre volte testimone di un tempo dilatato, rinuncia a una vocazione documentaria e cerca piuttosto il confronto con una percezione soggettiva e limitata dei confini della storia, dei popoli e degli individui.
Giampiero Vietti (Torino, 1978)
Designer industriale, si avvicina alla fotografia attraverso la letteratura americana e la tesi di laurea sull’artista francese Sophie Calle. Euro Borders è il suo terzo lavoro fotografico dopo Dejavù Road (2009), sul paesaggio della West Coast al tempo della crisi e il “racconto breve” Homem do Aqueduto das Águas Livres (Lisbona, 2010). Nel 2011 con Valeriu Ceobanu e Ivan Catalano fonda bin11.
06
aprile 2012
Giampiero Vietti – Euro borders
Dal 06 aprile al 14 maggio 2012
fotografia
Location
BIN11
Torino, Via Belfiore, 22/a, (Torino)
Torino, Via Belfiore, 22/a, (Torino)
Vernissage
6 Aprile 2012, h 20
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