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Robotica
“Robotica” raccoglie i lavori prodotti negli ultimi vent’anni da alcuni dei più influenti artisti della scena slovena. L’esposizione
è incentrata sul concetto di robot, e sul suo utilizzo nell’arte come
tecnologia o tematica, privilegiando l’aspetto interattivo della quasi totalità delle opere.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 11 maggio, presso gli spazi di A plus A | Centro Espositivo Sloveno, verrà inaugurata la mostra “Robotica”,
precedentemente ospitata nella UGM | Galleria d'Arte di Maribor, capitale europea della cultura 2012.
L'esposizione presenta lavori di artisti che dalla seconda metà degli anni '90 hanno incluso i robot come tema,
concetto o tecnologia nelle loro opere, affidandosi a differenti pratiche e tradizioni artistiche quali i new media, l'arte
digitale e cibernetica e le installazioni spaziali. Questa ricerca legata all’applicazione della tecnologia all’arte
contemporanea rappresenta uno degli aspetti più interessanti e all’avanguardia della scena culturale slovena degli
ultimi vent’anni, e ha reso la nazione un modello per tutta l'Europa. Proprio a Lubiana infatti sono nati laboratori
come Ljudmila, dove personaggi del calibro di Vuk Čosić hanno fondato il movimento della Net-art.
Il termine robot deriva dal termine ceco robota, che significa "lavoro pesante" o "lavoro forzato". L'invenzione del
termine è da attribuirsi al pittore ceco Josef Čapek, mentre la sua introduzione e diffusione in letteratura si deve al
fratello Karel Čapek, il quale lo utilizzò per la prima volta nel 1920 all'interno del suo dramma teatrale I robot
universali di Rossum, prefigurante la fine dell'umanità per mano di androidi organici, ribellatisi ai loro stessi creatori
dopo che questi, liberi dalla schiavitù dello sforzo fisico, erano sprofondati nell'indolenza e nel vizio. Da queste
prime entità umanoidi si è poi passati all'accezione odierna secondo cui il robot è una qualsiasi macchina in grado
di svolgere, più o meno indipendentemente, un lavoro al posto dell'uomo.
Basandosi quindi sugli attuali aspetti caratterizzanti i robot, i criteri di selezione delle opere che hanno portato alla
nascita della mostra sono stati: l'interattività col fruitore, il comportamento autonomo dell'oggetto, la sua entità
cibernetica e il controllo a distanza.
L'esposizione conseguentemente analizza ambiti quali la robotica, l'informatica e il multimedia e si pone come
punto di arrivo di un percorso, durato quasi vent'anni, atto a documentare i lavori di numerosi artisti sloveni come
Srečo Dragan, Dušan Bučar, Luka Drinovec, Borut Savski, Stefan Doepner, Boštjan Kavčič, e iniziato con il
Festival Internazionale di Computer Art di Maribor, curato da Jože Slaček nel 1994.
“Robotica” d'altra parte non si configura come una semplice sintesi di quelli che sono gli ultimi sviluppi dell'arte
robotica, ma mira anche a mettere in discussione il concetto stesso di museo e le tradizionali metodologie
espositive a esso collegate, sollevando questioni circa quali siano le modalità e le infrastrutture più adeguate alla
preservazione e alla manutenzione dell'arte cibernetica e digitale che nel contempo non ne compromettano la
natura interattiva: problemi che acquisiscono rilevanza ancora maggiore se si considera che molti dei primi lavori
presentati al Festival di Maribor non sono più funzionanti proprio a causa dell'inadeguatezza delle sedi espositive.
precedentemente ospitata nella UGM | Galleria d'Arte di Maribor, capitale europea della cultura 2012.
L'esposizione presenta lavori di artisti che dalla seconda metà degli anni '90 hanno incluso i robot come tema,
concetto o tecnologia nelle loro opere, affidandosi a differenti pratiche e tradizioni artistiche quali i new media, l'arte
digitale e cibernetica e le installazioni spaziali. Questa ricerca legata all’applicazione della tecnologia all’arte
contemporanea rappresenta uno degli aspetti più interessanti e all’avanguardia della scena culturale slovena degli
ultimi vent’anni, e ha reso la nazione un modello per tutta l'Europa. Proprio a Lubiana infatti sono nati laboratori
come Ljudmila, dove personaggi del calibro di Vuk Čosić hanno fondato il movimento della Net-art.
Il termine robot deriva dal termine ceco robota, che significa "lavoro pesante" o "lavoro forzato". L'invenzione del
termine è da attribuirsi al pittore ceco Josef Čapek, mentre la sua introduzione e diffusione in letteratura si deve al
fratello Karel Čapek, il quale lo utilizzò per la prima volta nel 1920 all'interno del suo dramma teatrale I robot
universali di Rossum, prefigurante la fine dell'umanità per mano di androidi organici, ribellatisi ai loro stessi creatori
dopo che questi, liberi dalla schiavitù dello sforzo fisico, erano sprofondati nell'indolenza e nel vizio. Da queste
prime entità umanoidi si è poi passati all'accezione odierna secondo cui il robot è una qualsiasi macchina in grado
di svolgere, più o meno indipendentemente, un lavoro al posto dell'uomo.
Basandosi quindi sugli attuali aspetti caratterizzanti i robot, i criteri di selezione delle opere che hanno portato alla
nascita della mostra sono stati: l'interattività col fruitore, il comportamento autonomo dell'oggetto, la sua entità
cibernetica e il controllo a distanza.
L'esposizione conseguentemente analizza ambiti quali la robotica, l'informatica e il multimedia e si pone come
punto di arrivo di un percorso, durato quasi vent'anni, atto a documentare i lavori di numerosi artisti sloveni come
Srečo Dragan, Dušan Bučar, Luka Drinovec, Borut Savski, Stefan Doepner, Boštjan Kavčič, e iniziato con il
Festival Internazionale di Computer Art di Maribor, curato da Jože Slaček nel 1994.
“Robotica” d'altra parte non si configura come una semplice sintesi di quelli che sono gli ultimi sviluppi dell'arte
robotica, ma mira anche a mettere in discussione il concetto stesso di museo e le tradizionali metodologie
espositive a esso collegate, sollevando questioni circa quali siano le modalità e le infrastrutture più adeguate alla
preservazione e alla manutenzione dell'arte cibernetica e digitale che nel contempo non ne compromettano la
natura interattiva: problemi che acquisiscono rilevanza ancora maggiore se si considera che molti dei primi lavori
presentati al Festival di Maribor non sono più funzionanti proprio a causa dell'inadeguatezza delle sedi espositive.
11
maggio 2012
Robotica
Dall'undici maggio al 03 giugno 2012
arte contemporanea
Location
A PLUS A GALLERY
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 11-14 e 15-18
Vernissage
11 Maggio 2012, ore 18.00
Autore