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Andrea Commodi – Dall’attrazione per Michelangelo all’ansia del nuovo
Negli anni venti del Seicento Andrea Commodi (1560 – 1638), pittore fiorentino, dopo lunghi soggiorni tra Roma e Cortona, aveva fatto definitivo ritorno a Firenze. Comincia allora la frequentazione della Casa Buonarroti da parte dell’artista, che si risolve nel dono a Michelangelo il Giovane di un bellissimo autoritratto, presente in mostra, ma anche e soprattutto nella devota e cospicua copia delle opere di Michelangelo conservate ed esposte dal pronipote. Si trova tuttora presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze un nutrito gruppo di fogli autografi del Commodi nei quali si riconoscono copie da disegni e bozzetti di Michelangelo. Partendo di qui, la mostra si propone di accostare le copie agli originali michelangioleschi, effettuando per questa via un confronto di eccezionale effetto visivo, e insieme una verifica scientifica dal punto di vista collezionistico.
dall'attrazione per Michelangelo all'ansia del nuovo
a cura di Gianni Papi e Annamaria Petrioli Tofani
Firenze, Casa Buonarroti, 16 maggio-31 agosto 2012
Comunicato stampa
Negli anni venti del Seicento Andrea Commodi (1560 - 1638), pittore fiorentino, dopo lunghi soggiorni tra Roma e Cortona, aveva fatto definitivo ritorno a Firenze. Comincia allora la frequentazione della Casa Buonarroti da parte dell'artista, che si risolve nel dono a Michelangelo il Giovane di un bellissimo autoritratto, presente in mostra, ma anche e soprattutto nella devota e cospicua copia delle opere di Michelangelo conservate ed esposte dal pronipote. Si trova tuttora presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze un nutrito gruppo di fogli autografi del Commodi nei quali si riconoscono copie da disegni e bozzetti di Michelangelo. Partendo di qui, la mostra si propone di accostare le copie agli originali michelangioleschi, effettuando per questa via un confronto di eccezionale effetto visivo, e insieme una verifica scientifica dal punto di vista collezionistico.
Ma l'importanza della mostra va oltre la ricostruzione del rapporto a distanza tra Andrea Commodi e Michelangelo., e mira anche alla rivalutazione critica di un artista che merita più attenzione di quella che finora gli è stata riservata. Nel contesto dei pittori fiorentini suoi coetanei e compagni, e rispetto ai suoi maestri Alessandro Allori e Santi di Tito, egli dimostra da subito - in particolare per quanto riguarda i suoi cimenti grafici - un'indole sperimentale e indagatrice, potentemente anticonformista. Negli studi databili agli anni ottanta del Cinquecento, in cui l'artista si confronta con Michelangelo, è presente, accanto al devoto omaggio verso il Maestro, una forzatura espressionista di quel medesimo omaggio. Più o meno in questi anni si collocano pure i famosi disegni tratti da modelli in posa, di incredibile novità e modernità, che rompono con la tradizione accademica nella ricerca di una resa del vero spesso cruda e violenta a livello di segno ma anche a livello luministico. Si tratta di un fenomeno che, sul piano grafico, non trova paragoni nel suo tempo e che corrisponde a un vero e proprio azzeramento linguistico a fronte di una nuova espressività.
Anche per quanto riguarda la produzione pittorica del Commodi, sebbene in modo assai meno evidente, egli persegue un progetto innovativo che lo distingue da quanto proponeva il panorama artistico della Roma di fine Cinquecento, prima della comparsa della rivoluzionaria presenza del Caravaggio.
La mostra vuole dunque dare testimonianza, con un'importante selezione di grafica (oltre quaranta disegni) e con un altrettanto importante scelta di opere pittoriche, della ricca personalità di questo artista colto e complesso che, come già detto, trascorse un lungo e proficuo soggiorno a Roma: circa trent'anni, dal 1592 al 1622, con un'interruzione cortonese di almeno tre anni. Fra le opere in mostra spiccano la bellissima Consacrazione del SS. Salvatore oggi nel Duomo di Cortona e la prestigiosa commissione gesuitica dei dipinti con Storie di Sant'Ignazio. Durante il periodo romano Commodi mise a punto anche una delle iconografie più fortunate riguardanti San Carlo Borromeo, quella del santo che in ginocchio davanti all'altare prega per la fine della peste: iconografia esemplificata in mostra dal prezioso rame oggi presso il Museo Civico di Fano. Sempre a Roma gli venne assegnata la commissione forse più prestigiosa che durante il secondo decennio del Seicento potesse toccare a un singolo artista: la decorazione dell'abside della Cappella Paolina nel Palazzo di Montecavallo (cioè del Palazzo del Quirinale), con un grande affresco raffigurante la Caduta degli angeli ribelli, che avrebbe dovuto avere l'estensione del Giudizio universale di Michelangelo nella Cappella Sistina. Ma forse proprio la suprema portata dell'opera michelangiolesca indusse il Commodi, spaventato dall'impossibile confronto, ad abbandonare l'impresa. Del progetto resta un nutrito gruppo di disegni e un celebre bozzetto - oggi a Palazzo Pitti e presente in mostra - che probabilmente documenta una parte della composizione.
La mostra è stata realizzata con il determinante contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Catalogo Edizioni Polistampa
Informazioni utili
titolo: "Andrea Commodi. Dall'attrazione per Michelangelo all'ansia del nuovo"
sede: Casa Buonarroti, Firenze, via Ghibellina 70
presentazione alla stampa: 14 maggio 2012 ore 12
inaugurazione: 14 maggio 2012 ore 18
apertura al pubblico: 16 maggio - 31 agosto 2012
ingresso: € 6,50 intero; € 4,50 gruppi, studenti (scuole secondarie di secondo grado e universitari), anziani (oltre 65 anni), membri FAI e Touring Club; € 2,25 studenti scuole primarie e secondarie di primo grado; € 8,50 cumulativo con il complesso monumentale di Santa Croce
orario: 10-17, chiuso il martedì
Su prenotazione, aperture straordinarie fuori orario per gruppi
Andrea Commodi – Dall’attrazione per Michelangelo all’ansia del nuovo
Firenze, Via Ghibellina, 70, (Firenze)