GLI ANNI SETTANTA

Decennio fondamentale e di grande fermento culturale durante il quale si assiste ad eventi di rilevanza storica come la fine della guerra in Vietnam e, in Italia, al primo choc petrolifero, al radicalizzarsi dello scontro politico e al nascere dellele prime correnti estremiste di lotta armata. In campo artistico la corrente dell’ Arte Povera così come l’arte minimal e concettuale entrano nella loro fase più matura; Andy Warhol riprende a dipingere con la serie dei Mao dopo una parentesi di qualche anno in cui si era dedicato alla realizzazione di films. Le idee sviluppate in quegli anni creano delle comunità di persone legate da uno stesso credo artistico e intellettuale. Molti artisti condividono le medesime gallerie (Sperone a Torino, Fischer a Dusseldorf, Lambert a Parigi Weber a New York) creando un circuito e un seguito di “adepti”.
Prendendo spunto da una biro di Alighiero Boetti dal titolo “GLIANNISETTANTA”, sono stati quindi selezionati una serie di lavori di alcuni tra i più rappresentativi artisti di questo decennio. Un primo nucleo raggruppa alcune opere di Alighiero Boetti: oltre alla biro sopra citata sono qui presentati un lavoro realizzato a pochoir intitolato UNONOVESETTEZERO e la calligrafia MILLENOVECENTOSETTANTADUE, il calendario 1974 e il trittico “Storia Naturale della Moltiplicazione” lavoro a china che illustra la combinazione di forme di 10 e 100 quadratini neri. Opere molto diverse l’una dall’altra sono accomunate da una brillante ricerca intellettuale oltre che estetica che le allontana dal concettuale più puro in cui l’idea è preponderante rispetto al lavoro.
A questo gruppo si accosta un secondo nucleo di opere si artisti quali Sol Lewitt, alcuni Holograms di Bruce Nauman, quattro foto di Gordon Matta Clark, per concludere con alcuni lavori del periodo Fluxus di Joseph Beuys, un oxidation painting Andy Warhol, una carta di Mario Merz, una pelle di Gilberto Zorio e opere di Giorgio Griffa su tela e carta.