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Angelo Coletto – Ladro di volti
‘..Poi ci sono – pochi, quasi estinti – i veri pittori. A mio modesto parere Angelo Coletto è uno di loro. Basta guardare i suoi quadri per capirlo. Non mi pare poco’
GUIDO ANTONIOLI, docente e scrittore
Comunicato stampa
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‘... A compararlo con tanta arte contemporanea, con le innumerevoli sperimentazioni delle biennali e delle triennali, delle aste e delle fiere, delle permanenti e delle scomparenti, la figura di Coletto rischia di apparire arcaica, provinciale, inattuale. Cosa ha ancora da dirci la sua pervicace ricerca figurativa, la sua artigianale arte del ritratto nell’era del digitale, della comunicazione ipertestuale, della manipolazione globale, nell’era del postmoderno dove tutto è possibile purché sia barocca reinterpretazione dell’esistente? Non ho l’ardire di rispondere perché non sono un divinatore, ma guardando le sue tele, i suoi volti stralunati e fieri, i suoi paesaggi placidi e acquosi appena impressionati dalla luce opaca della pianura padana, perfino i suoi gatti vispi e i suoi cani ridicoli, mi ricordo di alcuni versi di Pier Paolo Pasolini: “Io sono una forza del passato / solo nella tradizione è il mio amore / vengo dai ruderi, dalle chiese, / dalle pale d’altare, dai borghi / dimenticati sugli Appennini o le Prealpi, / dove sono vissuti i fratelli. / Ciò che è attuale, non è detto che passi all’eterno / ciò che è inattuale, può invece restare”. Rimarrà Coletto? ...'
ALESSANDRO SERAFINI, storico dell’arte
‘... I dipinti di Coletto vanno nella buona direzione, fondendo abilmente lo studio della presentazione (e nella scelta dei tagli è indiscutibile una ricerca originale) con la disinvoltura della pennellata, con la sicurezza nel tenere in equilibrio somiglianza ed espressione. (..) Il coraggio di cambiare e l’ambizione di perfezionarsi non mancano certamente a Coletto, un artista che in queste qualità ha un indubbio punto di forza: è il miglior antidoto, potremmo aggiungere, al ripiegamento in quella routine ritrattistica, tentazione degli specialisti del genere, da cui ha finora saputo preservarsi immune.’
VALERIO GUAZZONI, storico dell’arte
‘Le tele del pittore Angelo Coletto sembrano di stampo ‘800esco, riflettono negli sguardi e nelle pose una sensibilità squisitamente tardo-romantica. Solo il taglio delle composizioni e l’esuberanza dei volti soprattutto dei giovanetti lo preiettano nella contemporaneità. Proporre oggi certe tele significa prolungare nei primi decennni di questo problematico terzo millennio una pratica pittorica che fece epoca. Centralità delle figure, atteggiamenti spigliati, espressioni argute e intelligenti terstimoniano come il genere non sia affatto superato ma sia ancora una vivace dimensione culturale.’
FABIO BIANCHI, giornalista e critico d’arte
‘..Poi ci sono - pochi, quasi estinti - i veri pittori. A mio modesto parere Angelo Coletto è uno di loro. Basta guardare i suoi quadri per capirlo. Non mi pare poco’
GUIDO ANTONIOLI, docente e scrittore
ALESSANDRO SERAFINI, storico dell’arte
‘... I dipinti di Coletto vanno nella buona direzione, fondendo abilmente lo studio della presentazione (e nella scelta dei tagli è indiscutibile una ricerca originale) con la disinvoltura della pennellata, con la sicurezza nel tenere in equilibrio somiglianza ed espressione. (..) Il coraggio di cambiare e l’ambizione di perfezionarsi non mancano certamente a Coletto, un artista che in queste qualità ha un indubbio punto di forza: è il miglior antidoto, potremmo aggiungere, al ripiegamento in quella routine ritrattistica, tentazione degli specialisti del genere, da cui ha finora saputo preservarsi immune.’
VALERIO GUAZZONI, storico dell’arte
‘Le tele del pittore Angelo Coletto sembrano di stampo ‘800esco, riflettono negli sguardi e nelle pose una sensibilità squisitamente tardo-romantica. Solo il taglio delle composizioni e l’esuberanza dei volti soprattutto dei giovanetti lo preiettano nella contemporaneità. Proporre oggi certe tele significa prolungare nei primi decennni di questo problematico terzo millennio una pratica pittorica che fece epoca. Centralità delle figure, atteggiamenti spigliati, espressioni argute e intelligenti terstimoniano come il genere non sia affatto superato ma sia ancora una vivace dimensione culturale.’
FABIO BIANCHI, giornalista e critico d’arte
‘..Poi ci sono - pochi, quasi estinti - i veri pittori. A mio modesto parere Angelo Coletto è uno di loro. Basta guardare i suoi quadri per capirlo. Non mi pare poco’
GUIDO ANTONIOLI, docente e scrittore
24
marzo 2012
Angelo Coletto – Ladro di volti
Dal 24 marzo al 10 aprile 2012
arte moderna e contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
FONDAZIONE SAN DOMENICO
Crema, Via Verdelli, 6, (Cremona)
Crema, Via Verdelli, 6, (Cremona)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.00 - lunedì chiuso
Vernissage
24 Marzo 2012, ore 17.00
Autore