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Harland Miller – Penguin Series
Miller ha fatto del libro uno dei punti cardine della sua produzione artistica: prende le copertine di autori come Hemingway, Fitzgerald e Poe, trasformandole in dipinti a olio di grande formato con nuovi titoli eccentrici, spesso satirici: sono le parole che danno il tono alle sue opere.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Harland Miller ha fatto del libro uno dei suoi punti cardine della sua produzione artistica, prende le copertine più
amate di opere classiche di autori come Hemingway, Fitzgerald, Edgar Allan Poe e altri come suo punto di partenza.
Nel momento in cui le trasforma in dipinti a olio di grande formato con nuovi titoli eccentrici, le fa diventare commenti
contemporanei, spesso satirici sulla vita e la letteratura come A Fist to Cry On, oppure The Me I Never Knew; Miller
gioca ad ingigantire sulla tela le immagini degli autori che trova sulla quarta di copertina creando somiglianze con le
foto segnaletiche dei criminali che la polizia appende per le città.
Come per lʼartista californiano Ed Rusha, sono le parole che danno il tono alle opere di Miller. Che siano ironici,
nostalgici, o davvero sfrontati – Dirty Northern Bastard di DH Lawrence, oppure Iʼm so Fucking Hard di Hemingway
–, i titoli annullano lʼaura mitologica e allo stesso tempo divertono. Miller è attratto dai libri come oggetti – più sono
rovinati, macchiati e vissuti, meglio è. “Ricordo i libri Penguin dei miei genitori, – quellʼodore ammuffito, quei cerchi
della tazza da caffè, e quelle dediche spesso emozionanti al loro interno, sono testi carichi di nostalgia per unʼera
passata”. Miller ha vissuto e lavorato a New York, Berlino e Parigi. Essendo nato nellʼInghilterra del nord, lʼaffetto di
Miller per il carattere piovigginoso e cupo tipiche di quelle città rimane un tema forte nei suoi lavori. Penso che il mio
sia il vero English sense of humour, dice.
Con il suo stile figlio dellʼ astrattismo americano e dellʼ espressionismo tedesco, Miller si è conquistato un posto da
protagonista sulla scena dellʼ arte contemporanea.
amate di opere classiche di autori come Hemingway, Fitzgerald, Edgar Allan Poe e altri come suo punto di partenza.
Nel momento in cui le trasforma in dipinti a olio di grande formato con nuovi titoli eccentrici, le fa diventare commenti
contemporanei, spesso satirici sulla vita e la letteratura come A Fist to Cry On, oppure The Me I Never Knew; Miller
gioca ad ingigantire sulla tela le immagini degli autori che trova sulla quarta di copertina creando somiglianze con le
foto segnaletiche dei criminali che la polizia appende per le città.
Come per lʼartista californiano Ed Rusha, sono le parole che danno il tono alle opere di Miller. Che siano ironici,
nostalgici, o davvero sfrontati – Dirty Northern Bastard di DH Lawrence, oppure Iʼm so Fucking Hard di Hemingway
–, i titoli annullano lʼaura mitologica e allo stesso tempo divertono. Miller è attratto dai libri come oggetti – più sono
rovinati, macchiati e vissuti, meglio è. “Ricordo i libri Penguin dei miei genitori, – quellʼodore ammuffito, quei cerchi
della tazza da caffè, e quelle dediche spesso emozionanti al loro interno, sono testi carichi di nostalgia per unʼera
passata”. Miller ha vissuto e lavorato a New York, Berlino e Parigi. Essendo nato nellʼInghilterra del nord, lʼaffetto di
Miller per il carattere piovigginoso e cupo tipiche di quelle città rimane un tema forte nei suoi lavori. Penso che il mio
sia il vero English sense of humour, dice.
Con il suo stile figlio dellʼ astrattismo americano e dellʼ espressionismo tedesco, Miller si è conquistato un posto da
protagonista sulla scena dellʼ arte contemporanea.
30
marzo 2012
Harland Miller – Penguin Series
Dal 30 marzo al 04 maggio 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARABINI
Bologna, Vicolo Della Neve, 5, (Bologna)
Bologna, Vicolo Della Neve, 5, (Bologna)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 11-19
Vernissage
30 Marzo 2012, ore 19.00
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