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I fili di Ersilia
S’inaugura venerdì 27 gennaio 2012 a Taranto, alle ore 19,00, nella centralissima Piazza Garibaldi, ROSSOCONTEMPORANEO, nuovo spazio espositivo dedicato alle arti contemporanee ed atelier di comunicazione creativa e design. Un progetto ambizioso, in Terra Ionica, che segna l’evoluzione di un lungo percorso, nel panorama ampio della creatività e dell’arte contemporanea, del suo fondatore, Angelo Raffaele Villani, architetto e curatore tarantino.
Comunicato stampa
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S’inaugura venerdì 27 gennaio 2012 a Taranto, alle ore 19,00, nella centralissima Piazza Garibaldi, ROSSOCONTEMPORANEO, nuovo spazio espositivo dedicato alle arti contemporanee ed atelier di comunicazione creativa e design. Un progetto ambizioso, in Terra Ionica, che segna l’evoluzione di un lungo percorso, nel panorama ampio della creatività e dell’arte contemporanea, del suo fondatore, Angelo Raffaele Villani, architetto e curatore tarantino.
ROSSOCONTEMPORANEO nasce sovrapponendo esperienze precedenti, maturate tra Abruzzo e Puglia nell’ultimo decennio, prima con Atelier777 Contemporary Art a Pescara e successivamente con OpificioCreativo. Pur nella variabilità delle esperienze, gli obiettivi restano identici: promuovere la ricerca della giovane arte contemporanea italiana, preferibilmente under 40, di artisti giovani e dalla eccezionale carica espressiva.
Particolare attenzione ROSSOCONTEMPORANEO la concentrerà sulle ricerche dei giovani artisti pugliesi.
“I FILI DI ERSILIA” a cura di Angelo Raffaele Villani è l’evento di apertura di ROSSOCONTEMPORANEO.
A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza. Quando i fili sono tanti che non ci si può più passare in mezzo, gli abitanti vanno via: le case vengono smontate; restano solo i fili e i sostegni dei fili. Dalla costa d'un monte, accampati con le masserizie, i profughi di Ersilia guardano l'intrico di fili tesi e pali che s'innalza nella pianura. È quello ancora la città di Ersilia, e loro sono niente. Riedificano Ersilia altrove. Tessono con i fili una figura simile che vorrebbero più complicata e insieme più regolare dell'altra.
Poi l'abbandonano e trasportano ancora più lontano sé e le case. Così viaggiando nel territorio di Ersilia incontri le rovine delle città abbandonate, senza le mura che non durano, senza le ossa dei morti che il vento fa rotolare: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma.
(da: Le Città Invisibili di Italo Calvino)
Dalla carica poetica e fantastica di una delle più interessanti città raccontate da Italo Calvino nel suo “Le Città Invisibili”, al groviglio di ragnatele quotidiane che segnano rapporti, relazioni, richiami per ognuno di noi, il passo è breve. Ragnatele che ci appartengono intimamente, bagaglio indissolubile di memoria, emozioni, colori, sentimenti, profumi, e che metaforicamente raccontano la complessità delle esperienze e delle ricerche artistiche pugliesi, in una ramificazione tentacolare, in un diffondersi imperioso verso luoghi altri, verso Ersilie nuove e sempre diverse.
Un confronto vivo tra esperienze del fare arte in Puglia, o per chi è pugliese, ma lavora fuori regione.
Quattordici artisti, tutti pugliesi, in un intreccio inusuale di fili mentali, di collegamenti ipotetici tra memoria e ricerche artistiche maturate nella terra d’origine, che ad un naturale sentimento di appartenenza, spesso sovrappongono le più ricche e svariate contaminazioni esterne, legando così la propria arte ad ambienti ed influenze differenziate.
Con “I FILI DI ERSILIA” si esalta una volontà di ricerca nel segno della varietà e della ricchezza espressiva del contemporaneo pugliese. Testimonianze coinvolgenti i più svariati ambiti della ricerca artistica, compresi proprio quei linguaggi multimediali ormai parte integrante dell’esperienza contemporanea.
Nelle tele e nei lavori di Marino, Massari, Scialpi e Solito, si legge forte una rappresentazione inquieta, sofferta, nelle quali domina spesso un chiaro messaggio sociale, talvolta politico o ideologico. Un senso d’inquietudine evidenziato anche da una rappresentazione rapida e gestuale, dal segno fresco e deciso.
Petrilli presenta un’arte digitale carica di un calore e di una felice manualità, nei tratteggi e nei decisi chiaroscuri. Opere di grande sensualità che hanno per protagonista seducenti figure femminili dall’erotismo vigoroso.
Calore nella gestualità espressiva la ritroviamo nei disegni di Molinaro. Una stratificazione d’immagini sapientemente giocate prospetticamente che hanno per riferimento la cultura pop e il mondo dell’illustrazione. Segni quasi incisi, utilizzando china e grafite di durezze diverse, nella totale assenza del colore.
L’universo fantastico di Muserra si lega indissolubilmente al fumetto e al digitale. Un mix di sensazioni attinte dai media, dal cinema e dalla musica, con uno stile personale ed inconfondibile. La figura umana è il fulcro della composizione con una rappresentazione inquietante ed irrequieta.
Il package scultoreo di Francolino, parte dai cosiddetti prodotti del consumismo, dalle icone celebrate dalla pubblicità e dai mass-media, decontestualizzandoli e ricontestualizzandoli sotto spoglie diverse, in un mix di contenuti ironici, politici, sociali, dal chiaro sapore Pop Art.
Nella performance di Fontana, si fondono differenti linguaggi (arte visiva, canto e danza), per raccontare l’antico gioco della “campana”, quale metafora dell’aspirazione umana al miglioramento, della ricerca della meta, del paradiso.
Stessa tematica, seppur con modi e forme differenti, si affronta nel video presentato da Fiorella (dream), dove la leggerezza e la spensieratezza della rincorsa ai propri sogni, si scontra con la difficoltà palese dell’inarrivabilità degli stessi.
La mostra, infine, tocca le diverse anime di un’arte pseudo illegale, quale la street art, ormai sdoganata e perfettamente integrata, con le opere di Leg, Nocci, Rosato e Stencilnoire, tra spray, stencil e tag. Un’arte da strada tanto nobilitata da porsi come riferimento estetico delle generazioni più giovani, in sintonia perfetta con i loro linguaggi e valori estetici.
ROSSOCONTEMPORANEO nasce sovrapponendo esperienze precedenti, maturate tra Abruzzo e Puglia nell’ultimo decennio, prima con Atelier777 Contemporary Art a Pescara e successivamente con OpificioCreativo. Pur nella variabilità delle esperienze, gli obiettivi restano identici: promuovere la ricerca della giovane arte contemporanea italiana, preferibilmente under 40, di artisti giovani e dalla eccezionale carica espressiva.
Particolare attenzione ROSSOCONTEMPORANEO la concentrerà sulle ricerche dei giovani artisti pugliesi.
“I FILI DI ERSILIA” a cura di Angelo Raffaele Villani è l’evento di apertura di ROSSOCONTEMPORANEO.
A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza. Quando i fili sono tanti che non ci si può più passare in mezzo, gli abitanti vanno via: le case vengono smontate; restano solo i fili e i sostegni dei fili. Dalla costa d'un monte, accampati con le masserizie, i profughi di Ersilia guardano l'intrico di fili tesi e pali che s'innalza nella pianura. È quello ancora la città di Ersilia, e loro sono niente. Riedificano Ersilia altrove. Tessono con i fili una figura simile che vorrebbero più complicata e insieme più regolare dell'altra.
Poi l'abbandonano e trasportano ancora più lontano sé e le case. Così viaggiando nel territorio di Ersilia incontri le rovine delle città abbandonate, senza le mura che non durano, senza le ossa dei morti che il vento fa rotolare: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma.
(da: Le Città Invisibili di Italo Calvino)
Dalla carica poetica e fantastica di una delle più interessanti città raccontate da Italo Calvino nel suo “Le Città Invisibili”, al groviglio di ragnatele quotidiane che segnano rapporti, relazioni, richiami per ognuno di noi, il passo è breve. Ragnatele che ci appartengono intimamente, bagaglio indissolubile di memoria, emozioni, colori, sentimenti, profumi, e che metaforicamente raccontano la complessità delle esperienze e delle ricerche artistiche pugliesi, in una ramificazione tentacolare, in un diffondersi imperioso verso luoghi altri, verso Ersilie nuove e sempre diverse.
Un confronto vivo tra esperienze del fare arte in Puglia, o per chi è pugliese, ma lavora fuori regione.
Quattordici artisti, tutti pugliesi, in un intreccio inusuale di fili mentali, di collegamenti ipotetici tra memoria e ricerche artistiche maturate nella terra d’origine, che ad un naturale sentimento di appartenenza, spesso sovrappongono le più ricche e svariate contaminazioni esterne, legando così la propria arte ad ambienti ed influenze differenziate.
Con “I FILI DI ERSILIA” si esalta una volontà di ricerca nel segno della varietà e della ricchezza espressiva del contemporaneo pugliese. Testimonianze coinvolgenti i più svariati ambiti della ricerca artistica, compresi proprio quei linguaggi multimediali ormai parte integrante dell’esperienza contemporanea.
Nelle tele e nei lavori di Marino, Massari, Scialpi e Solito, si legge forte una rappresentazione inquieta, sofferta, nelle quali domina spesso un chiaro messaggio sociale, talvolta politico o ideologico. Un senso d’inquietudine evidenziato anche da una rappresentazione rapida e gestuale, dal segno fresco e deciso.
Petrilli presenta un’arte digitale carica di un calore e di una felice manualità, nei tratteggi e nei decisi chiaroscuri. Opere di grande sensualità che hanno per protagonista seducenti figure femminili dall’erotismo vigoroso.
Calore nella gestualità espressiva la ritroviamo nei disegni di Molinaro. Una stratificazione d’immagini sapientemente giocate prospetticamente che hanno per riferimento la cultura pop e il mondo dell’illustrazione. Segni quasi incisi, utilizzando china e grafite di durezze diverse, nella totale assenza del colore.
L’universo fantastico di Muserra si lega indissolubilmente al fumetto e al digitale. Un mix di sensazioni attinte dai media, dal cinema e dalla musica, con uno stile personale ed inconfondibile. La figura umana è il fulcro della composizione con una rappresentazione inquietante ed irrequieta.
Il package scultoreo di Francolino, parte dai cosiddetti prodotti del consumismo, dalle icone celebrate dalla pubblicità e dai mass-media, decontestualizzandoli e ricontestualizzandoli sotto spoglie diverse, in un mix di contenuti ironici, politici, sociali, dal chiaro sapore Pop Art.
Nella performance di Fontana, si fondono differenti linguaggi (arte visiva, canto e danza), per raccontare l’antico gioco della “campana”, quale metafora dell’aspirazione umana al miglioramento, della ricerca della meta, del paradiso.
Stessa tematica, seppur con modi e forme differenti, si affronta nel video presentato da Fiorella (dream), dove la leggerezza e la spensieratezza della rincorsa ai propri sogni, si scontra con la difficoltà palese dell’inarrivabilità degli stessi.
La mostra, infine, tocca le diverse anime di un’arte pseudo illegale, quale la street art, ormai sdoganata e perfettamente integrata, con le opere di Leg, Nocci, Rosato e Stencilnoire, tra spray, stencil e tag. Un’arte da strada tanto nobilitata da porsi come riferimento estetico delle generazioni più giovani, in sintonia perfetta con i loro linguaggi e valori estetici.
27
gennaio 2012
I fili di Ersilia
Dal 27 gennaio all'undici febbraio 2012
arte contemporanea
Location
ROSSOCONTEMPORANEO
Taranto, Via Regina Margherita, 40, (Taranto)
Taranto, Via Regina Margherita, 40, (Taranto)
Orario di apertura
da martedì a sabato, 17,00/21,00
Vernissage
27 Gennaio 2012, ore 19,00
Autore
Curatore