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Nadia Galbiati – Estetica dell’Angolo
Mostra personale di Nadia Galbiati, composta da una grande installazione scultorea Coefficiente spazio 3, da opere di medie e piccole dimensioni e incisioni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra personale di Nadia Galbiati che inaugura il prossimo 24 febbraio a Verona, nello Spazio Arte Pisanello, si presenta quale importante appuntamento con la giovane scultura contemporanea.
Intitolata Estetica dell’angolo, l’esposizione curata da Ilaria Bignotti intende infatti presentare l’ultimo “approdo” della ricerca che l’artista milanese, classe 1975, porta avanti da oltre un decennio, confrontandosi con le difficili regole dei materiali metallici ed elaborando un linguaggio plastico assolutamente personale.
Come le opere in mostra sapranno trasmettere, la ricerca di Nadia Galbiati è infatti il frutto di un lungo lavoro che, partendo da una ricognizione fotografica rivolta a determinati ambienti urbani e definite architetture, consiste in un secondo momento nella selezione di particolari elementi strutturali e compositivi, destinati a diventare segni di un nuovo linguaggio che l’artista restituisce al pubblico attraverso le proprie opere.
Che siano lavori bidimensionali metallici o su carta o importanti sculture installate nello spazio, le sue opere si contraddistinguono per una intensa capacità evocativa e al contempo per una salda derivazione progettuale: la raffinata perizia tecnica si unisce e dialoga con una sorvegliata sensibilità estetica, affascinando così il pubblico coinvolto.
Il principio dell’angolo generatore di spazio è, di tutte queste opere, la chiave e l’origine, basti osservare il Coefficiente spazio 3 che occupa, incombente e perentorio, l’ambiente: esso è composto da una serie di lastre metalliche sulle quali l’artista traccia segni architetturali.
il Coefficiente spazio 3, come suggerisce il nome, tenta di diventare spazio, ma non lo è ancora; contiene in sé lo spazio, ma resta al contempo coefficiente; vive di questa tensione generativa che raggiunge il suo culmine nelle lastre che si ergono al centro, formando cubiche prosperità.
L’energia pare provenga dalle altre lastre metalliche che si dispongono a terra: come una tensione che in qualche modo deve svilupparsi, esprimersi, emergere.
L’angolo si ribella alla superficie e si confronta con lo spazio. Ma tuttavia, per esistere, deve restare tale, deve persistere come segno, come lettera di un alfabeto che informa la nostra forma-mentis occidentale.
Si tratta quindi, innanzitutto, di un problema di linguaggio, come l’artista, in altre opere bidimensionali, sa rimarcare, scrivendo e ostentando il termine angolo, verificandolo nei diversi caratteri tipografici, giocando con le maiuscole e con le minuscole; senza compiacimento, con curiosità.
Come si trasforma questa linea? Cosa genera quel segno? Come risponderà la superficie? In cosa si piegherà questo volume inciso e suggerito sulla lastra o sulla carta?
Sono, queste, solo alcune delle affascinanti questioni che l’opera di Nadia Galbiati saprà suscitare nel pubblico, chiamandolo a rispondere, ora con gli occhi ora con la mente, alle domande di un’arte che è tesa tra etica ed estetica.
Intitolata Estetica dell’angolo, l’esposizione curata da Ilaria Bignotti intende infatti presentare l’ultimo “approdo” della ricerca che l’artista milanese, classe 1975, porta avanti da oltre un decennio, confrontandosi con le difficili regole dei materiali metallici ed elaborando un linguaggio plastico assolutamente personale.
Come le opere in mostra sapranno trasmettere, la ricerca di Nadia Galbiati è infatti il frutto di un lungo lavoro che, partendo da una ricognizione fotografica rivolta a determinati ambienti urbani e definite architetture, consiste in un secondo momento nella selezione di particolari elementi strutturali e compositivi, destinati a diventare segni di un nuovo linguaggio che l’artista restituisce al pubblico attraverso le proprie opere.
Che siano lavori bidimensionali metallici o su carta o importanti sculture installate nello spazio, le sue opere si contraddistinguono per una intensa capacità evocativa e al contempo per una salda derivazione progettuale: la raffinata perizia tecnica si unisce e dialoga con una sorvegliata sensibilità estetica, affascinando così il pubblico coinvolto.
Il principio dell’angolo generatore di spazio è, di tutte queste opere, la chiave e l’origine, basti osservare il Coefficiente spazio 3 che occupa, incombente e perentorio, l’ambiente: esso è composto da una serie di lastre metalliche sulle quali l’artista traccia segni architetturali.
il Coefficiente spazio 3, come suggerisce il nome, tenta di diventare spazio, ma non lo è ancora; contiene in sé lo spazio, ma resta al contempo coefficiente; vive di questa tensione generativa che raggiunge il suo culmine nelle lastre che si ergono al centro, formando cubiche prosperità.
L’energia pare provenga dalle altre lastre metalliche che si dispongono a terra: come una tensione che in qualche modo deve svilupparsi, esprimersi, emergere.
L’angolo si ribella alla superficie e si confronta con lo spazio. Ma tuttavia, per esistere, deve restare tale, deve persistere come segno, come lettera di un alfabeto che informa la nostra forma-mentis occidentale.
Si tratta quindi, innanzitutto, di un problema di linguaggio, come l’artista, in altre opere bidimensionali, sa rimarcare, scrivendo e ostentando il termine angolo, verificandolo nei diversi caratteri tipografici, giocando con le maiuscole e con le minuscole; senza compiacimento, con curiosità.
Come si trasforma questa linea? Cosa genera quel segno? Come risponderà la superficie? In cosa si piegherà questo volume inciso e suggerito sulla lastra o sulla carta?
Sono, queste, solo alcune delle affascinanti questioni che l’opera di Nadia Galbiati saprà suscitare nel pubblico, chiamandolo a rispondere, ora con gli occhi ora con la mente, alle domande di un’arte che è tesa tra etica ed estetica.
24
febbraio 2012
Nadia Galbiati – Estetica dell’Angolo
Dal 24 febbraio all'undici marzo 2012
arte contemporanea
Location
SPAZIOARTE PISANELLO
Verona, Stradone San Fermo, (Verona)
Verona, Stradone San Fermo, (Verona)
Orario di apertura
dalle ore 18.00 alle 21.00
Vernissage
24 Febbraio 2012, h 18
Autore
Curatore