STORIA DELL’ARTE/NOVECENTO
Milano: Gualtieri di San Lazzaro, inaugura la mostra a Palazzo Sormani

Firenze, 10 gennaio 2011 – S’inaugura giovedì 12 gennaio alle 17.30 nella Sala del Grechetto della Biblioteca Comunale Centrale-Palazzo Sormani di Milano (via Francesco Sforza, 7) la mostra Il “XXeme Siècle” di Gualtieri di San Lazzaro a cura di Luca Pietro Nicoletti e Luigi Sansone. Nell’occasione sarà presentata la nuova edizione del libro Parigi era viva (ed. Pagliai, pp. 296, euro 22). Oltre ai curatori della mostra, interverranno Antonello Negri e Paolo Rusconi dell’Università degli Studi di Milano. L’esposizione resterà aperta dal 13 gennaio all’11 febbraio 2012 a ingresso libero nello Spazio Espositivo Piano Terreno della Biblioteca (corso di Porta Vittoria, 6) dal lunedì al sabato con orario 9.00-19.30 (info: 02 88463372).
Attraverso libri, edizioni d’arte, litografie e documenti d’archivio, la mostra intende offrire una ricostruzione bibliografico-documentaria dell’editore e scrittore d’arte Gualtieri di San Lazzaro (al secolo Giuseppe Papa, 1904-1974) e della sua attività più importante: la fondazione nel 1938 e la direzione fino alla morte nel 1974 della rivista d’arte e critica «XXeme Siècle». Il periodico, che prevedeva in ogni numero una litografia d’artista originale, si poneva a metà fra la rivista di critica e il libro d’artista, da conservare come oggetto da collezione che, assieme all’informazione, potesse offrire un momento di godimento estetico. Questo tratto contraddistingueva già un’altra fortunata iniziativa di San Lazzaro, le edizioni “Chroniques du jour”, nate grazie a un finanziamento di Leopold Zborowsky, il mercante di Modigliani, alla metà degli anni Venti: già a loro, egli si preoccupava che il libro fosse un oggetto bello, oltre che funzionale.
In questa formula, che gli fu consigliata dallo scultore Hans Arp per «XXeme Siècle», San Lazzaro avrebbe dato vita alla sua impresa editoriale più fortunata, che gli avrebbe consentito di maturare dei rapporti di amicizia, oltre che di lavoro, con alcuni maestri del Novecento come Kandinsky (che terrà a battesimo la rivista, nel 1938, con un articolo e sei incisioni), Mirò, Picasso, Chagall e Matisse, gli italiani Marino Marini, Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi e Gianfranco Gentilini, o gli scrittori come Raffaele Carrieri, Giancarlo Vigorelli ed Enrico Falqui. In questo contesto, poi, sarebbe nata una assidua collaborazione con il gallerista veneziano Carlo Cardazzo, direttore della Galleria del Cavallino di Venezia, della Galleria del Naviglio di Milano e della Selecta di Roma.
Proprio loro sono i protagonisti del suo libro più celebre, il romanzo autobiografico Parigi era viva, pubblicato per la prima volta da Garzanti nel 1948 (Premio Bagutta Opera Prima), grazie a Orio Vergani, e una seconda volta da Mondadori nel 1966 ma ormai da anni fuori catalogo e proprio per questo ripubblicato nella versione più recente da Mauro Pagliai di Firenze. Questa lunga autobiografia, raccontata “in terza persona” sotto lo pseudonimo di Silvio, offre uno spaccato della vita parigina vista da un’angolazione particolare, in cui le ragioni estetiche si mescolano con l’aneddoto e con la descrizione anche umana degli artisti nel loro contesto (lo studio di Kandinsky, le visite a Picasso, le conversazioni con Matisse e con Alberto Magnelli, le incomprensioni con de Chirico), diventando oggi una preziosa testimonianza di un clima culturale e dei suoi protagonisti, raccontati da un testimone diretto e partecipe.
Gherardo Del Lungo (335 1373725)
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