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Giannetto Bravi / Anna Muzi- L’angelo di Melozzo da Forlì e il radicchio di Treviso
“L’angelo di Melozzo da Forlì e il radicchio di Treviso “ di Giannetto Bravi e Anna Muzi. E’ l’alto consumo a esercitare una forte attrazione estetica su entrambi. Muzi infatti ambienta i suoi dipinti nei supermercati. Le opere di Giannetto invece hanno come mondo di riferimento il museo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedì 24 gennaio alle ore 18,30 presso la galleria Maria Cilena, Studio per l’arte contemporanea, si inaugura la mostra “L’angelo di Melozzo da Forlì e il radicchio di Treviso “ di Giannetto Bravi e Anna Muzi .
Che cos’è il consumo culturale? E’ una forma declassata di cultura o un esempio avanzato di consumo?
A questa domanda le opere di Giannetto Bravi e Anna Muzi forniscono la medesima risposta: è entrambe le cose, e perciò è estremamente interessante.
Innanzitutto è il consumo stesso a esercitare una forte attrazione estetica su entrambi gli artisti.
Muzi infatti ambienta i suoi dipinti nei supermercati, e preferibilmente nei reparti verdure e latticini. Qui, sullo sfondo di confezioni ordinatamente impilate di cavoletti di Bruxelles e di radicchio di Treviso, ritrae postadolescenti dall’aria fiera, talvolta ammiccante, ma sempre vagamente minacciosa. Ognuno di loro brandisce un’arma: un oggetto totemico prelevato dall’immaginario cinematografico o televisivo, che resta però uno strumento efficace di offesa, con tutto il suo potenziale distruttivo. In un’allarmante associazione tra giovinezza, consumo massificato e violenza implicita, Muzi mette in luce l’ambiguità di un modello di adolescenza capace di esercitare un fascino tanto autentico quanto conturbante. Forse anche per il suo essere un modello di “alto consumo”.
Le opere di Giannetto Bravi invece hanno come mondo di riferimento il museo, e in particolare quell’area attrezzata per il consumo culturale che va sotto il nome di bookshop. Da qui Bravi attinge la materia prima con cui realizza la sua Quadreria (una sorta di riassunto della pittura mondiale attraverso assemblaggi di cartoline dei capolavori), e ultimamente preleva anche gli oggetti del merchandising più avanzato: delle piccole eccellenze di ingegno commerciale, dei gadget visionari come scatole di puzzle, gomme da cancellare, borse in tela, magneti decora-frigorifero che possono contare su di una sorta di “indotto d’aura”, su di un riflesso straniante di bellezza proveniente dalle opere riprodotte sulla loro superficie.
GIANNETTO BRAVI tiene la sua prima personale nel 1967, nella galleria Fiamma Vigo di Roma, presentato da un ancora ventenne Achille Bonito Oliva. Trascorre la sua giovinezza a Napoli, dove si laurea in Geologia e avvia la sua esperienza artistica nell’ambito delle neoavanguardie. Nota la sua partecipazione all’Operazione Vesuvio voluta da Pierre Restany agli inizi degli anni 70 nella città partenopea. Trasferitosi al Nord, attualmente vive a Cislago (Va). Ha al suo attivo più di 30 personali, tra cui nel febbraio 2007 l’esposizione “Museo di tutti i Musei – Quadreria d’Arte” al Museo di Capodimonte di Napoli. Il suo sito è www.giannettobravi.it
ANNA MUZI è nata a Roma nel 1962 e vive e lavora a Milano. Ha frequentato l’Accademia di Moda e Costume a Roma e la Central St. Martins School of Arts di Londra. Ha tenuto la sua prima personale nel 1998 presso la galleria Antonia Jannone di Milano. Tra il 2007 e il 2009 ha esplorato attraverso la pittura il quartiere in cui abita: la zona che gravita su via Paolo Sarpi, vale a dire la Chinatown ambrosiana. I suoi ritratti di giovani cinesi perfettamente inseriti nella movida milanese sono stati esposti presso lo Spazio Orso 16 di Milano, lo Spazio Perl’ArteContemporanea di Lugano e lo Spazio Nuovo Centro Internazionale di Brera di Milano.
Che cos’è il consumo culturale? E’ una forma declassata di cultura o un esempio avanzato di consumo?
A questa domanda le opere di Giannetto Bravi e Anna Muzi forniscono la medesima risposta: è entrambe le cose, e perciò è estremamente interessante.
Innanzitutto è il consumo stesso a esercitare una forte attrazione estetica su entrambi gli artisti.
Muzi infatti ambienta i suoi dipinti nei supermercati, e preferibilmente nei reparti verdure e latticini. Qui, sullo sfondo di confezioni ordinatamente impilate di cavoletti di Bruxelles e di radicchio di Treviso, ritrae postadolescenti dall’aria fiera, talvolta ammiccante, ma sempre vagamente minacciosa. Ognuno di loro brandisce un’arma: un oggetto totemico prelevato dall’immaginario cinematografico o televisivo, che resta però uno strumento efficace di offesa, con tutto il suo potenziale distruttivo. In un’allarmante associazione tra giovinezza, consumo massificato e violenza implicita, Muzi mette in luce l’ambiguità di un modello di adolescenza capace di esercitare un fascino tanto autentico quanto conturbante. Forse anche per il suo essere un modello di “alto consumo”.
Le opere di Giannetto Bravi invece hanno come mondo di riferimento il museo, e in particolare quell’area attrezzata per il consumo culturale che va sotto il nome di bookshop. Da qui Bravi attinge la materia prima con cui realizza la sua Quadreria (una sorta di riassunto della pittura mondiale attraverso assemblaggi di cartoline dei capolavori), e ultimamente preleva anche gli oggetti del merchandising più avanzato: delle piccole eccellenze di ingegno commerciale, dei gadget visionari come scatole di puzzle, gomme da cancellare, borse in tela, magneti decora-frigorifero che possono contare su di una sorta di “indotto d’aura”, su di un riflesso straniante di bellezza proveniente dalle opere riprodotte sulla loro superficie.
GIANNETTO BRAVI tiene la sua prima personale nel 1967, nella galleria Fiamma Vigo di Roma, presentato da un ancora ventenne Achille Bonito Oliva. Trascorre la sua giovinezza a Napoli, dove si laurea in Geologia e avvia la sua esperienza artistica nell’ambito delle neoavanguardie. Nota la sua partecipazione all’Operazione Vesuvio voluta da Pierre Restany agli inizi degli anni 70 nella città partenopea. Trasferitosi al Nord, attualmente vive a Cislago (Va). Ha al suo attivo più di 30 personali, tra cui nel febbraio 2007 l’esposizione “Museo di tutti i Musei – Quadreria d’Arte” al Museo di Capodimonte di Napoli. Il suo sito è www.giannettobravi.it
ANNA MUZI è nata a Roma nel 1962 e vive e lavora a Milano. Ha frequentato l’Accademia di Moda e Costume a Roma e la Central St. Martins School of Arts di Londra. Ha tenuto la sua prima personale nel 1998 presso la galleria Antonia Jannone di Milano. Tra il 2007 e il 2009 ha esplorato attraverso la pittura il quartiere in cui abita: la zona che gravita su via Paolo Sarpi, vale a dire la Chinatown ambrosiana. I suoi ritratti di giovani cinesi perfettamente inseriti nella movida milanese sono stati esposti presso lo Spazio Orso 16 di Milano, lo Spazio Perl’ArteContemporanea di Lugano e lo Spazio Nuovo Centro Internazionale di Brera di Milano.
24
gennaio 2012
Giannetto Bravi / Anna Muzi- L’angelo di Melozzo da Forlì e il radicchio di Treviso
Dal 24 gennaio al 02 marzo 2012
arte contemporanea
Location
MARIA CILENA ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Carlo Farini, 6, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 6, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15,30 -19
Vernissage
24 Gennaio 2012, ore 18,30
Autore