15 aprile 2010

fino al 20.V.2010 Dacia Manto Prato, Magazzino 1B

 
Un’indagine meticolosa, analitica ma al tempo stesso emotiva. Obiettivo? Evocare microcosmi familiari attraverso una creativa ricostruzione di spazi totalmente immaginati. Accade in un magazzino pratese...

di

La mostra Bower di Dacia Manto (Milano, 1973) inaugura l’attività del nuovo spazio
espositivo Magazzino 1B, un grande open space ricavato da un’ex laboratorio
tessile.
Questo contenitore, allegorico monumento al lavoro
dell’uomo, accoglie in quest’occasione una serie di “naturalia” che, di
contrappunto, vanno a mimare quello che invece è il faticoso lavoro del mondo
animale. Nello specifico, quello della specie dei Bower Birds, uccelli
giardinieri che vivono in Oceania e che dedicano gran parte del loro tempo a
raccogliere svariati tipi di oggetti e materiali utili al corteggiamento delle
femmine della specie.
L’ambiente ben si presta a creare una dispersione delle
opere funzionale allo spettatore; questi così potrà per pochi attimi divenire
esploratore alla ricerca delle immagini che scorrono sui monitor dei due video
realizzati dall’artista, dei disegni che dalle pareti tentano di emergere
attraverso quella grafite insistente che riesce a renderli impercettibilmente
tridimensionali e in cerca di un loro spazio, dei cumuli di oggetti raccolti
apparentemente secondo alcun criterio che si trovano sparpagliati per terra.
Dacia Manto - Bower - 2009-10 - still da video - 9'
Vi sono i tratti propri della scoperta nella visita di
questa mostra, un’immersione in un mondo naturale che prevede un’osservazione attenta
dei particolari. Anche perché l’artista sembra procedere in modo sistematico ma
scisso da logiche funzionali predeterminate; un istinto classificatorio teso
alla ricostruzione di piccoli angoli che sintetizzano lo scibile, quasi una
sorta di Wunderkammern tipica degli studioli rinascimentali.
Come l’alchimista era pronto a raccogliere il naturale e
l’artificiale, anche l’artista segue questo percorso fino alla ricerca di una
mimesi tra i due mondi che raggiunga l’omogeneizzazione; e uno scovolino sintetico
può diventare un elemento che si accorda perfettamente con la natura
circostante, tanto che a un primo sguardo potrebbe sembrare persino un fungo.
Non c’è un fine didascalico a condurre un tal modo di
operare. Il fine diviene il senso più profondo di una poetica che rappresenta
perfettamente il senso della genesi di queste opere d’arte e, più in generale,
del processo creativo di ogni realizzazione artistica. Per Dacia Manto questi
lavori non sono altro che il frutto di un lungo processo rituale in continuo
divenire, assemblate seguendo un criterio che non adotta una precisa scala di
priorità.
Dacia Manto - Bower - 2009 - grafite su carta
Quando nei due video l’elemento naturale sembra prevalere,
ecco che poi tutto viene equilibrato con l’artificiale fino a raggiungere
un’involontaria contaminazione e a produrre dei luoghi realistici ma
potenzialmente capaci di rappresentarne una quantità illimitata.
Ciascuno può riconoscere in esso qualcosa di familiare e
perciò appagante, anche se la certezza del riconoscimento viene ben presto
incrinata dalla possibilità evidente che il tutto possa essere una
ricostruzione artificiale, utile semplicemente all’evocazione sì di cose
concrete, ma forse soprattutto di sensazioni o semplici ricordi.

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videorecensione della mostra milanese

sara vannacci
mostra visitata il 20 marzo 2010


dal 20 marzo al 20 maggio 2010
Dacia
Manto – Bower
Magazzino 1B
Via Genova, 1b – 59100 Prato
Orario: da martedì a venerdì ore 16-19; sabato su appuntamento
Ingresso libero
Testo critico di Davide Ferri
Info: mob. +39 3483858821; info@magazzino1b.it; www.magazzino1b.it

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