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Constatin Stan Neacsu
[…]l`artista ci invita, infatti, ad un dialogo con se stesso o in un viaggio attraverso noi stessi, le nostre fantasie e le fantasie riguardo l’universo (si sospetta o crediamo) che ci circonda[…] ). ALEXANDRU LUNGU
Comunicato stampa
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MOSTRA PERSONALE
CONSTANTIN STAN NEACSU
A cura di Mariana Paparà
Inaugurazione
Venerdì 4 NOVEMBRE 2011, ore 19.00
Galleria Aripa – Via Bertola, 27/I – Torino
Dal 4 novembre al 14 novembre 2011
Orario: dal martedì al sabato, 11.00-13.30 e 15.00 -18.30
Ingresso libero
CONSTANTIN STAN NEACSU
[...] Dall' angolo biografico e critico, si tratta di una mostra imponente, illuminante sintesi dei passi compiuti dall'artista che si estende oltre tre decenni di pittura per ottenere essenzialmente la regola di non figurativo miraggio emozionante. Armato di un metabolismo instancabile creativo, CONSTANTIN Stan Neacsu ha sempre esplorato i confini del paesaggio metafisico, pensato e rilevato da inconsueti scorci e elaborati mentali, sia esso collegato al microcosmo o al macrocosmo, come un filo d'erba, da qualche foglia di ruggine o da un mucchio di fieno, sottilmente trasfigurato cromatico (vedere la serie superba chiamata "Speranza"), e fino a una sezione o una stella galattica vorticosa (vedi suite dal titolo "Strutture", un pretesto, per inaspettato fervore gestualista ), l`artista ci invita, infatti, ad un dialogo con se stesso o in un viaggio attraverso noi stessi, le nostre fantasie e le fantasie riguardo l'universo (si sospetta o crediamo) che ci circonda. E a questo deve essere immediatamente aggiunto che, anche dall’angolo della tecnica , del pennello, CONSTANTIN Stan Neacsu ha qualcosa di donchisciottesco in lui, è in possesso di una tensione creativa come lo spadaccino tenace, perché prima di attaccare la tela, egli medita, calcola e avanza, aggiorna instantanemente le vecchie ricerche , che poi, con movimenti febbrili, elettrizzanti traspone fuggitivamente gli colori sul supporto tessile, o di cartone, da rimodellare con spatola o da ricaricarle con dense gocce di bianchi e grigi colorati. Diciamo allora che nello sviluppo di tali strategie, il pittore non evita di mostrare di aver letto ed imparato dai grandi antenati come i francesi G. Mathieu e J.-P. Riopelle, o tedeschi, G. Hoehme e K. Sonderborg o, soprattutto, gli americani Jackson Pollock e Sam Francis, tutti inclusi in tale famosa tendenza artistica conosciuta come "Action Painting". E una simile aspirazione universalistica era degnamente riconosciuta a CONSTANTIN Stan Neacsu durante la sua partecipazione a esposizioni a Nizza, Antibes e Marsiglia (Francia), o Shanghai (Cina). ALEXANDRU LUNGU / Sibiu / Romania (CONSTANTIN STAN NEACSU - IL PAESAGGIO METAFISICO)
[...] E’ con uno sguardo di speranza che CONSTANTIN esplora, nelle sue grandi tele e nei disegni pervasi di energia e positività, le relazioni tra umanità e universo, individuando in un’apparente doppia struttura dove la terra incontra il cielo, il senso dell’unico grande spazio nel quale l’essere vivente si trova a danzare con il resto dell’universo. Il concetto di “struttura”, unica e duplice, si pone al centro del suo lavoro materico-pittorico-gestuale, segnato da variazioni spaziali e cromatiche attraverso le quali registra realtà diverse che si toccano e combaciano, collegando dimensioni così lontane e così vicine. Punto focale della ricerca di CONSTANTIN è l’osservazione di un ordine intelligente anche nel caos della materia non organizzata, dove è possibile scoprire, pur fievolmente, uno spiraglio di quella luce in grado di ispirare l’individuo a superare i suoi conflitti e le dualità, iniziando un’ascesa verso la consapevolezza di un’esistenza che è parte del Tutto.Nei suoi lavori, le stratificazioni, come tracce geologiche, rappresentano una via per addentrarsi nel groviglio denso della matericità, che inaspettatamente, ad una lettura più particolare e meditativa, si apre elasticamente scoprendo una vita pulsante, e con essa, il senso della via d’uscita, oltre il fragore del Big Ben, verso quella musicalità che conduce alla perfezione del suono cosmico.All’interno di ogni sua opera, apparentemente disgiunte e ben delimitate ma fittamente ed energicamente collegate se indagate da occhio attento, si fondono due dimensioni: quella materica e quella astratta. La realtà materica prende forma da un suggestivo impasto di fieno, un elemento interessante che CONSTANTIN ha inserito nelle sue più recenti sperimentazioni dopo aver osservato l’erba tagliata ricadere a terra seguendo quasi una regola precisa. Con i fili essiccati e miscelati a colle e pigmenti, crea impasti simili ad un magma che sembra agitarsi e offrire, per contro, una visione di preciso ordine, una leggerezza capace di perdere il suo peso e trasformarsi successivamente, nella seconda parte strutturale dell’opera, in un’astrazione che è trasfigurazione e bellezza sublimata. Una strada sulla quale l’artista, come un viandante dello spirito, muove i suoi passi cercando un’indicazione di percorso, un segno. Lo stesso segno che ogni persona, secondo CONSTANTIN, dovrebbe lasciare. Per lui l’elaborazione artistica che coincide con quella interiore.Il cammino nella stratificazione della forma per trovare i contenuti è quindi la chiave di lettura per comprendere la complessa opera di questo artista profondamente meditativo, e al contempo attento comunicatore di universi limpidi, nei quali lo spettro del buio e la grettezza si sciolgono nella luminosità del colore, che non teme gli accostamenti violenti e i contrasti. I suoi blu e i rossi accesi, i suoi cerchi di paglia sulla tela, in movimento come cicli di ere senza tempo, le sue geometrie e le scritture non-scritture liberate in campiture aperte, talvolta percorse da sciabolate scure ma mai vincenti sulla solarità di fondo, aprono finestre su orizzonti che travalicano epoche e luoghi, sullo sfondo di universi in cui ogni creatura trova la sua unicità e il suo valore. SILVANA NOTA / Torino
CONSTANTIN STAN NEACSU
A cura di Mariana Paparà
Inaugurazione
Venerdì 4 NOVEMBRE 2011, ore 19.00
Galleria Aripa – Via Bertola, 27/I – Torino
Dal 4 novembre al 14 novembre 2011
Orario: dal martedì al sabato, 11.00-13.30 e 15.00 -18.30
Ingresso libero
CONSTANTIN STAN NEACSU
[...] Dall' angolo biografico e critico, si tratta di una mostra imponente, illuminante sintesi dei passi compiuti dall'artista che si estende oltre tre decenni di pittura per ottenere essenzialmente la regola di non figurativo miraggio emozionante. Armato di un metabolismo instancabile creativo, CONSTANTIN Stan Neacsu ha sempre esplorato i confini del paesaggio metafisico, pensato e rilevato da inconsueti scorci e elaborati mentali, sia esso collegato al microcosmo o al macrocosmo, come un filo d'erba, da qualche foglia di ruggine o da un mucchio di fieno, sottilmente trasfigurato cromatico (vedere la serie superba chiamata "Speranza"), e fino a una sezione o una stella galattica vorticosa (vedi suite dal titolo "Strutture", un pretesto, per inaspettato fervore gestualista ), l`artista ci invita, infatti, ad un dialogo con se stesso o in un viaggio attraverso noi stessi, le nostre fantasie e le fantasie riguardo l'universo (si sospetta o crediamo) che ci circonda. E a questo deve essere immediatamente aggiunto che, anche dall’angolo della tecnica , del pennello, CONSTANTIN Stan Neacsu ha qualcosa di donchisciottesco in lui, è in possesso di una tensione creativa come lo spadaccino tenace, perché prima di attaccare la tela, egli medita, calcola e avanza, aggiorna instantanemente le vecchie ricerche , che poi, con movimenti febbrili, elettrizzanti traspone fuggitivamente gli colori sul supporto tessile, o di cartone, da rimodellare con spatola o da ricaricarle con dense gocce di bianchi e grigi colorati. Diciamo allora che nello sviluppo di tali strategie, il pittore non evita di mostrare di aver letto ed imparato dai grandi antenati come i francesi G. Mathieu e J.-P. Riopelle, o tedeschi, G. Hoehme e K. Sonderborg o, soprattutto, gli americani Jackson Pollock e Sam Francis, tutti inclusi in tale famosa tendenza artistica conosciuta come "Action Painting". E una simile aspirazione universalistica era degnamente riconosciuta a CONSTANTIN Stan Neacsu durante la sua partecipazione a esposizioni a Nizza, Antibes e Marsiglia (Francia), o Shanghai (Cina). ALEXANDRU LUNGU / Sibiu / Romania (CONSTANTIN STAN NEACSU - IL PAESAGGIO METAFISICO)
[...] E’ con uno sguardo di speranza che CONSTANTIN esplora, nelle sue grandi tele e nei disegni pervasi di energia e positività, le relazioni tra umanità e universo, individuando in un’apparente doppia struttura dove la terra incontra il cielo, il senso dell’unico grande spazio nel quale l’essere vivente si trova a danzare con il resto dell’universo. Il concetto di “struttura”, unica e duplice, si pone al centro del suo lavoro materico-pittorico-gestuale, segnato da variazioni spaziali e cromatiche attraverso le quali registra realtà diverse che si toccano e combaciano, collegando dimensioni così lontane e così vicine. Punto focale della ricerca di CONSTANTIN è l’osservazione di un ordine intelligente anche nel caos della materia non organizzata, dove è possibile scoprire, pur fievolmente, uno spiraglio di quella luce in grado di ispirare l’individuo a superare i suoi conflitti e le dualità, iniziando un’ascesa verso la consapevolezza di un’esistenza che è parte del Tutto.Nei suoi lavori, le stratificazioni, come tracce geologiche, rappresentano una via per addentrarsi nel groviglio denso della matericità, che inaspettatamente, ad una lettura più particolare e meditativa, si apre elasticamente scoprendo una vita pulsante, e con essa, il senso della via d’uscita, oltre il fragore del Big Ben, verso quella musicalità che conduce alla perfezione del suono cosmico.All’interno di ogni sua opera, apparentemente disgiunte e ben delimitate ma fittamente ed energicamente collegate se indagate da occhio attento, si fondono due dimensioni: quella materica e quella astratta. La realtà materica prende forma da un suggestivo impasto di fieno, un elemento interessante che CONSTANTIN ha inserito nelle sue più recenti sperimentazioni dopo aver osservato l’erba tagliata ricadere a terra seguendo quasi una regola precisa. Con i fili essiccati e miscelati a colle e pigmenti, crea impasti simili ad un magma che sembra agitarsi e offrire, per contro, una visione di preciso ordine, una leggerezza capace di perdere il suo peso e trasformarsi successivamente, nella seconda parte strutturale dell’opera, in un’astrazione che è trasfigurazione e bellezza sublimata. Una strada sulla quale l’artista, come un viandante dello spirito, muove i suoi passi cercando un’indicazione di percorso, un segno. Lo stesso segno che ogni persona, secondo CONSTANTIN, dovrebbe lasciare. Per lui l’elaborazione artistica che coincide con quella interiore.Il cammino nella stratificazione della forma per trovare i contenuti è quindi la chiave di lettura per comprendere la complessa opera di questo artista profondamente meditativo, e al contempo attento comunicatore di universi limpidi, nei quali lo spettro del buio e la grettezza si sciolgono nella luminosità del colore, che non teme gli accostamenti violenti e i contrasti. I suoi blu e i rossi accesi, i suoi cerchi di paglia sulla tela, in movimento come cicli di ere senza tempo, le sue geometrie e le scritture non-scritture liberate in campiture aperte, talvolta percorse da sciabolate scure ma mai vincenti sulla solarità di fondo, aprono finestre su orizzonti che travalicano epoche e luoghi, sullo sfondo di universi in cui ogni creatura trova la sua unicità e il suo valore. SILVANA NOTA / Torino
04
novembre 2011
Constatin Stan Neacsu
Dal 04 al 14 novembre 2011
arte contemporanea
Location
ARIPA
Torino, Via Antonio Giuseppe Ignazio Bertola, 27/i, (Torino)
Torino, Via Antonio Giuseppe Ignazio Bertola, 27/i, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato, 11.00-13.30 e 15.00 -18.30
Vernissage
4 Novembre 2011, ore 19,00
Autore