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“Il luogo è sempre il mio punto
di partenza, forse potrei dire che è il mio canone, oppure il mio mezzo
d’elezione o ancora la protesi ideale da cui parte il mio operare”. Così Luca Vitone (Genova, 1964; vive a Milano)
rispondeva a Stefano Chiodi in un’intervista pubblicata nel 2006 nel libro Una
sensibile differenza.
Vitone è uno dei tanti genovesi
“in fuga” dalla propria città, come lo è stato Federico Rahola, docente di
Sociologia dei processi culturali, tornato nella Superba dopo dieci anni di
assenza, con cui l’artista ha intessuto una conversazione divenuta il
comunicato della mostra. Un testo dove emergono interessanti spunti sia
socio-politici sia legati al sistema dell’arte, introducendo alla visione del
video Il Volo del Grifo, che costituisce la prima personale dell’artista alla Pinksummer.
Nel video è evidente come,
nonostante il desiderio di lontananza, Genova eserciti su Vitone una forte
attrazione: “Personalmente ho delle remore a tornare”, dice l’artista, lontano dalla
città dal 1984, “non avendo ricevuto un invito da un’istituzione genovese
che mi obbligasse a valutare un ritorno”. Alla città natale nel 2000 aveva già dedicato il lavoro
Stundàiu,
presentato al Palazzo delle Esposizioni di Roma: “Ero tornato con l’intento
di cercare, di riguardarla col tentativo di riappropriarmene”.
La Genova dei primi anni del nuovo
secolo era, infatti, una città in pieno cambiamento, da riscoprire: in corso di
risistemazione in vista del G8, eletta poi Capitale europea della cultura nel
2004 e divenuta sito Unesco nel 2006. Si guarda bene, però, dall’essere museo
di se stessa; è una città che sfugge alle categorizzazioni, come emerge ne Il
Volo del Grifo.
“Penso a questo lavoro da molto
tempo, una decina d’anni”, dice Vitone. Se la sua prima mostra, alla Galleria Pinta nel 1988 –
che presentava una planimetria in scala 1:1 della galleria stessa – “era
pervasa da un bisogno di iconoclastia nei confronti dei luoghi”, qui, al contrario, le immagini
sono visibili. All’uso della mappa topografica, che rappresenta un discorso sul
disorientamento, simbolo del difficile confronto tra culture (come in Wide
City, Milano
1998), si sostituisce un video, una ripresa aerea della città, da ponente a
levante.
Ma, fatta eccezione per le più
tipiche, si fa fatica a riconoscerne le zone: il costante cambio di
inquadratura fra aree contigue, attraverso lo slittamento dell’immagine e la
dissolvenza incrociata, non ne lascia volutamente il tempo all’osservatore.
Nonostante questo, è inconfondibilmente Genova, la città stretta tra il mare e
il monte, con le sue caratteristiche case dai colori pastello, che a un certo
punto cedono il posto all’immagine poetica e solitaria di un pifferaio.
Solo, su uno dei monti che la
delimitano, accarezzato dalle nubi, intona una melodia melanconica dedicata
all’inafferrabile città.
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Personale
alla Gamec di Bergamo
Una
sensibile differenza
Il
progetto Wide City
francesca guerisoli
mostra visitata il 17 aprile 2010
dal 2 aprile al 20 maggio 2010
Luca
Vitone – Il Volo del Grifo
Pinksummer – Palazzo Ducale
Piazza
Matteotti, 28r – 16123 Genova
Orario: da
martedì a sabato ore 15-19.30
Ingresso
libero
Info: tel./fax
+39 0102543762; info@pinksummer.com; www.pinksummer.com
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