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MAD IPAZIA: Gabriele Maschio – Spacedefenser / Il diario di J. una mostra nello spazio, lo spazio di una mostra
La rassegna d’arte MAD Ipazia, inaugurata a giugno con la mostra “Still Life” di Tommaso Andreocci, prosegue con l’esposizione fotografica di Gabriele Maschio “Space Defenser” e “Il diario di J., una mostra nello spazio, lo spazio di una mostra”, nel Caffè Ipazia.
Comunicato stampa
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Con “Space Defenser”, già ospitata negli uffici della Federlazio di Latina, il “fotoscrittore” Maschio ci pone di fronte ai problemi e alle difficoltà dell’esigenza all’adeguamento continuo alle nuove tecnologie: sugli sfondi del quartiere parigino “Defense”, costruito dagli anni ’60 al Duemila, si staglia un astronauta con alle spalle edifici-simbolo dell’urbanizzazione e dei poteri multinazionali, dove la distorsione dei rapporti proporzionali, ottenuta con lo strumento fotografico, risulta funzionale agli interrogativi che le costanti innovazioni tecnologiche ci pongono. “Il futuro che mi porto addosso / dalle remote lontananze del mio privato cosmo mi sveste di bianco, prospettiva, avvenuto tempo / e quel puntino che da lassù accendeva la scintilla del mio spaziale occhio / da questa parte zittisce / né traiettoria né rotta / nessuna coordinata, non azimut, no alfaomega (…) Cerco l'orizzonte urbano di questa civiltà / l'idea del futuro nel sovraesposto avvenire / locale, remoto il primo passo difende la mia innata umanità”. (Gabriele Maschio)
“Il diario di Jo” rientra nel progetto espositivo “Agrospace,” dove l’artista riflette sulle ricerche scientifiche di enti quali Esa, Ise, Aerosekur, The University of Arizona, inerenti le coltivazioni su altri pianeti, dalle tecnologie di produzione in serra ai sistemi biogenerativi a ciclo chiuso, che permettono l’utilizzo di sostanze di scarto prodotte dall’uomo, come l’anidride carbonica, per la creazione di elementi basilari per la sopravvivenza, quali acqua e cibo. Soggetti di questi scatti sono la sfera, richiamo ai pianeti e all’universo; la superficie; la creatività e la nascita, scopo essenziale delle ricerche citate; l’unione di prodotti della terra come frutti e ortaggi e di elementi tipici dell’immaginario tecnologico.
J. è un agroricercatore che, partito per lo spazio, si rivolge ai suoi cari descrivendo le emozioni e i sentimenti che la sua missione gli procura, riportando sul piano autobiografico e introspettivo gli aspetti scientifici del suo lavoro, al pari dell’artista che segue la sua ispirazione interiore e attraverso strumenti (in questo caso fotografici, quindi tecnologici), è intento a darle una forma concreta: acquisendo cioè consapevolezza della dicotomia tra umanità e tecnologia è in grado di ricomporla. Gabriele Maschio “riporta” i pensieri di J. con scatti che raffigurano monitor obsoleti.
Le fotografie di “Agrospace” e de “Il diario di J.” saranno unite e montate su pannelli, in modo da illustrare ai ragazzi del liceo come si costruisce una mostra. Una “mostra nello spazio” dunque, dove “lo spazio di una mostra” è costituito dalle pareti del bar della scuola, nel tentativo di avvicinare e sensibilizzare i giovanissimi all’arte contemporanea e alla sua costante relazione con la società e i suoi sviluppi, i suoi continui cambiamenti e metamorfosi.
“Il diario di Jo” rientra nel progetto espositivo “Agrospace,” dove l’artista riflette sulle ricerche scientifiche di enti quali Esa, Ise, Aerosekur, The University of Arizona, inerenti le coltivazioni su altri pianeti, dalle tecnologie di produzione in serra ai sistemi biogenerativi a ciclo chiuso, che permettono l’utilizzo di sostanze di scarto prodotte dall’uomo, come l’anidride carbonica, per la creazione di elementi basilari per la sopravvivenza, quali acqua e cibo. Soggetti di questi scatti sono la sfera, richiamo ai pianeti e all’universo; la superficie; la creatività e la nascita, scopo essenziale delle ricerche citate; l’unione di prodotti della terra come frutti e ortaggi e di elementi tipici dell’immaginario tecnologico.
J. è un agroricercatore che, partito per lo spazio, si rivolge ai suoi cari descrivendo le emozioni e i sentimenti che la sua missione gli procura, riportando sul piano autobiografico e introspettivo gli aspetti scientifici del suo lavoro, al pari dell’artista che segue la sua ispirazione interiore e attraverso strumenti (in questo caso fotografici, quindi tecnologici), è intento a darle una forma concreta: acquisendo cioè consapevolezza della dicotomia tra umanità e tecnologia è in grado di ricomporla. Gabriele Maschio “riporta” i pensieri di J. con scatti che raffigurano monitor obsoleti.
Le fotografie di “Agrospace” e de “Il diario di J.” saranno unite e montate su pannelli, in modo da illustrare ai ragazzi del liceo come si costruisce una mostra. Una “mostra nello spazio” dunque, dove “lo spazio di una mostra” è costituito dalle pareti del bar della scuola, nel tentativo di avvicinare e sensibilizzare i giovanissimi all’arte contemporanea e alla sua costante relazione con la società e i suoi sviluppi, i suoi continui cambiamenti e metamorfosi.
29
ottobre 2011
MAD IPAZIA: Gabriele Maschio – Spacedefenser / Il diario di J. una mostra nello spazio, lo spazio di una mostra
Dal 29 ottobre al 03 novembre 2011
fotografia
Location
CAFFE’ IPAZIA
Latina, Via Del Lido, 9, (Latina)
Latina, Via Del Lido, 9, (Latina)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 14,00
Vernissage
29 Ottobre 2011, ore 19,00
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